Aaron Rodgers MVP del Super Bowl, ora tra i grandi quarterback della NFL

Siamo arrivati lì, a due minuti dalla fine, dove tutti speravamo di trovarsi.

Ultimo drive potenzialmente vincente, una partita da decidere fino all’ultimo.

Puoi metterci tutte le squadre che vuoi ma il sogno di tutti gli appassionati è di vedere uno show combattuto fino alla fine, magari proprio all’ultima azione.

Per il Super Bowl XLV ci è toccato in sorte Ben Roethlisberger ed i suoi Steelers sotto di 6. Si comincia bene, si avanza spediti. Due passaggi e 20 yards di guadagno. Poi però tutto finisce sulle proprie 33. Tre lanci incompleti e sul quarto down la parola fine.

Non sarebbe stato giusto. I Green Bay Packers hanno meritato ampiamente la vittoria e hanno strenuamente resistito all’ultima beffarda rimonta avversaria. Sarebbe stato davvero crudele, perché Green Bay è stata sempre in vantaggio, anche di 14 punti, dopo aver dominato perlomeno l’intero primo quarto, nonostante gli infortuni durante la gara di alcune sue stelle, come Charles Woodson e Donald Driver.

Siamo arrivati lì, dove tutti speravano, ma l’ultimo botto non c’è stato. Poco male, anzi meglio così, è stato un Super Bowl che ha mantenuto ogni promessa di spettacolo e di imprendibilità e che alla fine ha premiato che la squadra che lo ha meritato di più. Un Super Bowl al di là di sopra della media storica, in perfetta sintonia con alcuni dei più belli degli ultimi anni.

Due squadre storiche, due tifoserie tra le più presenti, colorate e agguerrite. Green Bay porta a casa (anzi riporta a casa, visto che il trofeo si chiama Vince Lombardi Trophy, coach leggenda dei Packers) il suo quarto titolo da quando esiste il Super Bowl ma ben il tredicesimo contando anche quelli dell’epoca precedente.

I più vincenti di sempre contro i più vincenti di sempre, perché Pittsburgh resta la squadra con più Super Bowl della storia (6), pareggiando con i Dallas Cowboys il numero di Super Bowl giocati (8). Le Cheesehead contro le Terrible Towel, la difesa degli Steelers contro il gioco aereo dei Packers, l’esperienza di Ben Roethlisberger contro la freschezza di Aaron Rodgers, domenica notte abbiamo visto tutti insieme una partita ricchissima di interesse.

Da ricordare c’è tanto, dal volto di Rodgers sufficiente sicuro di sé all’alone di Brett Favre sul groppone finalmente e definitivamente scacciato. In fondo però ci ricorderemo che la chiave della partita è stata l’imprevedibile serie di errori degli Steelers. Due intercetti e un fumble hanno generato 17 punti. Troppi. Il resto lo ha fatto la precisione di Rodgers che senza esagerare, ma mai col freno tirato ha condotto la truppa alla vittoria.

PITTSBURGH STEELERS

Ben Roethlisberger : 5
Ha semplicemente fallito. Ha vinto due Super Bowl (l’ultimo contro Arizona con tanto di suo) e per questo entrerà nella storia del gioco ma domenica ha sbagliato praticamente tutto. Ha lanciato due intercetti, almeno uno dei quali un suo limpido errore, con 25/40, 263 yards e due TD pare che abbia giocato una buona gara ma non è così. Non è crollato dopo il primo INT, ha continuato a crederci e ci è quasi riuscito un’altra volta.

Invece no. Sull’ultimo potenziale drive milioni di persone in tutto il mondo si aspettavano tanto da lui ma non è riuscito a combinare nulla, anche perché la difesa di Green Bay è stata molto efficace. La nomea di grande quarterback di sistema, che dirige diligentemente e con freddezza una macchina da guerra che ha altre bocche di fuoco (la difesa e il gioco di corsa) non gliela toglierà mai nessuno. Un vincente, ma magari e qui è si visto, non un fenomeno se si dovesse dipendere solo dal suo braccio.

