Kevin Kolb, sempre in corsa per un posto da titolare...

TOP 3

KEVIN KOLB
Il “sostituto” degli Eagles dimostra che il dualismo con Michael Vick non si è risolto e prevedibilmente sarà il tormentone dell’intera stagione.

Ricapitoliamo: da molti affrettatamente bollato come acerbo dopo solo un tempo giocato da partente contro i Packers, ha poi passato le successive settimane sulle sideline come conseguenza della promozione dell’ex Falcons nello spot di quarterback titolare, prima di tornare a calcare il campo da gioco contro Washington.

Nella scorsa settimana si era dimostrato piuttosto accorto nella vittoria riportata contro i 49ers, sfoderando una prova non scintillante ma comunque evitando errori marchiani.

Contro Atlanta, indiscutibilmente una delle squadre più attrezzate della NFC, Kolb è più e più volte riuscito a “colpire” i suoi terminali offensivi, in particolare DeSean Jackson finché è rimasto in campo (a proposito, impressionante il suo scontro elmetto contro elmetto con Dunta Robinson, quest’ultimo già multato dalla Lega) e Jeremy Maclin, che ha firmato una prestazione come non eravamo più abituati da tempo da parte del talento ex Tigers.

326 yards raggranellate e 3 assistenze in meta sono i numeri che quasi sicuramente gli permetteranno di scendere in campo dal primo minuto anche contro Tennessee.

BEN ROETHLISBERGER
Il Big Ben è tornato inesorabile a muovere le lancette del gioco degli Steelers.
Dopo le 4 settimane di stop dovute alle ormai famose vicende personali che erano state giudicate dalla Lega contrarie alla politica di condotta personale, alcuni esperti suggerivano che il numero 7 si sedesse gentilmente sul “sedile del passeggero” e non alterasse gli equilibri di squadra che si erano creati durante la sua assenza e che avevano portato Pittsburgh ad un record più che lusinghiero.

Ma l’ex RedHawks da questo orecchio non deve aver sentito benissimo, forse dovuto anche alla fregola di riprendere tutto ciò che aveva mancato nelle scorse settimane, e così i Browns non hanno potuto fare altro che accontentarsi del ruolo di sparring partner nel giorno del ritorno del due volte campione del mondo.

La domenica positiva della Steelers Nation si è conclusa con la concomitante sconfitta dei rivali divisionali dei Ravens e il primo posto solitario nella AFC North.

DEION BRANCH
Se Bill Belichick fosse sorpreso dalla telecamere a sorridere (sappiamo che ciò in realtà è probabile come un sei al Superenalotto), con buon grado di sicurezza il ghigno si potrebbe ricondurre alle critiche piovutegli addosso dopo, di fatto, aver scaricato il pacco troppo ingombrante Randy Moss a Minnesota e in seguito alle dichiarazioni di molti che già vedevano la Moss…a come un ridimensionamento nel futuro prossimo della franchigia di Foxborough.

Nel silenzio di tutti, sempre in settimana, arrivava dalla costa ovest questo ricevitore versatile che, fino a prova contraria, nel New England aveva già vinto un Superbowl come MVP.

Altro che ricostruzione: il numero 84, ringaluzzito dall’aria fresca del Gillette Stadium, ha prodotto una prestazione convincente contro la corazzata Ravens combinando per 9 ricezioni per un totale di 98 yards ed un TD.

I Patriots stanno riuscendo nella difficilissima impresa di ringiovanire e/o alleggerire la rosa mantenendo posizioni di alta classifica nella AFC. Complimenti.

MENZIONI D’ONORE

DANARIO ALEXANDER

Merita una citazione la storia più bella della domenica.
I tifosi dei Rams erano incuriositi, ma nello stesso tempo spaventati, dal conoscere chi avrebbe guidato l’attacco e sfruttato i suggerimenti di Sam Bradford dopo la grave perdita di Mark Clayton la scorsa settimana e la defezione di lunga durata di Donnie Avery.

Si pensava che il quarterback ex Oklahoma avrebbe cercato con insistenza il sopravvissuto Amendola e, invece, spunta dal nulla questo rookie da Missouri senza esperienza NFL, attivato solo una settimana prima.
Le 4 ricezioni per 72 yards condite dal TD che aiuta ad affossare i Chargers ci regalano una di quelle favole che aiutano a spiegare perché amiamo così tanto questo sport.

CHRIS IVORY
La sesta giornata sarà anche ricordata come quella che ha visto l’esplosione di due atleti che si erano messi in mostra nella passata offseason.

