20130113-173047.jpgCi sono partite che appena finiscono sono già entrate di diritto tra i classici della NFL. Questo match di playoff è una di quelle. Difficile dimenticare le emozioni che si sono alternate durante il match, concluso solo al secondo overtime. Una partita che sembrava già finita nei tempi regolamentari, quando i Denver Broncos avevano in pugno avversari e punteggio, a pochi secondi dalla fine. Invece il football è in grado di regalare momenti tanto sorprendenti quando incredibili. Serve fortuna certo, serve l’errore dell’avversario, ma serve avere anche il coraggio e l’ultimo briciolo di lucidità rimasto. Ma soprattutto serve sempre e comunque il talento.

“The Flacco Fling”, così viene già chiamato il lancio di Flacco che attraversa il campo per 70 yards, è la sintesi di tutto questo. Un lancio della disperazione certo, ma un lancio che pochi quarterback sarebbero stati capaci di fare così preciso e cosi distante. A premiare la giocata ci si è messa anche la sorte e soprattutto l’errore grave della safety Rahim Moore, che sbaglia completamente valutazione e manca il pallone lasciandolo in mano al ricevitore Jacoby Jones, entusiasta nel portarlo in endzone per il touchdown dell’insperato pareggio a 31 secondi dalla fine, quando sembrava già tutto finito.

Il punteggio è in parità sul 35-35 ma sostanzialmente il match finisce qui. L’inerzia è tutta dei Ravens, i Broncos che pensavano già alla vittoria non entrano più in campo. Quello che succede dopo serve solo da contorno e sancisce quello che tutti in quell’istante hanno già capito. I Ravens hanno vinto con quella giocata. L’errore di Manning in overtime che lancia un intercetto nelle mani di Graham, rende l’idea della confusione e della rassegnazione che ha attanagliato i Broncos, incapaci di reagire e ormai sconfitti nella testa prima che sul campo, dopo che già avevano assaporato il gusto della vittoria.

Solo al secondo overtime.

La partita che fino a quel momento era stata bene o male in controllo dei Broncos, con i Ravens sempre però attaccati agli avversari, si allunga così fino ai supplementari. Si capisce però che i Broncos hanno accusato il colpo del KO. Evidenza di questo è il fatto che non provano nemmeno a reagire, con 31 secondi dalla fine e ancora due time out, decidono di inginocchiarsi e andare ai supplementari senza nemmeno provare a guadagnare la zona di campo buona per un field goal dalla lunga distanza. Un chiaro cenno di resa. Nei supplementari i Broncos non reagiscono, si limitano a cercare di contenere e in attacco sono troppo pochi coraggiosi, limitandosi al gioco di corse che non è certo la loro arma migliore. L’errore decisivo di un Manning a quel punto forse po’ demotivato, è la goccia finale che decreta la sconfitta. Pochi giochi dopo Justin Tucker dalle 47 yards manda i Ravens al championship AFC e i Broncos all’offseason.

Flacco meglio di Manning

L’errore decisivo è proprio dell’uomo migliore, Peyton Manning, reduce da una stagione bellissima, tanto che è in corsa con Adrian Peterson per vincere il premio di MVP. Proprio lui “tradisce” la sua squadra, lui che l’aveva portata fin qui. E come spesso accaduto con i Colts, viene il dubbio che a lui manchi un po’ di sangue freddo e di killer instict, che lo possa rendere oltre che un grandissimo anche un vero vincente. Ieri la sua prestazione è stata alterna, buone cose alternate ad errori che non si erano visti spesso in stagione, e alla fine i suoi tre turnover (due intercetti e un fumble perso) pesano sul risultato. Dunque sembra strano dirlo, ma ieri il miglior quarterback in campo è stato Joe Flacco. I numeri parlano di un quarterback rating di 116.2, frutto dei 18 completi per 331 yards, 3 touchdown e nessun intercetto. I suoi big play sono stati determinanti per tenere in partita i Ravens, è parso sempre piuttosto sicuro e anche sotto pressione non ha mai perso la testa, difetto che in passato gli era costato caro. La fortuna ha fatto il resto. La tattica dei Ravens era piuttosto chiara, imporre il gioco di corse con Ray Rice in modo da tenere chiusa la difesa e andare poi a pescare sul profondo i mismatch e gli uno contro uno tra i ricevitori e i cornerback dei Broncos.

