Diventata con il tempo una delle division più combattute della Lega, la NFC North si presenta ai nastri di partenza della season 2011 forte del titolo appena vinto dai Green Bay Packers, che lo scorso febbraio hanno trionfato nel Super Bowl, dominatori della passata stagione che dovranno darsi parecchio da fare per difendere il Vince Lombardi Trophy e confermare il titolo divisionale vinto ai danni dei Chicago Bears, rinforzatisi durante l’offseason al pari dei Detroit Lions, franchigia che continua ad accumulare talento sotto l’egida guida di Jim Schwartz, head coach che pare aver azzeccato tutti i colpi messi a segno in questi ultimi anni.

Anni che sembrano lontanissimi per i Minnesota Vikings, che solamente un paio di stagioni fa erano arrivati ad un passo dal Grande Ballo con Brett Favre al timone e che ora si trovano a lottare sul fondo di un raggruppamento che li ha visti tra i maggiori protagonisti nell’ultimo lustro, ovvero da quando un certo Adrian Peterson ha messo piede nel Metrodome, altro pezzo di storia Purple & Gold in procinto di andare in pensione per fare spazio al nuovo stadio che i fratelli Wilf vorrebbero costruire nella Ramsey County.

 

GREEN BAY PACKERS

Coach Mike McCarthy è riuscito nell’intento di mantenere quasi inalterato il roster della squadra campione, perdendo qualche pezzo qua e la, ma comunque confermando la maggior parte dei titolari che hanno guidato Green Bay alla conquista dell’anello, ad eccezione di tre lineman, la guardia Daryn Colledge, il tackle Mark Tauscher, e il defensive end Cullen Jenkins, tra i migliori nell’ultima stagione.

Aaron Rodgers, QB, Green Bay Packers

Confermato nella posizione di quarterback Aaron Rodgers, 3,922 yards, 28 touchdowns e 11 intercetti lanciati nel 2010, stella indiscussa della squadra che riceverà nuovamente lo snap dal centro Scott Wells, giocatore all’ottavo anno da Tennessee che fungerà da perno centrale di una linea nella quale troveranno ancora spazio il veterano di lungo corso Chad Clifton, giunto all’undicesimo campionato in divisa Packers, nel ruolo di LT, e i due giovani messisi in mostra nella scorsa stagione, Josh Sitton, poderoso run blocker che ha svolto un ottimo lavoro come right guard, e Bryan Bulaga, prima scelta del Draft 2010 che ha trovato un buonissimo spazio come tackle sul lato destro, posizione nella quale potrebbe alternarsi con Derek Sherrod, rookie arrivato questa primavera da Mississippi State che dovrebbe accumulare esperienza sulla linea come LG prma di essere impiegato nel suo ruolo naturale di left tackle.

Nel caso il coaching staff di Green Bay decidesse di puntare fin da subito sul nuovo arrivato inserendolo sul lato destro, Bulaga potrebbe riciclarsi come guardia, mettendosi alle spalle T.J. Lang, interessantissimo lineman alla terza stagione da Eastern Michigan che prima dello spostamento dell’ex Bulldogs all’interno sembrava il maggiore indiziato per partire come left guard titolare nel 2011; indecisione che fino all’ultimo pare riguardare anche il backfield, dove nonostante l’ottima postseason il sophomore James Starks, 315 yds e 1 TD nei playoffs, dovrebbe ancora ricoprire il ruolo di backup dietro a Ryan Grant, preferito al talento di Buffalo grazie all’esperienza maturata nelle 4 stagioni passate in Wisconsin anche se reduce da un infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi per quasi tutto il 2010.

Alle spalle della coppia ci saeà da valutare attentamente l’interessantissimo Alex Green, buon runner messosi in mostra con la divisa di Hawaii nella NCAA che potrebbe ritagliarsi un ottimo spazio già nel corso della rookie season, stessa cosa che può fare Randall Cobb, talentuoso receiver da Kentucky selezionato al secondo giro dai Packers che dovrebbe essere impiegato spesso come slot receiver in questa sua prima stagione a Green Bay, dove cercherà di carpire i segreti del ruolo da un giocatore che ormai può esser tranquillamente considerato uno dei top receiver della lega, Greg Jennings, reduce da uno straordinario 2010 che lo ha visto chiudere con 1,265 yards ricevute e 12 touchdowns.