Mike Williams è il protagonista della cavalcata vittoriosa dei suoi Seahawks a Chicago, mentre Ivory e i Saints sotterrano i giovani Bucs con 158 yards corse dal numero 29. I problemi iniziali sembrano superati ed ora il nativo di Longview, Texas è pronto a sfidare i più conosciuti Thomas e Bush per la depth chart nel backfield dei campioni del mondo in carica.

WORST 3

DALLAS COWBOYS
Ho sempre cercato di evitare di parlare dei ‘Boys in questa rubrica, perché, nonostante si meritassero la bocciatura in passato in diverse occasioni, è sempre difficile parlare in negativo di un team che, sulla carta, è una delle più forti della Lega e che, in fin dei conti, sta giocando un buon football.

E’ chiaro che tutto ciò ora non basta più: il record di 1 – 4 è più che un piede nella fossa e anche se una sconfitta contro i Vikings non è una vergogna, il fatto è che Dallas non riesce più a vincere.
Parecchi piccoli errori stanno pregiudicando la stagione nella Big D (non ultimo, per esempio, quello della guardia Free che in occasione del primo intercetto di Henderson è rimasto incollato al suolo permettendo ad Allen di penetrare e di mettere su Tony Romo una pressione risultata decisiva) e, a scanso di miracoli, a fine stagione facilmente si concluderà il ciclo, seppur positivo, di coach Wade Phillips.

SAN DIEGO CHARGERS
Già la scorsa stagione ci eravamo accorti dei pericolosi black out della franchigia californiana contro i team ritenuti “work in progress” o comunque non proprio di prima fascia.

Ma l’ennesima conferma contro i Saint Louis Rams trascina i Bolts ad un record di 2 – 4 che mette in serio pericolo la leadership nella non irresistibile AFC West.

Nei piani della dirigenza Ryan Mathews doveva sostituire il partente LaDainian Tomlinson, ma ciò non è stato accettato dalla chimica di squadra senza alcune crisi di rigetto, tanto è vero che il veterano Mike Tolbert viene sfruttato per la sua maggiore esperienza nei momenti clou.

La non completa transizione nel passaggio di consegne nel backfield ha influito anche sulle soluzioni di passaggio affidate a Philip Rivers, costretto ad utlizzare a ripetizione le vie aeree, mostrando così il fianco alle difese avversarie che si preparano allo stile molto aggressivo dei Chargers.

Come detto sopra, anche qui potremmo vedere Norv Turner partire per delle vacanze estive molto più lunghe del previsto.

KANSAS CITY CHIEFS
Qual è la differenza tra il trovarsi imbattuti dopo 5 gare o 3 – 2 a conclusione delle stesse?
Certe volte è questione di poco, come è capitato ai Chiefs in questa altezza di stagione, scornati la settimana scorsa in una dura battaglia contro i Colts dove una singola giocata avrebbe potuto spostare l’equilibrio per Kansas City, e poi proprio domenica scorsa si sono dovuti inchinare a 30 secondi dalla fine del match al duo dei Texans Schaub – Johnson.

Ora è chiaro che la stagione dei bianco – rossi è ad un bivio: o riescono a invertire la rotta negativa immediatamente o  sono destinati a sprofondare nuovamente nel limbo in cui l’inizio di stagione scoppiettante si pensava avesse definitivamente allontanato.

DAMNATIO MEMORIAE

ATLANTA FALCONS
Mentre le secondarie hanno subito per tutto il match le schegge verdi numero 10 e 18, l’attacco non è riuscito a scardinare la non irreprensibile difesa di Phila.
Sulla squadra della Georgia ci sono grosse aspettative, Ryan e compagni devono dimostrare di poter dare continuità ai loro risultati.

DETROIT LIONS
Non meritano di finire tra le squadre peggiori del week end, anzi dall’inizio di stagione si sono sempre battuti in maniera gagliarda nonostante il record ora dica 1 -5 : perciò è più un Oscar della sfiga.

Però che sfortuna: perso il quarterback titolare Stafford da inizio stagione ormai (ma quasi pronto al rientro, così pare) , le redini dell’attacco sono passate a Shaun Hill che proprio la scorsa settimana aveva fatto registrare il career game e domenica ha dovuto esordire persino il secondo backup Drew Stanton quando Hill stesso è dovuto uscire per un problema alla spalla.

Sappiamo che il football è un sport duro, durissimo per cui gli infortuni a più giocatori, anche nello stesso ruolo, sono da mettere in conto, me è vero ugualmente che non si può non simpatizzare per un team che sta cercando di rinascere coraggiosamente dalle proprie ceneri dopo le ultime difficili stagioni e che inciampa in così tante disavventure sulla sua strada.

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