Champ Bailey mai così in crisi

Tattica che ha funzionato alla grande, tre dei quattro touchdown offensivi dei Ravens sono arrivati da lanci lunghi. Il ricevitore Torrey Smith ha avuto vita imprevedibilmente facile contro Champ Bailey, letteralmente in crisi nel contenerlo. Due i suoi touchdown frutto di ricezioni sul profondo, proprio battendo il cornerback più talentuoso dei Broncos (anche quest’anno nominato per il Pro Bowl) che è parso troppo lento per stare al passo del ricevitore. Bailey è stato battuto nettamente anche in un altro paio di occasioni e solo l’imprecisione in quei frangenti del lancio di Flacco, leggermente fuori bersaglio, gli ha evitato una figura peggiore. Champ Bailey, come spesso succede, è stato lasciato uno contro uno contro i ricevitori avversari e col senno di poi, almeno in qualche occasione l’aiuto delle safety sarebbe stato provvidenziale. Safety che però erano già occupate dal cercare di contenere il gioco di corse dei Ravens, con Ray Rice autore di una prestazione maiuscola, alla fine 131 yards per lui e nessun fumble a differenza del match di wild card dove aveva perso due palloni.

Linea offensiva dei Ravens dominante

La vera chiave della vittoria di Baltimore credo vada individuata nella loro linea offensiva. In grado per tutto il match di aprire i soliti buoni varchi per il gioco di corse, doveva cercare di contenere la pressione della difesa dei Broncos e proteggere Flacco in situazioni di passaggio. Questo lavoro è stato svolto alla grandissima. Flacco ha avuto sempre moltissimo tempo per lanciare, quasi mai colpito dagli avversari e in rari casi sotto pressione, nonostante la caccia al quarterback sia la specialità della difesa di Denver che vanta due Pro Bowler come Miller e Dumervil e il record di sack in stagione regolare di tutta la NFL, ben 52. Coi Broncos in vantaggio e i Ravens a dover inseguire, è stata determinante la solidità della linea che ha consentito a Flacco e compagni di rimanere sempre in partita fino al miracolo sul finale del quarto periodo. A loro va un grandissimo merito in questa vittoria.

Almeno ancora una per Ray Lewis

Ogni partita potrebbe essere l’ultima per la leggenda Ray Lewis, ma sembra proprio che non abbia nessuna intenzione di appendere il paraspalle al chiodo e di chiudere per sempre l’armadietto. Ieri la sua partita è stata ancora una volta ottima, ha guidato la sua difesa realizzando 17 tackle e soprattutto è stato l’anima della difesa. Il motivatore per eccellenza, in grado di dare la carica a tutti i compagni e guidarli con il suo esempio sul campo. Anche per lui il sapore della sconfitta era già presente a pochi secondi dalla fine, ma il destino ha voluto regalargli un altro match, un giusto premio per uno dei giocatori più forti di sempre. Se lo merita. E si merita il rispetto di tutto il mondo NFL, avversari compresi. Non fa notizia sapere che Peyton Manning, nonostante la cocente sconfitta, l’abbia atteso per circa dieci minuti al fine della conforenza stampa per salutarlo di persona e congratularsi con lui per la partita e per la carriera. Due grandi esempi di campioni sul campo e fuori.

Broncos poco coraggiosi.

I meriti dei Ravens come detto ci sono e sono molti, però c’è da dire che sono stati i Broncos a buttare una vittoria già in tasca. Pur non giocando al massimo delle loro potenzialità si erano trovati in vantaggio meritatamente e sembravano in grado di gestire la partita. L’attacco non aveva dominato ma comunque era stato in grado di realizzare due touchdown con Thomas e Moreno su altrettanti lanci di Manning e sembrava in controllo del match. Altri due touchdown erano stati messi a segno da Trindon Holliday, un ritorno di punt e uno di kick off, grandissime giocate che avevano dato il vantaggio in entrambi i tempi ai Broncos.