Al suo fianco, lotta aperta per ricoprire lo spot di WR #2 tra James Jones, 679 yds e 5 TD, che fino all’ultimo sembrava in procinto di cambiare maglia e franchigia, e Jordy Nelson, altro talento pescato al Draft da McCarthy che è esploso sul finire della passata stagione chiudendo con 45 ricezioni all’attivo per 582 yards e 2 segnature; a far da chioccia al gruppo ci penserà Donald Driver, giunto alla tredicesima stagione in Wisconsin e ormai prossimo al ritiro, mentre come tight end è stato confermato Jermichael Finley, atteso ad una conferma dopo la produttiva campagna chiusa con 301 yards e 1 TD. In suo appoggio accorreranno i due sophomore Andrew Quarless, 238 yards e 1 TD nel 2010, e  Tom Crabtree, anche se non è da escludere un impiego part-time per l’ottimo D.J. Williams, undersized che ha fatto il diavolo a quattro nel ruolo in NCAA vestendo la divisa di Arkansas.

In difesa a coordinare le operazioni ci penserà ancora una volta Clay Matthews, anima e cuore della squadra che ha giuidato sul campo con 54 tackles e 13.5 sacks, diventandone un’icona e un leader indiscusso capace di infondere scurezza e fiducia nei compagni con le sue giocate aggressive che spesso hanno cambiato il corso delle partite dei Packers; probabilmente miglior OLB per gli schemi 3-4 in NFL, l’ex talento dei Southern California Trojans guiderà una mediana composta dagli inside linebacker A.J. Hawk, 72 placcaggi, e Desmond Bishop, 103 tackles e 3.0 sacks, e dall’outside Erik Walden, candidato a partire titolare sul lato opposto dopo l’infortunio patito dalla sorpresa del 2010 Frank Zombo, che si è fratturato la scapola in allenamento e pare ormai vicino ad essere inserito nella injury reserve list.

Sulla linea il partente Jenkins dovrebbe essere sostituito dal secondo anno Mike Neal, visto poco in campo nel corso della rookie season ma attualmente preferito a Jarius Wynn, che ricoprirà il ruolo di primo backup alle sue spalle ed a quelle dell’altro titolare Ryan Pickett, veterano del reparto con undici stagioni all’attivo per 304 tackles e 9.5 sacks totali; ad ancorare la DL ci penserà invece il pesante B.J. Raji, utilizzato anche come fullback di situazione nella passata stagione, nel corso della quale ha messo a segno 39 placcaggi e 6.5 sacks.

Nelle secondarie continua la straordinaria carriera di Charles Woodson, giunto alla quattordicesima stagione NFL, che coprirà il ruolo di cornerback sul lato opposto al sorprendente Tramon Williams, giocatore al quinto anno da Louisiana Tech che ha infiammato i cuori dei tifosi nella passata postseason mettendo a segno 3 importantissimi intercetti che hanno aperto la strada ai Packers verso la conquista del Super Bowl; come terzo in depth ci sarà Sam Shields, dal quale si attendono conferme dopo la buona stagione da rookie, nella quale si è visto all’opera anche come kick returner, mentre sul profondo Nick Collins, 70 tackles e 4 intercetti nel 2010, verrà confermato nel ruolo di free safety al fianco di Morgan Burnett, che dovrebbe riapproppiarsi dello spot si SS dopo l’infortunio patito nella passata stagione la partenza del vecchio titolare Atari Bigby.

Nessuna novità nel ruolo di kicker, dove è stato confermato Mason Crosby, reduce da un’ottima stagione che lo ha visto migliorare sensibilmente la percentuale di trasformazione sui field goal, 22 su 28 per un 78.6 % totale, mentre cambio in vista per quello di punter, dove ha trovato spazio dopo l’ottima preseason disputata il secondo anno Tim Mashtay, ragazzo da Kentucky che sembra avere un cannone al posto della gamba.

 

CHICAGO BEARS

I Bears ripartono dal secondo posto nella North, da un inaspettata partecipazione al NFC Championship dell’anno passato e dai progressi notevoli fatti da Jay Cutler, che sotto la cura di Mike Martz ha migliorato sensibilmente il suo apporto alla causa nonchè riducendo il numero degl’intercetti, passati dai 26 del 2009 ai 16 del 2010, corredati dalle 3,274 yards e 23 touchdowns che hanno portato Chicago ad un passo dal sogno della sfida con un’altra franchigia storica come i Pittsburgh Steelers.

