Il problema del reperimento di motori (con il recente caso Red Bull-Ferrari e il rischio che la casa austriaca resti senza propulsore) è ormai diventato centrale anche in Formula 1, tanto che persino Bernie Ecclestone si è sentito in dovere di intervenire. Il boss della Formula 1 ha rivelato in Texas durante il fine settimana che ci si sta apprestando a lanciare una gara di appalto per un fornitore di motori a basso budget da introdurre nel 2017, nonostante la Ferrari abbia usato il suo diritto di veto per bloccare le proposte per introdurre misure di riduzione dei costi. La scelta verterebbe verso un motore turbo V6 da 2.2-litri, lo stesso utilizzato in IndyCar. Se la proposta dovesse andare in posto questo potrebbe avere delle grosse implicazioni per entrambe le categorie. Il risultato per un costruttore potrebbe infatti essere una clientela più ampia, potendo fornire un motore a basso costo e con costi di sviluppo inferiori rispetto agli attuali. Inoltre questa scelta potrebbe potenzialmente aprire la porta ad altri costruttori, una situazione che sia la Formula 1 che la IndyCar stanno cercando da tempo. Tanto per fare un esempio, la Formula 1 potrebbe attingere anche ai motori Honda o Chevrolet attualmente in uso in IndyCar, o la IndyCar potrebbe attingere a questo nuovo motore. Tra l’altro si sa che la Cosworth ha da tempo sviluppato un motore con specifiche IndyCar, che aspetta solo di trovare un grande costruttore cui affiancarsi e che quindi potrebbe trarre beneficio da questa iniziativa. Si sa inoltre che anche la Judd starebbe studiando un motore turbo V6 da 2.2-litri.

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