Chi, se non Tom Brady, potrà mai essere al Top dopo l'ultima settimana di NFL?

Dominio.
Questa è la prima parola che passa per la mente quando scorrono in televisione le immagini della vittoria dei New England Patriots sugli acerrimi rivali dei Jets.

Foxborough è la casa di Tom Brady e sarà meglio che si trovino antidoti diversi da quelli sperimentati da Rex Ryan lunedì sera, se gli altri team hanno intenzione di allungare la loro stagione fino a febbraio.

Per arrivare al caldo di Arlington, probabilmente, nella AFC, la strada passerà per il gelo del Gillette Stadium.

Sempre per restare in questa conference, spostandosi solo un po’ più al centro, dall’ottimo spettacolo difensivo mostrato tra Ravens e Steelers escono vincitori quest’ultimi, che rubano il primo posto della division proprio a Baltimore.

Nell’altra conference le grandi non inciampano, certo sarà strano e divertente vedere chi uscirà vincitore dalla debole, ma equilibratissima NFC West.

La settimana numero 13 va in archivio, ma prima ci riserva ancora i fuochi d’artificio della Top and Worst.

Fuoco alle polveri.

TOP 3

TOM BRADY
21/29, 326 yards, 4 TD
Le feste sono vicine, Natale sta arrivando e i ricevitori dei Patriots devono essersi comportati particolarmente bene, vista la quantità di presenti che “Babbo Natale” Brady ha consegnato loro nell’ultimo Monday Night.

A parte gli scherzi, seconda prestazione consecutiva per il numero 12 da 4 TD e 0 intercetti, che fanno 28 in totale, il quale non lancia una palla in mani avversarie da quasi due mesi ed è in linea per plasmare la sua seconda miglior stagione dopo l’inarrivabile del 2007 da 50 TD e 8 intercetti.

La tranquillità con cui guida il suo attacco contro quella che è stata unanimemente ritenuta la miglior difesa del 2009 (priva, però, d’ora in poi, della safety Leonhard) descrive nel migliori dei modi la completa maturazione di questo 33enne californiano, autentico dominatore degli ultimi 10 anni di NFL.

Nel momento in cui il suo head coach gli ha posato tutto il peso dell’attacco sulle sue spalle, ha risposto presente insieme ai suoi compagni di attacco, da molti bollati come semplici comprimari e adesso lì in testa alla classifica, davanti a tutti. Leader.

AARON RODGERS
21/30, 298 yards, 3 TD, 4 corse, 39 yards
A – Rod ci ha preso gusto e rimane ospite fisso dei Top 3.
Green Bay sta cercando di concludere una disperata rincorsa ai Monsters of the Midway, che ancora possono vantare una misura di vantaggio sulla franchigia del Wisconsin.

Prestazione quasi d’altri tempi, come le divise proposte, sebbene contro una difesa piuttosto porosa, ma il giudizio non cambia: nel momento in cui Ryan Grant è venuto meno e Brandon Jackson sta faticando parecchio a rimpiazzarlo, il prodotto di California ha dovuto subire tutte le attenzioni delle difese avversarie, senza per questo inficiare il suo standard qualitativo, rimasto sempre piuttosto alto.
Ci ripetiamo anche su Greg Jennings: il ricevitore nelle ultime 3 uscite ha sempre superato ampiamente il muro delle 100 yards ricevute a match, con 5 TD nello stesso lasso di tempo.

BRANDON JACOBS
8 corse, 103 yards guadagnate, 2 TD
Riconoscimento da dividere con il “gemello” Bradshaw, entrambi capaci di varcare 2 volte a testa la linea dell’end zone e tenere a galla i Giants, in una di quei match in cui l’umorale Eli Manning entra nel tunnel e non ne esce più.

Il numero 27 si candida ad essere l’arma in più dei Giants in questo finale di stagione, dopo un avvio stentato e incorniciato solo da pessime figure, dentro e fuori dal campo.
12.9 yards di media per portata attesta una prestazione fuori dal comune per un giocatore dotato di una forza fisica squassante, ma troppe volte fermato dai suoi evidenti limiti caratteriali.

MENZIONI D’ONORE
TROY POLAMALU
Sradica, con una delle sue solite giocate d’istinto, l’ovale dalle mani sicure di Joe Flacco, permettendo agli Steelers di mettere in piedi il drive della vittoria.

SEAN LEE
Intercetta 2 volte Sua Maestà Peyton Manning, la prima delle quali con una grande lettura dello sguardo del quarterback avversario e che conclude riportando l’ovale in meta.
Però è il secondo intercetto del rookie da Penn State, quello meno spettacolare, l’azione che consegna la vittoria ai suoi Cowboys, poiché da questa scaturisce il calcio della vittoria in overtime di Buehler. Se il buongiorno si vede dal mattino…

WORST 3

CHAD HENNE
Obiettivamente, difficile fare di peggio.
Conclude con un solo TD pass e 3 intercetti contro la difesa dei Browns, una delle peggiori della nazione (sebbene il rookie Joe Haden, responsabile di uno degli int, sia una promessa per il futuro “marrone”). Aggrava la pessima performance del QB ex Wolverine, la buona prova del duo Williams – Brown che raccolgono in coppia quasi 100 yards e della difesa dei ‘Phins, capace di contenere a sole 57 yards lo spauracchio Hillis.

MARK SANCHEZ
Nell’appuntamento più importante della stagione, il match che doveva decidere il fattore-campo nei play off lì a venire, il californiano cade nella trappola architettata da coach Belichick.
Addirittura da incubo il ritorno in campo nel secondo tempo: 3 intercetti di fila rasano al suolo le possibilità di rimonta dei Jets. Neanche il miracolato Santonio Holmes di questi tempi ha potuto impedire il massacro.

PEYTON MANNING
Come dici Peyton? Non hai ricevitori? Quel Blair White che ti ritrovi è solo la controfigura del “tuo” Austin Collie? Jacob Tamme non è neanche degno di allacciare gli scarpini allo sfortunato Dallas Clark? Peyton, anche se in parte hai ragione, non puoi ridurti a lanciare 11 intercetti in 3 settimane…e che sei? Il Derek Anderson di turno?
Augurandomi di vederti ritornare ai vecchi fasti, beccati una posizione di onore, ma sempre una posizione, nella Worst 3.

DAMNATIO MEMORIAE
LEON WASHINGTON
La sua squadra vince e si mantiene in lizza per un posto al sole, ma quell’ esultanza anticipata, ignara del ritorno del punter Jason Baker che ha evitato con una invidiabile “francesina” il suo terzo ritorno in meta stagionale, è materia per il “C’mon man!” di questa settimana.

TENNESSE TITANS
La tredicesima giornata ha detto che non sarà il rientrante Kerry Collins l’uomo che fermerà la serie di sconfitte stagionali consecutive dei Titans, ad oggi a quota 5.
Lo scontro divisionale contro i Jaguars ha messo in luce le lacune de ricevitori in maglia bianca – azzurra, autori di artistici drop che se non li avessi visti non li avrei creduti possibili: mai come ora si sente l’esigenza del ritorno di Kenny Britt, mentre cresce l’attesa affinché Randy Moss si manifesti ai suoi nuovi tifosi.
Randy, dove sei?

3 thoughts on “Top and Worst – Week #13

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