Jay Cutler, QB, Chicago Bears

Il quarterback dopo un’annata complicata ha mostrato di nuovo il grande talento fatto intravedere con la maglia dei Broncos nonostante dal suo arrivo nella Windy City abbia dovuto convivere con il grande need dei Bears di questi anni, ovvero la mancanza di un receiver numero 1 cui affidare il pallone quando è necessario guadagnare ampie porzioni di campo in tutta sicurezza, fattore che ha indubbiamente condizionato le prestazioni del prodotto di Vanderbilt e che ha portato Jerry Angelo a cercare di porvi rimedio in questa offseason puntando sull’ex stella di Detroit Roy Williams, reduce da pessime stagioni nei Dallas Cowboys.

L’ex Loghorns ha vissuto la sua miglior annata NFL, 1,310 yards e 7 TD,  proprio quando l’attuale OC di Chicago Martz ricopriva la stessa posizione all’interno del coaching staff dei Lions, e in questa reunion ci sperano un po’ tutti, a partire dal general manager dei Bears fino ai suoi stessi tifosi, che hanno sperato a lungo di poter contare per questo delicatissimo ruolo su Johnny Knox, 960 yards e 3 TD dopo un’ottima stagione da rookie, che si è dimostrato fin qui sicuramente un target validissimo ma al quale manca qualcosina per entrare nei top del ruolo, tanto che il maggiore indiziato per ricoprire la sideline opposta al numero 11 sembra essere diventato Devin Hester, preferito al prodotto di Abilene Christian per la grandissima velocità e la forte propensione ai big play.

Nella posizione di slot, che dovrebbe assumere maggiore importanza negli schemi offensivi dopo la partenza del TE Greg Olsen, dovrebbe invece trovare spazio, almeno inizialmente, Earl Bennett, giocatore che doveva essere il target preferito di Cutler ma che ora si trova pesantemente incalzato dal sorprendente rookie Dane Sanzenbacher, undrafted da Ohio State che ha scalato posizioni in depth durante la preseason e che potrebbe diventare addirittura starter prima della fine della stagione; come tight end scalerà un paio di posizioni Kellen Davis, autore di una sola ricezione per 19 yards nella passata stagione, che è attualmente preferito al veterano Matt Spaeth, arrivato nella Windy City in questa offseason.

Atteso ad una definitiva conferma nel backfield Matt Forte, che dopo aver visto scendere i propri numeri nel 2009 si è ripreso nell’ultima stagione superando nuovamente le 1,000 yards su corsa chiudendo con 1,069 yards e 6 touchdowns, ora affiancato da Marion Barber, che ha lasciato Dallas per accasarsi a Chicago, dove dovrebbe giocare un buon numero di snap alternandosi con frequenza al numero 22; ad aprirgli gli spazi necessari per le corse ci penseranno i componenti di una linea che dovrà affrontare la perdita del perno centrale Olin Kreutz, che ha lasciato i Bears dopo 12 anni per problemi contrattuali e del suo primo backup Roberto Garza, arrivato al termine del suo contratto.

Al loro posto è probabilissimo che partira come starter Chris Spencer, prima scelta dei Seattle Seahawks nel Draft 2006 che ha scelto di firmare con la  franchigia guidata da Lowie Smith durante l’ultima offseason unendosi ad un altro volto nuovo e ad un altro first rounder, ovvero a Gabe Carimi, chiamato con il ventinovesimo pick assoluto dell’ultimo Draft proprio per ancorare la OL e ricostruirla in ottica futura; ottimo run blocker, dotato di una buona mobilità, il prodotto di Wisconsin inizierà la carriera da professionista sul lato destro prima di spostarsi molto probabilmente a sinistra dove è stato confermato dopo le buonissime prove del 2010 J’Marcus Webb, scelto al settimo round nel 2010 e rivelatosi un validissimo investimento. All’interno Chris Williams dovrebbe mantenere lo spot di LG, sopratutto grazie all’amicizia che lo lega a Cutler, mentre Lance Louis, terzo anno da San Diego State, dovrebbe raccogliere quello lasciato vacante da Garza, facendosi preferire a Frank Omiyale e Edwin Williams, che rimarrano comunque in concorrenza per il ruolo fino all’ultimo.

