Sette giorni fa la voce di Roger Goodell, il commissioner dell’NFL, si espandeva per la prima volta dal palco del Radio City Music Hall di New York, ed annunciava la prima scelta dei Chiefs nel draft, spesa a sorpresa su Eric Fisher, OT da Central Michigan.

Da lì in avanti la scena (seppur con diversi attori e tempistiche) si è ripetuta per 253 volte, cioè fino a quando il TE di South Carolina Justice Cunningham è stato scelto dagli Indianapolis Colts ed è salito agli onori della cronaca come il “Mr. Irrilevant” del 2013.

Trascorsi pochi attimi da quest’ultima chiamata si è ovviamente scatenata la ridda di analisi, classifiche e ricerca di informazioni sui giocatori draftati dalla propria squadra, in particolare ai giri più bassi, magari provenienti da università di secondo o terz’ordine e per questo motivo non conosciuti se non nella cerchia degli addetti ai lavori.

Come detto, una settimana è trascorsa e in quest’articolo voglio elencare quelle che sono state (secondo la mia personalissima ed opinabile opinione) le squadre vincenti e quelle perdenti, nonché le migliori scelte singole effettuate. Enjoy!!!

Vento in testa e vento nel deserto…magari funziona…

– Arizona Cardinals

In una NFC West che ha visto ottimi draft anche da parte di 49ers e Rams, la palma di migliori va ai Cardinals, che con questa tre giorni fanno un altro passo deciso verso un ritorno ai fasti di alcuni anni orsono, dove giocarono anche il Super Bowl LXIII contro Pittsburgh.

La difesa è senza dubbio oggetto di upgrade immediato con le acquisizioni di Kevin Minter (LB che dovrà sostituire Daryl Washington nelle prime 4 giornate di campionato a causa della squalifica di quest’ultimo), Tyrann Mathieu (DB con il chiodo nel cervello ma finito forse nell’unica franchigia che lo può aiutare a sviluppare il suo enorme potenziale senza perdersi) e Alex Okafor (DE che pare studiato a pennello per riciclarsi OLB nela difesa 3-4 dei Cardinals): tutto sommato, il reparto difensivo non è più molto lontano da quelli dei coinquilini Seahawks e 49ers.

Anche l’attacco ha avuto i suoi benefici, con l’acquisizione di Jonathan Cooper (prossima RG titolare) e dei due RB Stepfon Taylor e Andre Ellington, entrambi in giri bassi ma entrambi due piccoli capolavori del front office di Tempe: Mendenhall pare in vantaggio per essere lo starter ma da qui a settembre molto può cambiare.

 – Cincinnati Bengals

Già nel 2012 i Bengals si erano ottimamente difesi in sede di draft, portando a casa talenti come Kirkpatrick, Zeitler e Burfict, e nel 2013 era importante dare continuità ad un progetto che ha centrato i playoff per tre volte negli ultimi 4 anni ma che però vorrebbe fare il definitivo salto di qualità.

Il presidente / proprietario / general manager è riuscito a portare a termine la missione per l’ennesima volta e proporre molte scelte di alto livello, a partire dal TE Tyler Eifert, preso alla 21 ed ottima alternativa già nell’immediato a Jermaine Gresham.

Se l’anno scorso anche il backfield aveva patito, con Green-Ellis unico ed isolatissimo RB degno di questo nome, è arrivato Giovani Bernard a portargli immediato sostegno e a costruire un particolare dualismo, che sarà formato dalla velocità di quest’ultimo e dalla maggiore potenza dl più esperto collega. In ogni caso, neanche la scelta di Rex Burkhead da Nebraska è da sottovalutare.

Anche in difesa le cose sono andate bene, con la scelta del DE Margus Hunt (vero e proprio oggetto del desiderio di molte squadre, per un atletismo veramente extra ordinario ed un potenziale illimitato, avendo iniziato a giocare a football solo nel 2009) e della S Josh Williams, capaci entrambi di entrare pesantemente nelle rotazioni fin dalla week 1. Provocazione gratuita: e se fossero ad un QB dal successo?

– Baltimore Ravens

Senza dubbio una delle squadre più discusse della offseason, i campioni del mondo avevano fatto parlare di sé prima per il ritiro di Ray Lewis, poi per il rinnovo di Flacco ed infine per la perdita di alcune colonne portanti della difesa come Ellerbe ed Ed Reed. Proprio da quest’ultimo è partita la campagna di sostituzione, con la scelta di Matt Elam, solido DB colpitore che potrà prendere fin da subito il posto del neo Texans.

