Ray Rice, indubbiamente uno dei Top della Week 15

Settimana di gioco strabiliante, che ci ha regalato una rimonta su tutte (che non vi sto neanche a ricordare, visto che è sulla bocca di tutti) e alcuni match testa-coda dall’esito del tutto imprevisto, tanto è vero che i Dolphins salutano la postseason (deo gratia, non avrei sopportato oltre quello scempio offensivo) e i Buccaneers devono, anche loro, rivedere i piani per gennaio.

La griglia dei playoff si sta delineando e la ragione, pian piano, sta lasciando il campo a favore dell’ affannata disperazione delle squadre in caccia per riservare, a loro e ai propri tifosi, un posto al sole, anzi al freddo di questo fine anno. La competizione si fa sempre più serrata e noi non possiamo che giovarcene per la consueta compilazione dei migliori della settimana.

Come sempre, se qualcuno sale agli onori della cronaca, qualcun altro raccoglie invece figuracce, ma anche per questo stiamo ritagliando le aperture per gli occhi nei classici sacchetti per il pane che consegneremo personalmente ai nominati della worst 3.

Non mi sembra che manchi nulla, per cui bando alle ciance, scorrete il cursore del vostro mouse verso il basso e buona visione.

TOP 3

MICHAEL VICK
C’è poco da dire.
Probabilmente della rimonta contro i Giants rimarrà soltanto il ricordo dell’highlights del punt return di DeSHOW Jackson, ma è il numero 7 che ha riportato la partita in equilibrio quando Manning e soci stavano giocando un football offensivo divino e per gli Eagles rimanevano solo le briciole; per tacere del fatto che le 103 yards corse con 1 TD sono state totalizzate contro la coppia di defensive end, secondo il mio modesto parere, più forte della NFL e, comunque, contro una difesa tra le più arcigne e ben assortite della Lega.

Al posto delle gambe due ruote e al posto del braccio un cannone di ultima generazione: è probabilmente lui l’arma finale di cui parlavano le profezie, sebbene, faccio ammenda davanti a tutti, gli preferisca ancora il vecchio Brady per la corsa al trofeo di MVP, per ciò che ha saputo fare nel post-Moss.

Gli ultimi due impegni sono i classici match che possono riservare brutte sorprese: Vikings e Cowboys giungono al traguardo di una stagione fallimentare date le premesse, ma sarebbe un errore delle Aquile affrontarli solo sulle ali dell’entusiasmo e sottovalutarne il pedigree.

Poi, siamo d’accordo, con questo Vick non solo c’è poco da dire, ma anche le altre franchigie hanno poco da ribattere.

RAY RICE
Quando hanno chiesto a Kenny Britt, attuale receiver dei Titans, se avrebbe avuto difficoltà a giocare in un team che avrebbe messo poco la palla in aria, vista la presenza di tal Chris Johnson, l’ineffabile numero 18 rispose :”Beh, CJ è un vero fenomeno, è chiaro, ma guardate che io non sono nuovo ad aver in squadra un tailback dominante, al college a Rutgers dividevo lo spogliatoio con Ray Rice”.
Come a dire: bravo, bravissimo Chris Johnson, ma anche l’ex Scarlet Knight non gli è troppo lontano.

Forse il secondo anno si è fatto prendere la mano dagli encomi rivolti al suo ex compagno (che poi, di rimando, finivano a lui, ma vabbè…), tuttavia Rice è stato il principale artefice della preziosissima affermazione contro i Saints di domenica scorsa.
Preziosissima perché i Ravens hanno dimostrato di potersela giocare alla pari contro chi un anello lo fa già luccicare al dito e, last but not least, perché appaiano in testa alla AFC North gli Steelers, usciti sconfitti dalla tiratissima sfida contro i Jets.

Rice ha divelto la difesa dei Saints con 153 yards in un utilizzo massiccio che si è arrestato solo alla trentunesima corsa, ed in più si è rivelato la principale valvola di sfogo di Joe Flacco, giocatore poco spettacolare ma giudizioso nel trattare l’ovale, per cui ha aggiunto 80 yards su ricezione per la bellezza di 2 TD complessivi.