In difesa la scelta di ingaggiare l’anno passato Julius Peppers si è rivelata una mossa ampiamente vincente, e la temibile difesa che ha reso famosa Chicago nel corso degli anni è salita nuovamente alle cronache della NFL dopo qualche stagione altalenante trovando nuova linfa nelle giocate dell’ex Panthers, che ha guidato la linea con 8.0 sacks, stessa cifra totalizzata dal suo collega Israel “Izzy” Idonije, confermatissimo sul lato opposto come defensive end con Corey Wooton pronto a subentrargli; nel mezzo l’ottimo Anthony Adams ha fin qui mantenuto il ruolo di DT numero 1, ma dovrà guardarsi attentamente dalla battaglia in corso per coprire lo spot al suo fianco che potrebbe costargli qualcosa sul lungo periodo e che vede coinvolti Matt Toeaina, già visto all’opera nella passata stagione, la seconda scelta da Oregon State Stephen Paea, prospetto interessantissimo, e il nuovo arrivato Amobi Okoye, ex Texans.

Sulla mediana continua a tenere botta la formidabile coppia formata dai veterani Brian Urlacher e Lance Briggs, compagni di squadra e di reparto da ormai nove stagioni che hanno totalizzato, in due, 214 tackles e 6.0 sacks nell’ultimo torneo, e che da quest’anno saranno affiancati dall’interessante Nick Roach, lanciato nuovamente nella mischia dopo l’operazione al ginocchio subita da Pisa Tinoisamoa, che difficilmente riuscirà a vedere il campo in questa stagione; dietro a loro proveranno a ritagliarsi dello spazio il veterano Brian Iwuh e l’undrafted rookie da Pittsburgh Dom De Cicco, autore di 10 tackles in questa preseason.

Una preseason che ha aperto le porte della depth chart a Major Wright, che si è assicurato il posto di free safety titolare nonostante la firma negl’ultimi giorni di Brandon Merriweather, rilasciato dai Patriots nel taglio finale dopo che nelle ultime stagioni non è riuscito a ripetere l’exploit dell’esordio; come strong safety sarà proprio l’ex FS Chris Harris a raccogliere l’eredità di Daneal Manning, passato ai Texans, mentre sulle sideline hanno ottenuto la conferma Charles Tillman, 27 intercetti totali con i Bears in NFL, e Tim Jennings, coppia titolare nella passata stagione. Confermato anche il kicker veterano Robbie Gould, il volto nuovo degli special team è il punter Adam Podlesh, top punter ex Jaguars che andrà a sostituire Brad Maynard.

 

DETROIT LIONS

In netta crescita nelle ultime stagioni i Detroit Lions si candidano al ruolo di outsider nella Division, con la certezza che se riescono a mantenere sano Matthew Stafford, e soprattutto la sua spalla, hanno tutte le carte in regola per giocarsi le proprie chanches di postseason fino all’ultima partita della stagione regolare, ancor più dopo che le partite in cui il numero 7 ha lanciato per la stella della squadra Calvin Johnson, 1,120 yards e 12 touchdowns nella scorsa stagione, hanno dimostrato quanto i ragazzi di Jim Schwartz non sono inferiori a nessuno; insomma, se due dei first pick selezionati dalla franchigia del Michigan negl’ultimi anni riescono a scendere in campo insieme, per gli avversari non sarà assolutamente facile inseguire la vittoria, ne tantomeno conquistarla.

Ndamukong Suh, DT, Detroit Lions

Trovato nella passata stagione anche il compagno ideale per CJ sul lato opposto con l’ingaggio dell’ex Vikings Nate Burleson, 625 yds e 6 TD, i Lions hanno lavorato sul reparto WR nel corso dell’offseason per dargli una maggiore profondità e aggiungere ulteriore talento, a partire da Titus Young, ottimo prospetto da Boise State selezionato al secondo round del Draft che troverà sicuramente spazio già nel corso del suo anno da rookie in NFL; con lui sono arrivati anche i veterani Maurice Stovall, ex Bucs, e Rashied Davis, ex Bears, che potranno dare un importante contributo negl’attacchi di situazione e aumentare il peso di un attacco aereo che può contare anche sull’ottimo tight end Brandon Pettigrew, reduce da un ottima stagione da sophomore chiusa come secondo receiver del team con 722 yards e 4 touchdowns all’attivo.