Dopo le accuse di violenza sessuale, la squalifica e il ritorno era già tutto pronto per la redenzione. Ma Ben come Michael Vick ha visto gli altri alzare le mani al cielo.

Rashard Mendenhall : 5,5
A inizio gara è stato l’unico dei suoi a macinare yard mentre Green Bay segnava il primo TD e poi ritornava in end-zone il secondo dall’intercetto. Peccato per quell’errore, l’unico, che qui però costa il doppio, il triplo, metteteci voi il numero all’ennesima potenza. Fumble e palla agli avversari, gara da 63 yards e un TD rovinata, come l’esito finale.

Hines Ward : 6,5
Il vecchio leone ha ruggito ancora. L’MVP del Super Bowl XL (contro Seattle) è stato l’ancora di salvataggio per Roethlisberger per buona parte della gara. 7 ricezioni, 78yds e un TD dicono molto della sua presenza.

Mike Wallace : 7
9 ricezioni per 89yds e un TD, alcuni dei pochi big play sono stati suoi. Non è un caso che i due ultimi lanci della gara Roethlisberger gli avesse destinati per lui.

Antwaan Randle El : 7.
L’esplosivo ricevitore per le scosse che servono ha di nuovo fatto segno. Due sole ricezioni ma 50 yards di guadagno, una da 37. Entra in end-zone con la conversione da 2 punti con tutta la sua elettricità.

Offensive Line : 6
Ha tenuto bene, soprattutto nella parte mediana della gara, dopo essersi ripresa da un brutto primo quarto. Roethlisberger ha potuto accumulare buoni numeri ed ha subito un solo sack. Sul blitz vincente di Clay Matthews (fumble ricoperto) non c’è troppo da biasimare.

Defensive Line : 5
La pressione che ha sempre contraddistinto il gioco di Pittsburgh è venuta a mancare sul più bello. I numeri del running back avversario, James Stark, sono nella norma non per proprio merito ma perché Green Bay, dopo la partenza forte on the ground ha preferito come sua natura lanciare.

Linebacker : 5
Anche qui troppi errori, anche qui un fallimento di una delle pietre angolari del successo della franchigia. James Starks, non un fenomeno, ha spesso raggiunto vantaggi evitabilissimi, poi meglio nella ripresa, ma senza la sufficienza.

Secondary : 4,5
Dov’è finito Troy Polamalu ? Una della più grande safety della sua generazione è stato assente sia come difensore puro (Jennings  gli ha segnato in faccia 2 TD) sia, e forse in maniera più determinate, come playmaking, cioè come l’anima di quei blitz che tanto hanno fatto male agli attacchi avversari durante tutta la sua carriera. Sulla sua scia tutto il reparto ha regalato troppo a Rodgers e ai suoi ricevitori, permettendo quel gioco aereo che al di là degli errori degli Steelers è stato la sostanza del referto per Green Bay.

Special team : 6
Risultati trascurabili, anche se Antonio Brown ha giocato una buona gara. 22yds di media su 4 ritorni di kickoff, il più lungo da 38yds.

Coach Mike Tomlin : 6
Il football è più di qualsiasi altro sport un gioco di scelte. Perentorie, da prendere al volo. Lanciare o correre ? Field goal o quarto down ? Challenge o non challenge ? In due di queste scelte coach Tomlin finisce 1 a 1. Ottimo risultato la conversione da due punti, eseguita in maniera spettacolare da Randle El, poco felice invece la decisione di calciare da 52 yards, anche se va premiato ancora una volta il coraggio.

In generale ha saputo reagire all’iniziale trend negativo e in fondo ha sperato alla rimonta dopo una partita che ha saputo quasi riacciuffare per i capelli. E’ un grande motivare che sa tenere insieme la squadra ma l’esercito apparentemente senza macchia come altre volte (vedi i Patriots della stagione quasi perfetta contro i Giants) ha semplicemente giocato una gara alla pari contro avversari che sono stati più puliti e concentrati.