Altre scelte di livello sono state il LB Arthur Brown al secondo giro, talento sceso dal primo giro in cui era atteso quasi da chiunque, ed il DT Brandon Williams, probabile sostituto dell’esperto Ngata. Se poi si aggiungono le scelte di un DE da rotazione come Simon e la scelta del miglior FB sulla piazza (ed essendo Baltimore squadra che usa regolarmente il FB stiamo parlando di una presa ottima), si po’ dire senza ombra di dubbio che Ozzie Newsome ha ancora lavorato splendidamente una volta, e che i Ravens possono essere da battaglia anche per il 2013.

LE SQUADRE PERDENTI

Duron chi?

– New England Patriots

Il sistema di approccio al draft di Bill Belichick, con la continua ricerca di trade down ed accumulo di scelte, nonché con la selezione di giocatori magari non troppo famosi è ormai conosciuta e questo draft  non ha fatto eccezione, anzi può quasi essere l’emblema della sua filosofia.

Per iniziare, Belichick ha impostato una trade down con Minnesota e la prima scelta a disposizione della franchigia di Boston è stata la 52: è stato scelto Jamie Collins, LB, per proseguire subito dopo con la scelta di Aaron Dobson, WR da Marshall, due pick che possono in qualche modo starci ma che non accendono la fantasia dei tifosi.

Da lì in poi sono stati scelti tre difensori di Rutgers, tra cui il semi sconosciuto Harmon al terzo giro, ed il DE Michael Buchanan, giocatore che ha molta e qualificata concorrenza davanti a sé prima di vedere il campo.

Il parere è assolutamente personale, però con un Brady sui 35 anni e con la perdita di alcuni importanti giocatori (Wes Welker su tutti), poteva essere il caso di impostare un draft leggermente più aggressivo e che magari portasse un giovane talento di impatto, capace di cancellare quella patina di immobilismo che affligge i Patriots tutti gli anni intorno al 25 aprile.

– Buffalo Bills

È purtroppo la seconda squadra della AFC East, ed è una valutazione senza dubbio influenzata dalla prima scelta, dove i Bills hanno deciso di scommettere su un QB come E.J. Manuel, atletico ma ancora a molto lavoro di distanza dall’essere un giocatore pronto per l’NFL. E dire che il draft non era cominciato male per Buffalo, con una ottima trade down con St. Louis in cui cedevano le loro prima e terza scelta per ottenere le prima, seconda, terza e settima dei Rams.

Anche le scelte successive sono state discutibili, con la presa di Kiko Alonso, LB che al momento pare essere solo una grossa scommessa e con alcuni rinforzi nelle secondarie di dubbia qualità. L’unica scelta che offre maggiori garanzie sembra essere quella di Robert Woods, WR che già da subito può essere considerato la prima alternativa a Stevie Johnson e TJ Graham. In ogni caso il neo coach Doug Marrone ha subito lasciato un’impronta decisa, non per forza di cose positiva, ma in ogni caso ci sarà molto da lavorare per mettere in campo una squadra competitiva.

– Dallas Cowboys

Se il primo giro dei Bills era stato caratterizzato da una prima buona mossa, seguita da una molto meno apprezzabile, molto simile è stato l’operato dei Cowboys, tanto che al nome di Travis Frederick (C scelto alla 31 dopo una trade down con San Francisco) è stato inquadrato un bel cartello con su scritto “Can we trade a pick for a new GM?”.

Come riportato dal True Blue Blog, una delle maggiori voci Cowboys in Italia, pare che sia stato lo stesso Jerry Jones a voler decidere di fare trade down e scegliere il miglior OL ancora disponibile, sebbene con un potenziale da 2°-3° giro, invece di scegliere uno Shariff Floyd che lo staff di Dallas aveva molto in considerazione. DEche era un altro need dei Cowboys, invece al secondo giro è stato scelto Gvin Escobar, TE, buon giocatore ma in un ruolo magari un attimo coperto da Witten e con ancora in giro Bennie Logan o Jordan Hill.

Buona la terza scelt, con il WR di Baylor, Terrance Williams, possibile 3° in depth chart fin da subito. Le prese nelle secondarie non mi convincono molto, mentre invece qualcosa si potrà trarre fin da subito da Joseph Randle, completo RB di Oklahoma State.

