In un Draft difficile da pronosticare, la cui unica paradossale certezza è che di certezze ce ne sono ben poche, tutti gli analisti NFL concordano almeno su un punto: quando il 25 aprile si apriranno le danze, la prima chiamata assoluta di quest’anno non sarà un quarterback. Seppur la tendenza NFL continua ad essere quella di diventare sempre più un passing game, dopo cinque anni la prima pick andrà ad un ruolo diverso dal QB. Non accadeva dal 2008: Matt Ryan, miglior prospetto e primo quarterback scelto, non andò oltre la terza, con i Rams che alla prima presero l’OT da Michigan Jake Long. Seppure non sembra esserci un giocatore capace di raccogliere l’eredità di Bradford, prima scelta assoluta del 2009, Stafford (2010), Newton (2011) e Luck/Griffin III (prima e seconda del 2012), questo non vuol dire che non ci siano in giro dei validi prospetti che potrebbero cambiare le sorti di alcune franchigie NFL. Non è facile trovare un giudizio concorde su chi siano i 5 migliori quarterback tra i giocatori eleggibili per il Draft 2013: i nostri 5, comunque, sono questi.

 

1) Geno Smith, 6-2, 218 lbs, West Virginia

Geno-Smith-21A West Virginia ha letteralmente impazzato, soprattutto negli ultimi due anni sotto l’attacco spread di coach Dana Holgorsen: nel 2011 i Mountaineers hanno chiuso la stagione 10-3, massacrando Clemson nell’Orange Bowl 70-33 grazie a 6 TD pass di Smith, conditi da un touchdown su corsa, che hanno permesso al QB di West Virginia di eguagliare tre record individuali per l’Orange Bowl; nel 2012 è andata meno bene a livello di squadra (7-6, con la sconfitta subita da Syracuse in un bowl minore, il Pinstrip), ma nel suo anno da senior Smith ha chiuso con cifre di assoluto rilievo: 71,2% di completi e un rapporto TD/INT a dir poco sensazionale (42 contro 6).

Se anche non è un prospetto limpido e cristallino come quelli che lo hanno preceduto negli ultimi quattro draft, Smith può comunque avere un solito impatto a livello NFL. La velocità di rilascio è impressionante, la potenza di braccio è buona e le gambe sono veloci (4”59 sulle 40 yards alla NFL combine). Seppure sembra avere la mobilità necessaria ad evitare i blitz, Smith si trova nettamente più a suo agio quando può agire dalla tasca: e proprio questa sembra essere l’incognita principale, ossia quella di vedere come si adatterà un pocket passer alla maggiore pressione che a livello NFL viene esercitata sul quarterback.

Nonostante la firma di Kolb la destinazione più probabile per Smith sembra Buffalo, alla 8, ma potrebbe andare anche a Philadelphia con la 4: Vick è in scadenza di contratto e gli Eagles potrebbero essere tentati di far maturare Smith un anno come backup quarterback. Qualche chance di vederlo più alto, alla 2, se Jacksonville dovesse decidere di farne il suo QB titolare per la stagione 2013.

 

2) Matt Barkley, 6-2, 227 lbs, USC

barkleyAll’inizio dell’ultima stagione di college football era considerato di gran lunga il miglior quarterback collegiale della nazione, e i Trojans erano indicati da molti come la squadra numero 1 del ranking. Dopo la splendida cavalcata della stagione 2011, chiusa con 2 sole sconfitte (di cui una dopo 3 OT contro Stanford e Andrew Luck) ma senza la possibilità di giocare i Bowl per il ban, USC si è presentata ai nastri di partenza della stagione 2012 come una possibile contendente al titolo nazionale, soprattutto dopo l’annuncio di Barkley di tornare a Los Angeles per il suo anno da senior. I Trojans però hanno deluso le aspettative, chiudendo 7-6  e perdendo il Sun Bowl da Georgia Tech, e Barkley ha visto calare di molto il suo appeal.

Se le cifre di Barkley nel suo ultimo anno in California sono peggiorate, molte responsabilità vanno però condivise con una OL che orfana di Kalil non ha saputo garantire adeguata prestazione al suo QB. Il fatto di giocare un attacco pro-style da tempo ne fa il quarterback più pronto per la NFL tra quelli presenti al draft, soprattutto per la buona capacità di leggere le situazioni pre-snap: le incognite sono invece legate alla potenza di braccio e alle doti fisiche, che non sembrano all’altezza della NFL. Se anche non sarà un élite QB capace di stravolgere i destini di una franchigia, sicuramente può già partire come starter in diverse squadre e avere una carriera duratura in NFL.

La destinazione risentirà molto del destino che avrà Smith: Barkley potrebbe andare a Jacksonville con la prima scelta del secondo giro (33), ma anche a Buffalo alla 8 o alla 41 se i Jaguars opteranno per Smith alla 2.