VINCENT JACKSON
V per vendetta.
Nel giorno del suo (vero) ritorno sui campi da gioco, dopo una lunghissima telenovela che non ha giovato a nessuno, mette a segno 3 TD e regala ai Bolts la temporanea illusione di aver concluso la rimonta per la vetta della AFC West.

I Chargers, ora, si trovano a dover disputare due finali, senza la sicurezza di poter comandare il proprio destino, perché prima di loro stanno mantenendo la velocità di crociera i sorprendenti Chiefs, schiantati solo una settimana fa, ma orfani in quell’occasione del QB titolare Cassel.

Sicuramente il più felice per il ritorno di V-Jax sarà Philip Rivers, che quest’anno ha dovuto fare affidamento su tutto il reparto ricevitori (e anche di più) per mantenere a galla le speranze di raggiungere la post season, che vede i californiani protagonisti ormai da quattro stagioni consecutive.

MENZIONI D’ONORE
CALVIN JOHNSON
La missione di Megatron questa settimana era di mettere i bastoni fra le ruote a Tampa Bay, impegnata nella corsa ai playoff: missione compiuta.

Nelle sue 10 ricezioni per un totale di 152 yards il miglior giocatore dei Lions è stato un vero e proprio enigma irrisolvibile per la difesa dei Bucs (tranquilli Bucanieri, siete in ampia compagnia sotto questo punto di vista…), per la disperazione dei tifosi di casa.
L’ex Yellow Jacket è stato decisivo con due prese da circo: prima nel drive che si è concluso con il field goal del pareggio e poi, nell’overtime, è stato nuovamente protagonista di una ricezione immaginifica che ha condannato i Buccaneers a subire il calcio della sconfitta di Rayner.

JAMAAL CHARLES
La scommessa di abbinare un runningback potente come Thomas e uno agile come il numero 31 ha sortito indubbiamente i suoi effetti. Charles è tra i migliori esponenti del ruolo, sebbene debba dividere le portate con un altro atleta di prima fascia: si faccia mente locale sulla sgroppata da 80 yards contro i Rams, conclusasi solo a poche yards dall’area di meta.
Se i Chiefs vincessero la loro division, io un dollare su Todd Haley allenatore dell’anno lo scommetterei.

WORST 3

MATT LODGE
E si ritorna al punt return che ha deciso l’incredibile sfida tra Eagles e Giants.
“Tirala fuori” era stato il comando che era arrivato dall’alto al rookie punter Matt Lodge, invece il pallone non solo non ha superato i bordi bianchi laterali del New Meadowland Stadium, ma si è anche rivelato particolarmente corto.

A onor del vero, la brutta figura è estendibile allo special team della Grande Mela bianca-blu al completo: Jackson ha potuto godere di tutto il tempo necessario a recuperare la ricezione imperfetta del punt, dopodiché non ha fatto altro che tirare dritto senza essere minimamente ostacolato da uno special teamer dei Giants. Infine, imperdibile l’incazzatura di coach Coughlin in diretta tv: avesse potuto mangiare la testa del suo punter, l’avrebbe fatto.

HOUSTON TEXANS
Sei un ricevitore a fine carriera? Ti serve un big game per strappare l’ultimo contrattone della tua onorevole vita agonistica? Affronta la secondaria dei Texans, non ti deluderà!

Potrebbe essere uno slogan piuttosto convincente no? Purtroppo per i Texans e la sua difesa, Houston affrontava un ricevitore forte, proprio quel Kenny Britt di cui si parlava poco piĂą su per situazioni diverse, e nel pieno delle sue forze.
L’ex Rutgers ha combinato per 128 yards su ricezione, ma anche i suoi compagni hanno banchettato sui resti della difesa di coach Kubiak, in maniera che ogni volta che Collins buttava la palla per aria, era un’autentica sofferenza per i tifosi texani, che assistono ormai da una stagione alle grandi prestazioni dei wide receiver avversari.

Ciliegina sulla torta: il litigio durante un’azione tra Antonio Smith e Brian Cushing, compagni di squadra, che ha giustificato 15 yards di penalità ai danni della difesa dei Texans.

DALLAS COWBOYS
Un’altra secondaria da brividi.
Rex Grossman conduceva da titolare l’attacco dei Redskins, a due anni dall’ultima volta che qualcuno gli aveva concesso fiducia fin dal primo minuto.

