TOP 3

Drew Brees e New Orleans Saints

Monday Night da incorniciare per il qb dei Saints che abbatte il record di yards lanciate in una stagione siglato nell’ormai lontano 1984 da Dan Marino, portando l’asticella a quota 5087 yds.

Non va dimenticato, tra l’altro, che Brees aveva già sfiorato questo eccezionale risultato nel 2008 fermandosi però a 15 lunghezze dal leggendario quarterback dei Dolphins.

Il 32enne di Austin chiude pure i giochi per il primato nella division schiantando con 4 touchdown i rivali di Atlanta e tenendo aperte le porte per un possibile secondo posto nella Nfc che significherebbe passaggio automatico al Divisional round (possibilità comunque remota visto l’ultimo avversario di SF). Buona anche la prestazione del WR Marques Colston che mette a referto 7 ricezioni per un totale di 81 yards e un td segnato.

A New Orleans non possono far altro che coccolare il loro principale punto di riferimento e sperare che il suo braccio rimanga caldo anche a gennaio, quando arriverà il momento della verità: i Packers sono avvisati, il titolo non è al sicuro.

Detroit Lions

Vigilia di Natale dolcissima nella Motor City: i Lions (10-5) si divorano i Chargers nel primo tempo e centrano un posto nella postseason che mancava dal 1999, un’infinità di tempo. Matthew Stafford gioca una partita praticamente perfetta distruggendo la non irresistibile difesa di San Diego con tre touchdowns nei primi 30′ di gioco. Alla fine farà registrare 373 yds lanciate, completando ben 29 dei 36 lanci tentati.

Le buone notizie arrivano anche dai ricevitori con in testa, manco a dirlo, Calvin Johnson. Megatron corre e si batte come al suo solito ricevendo 4 palloni, percorrendo 104 yds e portando a casa un td (il 15esimo della stagione). Molto bene anche Nate Burleson e il TE Brandon Pettigrew: i due mettono assieme più di 160 yards e 1 touchdown.

Il miracolo vero l’ha fatto però Jim Schwartz che in tre anni è passato da un negativissimo record di 2 vittorie e 14 sconfitte all’approdo ai playoff: se Detroit è diventata la seconda forza della NFC North il merito è sicuramente dello staff tecnico che ha dimostrato capacità e ha creduto nel progetto di rinascita di questo team.

Victor Cruz

Se i Giants si giocheranno l’accesso ai playoff nell’ultima settimana di regular season contro Dallas sarà anche grazie ad una grande giocata del wide receiver, alla sua seconda stagione in NFL, contro i cugini bianco-verdi: touchdown pazzesco da 99 yards che entra nella storia della lega a fine secondo quarto. Alla fine saranno 3 le ricezioni per un totale di 164 yds.

E’ il giusto premio per un ragazzo che in questa regular season sta facendo la differenza dalle parti del New Meadowlands Stadium e non a caso le statistiche sono dalla sua: 76 ricezioni, 1358 yds ricevute (record dei Giants in singola stagione) e 8 td complessivi confermano che è il miglior ricevitore della franchigia in questo momento. Gli ultimi ostacoli verso la postseason si chiamano Cowboys e a New York sono costretti a sperare che il momento magico di Cruz non termini prima dell’agognata meta (e che chi deve supportarlo, leggasi Eli Manning, giochi meglio rispetto alle ultime uscite).

MENZIONE D’ONORE

Jerome Simpson (o meglio, il suo td)

Non si può non mettere in questa classifica quello che già da molti è stato ribattezzato come il touchdown più bello della storia della NFL: una dimostrazione di atleticità incredibile e, se permettete di un pizzico di follia. La partita è Bengals-Cardinals, fondamentale per i primi. L’azione: a 2:55 dalla fine del secondo quarto, sulle 19 dei Cardinals, il qb di Cincinnati Dalton parte in posizione di shotgun e serve Jerome Simpson che dal centro del campo taglia verso la sideline sinistra. Il wr corre verso la endzone ma davanti a lui si pone il linebacker Daryl Washington: tutti si sarebbero accontentati di un primo down a 1 o 2 yard dalla meta, ma non il #89 dei Bengals che salta il suo diretto avversario con una capriola incredibile ricadendo all’interno della endzone. Increduli sia i tifosi che i giocatori in campo. La giocata varrà oro se si considera che Cincinnati si imporrà 23-16, potendo ancora lottare per i playoff.

Jared Cook e Rob Bironas

I Tennessee Titans (8-7) sono ancora vivi grazie ad un TE e ad un kicker: il primo è il migliore ricevitore della week 16 con 8 ricezioni per 169 yds e 1 td, il secondo mette a segno tre calci uno più pesante dell’altro di cui due dalla “modesta” distanza di 51 yards. Certo questa vittoria sui Jaguars potrebbe rappresentare più un rimpianto, a causa della brutta sconfitta coi Colts della settimana passata e visto l’improbabile intreccio di risultati  in cui i Titani dovrebbe sperare della prossima, che un motivo di gioia, ma che comunque nulla può togliere alla prestazione dei due sopracitati.

Cam Newton

Contro Tampa Bay batte il record di un certo Peyton Manning per numero di yards lanciate in una stagione da un rookie (3893) e corre la modica cifra di 65 yards. Il futuro dei Panthers dipende da lui.