GREEN BAY PACKERS

Aaron Rodgers : 9
E’ lui l’MVP di un Super Bowl che lo porta definitivamente nell’elite dei grandi quarterback di oggi, lì in alto con Peyton Manning, Tom Brady e lo stesso Big Ben. Come Drew Brees l’anno scorso non ha sbagliato niente, è stato preciso, attento, ha dato il giusto ritmo all’attacco. 24/39, 304 yards e 3 TD, numeri che potevano essere più pesanti se qualche compagno non avesse avuto alcuni, per sua fortuna non sanguinosi, drop.

E’ nel momento di pieno splendore della sua carriera ma può avere ancora miglioramenti, il regno della NFL oggi è suo e può diventarlo stabilmente anche negli anni a venire. Domenica abbiamo visto nascere una stella, dietro le protezioni il suo volto un po’ Belinelli un po’ Rocky prima maniera era quello del vincente che già pregusta la vittoria, sbruffone al punto giusto ma in fondo bravo ragazzo.

Sicuramente un grande quarterback, i suoi lanci hanno illuminato la notte di Dallas riportando i Packers nella storia.

James Starks : 7
Quando gli è stato concesso ha risposto presente. Primo quarto e primo tempo in generale sopra la media, alla fine 52 yards su 11 portate contro la difesa degli Steelers, il che è tutto dire.

Greg Jennings : 8
Corona una grande stagione con 4 ricezioni per 64yds e 2 TD. Non il target preferito di Rodgers ma colui che, anche grazie ad un paio di big play nel quarto periodo, è stato il più affidabile.

Donald Driver : s.v.
Si fa male ed esce, peccato. Fin lì 2 ricezioni per 28 yards.

Jordy Nelson : 8
La terza punta del pacchetto ricevitori diventa la prima. 9 ricezioni per uno stratosferico totale di 140yds più un TD, chissà se senza quel paio di drop ne parleremmo forse come l’MVP di questa gara. E se Green Bay avesse perso ? Quel paio di drop sarebbero stati probabilmente la differenza e la sua pagella sarebbe drammatica proprio per questi errori. Invece tutto bene, errori che non hanno compromesso la vittoria a parte, essere stato il primo obiettivo per Rodgers lo ha esaltato per tutta la gara e lo rende meritorio di rispetto.

Offensive Line : 7
Rodgers ha potuto premere start al suo show senza troppe preoccupazioni ma a voler essere obiettivi e maligni ci sono comunque 3 sack.

Defensive Line : 6,5
La rimonta quasi portata a termine degli Steelers denota che non è stata una partita perfetta per i Packers. Uno dei motivi principali è stata la debolezza della linea che ha permesso a Big Ben di poter riconquistare fiducia nonostante i due intercetti.

Linenacker : 7,5
Troy Polamulu da una parte e Clay Matthews dall’altra, questo Super Bowl aveva anche due grandi star difensive, entrambi dalla capigliatura non da chierichetto né da milite sul fronte straniero. Per il samoano sappiamo come è andata, per Clay invece tutt’altra storia. Non è stata in realtà la migliore delle sue partite possibili ma quel fumble forzato a Mendenhall è tutto quello che i Packers volevano da lui. Poi c’è stato Frank Zombo. 5 tackle e un sack non sono male, soprattutto in un Super Bowl, soprattutto per un rookie.

Secondary :  6,5
Due intercetti sono un grande bottino ma non è un caso se l’unico reparto avversario che si salva è proprio quello dei ricevitori. Tutti i ricevitori black and gold hanno avuto una buona serata e questo va a discredito della secondary dei Packers, quindi una partita di grandi big play ma nella sostanza anche parecchio porosa. Bilancia del voto che però va pesantemente riequilibrata per la mancanza in tutto il secondo tempo e oltre di Charles Woodson, MVP difensivo nel 2009 e 7 volte al Pro Bowl.