Gioco aereo nel quale si è fatto notare anche il runningback Jahvid Best, 1,042 yards e 8 TD di total offense, quasi più efficace negli screen che nei giochi di corsa veri e propri, dove la sua fragilità fisica e mentale dovuta al terribile infortunio patito nell’anno da senior a California gli hanno impedito di rendere al meglio nella rookie season, tanto da convincere Detroit ad investire nuovamente su un runningback nel corso del Draft, puntando sul power back da Illinois Mikel Leshoure, infortunatosi nel corso della preseason; uscito di scena anzitempo il talentuoso runner dei Fighting Illini, Schwartz ha dovuto nuovamente correre ai ripari ingaggiando l’ex Eagles Jerome Harrison e l’ex Redskins Keiland Williams, che probabilmente si divideranno portate e minutaggio con il veterano Maurice Morris, a questo punto confermato nel ruolo di primo backup del numero 44, nominato starter in vista dell’opening weekend.

Confermata in toto la linea offensiva nonostante gli infortuni che hanno colpito in passato i tackle che si sono alternati all’esterno della linea nell’ultima stagione, i titolari Jeff Backus, accusato di essere altresì responsabile del season ending injury di Stafford a causa della sua pessima protezione, e Cherilius Gosder, e il primo backup Jason Fox, i Lions si affideranno parecchio sulla coppia di guardie formata da Rob Sims e Stephen  Peterman, considerata da molti una delle migliori e meglio assortite della lega, che affiancheranno al centro della OL il centro Dominic Raiola, non proprio impeccabile nel corso del 2010 ma comunque in grado di mantenere il suo spot da titolare.

Spot mantenuto senza ombra di dubbio sulla linea opposta anche da Ndamukong Suh, talento cristallino che ha avuto un impatto terrificante in NFL totalizzando 66 tackles e 10.0 che nel prossimo futuro formerà un muro pressochè invalicabile con il first rounder 2011 Nick Farley, altro DT destinato ad un futuro radioso che non sarà però pronto per l’inizio della stagione a causa di un infortunio al piede patito durante il training camp che gli ha impedito di prepararsi al meglio in vista della regular season e che lo ha costretto a cedere lo spot al fianco del numero 90 nuovamente a Corey Williams, già starter nel corso del 2010.

Sugl’esterni confermati Kyle Vandenbosch, 49 tackles e 4.0 sacks nella sua prima stagione a Detroit, e Cliff Avril, secondo miglior sacker della squadra con 8.0 sacks messi a segno nel corso del 2010, anno che ha segnato la sua definitiva consacrazione e lo ha elevato tra i migliori del ruolo al pari del suo compagno di reparto DeAndre Levy, 72 placcaggi, unico linebacker tornato  dalla passata stagione; nella mediana, infatti, quest’anno lo affiancheranno due ex della AFC South, il Jaguars Justin Durant, outside validissimo limitato dagl’infortuni negl’ultimi anni, e il Titans Stephen Tulloch, top MLB nel 201o con 160 tackles e 1.0 sacks all’attivo.

Con un reparto centrale del genere la pass rushing dei Lions ha acquistato maggiore carisma, sopratutto se potrà contare su un filtro sulla linea che molte squadre non hanno e sfruttare i raddoppi quasi certi che molte linee offensive adotteranno per limitare Suh, aprendo numerosi buchi per le penetrazioni dei suoi compagni di squadra; buchi nei quali si potrebbe infilare con facilità la free safety Louis Delmas, 62 tackles e 2.0 sacks nel 2010, che saeà affiancato sul profondo da Amari Spievey, corner da Iowa che è stato spostato a strong durante l’offseason lasciando spazio al nuovo arrivato Eric Wright, ex Cleveland sulla sideline.