Quello che durante il match è mancato ai padroni di casa è stato il coraggio. Alcune chiamate del coaching staff sono state troppo conservative. A due minuti dalla fine e quando serviva un solo primo down per vincere, su un terzo e sette si è scelta la corsa centrale per il rookie running back Hillman, riserva di Moreno e in campo a causa dell’infortunio del titolare. Una scelta che già in partenza vuol dire andare al punt. Con Manning in cabina di regia, un lancio sarebbe stato sicuramente più indicato, anche se portava una percentuale di rischio maggiore. A volte però per vincere bisogna rischiare. Cosa che ieri Denver non ha fatto e per questo è stata punita.

11 thoughts on “I Ravens sorprendono i Broncos e vanno al Championship AFC

  1. La ragione principale della sconfitta è stata che il coaching staff dei Ravens ha surclassato quello deu Broncos. LA ristrutturazione della linea d’attacco dei Ravens è stata una decisione precisa di Harbaugh con McKinnie rimesso LT e Oher RT e Osemele LG. In difesa chiaramente la colpa della prestazione di Bailey non è dello stesso Bailey ma di un indecente gameplan difensivo deciso da Del Rio. Mike Adams è stato messo costantemente in raddoppio o in copertura sul TE su lato forte lasciando costantemente Bailey in copertura singola con Smith. Bailey ha 34 anni e Smith è un dei WR più veloci della NFL, non ci voleva un genio per capire che sarebbe stato un mismatch. Completamente d’acordo invece sul ridicolo “martyball” di John Fox. Il finale con l’inginocchiamento di Manning con 35 secondi e 2 timeout è solo l’ultimo episodio di una serie penosa di chiamate. In generale ritengo che la nostra scandalosa division ci abbia fatto montare un po’ la testa. In particolare ritengo che questa difesa sia molto meno forte di quello che hanno detto le cifre quest’anno. Senza Holliday questa partita non sarebbe mai arrivata ai supplementari.

  2. Il modo in cui i Broncos si sono suicidati è a dir poco imbarazzante. Condivido l’opinione di Carlo. Già hai appena subito il td del pareggio in modo assurdo (i Ravens dovevano segnare, mica calciare un field gol, allora copri meglio il lungo…….)ma con 34 secondi e 2 time out….ti inginocchi…..hai Manning….mica Sanchez o un qualsiasi qb di passaggio in campo….giustissimo che siano stati sconfitti. Ora i Ravens verranno spazzati via dai Patriots….che a differenza di tutte le altre 31 squadre della NFL (e lo dico anche si mi stà sul piffero) hanno il miglior coach della storia di questo gioco, uno che sà rischiare e sà chiedere quella dose in più di coraggio ai suoi giocatori. Se fossi un tifoso dei Broncos….sarei super super incavolato.

  3. Che peccato! La partita era già in tasca, forse oltre i meriti di questa singola partita (mi riferisco alle 2 giocate di Holliday, eccezionali quanto estemporanee) ma complessivamente i Broncos vista la stagione se la stavano portando a casa. Che errore Moore!!! Che orrore di copertura! E i coordinators da censurare!! E ancora una volta, mi sa, vedremo NEw England al SB!!! Che rabbia!

  4. C’è da dire che nell’azione incriminata la copertura, almeno da schema ,era prevista. Poi non si capisce perchè il cb Carter si addormenti e lasci andare Jones ad azione ancora in corso lasciandolo al solo e sciagurato Moore. Ovviamete il suo errore è vergognoso ma non è un errore di schema, è una schifezza personale.
    Invece sul resto della gara, come detto giustamente da Carlo, la copertura singola di Bailey su Smith e tutta la scarsa gestione della difesa sono errori da attribuire anche e soprattutto al coaching staff.
    In aggiunta, oggi Fox e Elway hanno confermato che inginocchiarsi è stata la scelta migliore (secondo loro ovviamente) perchè in quel momento la squadra era sotto shock e aveva bisogno di riprendersi con calma. Han fatto l’esempio di un pugile alle corde che al posto di sferrare pugni a caso cerca solo il suono della campana per riprendere energie mentali e fisiche.

    • Flacco negli ultimi 50 secondi sotto pressione lancia in TD assurdo, perché non far giocare Manning gli ultimi 30 secondi per arrivare in field goal range con ancora 2 time out? decisione pessima

  5. Vogliamo essere sinceri: Manning è un immenso regular season QB, un normalissimo PO QB…ricorda Brett Favre incredibilmente (nonostante Favre abbia fatto meglio di Peyton nei playoffs). 8 one and done su 11 apparizioni in PO, è una statistica non accettabile per un 4 volte MVP.