FLOP 3

Tim Tebow

Stavolta il Mile-High Messiah non ha ricevuto l'”illuminazione” e disputa la peggior partita della sua pur breve carriera: 4 sanguinosi intercetti, tutti lanciati nella seconda parte dell’incontro, di cui due riportati direttamente nella endzone.

Tornano così puntuali le critiche sul qb di Dio: finché corre tutto bene, ma quando si tratta di lanciare non si sa mai come va a finire. Peccato perché il ragazzo era partito benino, fiondandosi col pallone in endzone alla prima occasione disponibile e portando avanti i Broncos. Aveva accorciato le distanze dai Bills all’inizio della ripresa del gioco con un passaggio a Fells. La luce si spegnerà di li a poco con i risultati già ricordati. Alla fine il tabellone dirà 40 a 14 per Buffalo e le statistiche questo responso: Tebow 13/30,  185 yds, 1 td, 4 int.

Per salvare la stagione ci vorrà una grande prestazione contro i Kansas City Chiefs dell’ex col dente avvelenato Kyle Orton.

Mark Sanchez

Da un QB che ha giocato la peggior partita della carriera passiamo ad uno che, suo malgrado, è da tutta una stagione che sta mandando segnali di regressione. In questo momento Mark Sanchez sta diventando un problema più che una risorsa per i Jets: nel derby all’ultimo sangue con i cugini newyorkesi lancia sì per 258 yds e 1 td, ma anche e soprattutto, 2 intercetti e viene sbattuto a terra ben cinque volte dalla difesa dei Giants. A completare la pessima giornata un fumble incredibile ad un passo dalla endzone degli avversari a meno di 9 minuti dal termine e con i suoi sotto di 13 punti.

Adesso per i Jets (8-7) si fa veramente dura: vincere l’ultima contro i rivali di Miami non basterebbe, in caso di vittoria delle dirette avversarie, a raggiungere l’ultimo posto disponibile nei playoff nella AFC. Ma anche se dovesse accadere l’improbabile, a New York si chiedono quali possibilità abbiano i bianco-verdi in questa situazione e con un Sanchez così in difficoltà.

Tampa Bay Buccaneers

La franchigia della Florida (4-11) è ormai in caduta libera: nona sconfitta consecutiva in stagione ottenuta contro la squadra di Cam Newton. La difesa dei Buccaneers concede al rookie ex Auburn tutto il possibile lasciandosi infilare tre volte per “via aerea” e due “via terra” (con corsa da 49 yds proprio del qb dei Panthers). L’ultimo posto nella division conferma la disastrosa stagione e i rimpianti per quello che poteva essere, dati gli inizi con 4 W su 6 match, e non è stato.

DAMNATIO MEMORIAE

Chicago Bears

Forse Chicago non merita al 100% questa citazione perché è da cinque partite senza il suo qb titolare (J. Cutler)  e da tre senza il rb più forte (M. Forté), ma una squadra che a 6 partite dal termine della stagione e con un record di 7-3 si lascia sfuggire i playoff non può essere annoverata tra le grandi. La colpa forse non è tanto dei giocatori quanto di coloro che non si sono mossi per rimpiazzare il quarterback, dando fiducia prima a Hanie e poi a McCown, con i risultati che si sono visti. Un altro anno buttato.

Kellen Clemens

C’è poco da dire, i numeri parlano chiaro: 9/24, 91 yds, 0 td. La prestazione del qb veterano fa pendant con quella dei Rams che si vedono raggiungere in fondo alla classifica dai disastrati Colts in una “bellissima” lotta per aggiudicarsi la prima scelta al prossimo draft.

7 thoughts on “NFL Week 16 – Top & Worst

  1. Il runningback di Denver con il no.15 a breve penso finirà in panchina. Dalla sua le poche statistiche inizialmente che penso spiazzavano e non poco le difese. Mano a mano che gioca aumentano i numeri e le squadre sanno sempre più come gioca… quindi sanno che ha difficoltà a lanciare e sa solo correre… lo useranno per le wildcat… come si addice a un runningback..

  2. Mamma mia il TD di Simpson…ancora più bello perchè fatto col casco dei miei magici e spettacolari Bengalsssss!!!!!!!!!!

    “Bravino” anche Brees eheheh!! ;-)
    un lanciatore pauroso…sogno una finale Brees vs Brady.

    …ma tanto sarà Packers-Steelers con stesso risultato dello scorso superbowl.

  3. Mi sento offeso per i Bears :)
    Scherzo, la menzione ci può stare ma per onestà va ricordato che la lista infortunati non si ferma e a Cutler e Fortè e che l’affermazione sul QB è comunque tirata per i capelli. Chi avrebbero dovuto prendere, di grazia? Siamo ancora alla discussione McNabb o Favre (42 anni)? McCown non ha sfigurato nel SNF a GB ma la frittata era fatta. Su Hanie, dopo il championship dello scorso anno tutti avrebbero puntato e dopo Oakland nessuno lo avrebbe escluso a prescindere. E’ stata una stagione sfrotunata e perdere il tuo QB non aiuta mai, anzi, la storia insegna che 9 volte su 10 vai a casa.

    Poi concordo sul fatto che i “manovratori” di Chicago debbano essre messi tutti in discussione…

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