 

3) Ryan Nassib, 6-2, 227 lbs, Syracuse

ryan nassibPer alcuni analisti, come Peter King di SI, è addirittura dato prima di Smith, ma probabilmente un simile entusiasmo è eccessivo. Nassib ha dalla sua tre buone stagioni da starter quarterback per gli Orange, in cui ha mostrato anno dopo anno miglioramenti netti sia nelle cifre che nella capacità di far giostrare l’attacco di Syracuse. Non a caso, sotto la sua guida sono arrivate due stagioni vincenti, culminate entrambe nella vittoria al Pinstripe Bowl (2010 e 2012).

Oltre ad aver mostrato spiccate doti di leadership e una buona intelligenza, Nassib ha dalla sua un rilascio molto veloce e una gran potenza di braccio, dunque non è raro vederlo mettere a segno dei big play; soffre però in modo particolare quando la tasca non tiene ed è costretto ad agire velocemente, perché le sue letture sotto pressione lasciano spesso a desiderare e dovranno migliorare se vuole essere un quarterback NFL. Sarà il terzo QB di Syracuse ad essere scelto al Draft, il primo dopo McNabb nel 1999.

I Jets sembrano orientati a prendere un QB al secondo giro, per cui Nassib potrebbe andare alla 39 proprio a New York. In alternativa, Houston potrebbe sceglierlo alla 57 per fargli fare da backup quarterback a Schaub, una scelta intelligente considerando che Nassib è tutto fuorché un prodotto finito e ha ampi margini di miglioramento davanti a sé.

 

4) E.J. Manuel, 6-5, 237 lbs, Florida State

e_j_-manuelPortando i Seminoles a vincere 4 bowl games consecutivi, E.J. Manuel è diventato il secondo quarterback della storia ad avere un record 4-0 nella postseason del college football (prima di lui c’era riuscito Pat White a West Virginia, tra il 2005 e il 2008). Nel 2011 e 2012 ha giocato come starter quarterback guidando Florida State a due stagioni vincenti (12-2, 9-4) e a due successi nell’Orange Bowl e nel Champs Sports Bowl, ma già nei suoi primi due anni di college era subentrato a Ponder nell’atto finale della stagione contribuendo alle vittorie nel Gator Bowl (2009) e nel Chick-fil-A Bowl (2010).

Le stimmate del vincente, insomma, Manuel ha ampiamente dimostrato di averle. Le doti fisiche, poi, sono eccellenti: per taglia, forza e atletismo ha tutto per recitare un ruolo di primo piano nella NFL. Il braccio ha una buona potenza, ma è impreciso; soprattutto però Manuel soffre terribilmente quando è portato a giocare sotto pressione, compiendo spesso decisioni molto discutibili. Per diventare un quarterback NFL deve migliorare le letture e deve imparare a reagire più velocemente in caso di blitz (nelle ultime due stagioni ha subito ben 59 sacks!): nel giusto sistema, però, può avere un potenziale da star, soprattutto se trova un coaching staff in grado di metterne a frutto le doti fisiche.

Le quotazioni di Manuel si sono alzate dopo la combine NFL: può andare a Buffalo con la 26 se i Bills non avranno preso né Smith né Barkley, oppure a Philadelphia alla 35 per fare da backup a Vick, ma non sono da escludere i Jets alla 39.

 

5) Tyler Wilson, 6-2, 215 lbs, Arkansas

wilsonCome Barkley, anche Wilson ha visto drasticamente ridimensionarsi le aspettative dopo il suo ultimo anno al college. Nella stagione da junior, la prima da starter, aveva letteralmente incantato, finendo per essere nominato nella All-SEC First Team (prima volta per un quarterback dei Razorbacks) in un anno chiuso 11-2 con la vittoria su Kansas State nel Cotton Bowl. Sembrava che al Draft del 2012 potesse andare al primo giro, poi la decisione di tornare a Fayetteville: nel giro di un anno lo scenario è cambiato totalmente. Con l’arrivo di coach Smith, un nuovo sistema offensivo da metabolizzare al posto di quello “QB friendly” di Petrino e i suoi due migliori WR passati nella NFL, Wilson è andato in confusione, complice anche una OL non all’altezza. Il risultato è una stagione in cui è peggiorato quasi in ogni categoria statistica e in cui Arkansas ha chiuso con un misero 4-8.

Wilson resta comunque un prospetto interessante, il cui talento è ora offuscato dalla pessima annata vissuta dai Razorbacks. Ha un gran braccio ma pecca spesso di eccessiva confidenza nelle sue capacità, optando per scelte rischiose che si tramutano in grossolani intercetti. Se ha i piedi fermi ha una certa accuratezza, ma se è costretto a lanciare in movimento iniziano i problemi. È tutto fuorché pronto, ma c’è del materiale su cui lavorare.

Se non lo prende Arizona alla 38, lo possono scegliere i Jets alla 39. Affascinante l’ipotesi Baltimore, alla 62: potrebbe crescere con calma e studiare la NFL alle spalle di Flacco.

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