Deion Branch

Un antipasto di post-season. Questo avranno pensato giocatori, giornalisti, tifosi che si accingevano ad entrare in campo, scrivere, seguire Baltimore Ravens at New England Patriots.

E in effeti avevano ragione. Il “Game of the Week” della settimana deve scendere nelle profondità dell’over-time per decretare il suo vincitore. Ce la faranno i Patriots con un FG dalla linea delle 35 yards di Stephen Gostkowski che sancirà  il 23-20 conclusivo per la squadra di Bill Belichick.

Primo doveroso pensiero di un qualunque tifoso Patrios, ancor prima che le squadre entrino in campo, è andato senz’altro a Randy Moss, tradeato ai Viking due settimane fa dopo tre stagioni abbondanti con NE. Lo si rimpiangerà..? …sembrano chiedersi tutti. La risposta, se pur forse ancora a caldo, non può essere che negativa.

E’ Deion Branch (9 rec; 98 yds; TD), nuovo arrivato che già era stato un Patriot dal 2002 al 2005,  a farne le veci almeno per il momento. Addirittura riesce a scavalcare Wes Welker (7rec; 53 yds;) che vista la partenza di Moss è considerato, giustamente, come indiscusso numero 1.
Tom Brady (27/44; 292 yds; 1TD 2INT;) comincia ad imporsi a suo modo soltanto nell’ultimo quarto di gioco, tanto basta alla stessa New England per portare a casa l’incontro.

I Ravens sono in quest’occasione autolesionisti, non ci sono altre parole. Giocano 3/4 di gara con l’iniziativa ed il punteggio sempre a favore, con un Joe Flacco (27/35; 285 yds; 2TD) chirurgico per non dir perfetto. Flacco che diventerà a partita in corso, il miglior QB della storia dei Ravens ai numeri, non che ci voglia poi molto visti i precedenti, con 7.985 yards lanciate (Boller si era fermato a 7.846).
Ray Rice incontra una notevole resistenza quando corre al centro, grazie alla difesa di NE che se pur giovane riesce sempre a dire la sua. Brilla Jerod Mayo, 18 Tackle totali per lui, ma si fanno strada anche diversi giovani, vedi il Rookie OLB Jermaine Cunningham co 1.0 Sack ed un FF. Maggiori i problemi a difendere con le secondarie, dove Kyle Arrington e Devin McCourty faticano non poco. Del resto, per i primi tre quarti, Flacco trova sempre i corridoi giusti per Derrick Mason (8rec; 100 yds;) e Anquan Boldin (4rec; 63 yds; TD), con un TD di quest’utlimo a fil di sideline che è anche uno spettacolo per gli occhi. Molto meglio Patrick Chung, puntuale e attento, ma soprattutto colpitore d’eccezione.

Ma una selezione di giochi inconcepibile; un’incapacità di Flacco di decidere quando chiamare un audibles ed ancora la mancanza di una freddezza e di una prontezza al momento opportuno dello stesso QB dei Ravens, ha decretato una sconfitta per diversi (e molti) lati immeritata.
La ripetizione di una play offensiva con Rice protagonista che sganciandosi dal backfield riceve il pallone poco oltre la linea di scrimmage, per poi venir placcato 2-3 yards dopo, è stata la routine ammazza-corvi della gara. Dovranno auto-accusarsi John Harbaugh e Cam Cameron (soprattutto) per aver fatto arrendere i “loro” troppo presto e per aver buttato una partita a Foxboro, che i Ravens avevano in pugno anche conducendola per 17-7.

A New England si fa strada anche Danny Woodhead, un ragazzo di 175cm che sa fare un pò di tutto nonostante la statura. E allora sono 63 le sue yards su corsa con 11 portate e 52 quelle guadagnate grazie ai lanci di Brady. Grande facilità di lettura, grande facilità di prendere il primo down. Il classico RB che, approfittando della sua statura, sguscia via come niente e diventa difficilmente placcabile.

Le chiavi dell’attacco passano tutte per le play-action di Brady e compagni, sempre perfette, che tagliano come il burro la difesa dei Ravens trovandola il più delle volte impreparata. Più furbà NE nel capire il tipo di gioco degli avversarsi; grande la capacità di colpire sempre nello stesso modo, sia in attacco, sia in difesa. Il tutto con que secondo d’anticipo che fa la differenza. Una vittoria che serve come il pane, visto che la prossima settimana saranno di scena a San Diego.

Per i Ravens è inaccetabile gettare via altre partite arrendendosi prima della fine delle stesse. Il tipo di gioco conservativo, con gestione lasciata alla difesa troppo a lungo, non porta sempre ai risultati sperati, specie quando l’avversario che si ha di fronte è di una certa qualità. Flacco è leader solo a sprazzi, deve imparare a prendersi maggiormente le sue responsabilità e a rischiare. Il parco ricevitori quest’anno on è più una giustificazione.
Per i Ravens la prossima settimana vi sarà il gradito ritorno di Ed Reed, che esce di diritto dalla Pup List e di fatto farà il suo esordio in campo in questa stagione.

Non c’era modo migliore di cominciare con una vittoria sofferta e dell’ultimo secondo per i Patriots. Con Branch sugli scudi, Woodhead playmaker e un Rookie TE Aaron Hernandez che, nonostante qualche drop, sa giocare a football, le aspettative continuano a rimanere rosee. E c’è sempre Wes Welker. Verrebbe proprio da dire, “Randy Moss who”?

One thought on “Randy Moss Who? Patriots vincenti all'OT 23-20

  1. bell’articolo , x quanto riguarda moss , si son tolti il peso ( forse ) , bella partita un pochino lenta , mi hanno deluso i difensori ravens , e Flacco deve svegliarsi !

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