Special Team : 6
Anche qui un non-fattore, con l’aggravante di un paio di penalità su ritorni di punt che hanno aiutato Pittsburgh.

Coach Mike McCarthy : 8
Non se ne parla col giusto rispetto. Questa vittoria è anche la sua ed i meriti sono molteplici. L’aver dato carta bianca al talento di Aaron Rodgers è uno di questi ma ancora di più aver mirabilmente bilanciato una squadra che pendeva pericolosamente nel gioco aereo costruendo un equilibrio perfetto.

Show : 5
Non ci pronunciamo sugli spot (che sono parte importantissima del pacchetto Tv Super Bowl) perché non interessano al mercato italiano né abbiamo potuti vederli in diretta. Abbiamo visto però Christina Aguilera sbagliare le parole dell’inno e trasformarlo in un bruttissimo pezzo pop con troppe licenze auto-celebrative della sua voce e poi una performance insolitamente sottotono dei Black Eyed Peas.

Sembravano stanchi o forse annoiati, non hanno dato la carica che invece quasi sempre regalano. Per il prossimo anno meglio tornare sui grandi classici.

Il Super Bowl XLV è in archivio. 111 milioni di persone in America se lo sono goduto in TV, facendolo diventare il programma più visto della storia della TV americana, superando il precedente record del Super Bowl dello scorso anno, che a sua volta superava lo storico record che resisteva dal 1983 dell’ultima puntata della serie M-A-S-H.

Anche qui in Italia grande successo. Americani in trasferta e italiani rinsaviti dallo strapotere del calcio (che io personalmente amo comunque, se questo può interessare) hanno riempito alcuni locali fino a tarda notte, come a Roma per esempio.

“Go pack go” il grido vincente della serata, Terrible Towel da ripiegare e portare via.

Un Super Bowl bello e avvicente. Ormai ci stiamo abituando troppo bene.

11 thoughts on “Le pagelle del Super Bowl XLV

  1. concordo, ci stiamo abituando troppo bene perchè veramente gli ultimi 4 SB almeno sono stati tutti bellissimi! speriamo continui ancora questo trend e la butto li… che con la nuova decade, Manning e Brady al tramonto e lo stop di Big Ben, possa anche essere terminato il “predominio” AFC? vedremo!

  2. Condivido le votazioni. Non ho capito come abbiano fatto gli Steelers a subire così il gioco aereo di GB visto che erano più concentrati sui lanci che non sui blitz. Vorrei sapere cosa pensa l’amico Brett del voto di Rodgers, l’elemento discriminante tra i due QB è stato solo il numero di intercetti (non è poco, ma Roetl ne ha 1 solo sul groppone, l’altro è stato provocato, e soprattutto quando si deve recuperare è sempre più difficile). Credo che però l’impronta alla partita l’abbia data l’atteggiamento di Rodgers (novizio al gran ballo), che è partito subito a lanciare dando fiducia ai ricevitori, mentre Roetl è partito al solito con le corse e quando ha dovuto lanciare ha trovato solo Ward a dare aiuto. Comunque, che spettacolo!

  3. P.S.: a mio parere la scelta di McCarthy di calciare anziché provare il 4&goal nell’ultima azione GB è stata troppo conservativa, aveva la possibilità di chiudere la partita ed invece ci ha costretto a vedere col fiato sospeso l’ultimo attacco Steelers. Se avesse perso (e ci poteva stare) credo che il suo voto sarebbe diventato un bel 4. Forse esagero?