Sempre lungo la linea laterale il confermato Chris Houston, 56 placcaggi, dovrebbe aver la meglio su Alphonso Smith, interessante talento da Wake Forest arrivato via trade da Denver lo scorso anno che per ora non è riuscito a dimostrare il suo valore a causa dei ripetuti acciacchi che ne hanno limitato le apparizioni e il rendimento; sempre da Iowa arriva anche il nuovo punter della squadra, il rookie Ryan Donahue, apprezzato specialista a livello di college football che dovrebbe ricoprire anche la posizione di holder nei tentativi di trasformazione che vedranno ancora una volta protagonista il veterano Jason Hanson, che inizia la sua ventesima stagione in maglia Lions.

 

MINNESOTA VIKINGS

Il nuovo corso guidato da Leslie Frazier ha portato numerosi cambiamenti, a cominciare dal quarterback, dove si è deciso di dare un taglio netto con il passato centrando quel bis che molti fans chiedevano con insistenza, ovvero ingaggiando un veterano dal rendimento assicurato e un rookie interessante che potesse garantire una certa futuribilità ad una franchigia uscita con le ossa rotte dalla gestione Childress; l’uno-due è stato messo a segno puntando su Donovan McNabb, già cercato con insistenza in passato e reduce da un annata di alti e bassi con la divisa dei Redskins, e sul giovane Christian Ponder, considerato un mezzo prodigio della West Coast Offense che ha avuto una buonissima carriera collegiale con la maglia dei Florida State Seminoles.

Jared Allen, DE, Minnesota Vikings

Individuati i due nuovi timoni della squadra, con l’ex Eagles ingaggiato immediatamente dopo il termine del lockout per sopperire anche alla mancata preparazione del rookie, che proprio a causa del blocco non ha potuto lavorare con continuità con il coaching staff e i compagni di squadra, i Vikings si sono trovati a dover fronteggiare un nuovo problema, ovvero quello del ricevitore primario, già emerso nella passata regular season dopo l’infortunio subito da Sidney Rice, che ha lasciato il team accettando l’offerta multimilionaria sottopostagli dai Seattle Seahawks.

Senza il numero 18 l’attacco aereo di Minnesota appare irrimediabilmente spuntato, costretto a puntare tutto su Percy Harvin, 868 yards e 5 TD, indubbiamente un ottimo playmaker arrivato solo al terzo anno di professionismo ma comunque ancora da testare appieno nel ruolo di leading receiver; scelto comunque come opzione primaria, al suo fianco è stato rispolverato il redivivo Bernard Berrian, reduce da due stagioni imbarazzanti ma dato in gran spolvero durante l’offseason, e sono stati ingaggiati per allungare il reparto i veterani Michael Jenkins, ex Falcons sparito dopo la prima positiva stagione da professionista, e Devi Aromashodu, giocatori che, almeno sulla carta, non aggiungono ne tolgono nulla ad un reparto che poteva già contare su Greg Camarillo, 240 yds e 1 TD nel 2010.

Fortunatamente qualcosa in più è stato fatto per quanto riguarda i tight end, dove all’ottimo Visanthe Shiancoe, 530 yards e 2 touchdowns, è stato aggiunto l’interessantissimo rookie Kyle Rudolph, talento da Notre Dame che ha impressionato tutti durante i training camp e che si è messo in mostra nel corso della preseason confermando l’intenzione dei Vikings di puntare parecchio sulla formazione offensiva con 2 TE, che dovrebbe favorire, in futuro, soprattutto Ponder, molto preciso sul corto; a trarne giovamento, principalmente nei blocchi, sarà poi anche Adrian Peterson, 1,298 yards e 12 TD, stella che ancora una volta sarà costretto a caricarsi sulle spalle buona parte del peso offensivo di Minnesota prolungando la striscia di record battuti e season superiori alle 1,00 yards su corsa.

Dietro di lui si attende un maggiore apporto da parte di Toby Gerhart, 322 yds e 1 touchdown nel 2o1o, che potrebbe anche essere alternato al veterano Jim Kleinsasser nel ruolo di fullback, dove tornerebbero sicuramente utili il suo peso e la sua potenza; una potenza che potrebbe essere sfruttata anche per sfiancare le difese avversarie, sopratutto dopo la perdita di un uomo importante sulla linea come il left tackle veterano Bryant McKinnie, tagliato per problemi imprecisati con il coaching staff.