Come è finita, secondo voi? Il festival degli intercetti? Grossman mantenuto a povere cifre individuali e Pellerossa costretti a correre?
Più o meno: l’ex finalista in un Superbowl con la maglia dei Bears ha lanciato per 322 yards, 4 TD e 2 intercetti.

I Redskins hanno continuato a mantenere un profilo aggressivo per tutto il match e Grossman ha messo la palla in aria manco fosse John Elway o il Brett Favre dei tempi d’oro. C’è qualcosa da cambiare lì dietro e se non ci penserà coach Garrett, possiamo mettere la mano sul fuoco che lo farà Jerry Jones.

DAMNATIO MEMORIAE
MIAMI DOLPHINS
E’ partita la petizione per chiedere l’allontanamento coatto di Chad Henne da South Beach.
Se potessi esprimere ancora un desiderio, vorrei rinnovato anche il backfield, Brown e Williams non sono più quelli di qualche anno fa. Ah, e se per caso ci fossero ancora margini di manovra, un offensive lineman, un cornerback e, perché no?, un nuovo head coach.
In poche parole, rinnovatemi mezza squadra, grazie.

ARIZONA CARDINALS – CAROLINA PANTHERS
Qualcuno l’ha vista?
Indiscrezioni parlano di addirittura un touchdown pass di Jimmy Clausen, ma la fonte non è stata ancora confermata.
Dicono anche, che la difesa dei Panthers abbia subito solo 12 punti, mentre sui Cardinals il resoconto deve essere per forza di cose vero, dato che viene riportato che hanno sostenuto la solita, pessima prova.

Cardinals-Panthers è stato il match tra le due squadre peggiori della Lega e poco importa che i Panthers, raccontano, ne siano usciti alla fine vincitori. Si cercano ancora testimoni per confermare l’attendibilità delle notizie sopra riportate.

8 thoughts on “Top and Worst – Week #15

  1. Il quarto quarto di Vick difficilmente si scorderĂ ….madonna mia…

    Per il resto…è solo sale sulla ferita ogni discorso x i miei cari Bucanieri…x non parlare dei Cardinals…

  2. non siamo ancora matematicamente fuori dai playoff anche se ormai e difficile

    • Guarda Papa_Bear, Hester è stato uno dei papabile fino alla fine per l’introduzione nelle menzioni d’onore.
      Ho pensato che Johnson e Charles avessero fatto di piĂą per le loro rispettive squadre, piĂą in difficoltĂ  rispetto ad un buonissimo team come i Bears di quest’anno.
      C’è, comunque, da sottolineare il record ogni tempo per TD da kick o punt return del numero 23.
      Detto questo, alla fine quando ci sono piĂą giocatori sulla stessa linea, faccio anche una scelta di carattere “editoriale”: quello su cui ho il miglior pezzo o piĂą cose da dire vince.
      Hester alla fine non ha proprio trovato spazio perchĂ©, giĂ  è una top3 “allargata”, se mi metto a citare tutti i giocatori degni di nota diventa una top 20…

    • Non solo ha sbagliato il punt, ma anche il tackle era pessimo…poteva indietreggiare e fronteggiarlo meglio frontalmente a ridosso delle end zone..noo a metĂ  campo dove nn serviva a un tubo…

      Cmq si è preso una strigliata dalò coach che se la ricorda ancora…era furente…povero Lodge…rookie vero???

  3. Quella su Cardinals- Panther e da onorable mention… Ma siamo sicuri su Jimmy Clausen???? Sicuri sicuri sicuri…. Panthers hanno raggiunto il fondo, ed hanno cominciato a scavare… Grazie a Dio c’è il draft… Brady for MVP, Vick for President!!!

  4. Tanto per cominciare il punter si chiama Dodge, e a parte il suo errore i Giants non hanno sbagliato nulla , guardate le loro statistiche . Gli Eagles sono stati bravi a crederci ma molto fortunati anche, gli è riuscito tutto, non so se si reincontreranno se potranno ripetere una partita simile ma comunque onore a loro e ai Giants come sempre nel bene e nel male autori di una grande e spettacolare partita.

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