La NFL, nell’intento di risvegliare l’interesse europeo per questo sport che dopo un boom negli anni novanta si era leggermente affievolito, si è dedicata ad un progetto dedicato ai fans dove ovviamente si cerca un ritorno a livello di seguito, ovvero le International series giocate a Londra, Regno Unito.

Il tutto iniziò nell’anno 2007 la prima gara vedeva fronteggiarsi i Miami Dolphins e i New York Giants nel vecchio Wembley Stadium.

La partita fu di per se bruttina, con una vittoria dei Giants per 13-10 sotto un diluvio universale; negli anni si sono susseguite le sfide tra Chargers e Saints, tra Patriots e Tampa Bay, tra 49ers e Broncos e lo scorso anno, i Buccaneers alla loro seconda apparizione davanti alla regina affrontavano i Chicago Bears, all’esordio europeo nonostante un fanbase davvero vasto in europa.

Quest’anno, Roger Goodell ha confermato che i Rams e i Jaguars hanno firmato accordi per i prossimi anni a venire, e la NFL aprirà ad addirittura due gare all’anno, si inizierà dalla prossima stagione con Vikings – Steelers a settembre e successivamente Jaguars – 49ers in ottobre.

 

Londra invasa

Cheerleaders e mascotte dei Rams a Londra

Quella che doveva essere la sfida tra Rams e Patriots è stata supportata dai fans della NFL di qualsiasi squadra come una festa dello sports stesso, colorando la città con le tinte delle franchigie più disparate, sottolineando come lo spirito di questo gioco sia formato da fratellanza e amore per la palla ovale piuttosto che rancore e rivalità superficiali.

Era chiaro altresì, come i tifosi dei Patriots fossero in grande maggioranza, evidente anche allo stadio, colorato quasi totalmente dalle jerseys di Brady e Gronkowski, anche se devo citare uno dei personaggi più curiosi che io abbia notato durante il week end, ovvero un tale mezzo nudo con un cartello che diceva : “ dall’Alaska per i Rams..” che dire, chapeau.

La condizione delle due squadre

Patriots e Rams arrivano al match in due situazioni diametralmente opposte; St. Louis che ha stupito e forse ha fatto meglio di ciò che ci si aspettava, e New England che, anche a detta dello stesso Tom Brady , non sono meglio del record (5-3) che li rappresenta.

I ragazzi di coach B.Belichick arrivano a Londra dopo una vittoria tanto sofferta quanto necessaria contro i Jets, mentre i Rams, che in stagione avevano battuto Cardinals e Seahawks, due squadre letali ai Patriots, erano reduci dalle sconfitte, seppur di misura, ottenute contro Miami e Green Bay.

Il match

Nate Solder festeggia il TD di Brandon Lloyd

La partita inizia e Bradford illude gli 84,004 spettatori presenti nel freddo Wembley, con un buon drive che porta subito i Rams sul +7 grazie al touchdown di Givens che raccoglie il lancio del suo qb di 50 yards, tagliando in due la secondaria di New England che, viste le pesanti assenze dei titolari Chung e Gregory, scendeva in campo alla meno peggio schierando una alternanza di Arrington, McCourty e Wilson come defensive backs.

Qui finisce la gara dei padroni di casa.

Entra in campo Brady e tutto cambia; con 7 minuti e 50 rimanenti sul cronometro del primo quarto, il numero 12 trova Lloyd con un lancio di 19 yards ed è subito pareggio 7-7.

Secondo quarto dove un parziale di 3 touchdowns a 0 ( Vereen, Gronkowski, Ridley ) manda all’intervallo la gara sul 28 – 7 e morale a terra per i Rams.

Nella ripresa la solfa non cambia e la difesa dei Patriots, protagonista della gara migliore della stagione fino ad ora, tiene a bada le sterili offese dei Rams per portare sul finale il risultato a 45 – 7.

Le stats della partita ci dicono di un chirurgico Brady, 23/35 per 304 yds e 4 TD’s, un rushing game fenomenale da parte dei Pat’s alternato tra Ridley (15 per 127, 1 TD)e Vereen (7 per 22, 1 TD)  e di un fenomenale Rob Gronkowski, tornato allo splendore dello scorso anno, con 8 ricezioni per 146 yds e 2 TD’s, coadiuvato da Brandon Lloyd che colleziona solo 2 ricezioni da 28 yds ma ben 2 TD’s.

St. Louis dal canto suo mette poca carne al fuoco, merito della difesa dei Patriots vero, ma vero anche che ha fatto davvero troppo poco per impensierire una qualsiasi squadra NFL; Bradford completa 22 lanci su 30, con 1 TD e un intercetto, e viene catturato dalla difesa per 2 sacks.

Uno dei giocatori più attesi ovviamente, S.Jackson, tenuto a 7 per 23 su rushing e 2 su 22 su receiving.

Aggiungiamo al bollettino di guerra i due fumbles spartiti tra Daryl Richardson e  Kellen Clemens.