 LE SCELTE MIGLIORI

– Eddie Lacy (RB), Green Bay, 61° overall

Scendere di sei posizioni al secondo giro, guadagnarci una sesta scelta e draftare il giocatore che avevi in testa da settimane per farne il tuo RB titolare? Questa è la sintesi del venerdì di Green Bay, con una mossa stupenda che farà felice anche Aaron Rodgers (ok, forse era più contento del suo mega contratto), che finalmente avrà al suo fianco un RB serio.

– Quinton Patton (WR), San Francisco, 128° overall

Scelta che mi piace molto, in quanto i 49ers riescono a portarsi a casa a fine 4° giro un WR fisicamente integro, ottimo nello stacco in verticale e nel raggiungere la velocità massima in poco tempo, con mani molto educate e un’etica del lavoro eccelsa. Dietro Crabtree e Boldin rischia di esserci lui fin da subito, in barba a Randy Moss ed A.J. Jenkins.

– Zeke Motta (S), Atlanta, 244° overall

Nelle scelte compensatorie del 7° giro, normalmente, si trovano solamente le scommesse e giocatori non propriamente dotati (gli errori sono sempre alla portata, in quanto tra queste scelte si annoverano Ryan Fitzpatrick, Marques Colston e Ahmad Bradshaw), in questo caso i Falcons di portano a casa un giocatore importantissimo per la stagione, in particolare in una division da disputarsi con Saints e Buccaneers.

3 thoughts on “NFL Draft 2013: vincenti e perdenti

  1. Sui siti americani ho trovato valutazioni discordanti sul draft di Arizona, ma devo dire che personalmente mi trovo totalmente d’accordo con l’autore del post. Mathieu 2 anni fa sembrava veramente un fenomeno. Se la squalifica gli ha messo la testa a posto potrebbe diventare un numero 1 nel suo ruolo. Okafor migliora la linea, Minter i LB, Cooper la linea offensiva e Taylor è un buon RB. Non sono un tifoso di Arizona ma credo si sia migliorata potenzialmente in ogni reparto. L’anno scorso partì con un 4-0 poi perse contro i 49ers e si sciolsero perdendone nmila… Magari quest’anno migliorano. Certo molte scommesse, ma era appunto una squadra che doveva scommettere per migliorare in tanti reparti. Inoltre il primo giro di Minnesota è da menzionare. Hanno preso 3 ottimi giocatori. Magari le altre scelte sono discutibili ma i 3 nuovi mi sembrano ottimi. Condivido appieno anche il giudizio sul draft di cincinnati. Personalmente poi darei lo scettro del miglior ‘undrafted draft’ ai Texans che hanno firmato 24 giocatori fra cui alcuni secondo me mooooolto interessanti: Collin Klein QB da Kansas State, i RB Graham da Pittsburgh e Winn da Cincinnati, anche il WR Nwachukwu di Texas A&M non mi dispiace, in difesa terrei presente: LB Justin Tuggle (Kansas State) e il CB Johnny Adams (Michigan State).

  2. Personalmente penso che le squadre vincenti siano Arizona, St. Luis e Cincinnati. I Cardinals con la prima scelta hanno dato una sistemata alla linea offensiva con Jonathan Cooper, giustissimo secondo me; anche la scelta di Kevin Minter è ottima che può di sicuro portare soliditá, assieme a Okafor scelto nel quarto giro; scegliere Mathieu è stata una scommessa ma se il ragazzo tiene la testa a posto i Cardinals hanno tra le mani un gioiellino. Ottime scelte anche Ellington e Swope.
    Anche St. Luis ha “pescato” pescato bene, finalmente Bradford ha due WR come Austin e Bailey che nell’ultima stagione ai Mountaneers hanno segnato TD su TD, una linea ottima rinforzata anche con l’arrivo di Barrett Jones da Alabama che può giocare sia come C che come G, mentre la difesa è stata rinforzata prima con l’arrivo di Ogletree poi con la chiamata di McDonald da USC, che secondo il mio parere sono davvero due ottimi giocatori.
    Cincinnati con la scelta al primo giro, spesa per Eifert, pare intenzionata a voler creare della coppia TE simile a quella di Boston, affiancando il rookie a Gresham. Bernard può dare un’alternativa a Green-Ellis mentre affascina il talento ancora un pò grezzo di Margus Hunt che se affiancato da buoni coach può diventare davvero forte.
    Le squadre che reputo perdenti sono New England, Dallas (sono d’accordissimo con l’autore dell’articolo), e i Giants…
    Perchè i Giants hanno speso la loro prima scelta in una G che sarebbe stata benissimo disponibile anche al secondo giro? Perchè non hanno chiamato i vari Te’o, Ogletree o Jones?

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