Fin dalla scorsa offseason, Andrew Luck e Robert Griffin III hanno conquistato e diviso gli appassionati di football NFL, entrando nel mondo Pro con un sacco di potenzialità e aspettative sulle spalle. Dodici mesi più tardi, possiamo essere concordi su come tali aspettative siano state ampiamente superate, e i due giovani atleti dividono ancora i tifosi. Anche se nel frattempo è esploso un altro rookie QB, il sorprendente Russell Wilson che a Seattle ha piano piano conquistato il ruolo di starter e il cuore dei supporter grazie alle prestazioni in allenamento e sul campo.

Tutti e tre hanno giocato una season d’altissimo livello, dividendosi i premi come Rookie of the Week e trascinando le rispettive squadre ai Playoff a suon di mete e vittorie. Dopo aver battuto colleghi del calibro di Aaron Rodgers, Tom Brady, Eli Manning, ora tengono viva l’attenzione di media e tifosi nella corsa al titolo di Rookie of the Year. Ma cosa sapranno riservarci nella prossima stagione?

 

Andrew, fatti regalare un’Offensive Line!

Dopo tre stagioni stellari ai Stanford Cardinal in NCAA, Luck è giunto al Draft NFL come un predestinato, uno dei migliori prospetti QB di sempre, tanto da convincere gli Indianapolis Colts a “sacrificare” un campione del calibro di Peyton Manning per poterselo assicurare.

Nella sua prima stagione, Andrew ha pienamente soddisfatto le attese, infrangendo numerosi record e senza far rimpiangere il #18. Ma anche evidenziato il suo limite più grande: la debolezza del roster a sua disposizione. Luck ha dovuto fare gli straordinari, snaturando il suo stile di gioco, sopratutto nella fase aerea: ben 627 passaggi tentati, spesso forzati o sotto pressione, tanto da causare 18 intercetti.

Il Front Office dei Colts dovrà puntare su tre fattori per alzare il livello della squadra: rinforzare l’offensive line, per garantire una protezione adeguata al suo QB; creare un running game di sostanza, in grado di permettere a Luck di giocare quella power offense giocata con ottimi risultati a Stanford; infine, inserire nuovi innesti in una difesa che spesso non ha giocato all’altezza dei colleghi dell’attacco.

Se in offseason verranno risolte queste problematiche, nonostante una schedule che si prospetta parecchio impegnativa (ma fino alla prima kickoff di settembre è sempre difficile valutare il reale valore dei team) Andrew potrà sicuramente disputare un’altra stagione come quella che possiamo rivivere in queste immagini.

 

Bob, ripigliati! E non fare l’eroe..

Robert Griffin è sempre stato un po’ la spina nel fianco di Luck: prima “rubandogli” l’Heisman Trophy nel 2011 dopo una straordinaria stagione a Baylor; poi contendendogli lo status di prima scelta assoluta nel Draft NFL. Alla fine RGIII è stato scelto come secondo dai Redskins di Mike Shanahan, disposti a pagare una carissima trade ai Rams per non farselo sfuggire.

Griffin è arrivato tra i Pro circondato da entusiasmo, ma anche da numerosi dubbi e critiche: parecchi esperti erano incerti sulla sua capacità di adattarsi al livello superiore e temevano che fallisse come la maggioranza dei QB dual threat che giungono in NFL.

Niente di più falso: il QB rookie ha portato Washington a conquistare la NFC East, prima volta dal 1999, dimostrando di eccellere sia nel passing game che nei giochi di corsa; enorme è stato il contributo di un altro rookie, il fenomenale RB Alfred Morris: le play action e le option di questi due ragazzi hanno terrorizzato e umiliato le difese avversarie, fino alla Wild Card dei Playoff contro Seattle, quando il ginocchio del QB, già acciaccato da qualche match, ha ceduto vanificando le speranze dei Redskins e attirando parecchie critiche sull’head coach Mike Shanahan, reo di aver rischiato il potenziale futuro della pedina fondamentale della squadra.

Il più grande interrogativo della offseason a Washington sarà proprio questo: riuscirà RGIII a recuperare per la prossima stagione, e Shanahan costruirà un playbook meno rischioso per la sua salute? Per il bene di tutta l’NFL speriamo che Griffin sia di nuovo in campo a settembre, magari con una difesa più competitiva, e che torni a dare spettacolo assieme a Morris.

 

DangeRussell, la scommessa di Pete Carroll

Quando durante lo scorso Draft, Pete Carroll ha scelto Russell Wilson al terzo round, pochi hanno dedicato molta attenzione: i Seahawks avevano appena firmato Matt Flynn come QB, e le attenzioni dei media erano totalmente assorbite da Luck e RGIII. Wilson sembrava destinato ad una carriera da backup, troppo basso per eccellere tra i professionisti.

Ma se il vecchio Pete ci ha dimostrato qualcosa, è che odia essere prevedibile: prima del kick off inaugurale a settembre arriva la notizia shock: viste le prestazioni al training camp, a guidare l’attacco di Seattle non è Flynn, ma il rookie da Wisconsin. Il resto è storia: supportato da un RB come Lynch e da una delle difese più esaltanti dell’intera NFL, Wilson porta i Seahawks alla post season. Dopo aver regolato i Redskins di RGIII, Russell trascina Seattle in un’incredibile rimonta nel Divisional coi Falcons, e solo un FG ad otto secondi dalla fine spegne il sogno.

I Seahawks devono comunque essere molto orgogliosi della loro stagione e del loro QB, e hanno un roster altamente solido competitivo che non ha nulla da temere dal confronto con squadre più titolare. Sicuramente li rivedremo in post season il prossimo gennaio.

 

Una Rivoluzione in corso

Luck, Griffin e Wilson hanno decisamente sorpreso in questo 2012, non tanto per il talento che era già loro riconosciuto, ma per la capacità di ottenere risultati fin da subito, dalla leadership e l’impegno mostrati in campo e, in particolare per RGIII e Russell, il gioco innovativo, quella option che finora aveva stentato in NFL.

Ora la loro grande sfida sarà confermare le prestazioni della stagione d’esordio ed evitare la tanto temuta “sophomore slump” che tanto ha fatto soffrire Cam Newton. Ma va loro riconosciuto merito di aver portato un’aria nuova in NFL, conquistando esperti e tifosi. E Johnny Football deve ancora arrivare..

3 thoughts on “Aspettando Settembre per rivederli in campo

  1. Gran bel articolo, 3 rookie che mettono sottosopra l’intera lega nel giro di un anno non si vedevano da tempo, ma tutti e 3 ai PO non si erano mai visti!
    P.S. L’ultima frase su Johnny Manziel mi fa’ già impazzire.

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