Il futuro dei due team

New England Patriots

I Patriots ora hanno collezionato 2 vittorie di fila, 4 nelle ultime 5 gare, ed hanno davanti a se la pausa del “bye” week, dove cercheranno di recuperare infortunati di lusso come Chung, Gregory, Bolden e Shiancoe.

I numeri parlano chiaro :

-5 nelle passing yards, -5 nelle rushing yards, -28 nelle passing yards concesse, -8 nelle rushing yards concesse

Salta subito all’occhio quale sia il punto debole di questa squadra, che troppo spesso si fa prendere di infilata sui lanci lunghi e concede lunghe ricezioni ogni domenica; il dato più sorprendente invece è quello delle corse, dove credo che nessuno avrebbe scommesso di leggere “Patriots” in quinta posizione.

In una secondaria difensiva dove i leaders faticano a dare l’esempio, giovani promesse, come Dennard e Wilson fanno intravedere ottime cose (entrambi con un intercetto domenica), mentre la front seven  formata da C.Jones, Wilfork, Love, Ninkovich, Spikes, Mayo e Hightower, possono essere già classificate come una delle difese nella top 10 della NFL, capace di tenere più che a bada dei signori come Marshawn Lynch, Shonn Greene e Steven Jackson.

Chandler Jones è sicuramente uno dei migliori rookies non solo dei Patriots, della NFL in generale di quest’anno, e vederlo dal vivo mi ha fatto capire meglio alcune cose; è enorme, è davvero alto ma soprattutto ha braccia lunghe, infatti il suo sack su Bradford è avvenuto mentre il quaterback sembrava ormai fuggito e lui con una zampata in tuffo alla Buffon lo ha preso per la caviglia facendolo cadere.

E non è da sottovalutare nemmeno Dont’a Hightower; li in mezzo assieme a Spikes e Mayo fa il suo e questo basta, perché per un linebacker rookie che parte titolare tutte le domeniche in una delle difese più contestate dell’intera lega, “fare il tuo” significa già fare moltissimo, ed io sono rimasto impressionato dal “pursuit” ovvero dalla capacità di inseguire l’avversario col pallone e gettarlo a terra.

Con un pizzico di accortezza nelle retrovie ed una costanza maggiore in attacco, questi Patriots possono rimettersi in carreggiata, e le prossime 4 gare saranno fondamentali, dove Brady e i suoi possono affrontare ed allungare su Bills, Colts, Jets e Dolphins.

St. Louis Rams

Non sono più la squadra materasso della NFL, hanno valide individualità e possono competere e il futuro è radioso per i Rams.

Ecco, questo è ciò che dicono di loro in America, ma noi guardiamo i numeri e decidiamo se siamo d’accordo,

25esimi nelle passing yards, dove Bradford in stagione ha messo a referto 153/249 per 1797 yards e 8 touchdowns, 18esimi nelle rushing yards, 13 posizioni sotto i Patriots, dove il leader, l’uomo franchigia Steven Jackson, è ancora fermo ad un solo TD stagionale, ed una difesa mediocre che si posiziona 17esima nelle yards concesse su lancio e 14esima in quelle concesse su corsa.

La difesa dei Rams a concesso 27 punti a Detroit, squadra decisamente in crisi quest’anno, e poi ha concesso ben 23 punti a Chicago nella sconfitta per 23-6 alla seconda di regular season e ovviamente, ha concesso 75 punti nelle ultime 2 partite contro Green Bay e Patriots.

Non fanno certo bene le voci che vedono in partenza Jackson, addirittura in direzione Green Bay, anche se il coach Fisher dice che questo non avverrà a mio avviso non sarebbe così un male, e spiego perché.

Daryl Richardson, backup  naturale di Jackson, sta a mio avviso giocando bene, e si è messo in evidenza anche contro New England con 53 yards su 7 portate, ma è ancora senza segnature, e anche se le statistiche non aiutano la sua credibilità, il suo atteggiamento e la sfrontatezza con la quale gioca a questo sport mi fanno pensare che sia pronto per giocare magari non da starter ma sicuramente come valido halfback da primo o secondo down.

Più delicata la situazione ricevitori, dove Danny Amendola, uno dei receivers migliori della squadra, è infortunato ed il ruolo è scarno.

Io vedrei bene uno scambio coi Packers dove potrebbe partire si Jackson, ma come controparte arriverebbero magari il veterano Benson in compagnia di uno dei mille ricevitori al servizio di Rodgers, magari inventiamo, Boykin o Cobb.

Sta di fatto che ora i Rams affronteranno San Francisco al Candlestick, poi i Jets che hanno bisogno di vittorie come il pane, i sempre temibili Cardinals e nuovamente i 49ers.

Potrei sbagliarmi, ma io quel record di 3-5, lo vedo trasformarsi in 3-9 molto velocemente.

Grazie ai lettori e alla prossima!

 

 

 

 

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