Niente di meglio, la domenica all’ora di pranzo, che andarsi a vedere una partita di playoff, l’ultima serie che si giocherà tra le mura del Nassau Coliseum, e che vede affrontarsi New York Islanders e Washington Capitals. Il caso ha anche voluto che gara3 sia una sfida tra le casacche più brutte dell’est, sfida vinta alla stra-grande dai Capitals.

Chi invece vince la sfida sul ghiaccio, quella che realmente importa, sono i padroni di casa. Dopo praticamente metà partita a reti inviolate, gli Isles passano in vantaggio con Okposo, il cui ginocchio si trova in linea con un tiro quanto basta per deviare il disco in rete. La gioia dura fino al terzo periodo, quando il sempre presente Backstrom, unico dei suoi che si sta guadagnando lo stipendio, pareggia la partita.

Serve l’overtime per decidere il vincitore, ma bastano 15 secondi: Tavares segna e consegna il 2-1, nella partita e nella serie, ai suoi Islanders. Washington non poteva pretendere un risultato diverso, visto che ha tirato poco e niente (primo tiro della partita a 7:52 del primo periodo), e se non crei occasioni, difficile creare goal.

A metà di un pomeriggio nell’Illinois è cominciata gara3 tra Chicago Nashville. Ritmi molto più blandi, rispetto alle due partite giocate e Nashville, e il primo goal arriva tardi nel primo periodo, con Desjardins che insacca a 14:48. Neanche il tempo di finire di passare “Chelsea dagger” negli altoparlanti, che i Predators pareggiano con Ribeiro (15:19).

Sarà un caso, pensa l’ingenuo. Si va negli spogliatoi, e appena scesi sul ghiaccio nel secondo tempo Toews riporta Chicago in vantaggio dopo 36 secondi. Sirene, luci, musichetta, pubblico che canta, e Nashville che pareggia. Di nuovo, 22 secondi dopo il goal, gli Hawks si fanno recuperare da Ekholmmomentum pari a zero.

Con il passare del tempo forse qualcosa cambia, visto che Chicago segna altri due goal prima del 40esimo minuto (Saad e Seabrook), e va negli spogliatoi in vantaggio. Il terzo tempo è senza reti, partita finita sul 4-2 per i Blackhawks, onore a Darling, schierato fin dall’inizio tra i pali di Chicago, che continua a rimanere imbattuto.

Giunta la sera, si gioca nella capitale canadese gara3 tra Ottawa Montreal. Si comincia con una novità: Anderson tra i pali della porta dei Senators, al posto di Hammond. Si capisce da subito che la partita sarà una di quelle giuste: tante hit, tanti tiri, e finalmente si sblocca il risultato a 11:28 del primo tempo, con MacArthur che porta avanti Ottawa.

Serve il terzo tempo per vedere un’altra rete, quella del pareggio di Weise: recupera un rimbalzo, e infila alle spalle di Anderson. Il tempo scade, e serve un overtime (seconda partita di fila) per decidere il risultato. E lo decide sempre Weise, che riesce a trovare lo spazietto giusto a destra dell’estremo difensore dei Senators per far passare un missile che chiude la partita, e porta la serie 3-0.

Al solito, si chiude ad Ovest, con la prima partita giocata nel palazzetto dei Flames, tra Calgary e Vancouver. I padroni di casa si portano avanti, e si fanno raggiungere dopo poco, ma poi prendono le redini della partita. Nel terzo tempo i Flames sono 4-1 e amministrano la partita, contro una Vancouver particolarmente nervosa. Io capisco la rivalità, ma anche stavolta rissette inutili, soprattutto a fine partita, che sanno più di frustrazione che di gioco. Sebbene debba ammettere che vedere andare in panca puniti un giocatore con la penalità di istigator mi faccia un pò ridere.

Tornando alle cose serie, Calgary gestisce e porta il risultato dalla sua. Il tabellone finale dice 4-2, e Calgary avanti nella serie. Menzion d’onore per Sam Bennet, che diventa il secondo giocatore più giovane (18 anni e 303 giorni), nella storia dei Flames, a segnare un goal ai playoff.

Risultati 19 aprile 2015

Montreal @ Ottawa 2-1 OT Serie: 3-0 Montreal
Washington @ NY Islanders 1-2 OT Serie: 2-1 New York Islanders
Nashville @ Chicago 2-4 Serie: 2-1 Chicago
Vancouver @ Calgary 2-4 Serie: 2-1 Calgary

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