Giocano con astuzia i Dolphins si coach Joe Philbin, che prima lasciano sfogare i rivali Jets, concedendogli parecchio terreno su corsa durante la partita, e poi li colpiscono nel quarto finale, andano a centrare la settima vittoria stagionale al termine di un match chiuso e giocato sul filo di lana fino all’ultimo secondo.

Ad aprire le danze i padroni di casa, che nel primo quarto riescono a trovare la strada dell’endzone con Greg Salas, su una run da 20 yards che si tramuta nel primo touchdown della sua carriera professionistica; nemmeno il tempo di gioire, che il receiver alla quarta stagione da Hawaii è costretto, a causa di un infortunio, a lasciare il terreno di gioco, togliendo ulteriori risorse ad un attacco aereo inconsistente e, a tratti, inesistente.

Con Geno Smith, scelto da Rex Ryan come starter al posto di Michael Vick, ormai lontanissimo parente del passer visto all’opera con la divisa di West Virginia in NCAA, tanto che chiuderĂ  la sfida con appena 65 yds lanciate in 17 passaggi completati, New York si concentra con decisione su un  gameplan conservativo, affidandosi al gioco palla a terra e alle intuizioni della difesa.

Reparto arretrato che dimostra tutta la sua efficenza verso fine primo quarto, quando intercetta Ryan Tannehill, 28 su 35 per 235 yards, e riconsegna l’ovale alla offense, dandogli così la possibilitĂ , in apertura di secondo periodo, di allungare con un field goal, da 40 yds, di Nick Folk.

Lo stesso kicker non riesce a ripetersi al termine del drive successivo dei Jets, sbagliando il calcio da 48 yards che avrebbe permesso alla franchigia della Grande Mela di aumentare ulteriormente il divario, ridotto, invece, prima dell’intervallo, dal suo collega Caleb Sturgis, con un piazzato da 43 yds,

Il prodotto di Florida, al secondo anno in NFL, concede il bis dopo l’halftime, centrando i pali da 44 yards di distanza, con un calcio preciso che permette a Miami di accorciare ulteriormente, prima che Folk ripristini le distanze trasformando un FG da 45 yds.

Sul finire del terzo periodo, errore, fortunatamente non decisivo, del giĂ  citato Tannehill, che nel tentativo di servire Lamar Miller, 13 portate per 56 yards, si fa pizzicare da Darrin Wells, riconsegnando palla ai Jets, che non sfruttano l’occasione e non mettono altri punti sul tabellone.

Cosa che invece fanno i Dolphins in apertura di ultimo quarto, quando lo stesso runningback numero 26 conclude un bel drive del suo attacco entrando in endzone con una corsa da 4 yards, completando così un inseguimento durato quasi tre quarti.

Raggiunti, i biancoverdi newyorkesi non riescono a cambiare marcia, e continuano ad affidarsi, imperterriti, alle stesse trame di gioco sviluppate in precedenza, limitando il passing game per puntare, con estrema decisione, sulle portate dei propri runner e sulle run estemporanee di alcuni receiver, su tutti Jeremy Kerley e Percy Harvin, che combinano per 8 corse e 65 yds totali.

A guidare il reparto è un Chris Johnson, 17 portate per 105 yards, in gran spolvero, che in coppia con Chris Ivory, 16 run per 62 yds, conduce l’attacco Jets fin dentro il raggio da field goal, dove, incredibilmente, Folk cade ancora in errore, sbagliando, da 45 yards di di distanza, il suo secondo calcio della serata.

Sbaglio che consente ai Dolphins di ripartire, per quello che si rivelerà essere il drive decisivo, dalle proprie 35 yds, ed arrivare così in una posizione comodissima per calciare il piazzato che gli permette di espugnare il MetLife Stadium, messo a segno, da 26 yards, nuovamente da Sturgis.

Avanti di 3 punti, Miami serra le fila  e stringe la propria morsa difensiva, fermando i Jets nella propria metà campo; da li, sulle 44 yds dei newyorkesi, White cerca di guadagnarsi altri 4 tentativi per scardinare il fortino avversario, ma su un lancio centrale per il tight end Jeff Cumberland, trova le mani di Reshad Jones, 11 tackles, pronte ad intercettare il suo pallone, e chiudere la sfida in favore dei Phins, che si impongono, 16 a 13, nella Big Apple, proseguendo la loro corsa verso la postseason.

One thought on “NFL – Monday Night: Miami la spunta nel finale

  1. Una delle peggiori partite che abbia mai visto. I ‘miei’ Dolphins, giocando così, avrebbero potuto spuntarla solo contro questi Jets: per quanto coraggiosi e motivatissimi troppo deboli e propensi all’errore grave.
    Miami è ancora in corsa per la post season, ma pare stanca (soprattutto la difesa che, sin qui, ha spesso tirato la carretta) e ha sempre il solito difetto: non sa giocare bene contro avversari che dovrebbe ‘schiantare’.

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