Al suo posto verrà lanciato sul lato sinistro Phil Loadholt, già non del tutto convincente sul lato opposto ma comunque attualmente favorito a Charlie Johnson, ex starter dei Colts arrivato durante l’offseason che non conosce ancora bene i movimenti della linea offensiva per guardare le spalle al proprio QB e che pertanto dovrebbe partire come RT; nel mezzo il centro John Sullivan continuerà a guidare un OL che avrà ancora il suo elemento migliore nel LG Steve Hutchinson, titolare sull’inside opposto a Anthony Herrera, che nonostante qualche dubbio si è guadagnato la riconferma.

Non mancano le perdite dolorose anche sulla linea opposta, dove a salutare è stato Ray Edwards, che ha firmato un contratto milionario con Atlanta e che sarà sostituito almeno inizialmente dal valido Brian Robison, già visto all’opera nelle difese di situazione nelle passate stagioni; a lui spetterà il compito di sfruttare i raddoppi che gli attacchi avversari faranno su Jared Allen, end che ha guidato la D nel 2010 con 49 tackles e 11 sack , e che dovrà contribuire alla crescita del secondo anno Everson Griffen, ex Trojans che dovrebbe trovare maggior spazio durante questo torneo.

Al centro è stato diviso il famigerato Williams Wall, con Big Pat che è arrivato al termine del suo contratto e Kevin che ha proseguito la sua avventura nei Vikings, che rischia di iniziare in ritardo visto il nuovo spettro della sospensione che aleggia sulla sua testa; una sospensione che questa volta sembra trovare conferme e che priverà Minnesota di un altro punto di forza nei primi match stagionali, dove lo sostituiranno l’ex Saints Remi Ayodele, che dovrebbe anche essere il nuovo starter al suo fianco, e Letroy Guion, giocatore al terzo anno che dovrà guardarsi dalla concorrenza del promettente rookie Christian Ballard.

Nella mediana il leading tackler della passata stagione Chad Greenway, 144 tackles e 1.0 sack, ha firmato un nuovo contratto con Minnesota prolungando il rapporto per altre quattro stagioni con la franchigia dei Wilf, dove da quest’anno giocheranno fianco a fianco i due fratelli Henderson, il veteranissimo E.J., rientrato positivamente nel 2010 dopo il bruttissimo infortunio che lo aveva estromesso anzitempo dal NFC Championship 2009, e il giovane Erin, che sosituirà Ben Leber sul lato debole; alle loro spalle importantissima l’acquisizione di Xavier Adibi, tagliato a sorpresa dai Texans negl’ultimi giorni, che potrebbe tornare utilissimo nelle difese di situazione.

Sulle sideline difensive confermata la coppia formata da Antoine Winfield, 91 tackles, 2 intercetti, 2.0 sacks, e Cedric Griffin, anche lui rientrato dopo l’infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi per la quasi totalità della scorsa stagione, che lasceranno comunque un buono spazio anche ai giovani Asher Allen, suo sostituto nel 2010, Chris Cook, scelto al secondo round dello scorso Draft e non del tutto convincente in copertura, e Marcus Sherels, talento della locale Minnesota University che si è messo in luce durante la preseason dopo aver firmato come undrafted rookie.

Qualche dubbio sul profondo, dove manca sia la certezza definitiva su chi saranno le safeties titolari, sia la garanzia che i prescelti finali siano in grado di coprire con profitto il ruolo, che attualmente sembrerebbero spettare a Husain Abdullah, lanciato con profitto come FS, 75 tackles, nel corso della passata stagione, e Jamarca Sanford, già preferito come SS al secondo round del 2008 Tyrell Johnson nel 2010; proprio l’ex Arkansas State e il nuovo arrivato, il rookie Mystral Raymond, saranno pronti a sfruttare le occasioni che Frazier deciderà di offrirgli per provare ad avanzare di uno spot in depth chart. Spot che non è per nulla a rischio nel caso di Ryan Longwell e Chris Kluwe, kicker e punter confermatissimi nei propri ruoli.

3 thoughts on “NFC North 2011: Preview

  1. Faccio notare che differentemente da quanto riportato nell’articolo lo scorso anno la division è stata vinta da Chicago e non da Green Bay. I packers infatti hanno iniziato i playoff dalla wild card e giocato la finale di conferance in trasferta nella Windy City.

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