  4. Carissimi avrei bisogno di un’informazione… nel calendario della NFL ogni squadra alterna un anno in casa ed uno fuori gli intrecci della schedule con la stessa avversaria…. ma se per caso un intreccio porta a far disputare la stessa partita sullo stesso campo per due volte di seguito è possibile? oppure ci sono degli accorgimenti al riguardo per evitare ciò? chi è in grado di spiegarmi tutto il meccanismo? grazie potete scrivermi a juve1971@alice.it ciao da daniele

    • ci provo daniele per quel che mi ricordo: a parte l’andata e ritorno con le altre della division (e sono 6 match) ogni division si incontra a rotazione con un’altra della propria confernce e fanno altri 4 match più altri 2 match nella conference con squadre di pari livello delle altre due division. E siamo a 12, per arrivare ai 16 ci mancano i 4 match con le squadre della division dell’altra conference che si incrocia con la propria. chiunque voglia mi corregga se ho detto pirlate!

  5. GRAZIE CERO75, quello che hai detto e’ corretto. La mia riechiesta è sapere se è possibile che la stessa partita per due anni di seguito (per esempio un Dallas – Packers) si possa giocare per due volte di seguito sullo stesso campo…oppure qualie criterio si segue. Un altro caso per la compilazione del calendario avvenga che per incroci ci sia da giocare patite più un trasferta che in casa come ci si comporta? grazie

    • http://wiki.answers.com/Q/How_does_the_NFL_regular_season_schedule_work
      uuummmhhhh.. il quesito approfondito m’ha intrippato ed ho trovato questo che oltre a ripetere quanto detto fa dei commenti interessanti finali sui benefici del sistema che portano a capire che c’è una continua rotazione di division affrontate (quindi due anni di seguito Dallas vs Grren Bay è difficile che capiti a meno che si incontrino entro i due match residui nel sistema) e che comunque è prevista una rotazione casa, fuori casa che dovrebbe essere regolare su cicli di 34 anni a seconda del caso.

  6. caso statistiche essendo che da poco sono nel mondo del football QUANDO SI COMPILANO LE STATISTICHE PER UN RICEVITORE COME CI SI COMPORTA QUANDO RICEVE UN LANCIO LUNGO DI 50 YARDS E CONTINUA A CORRERE PER 10 COSA VIENE CALCOLATO PER LA RICEZIONE LE 50 YDS O 60 YARD? GRAZIE

  7. Dunque la spiegazione di daniele è corretta, provo ad integrare: esplico meglio il concetto di “pari livello” relativo ai restanti 2 match di conference che servono per arrivare a 16. Prendiamo l’esempio della NFC NORTH di quest’anno. La NFC NORTH quest’anno ha incrociato per rotazione tutta la NFC EAST, tutta la AFC EAST. Le restanti 2 gare vengono giocate con le squadre delle divisions NFC non in rotazione (nel caso di quest’anno NFC SOUTH e WEST) classificate nella stessa posizione l’anno precedente: i Vikings nel 2009 avevano vinto la NFC NORTH, dunque quest’anno hanno giocato contro i campioni NFC SOUTH (SAINTS) e NFC WEST (ARIZONA). I primi in trasferta e i secondi in casa. I Packers nel 2009 sono arrivati secondi nella NFC NORTH, e quest’anno hanni giocato contro i secondi NFC SOUTH (FALCONS) e i secondi della NFC WEST (49ers) rispettivamente in trasferta e in casa. E così via.
    Se 2 squadre della NFC vincono per 4 anni consecutivi la loro rispettiva division, queste 2 squadre si incontreranno per 4 anni consecutivi (1 per normale rotazione e 3 per classifica dell’anno precedente). Non è garantita l’alternanza casa-trasferta per le partite contro la medesima squadra, legate alla classifica dell’anno precedente.

  8. è l’esempio di Indianapolis – New England, che pur non essendo nella stessa division si sono scontrati per 10 anni consecutivi (l’anno prox 11), proprio per questo sistema di partite contro le pari-classificate. Ed è lo stesso motivo per cui l’anno prox si dovrà tenere un posto ai PO per Tampa: sono usciti di poco quest’anno, ma classificandosi terzi beccheranno squadre di livello molto più basso!

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.