  6. Forse se Flacco non avesse lanciato quella preghiera a 30 secondi dalla fine parleremo di Denver e Baltimora in modo ben diverso…
    Al di là del risultato, che a mio parere non può essere il solo e l’unico fattore di giudizio credo che Denver abbia 2 problemi:
    1. La AFC west division è la peggiore della NFL, e grazie agli altri incroci, il calendario complessivo è stato uno dei più facili della NFL. Il record 13-3 è frutto anche di questo.
    2. Peyton non sarà MAI un vincente. Anche durante il SB vinto lui ha sempre giocato al di sotto delle sue possibilità. Affidarsi SOLO a lui per vincere i PO vuol dire sconfitta certa. A mio parere denver ha fatto benissimo a inginocchiarsi a 35 secondi dalla fine, perché con tutta la pressione addosso Manninig avrebbe lanciato un intercetto e ai supplementari non sarebbero nemmeno andati!!!

    Detto questo secondo me Denver ha ampi margini di miglioramento: è una squadra giovane, il fortissimo RB titolare era fuori per infortunio e Manning sa essere leader e ha dimostrato di avere almeno altri 2 anni ad altissimi livelli. Ha solo bisogno di un playmaker (offensivo o difensivo) che gli tolga un po’ dipressione nei momenti caldi.
    Io pronostico Denver al SB l’anno prossimo o il successivo!

  7. Denver ha affrontato 6 partite difficili quest’anno in regular season: contro Atlanta, Houston, New England ha perso, giocandosi la partita e dimostrandosi inferiore, ma senza essere dominata. Contro Pittsburgh, Cincinnati e Baltimore ha vinto piuttosto bene. Il che la mette nel mezzo delle squadre da playoff, senza mai aver dato l’impressione di essere la più forte del lotto. Direi che il risultato finale è in linea col valore della squadra. Poi sappiamo bene che nei playoff tutto può succedere, vedi il doppio successo Giants contro i favoritissimi Patriots. Quello che resta è il rammarico perchè a 30 secondi dalla fine, quella partita la devi vincere. Le prossime due stagioni saranno da sfruttare, perchè la squadra è giovane e può crescere, ma Manning ha solo un paio d’anni e poi va sostituito. Se non si vince in questi due anni diventa poi difficile ripartendo da un altro quarterback.

  8. Riesco a scrivere della partita solo oggi.
    Alle delusioni ai playoff o al superbowl noi fans dei Broncos da tempo siamo abbastanza abituati. Ma questa è stata molto cocente.
    La verità è che al primo posto del seed ci ha portato non solo PM e l’attacco ma soprattutto una difesa a tratti dominante (51 sack in stagione).
    Sabato è mancata proprio la difesa. Niente pressione su Flacco nessun big play …nulla di nulla.
    Fino ai due (non uno ma due) madornali errori nei due finali di tempo.
    In entrambi i casi bastava una prevent appena dignitosa per impedire i due TD del pareggio.
    Tra l’altro giocati nel medesimo modo da Flacco.
    Una difesa appena dignitosa sarebbe bastata a vincere facile una partita come quella di sabato.
    Tra l’altro hanno concesso due terzi e lunghi a Flacco con le spalle al muro in modo vergognoso (compreso l’ultimo 3zo e 13 dalle proprie 3 yarde).
    L’attacco non poteva fare molto di più. Se giochi con il terzo e quarto RB perchè hai fuori i primi due (finche è stato in campo Moreno è stato tutto più facile) per forza diventi prevedibile e alla fine l’errore ci scappa.
    Sulle chiamate il vero errore è stata la chiamata della corsa sul 2do e 3zo down dell’ultimo drive del 4to quarto. Bastava un lancio di 7 yards per andare a inginocchiarsi e se hai PM lo devi proprio provare.
    Giusto invece inginocchiarsi dopo la frittata.
    Poco da dire. Peccato!
    Un insegnamento per l’offseason. rafforzare ancora la difesa e trovare un buon WR e un RB di prim’ordine se vogliamo che peyton finisca la stagione con un anello al dito.

  9. ank’io credo ke payton nei playoff si spenga , l’annata ke ha vinto il superbowl aveva una squadra mostrusa

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