Spesso è difficile dire addio alla propria casa, soprattutto in un momento davvero difficile come è stata la scorsa stagione dei Minnesota Vikings. La formazione di Minneapolis difatti ha giocato la sua ultima annata nello storico Metrodome, e giocherà le prossime due stagioni al TCF Bank Stadium in attesa della costruzione del nuovo impianto nello stesso sito del Metrodome stesso.

E’ stata un’annata difficile, che ha visto i Vichinghi mai vittoriosi fuori dalle mura amiche (0-7-1), in cui hanno anche concesso il maggior numero di punti a quota 30 di media, avvicinandosi anche di molto al record del maggior numero di punti concessi in una singola stagione, chiusa davanti ai soli Dallas Cowboys per yards concesse, e conclusa con il ben poco sorprendente licenziamento di Leslie Frazier dalla posizione di head coach.

L’ultima stagione, come si può notare, ha visto i Vikings come protagonisti in negativo della NFC North, in cui si sono aggiudicati l’ultima piazza. Una cosa che potrebbe risuonare strana a molti visto che questa squadra ha vinto per il maggior numero di volte il titolo di Division, ma che tuttavia non sorprende per quanto mostrato sul campo di gioco.

Ora però si riprende da facce nuove, due su tutte: Mike Zimmer e Teddy Bridgewater. Il secondo in particolare potrebbe essere il volto nuovo tanto ricercato per rinvigorire e rinfrescare un reparto offensivo che troppo affidamento ha fatto sulle gambe di

Adrian Peterson

Adrian Peterson

Adrian Peterson. All Day è essenzialmente la principale (se non l’unica) ragione per cui i Vikings sono riusciti a mantenere nel corso degli anni una media di yardage quanto meno discreta.

Inutile sottolineare quanto il RB sia importante per il gioco di Minnesota, che in questo momento può comunque fare affidamento su un nuovo head coach che ha lavorato a stretto contatto con Andy Dalton, AJ Green, Benjarvous Green-Ellis e Giovani Bernard. Ed è proprio per questo che l’attacco dei Vikings potrebbe uscire decisamente rinnovato da questa off-season.

La possibilità di poter vedere sul campo contemporaneamente Peterson e ricevitori come Cordarrelle Patterson, Kyle Rudolph e Greg Jennings, guidati da Zimmer, potrebbe portare alla luce un attacco tutto nuovo, in grado di mettere in difficoltà le difese della NFC North, conosciute per non essere tra le più intimidatorie, concrete e solide della National Football League.

Proprio il leader del reparto, Peterson, ha sottolineato l’imprevedibilità di un attacco ringiovanito, più versatile a detta del numero 28: “Penso che in passato ci abbiate definito come prevedibili. Sono sicuro che negli ultimi sette anni sono venute fuori parecchie storie sulla nostra prevedibilità, ma ora le cose sono cambiate. Non credo sarete ancora in grado di poter usare quella parola nei nostri riguardi. Questo perchè il nostro attacco ora è molto più versatile”.

Parole importanti quelle spese da Peterson, che si è anche detto molto ansioso di cominciare la stagione per vedere fin dove questa squadra è in grado di arrivare. La cura Zimmer pare quindi abbia fatto un effetto decisamente gradito alla tifoseria dei Vikings, visto che ha dato nuova linfa vitale al giocatore indubbiamente più importante della squadra.

Anche la firma alla voce OC di Norv Turner ha portato elettricità nell’aria del Minnesota. Il suo attacco prevede difatti un running game solido, un gioco aereo molto verticale con l’aiuto di un TE dalle buone mani per quanto concerne i giochi a medio-corto raggio.

Proprio nelle ultime due opzioni rientrano Patterson e Rudolph. Il WR ha dato dimostrazione di cosa è in grado di fare nel returning game soprattutto, in cui ha tirato fuori degli sprazzi di estro, vitalità e corsa da non trascurare, mentre la solidità nelle ricezioni di Rudolph sono un ottimo punto di partenza vista anche la recente estensione contrattuale con la quale è stato premiato.

Quello in cui i Vikings devono assolutamente migliorare però è la difesa, soprattutto visto che il loro leader, ossia Jared Allen, ha cambiato maglia ma non Division visto che è approdato nella Windy City, alla corte dei Chicago Bears. Non una cosa di cui essere molto contenti per Minnesota (soprattutto perchè lo dovranno affrontare almeno due volte nei prossimi anni in quanto, come detto, è rimasto nella stessa Division), che può comunque ripartire da un “defensive-minded” head coach come Zimmer.

Già, perchè il lavoro dell’ex Cincinnati Bengals ha decisamente portato i suoi frutti in Ohio, dato che la formazione di Dalton ha chiuso nella top 10 per yardage e punti concessi nelle ultime due stagioni, con il premio di di “Assistant Coach of the Year” nel 2009 grazie alla quarta piazza nella classifica generale delle difese di quell’anno.

La sfida che ora attende il nativo di Peoria è però abbastanza ardua. Far rinascere una difesa che ha concesso quasi 300 yards a partita su gioco aereo e più di 100 su corsa è si una sfida allettante, ma anche rischiosa e pericolosa.

Le capacità di rendere il proprio gioco imprevedibile potrebbero rendere la difesa di Zimmer un’arma in più in una Division in cui ci si trova a lottare contro grandi QBs e grandi WRs. Rodgers, Cutler e Stafford infatti hanno almeno un punteggio medio di 90 nel quarterback rating quando hanno giocato contro i Vikings, con il numero 12 verde-oro addirittura a quota 117,9.

Con gli arrivi di Linval Joseph alla posizione di NT, tanto apprezzato da Zimmer, e con le aggiunte di Munnerlyn e Barr si può lavorare ad una nuova difesa.

Per quanto riguarda invece gli Special Teams le note positive sono decisamente di numero maggiore. Blair Walsh continua a rendere molto bene sui FGs, con un solo errore tra le 39 e le 49 yards, e la perfezione al di sotto delle 39.

Benissimo invece Cordarrelle Patterson, definito da molti come il miglior returner della stagione passata. Le sue quasi 33 yards di media sui ritorni possono rappresentare un grande sospiro di sollievo per Zimmer, che potrà spesso trovarsi a giocare le proprie carte da ottime posizioni sul campo da gioco. Quello in cui bisogna migliorare è la coverage unit, ma quello che infine risulta evidente è quanto sia cruciale il reparto ai fini del gioco dei Vikings.

Per quanto concerne le nuove leve è più che giusto ribadire che Minnesota ha voluto proteggersi su entrambe le fasi gioco pescando Teddy Bridgewater e Anthony Barr su tutti.

Quest’ultimo, top 10 pick, è stato definito come uno dei pass rushers più interessanti dell’ultimo gruppo di giovani ragazzi entrati a far parte del mondo NFL. Le sue incredibili doti atletiche potrebbero rivelarsi un’importante arma in più per Zimmer e la sua squadra, che così tanto ha bisogno di pass rushing di livello vista la sopra citata partenza di Jared Allen.

Per quanto riguarda Bridgewater la sua scelta guarda soprattutto al futuro: far crescere il ragazzo e renderlo per l’anno prossimo, insieme ad Adrian Peterson, parte di una delle combo più difficili da leggere, figurarsi contrastare. Ci sono tuttavia possibilità che il prodotto di Louisville possa giocare minuti e snaps importanti già quest’anno, vista la lotta alla pari con Matt Cassell e la non certezza di posto da titolare per entrambi i QBs.

I Minnesota Vikings, come si può evincere, stanno cercando di buttare giù le basi per una squadra da costruire nel tempo per renderla solida, concreta e soprattutto produttiva in entrambe le fasi di gioco.

Bridgewater, Peterson, Patterson e Rudolph possono essere un’idea davvero stuzzicante per l’avvenire offensivo della franchigia che faceva casa al Metrodome, mentre Anthony Barr potrebbe essere la giusta carta per ridare verve e trovare un leader ad una difesa che così tanta difficoltà ha trovato nella stagione 2013-2014.

 

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