TAMPA BAY BUCCANEERS at CLEVELAND BROWNS 17-22
La spuntano nuovamente in extremis i Browns, che respingono l’assalto Buccaneers resistendo al loro tentativo di rimonta nell’ultimo quarto, dopo aver combattuto punto a punto per tutto il resto della partita, aperta da 2 field goal, da 49 e 29 yards di Billy Cundiff, che prima dell’intervallo ne ha messo anche a segno un terzo, da 43 yds, rispondendo all’uno-due che aveva permesso agli ospiti di ribaltare momentaneamente il parziale; a segno, per Tampa, il rookie Mike Evans, ricezione da 24 yards, e Patrick Murray, con un piazzato da 40 yds.
Nel secondo tempo, sale finalmente in cattedra Brian Hoyer, 21 su 34 per 300 yards, che evidentemente ha sempre bisogno della minaccia Johnny Manziel per mettersi a macinare yards e punti, cosa che fa in apertura di terzo periodo, mandando in endzone la matricola Terrance West, con un pass da 2 yds al quale, poco dopo, risponde nuovamente Evans, che proprio davanti all’ex teammate Aggies chiude con 7 prese per 124 yards e 2 TD; innescato da Mike Glennon, 17 su 33 per 260 yds, il receiver realizza con una presa da 24 yards, consentendo al quarterback di riscattare, parzialmente, i 2 intercetti lanciati in precedenza alle safeties Donte Whitner e Tashaun Gipson. Pizzicate che in egual numero aveva subito anche l’avversario Hoyer, intercettato da Jonathan Banks e Clinton McDonald prima di confezionare il lancio, da 34 yards, decisivo per Taylor Gabriel.

ARIZONA CARDINALS at DALLAS COWBOYS 28-17
Mura casalinghe maledette per i Cowboys, che volano in trasferta ma non riescono ad incidere ad Arlington, TX, dove passano anche i Cardinals di un Carson Palmer, 22 su 34 per 249 yards, 3 TD e 1 INT, in forma smagliante, capace di reagire all’intercetto che ha posto fine al suo drive iniziale donando il primo vantaggio del match a Dallas, grazie alla cavalcata da 58 yds di Tyler Patmon; a questa era seguito il FG da 52 yards di Dan Bailey, ultimo sussulto dei texani prima di un’incredibile dominio ospite, iniziato con le ricezioni vincenti, da 7 e 11 yards, di John Carlson e Jaron Brown.
Volata in vantaggio prima dell’intervallo, Arizona ha chiuso definitivamente i conti nell’ultimo quarto, approfittando anche degl’errori del backup quarterback avversario Brandon Weeden, 18 su 33 per 183 yds, fattosi intercettare per ben 2 volte, da Tyvan Mathieu e Antonio Cromartie, in un momento decisivo del match, prima di servire un inutile TD pass, da 3 yds, a Dez Bryant a partita finita; a sancirne l’epilogo, che consegna la settima vittoria della stagione al team di Phoenix, le realizzazioni da 1 yard di Andre Ellington e Marlon Grice, che, rispettivamente, con una ricezione ed una corsa hanno fissato il risultato sul 28 a 17 finale.

PHILADELPHIA EAGLES at HOUSTON TEXANS 31-21
Dopo un primo quarto vissuto da assoluto protagonista, sia in positivo che in negativo, con TD pass da 59 yards servito a Jeremy Maclin e intercetto, riportato in TD dopo una corsa da 51 yds, subito da A.J. Bouye, Nick Foles, 15 su 22 per 124 yards, abbandona la partita a causa di un infortunio alla spalla e lascia gli Eagles nelle mani del suo backup Mark Sanchez, 15 su 22 per 202 yds, 2 TD e 2 INT, che si riaffaccia la mondo del football professionistico mandando subito in endzone il compagno Jordan Matthews, a segno con una presa da 11 yards; un buon inizio annullato, poco dopo, dal pallone pizzicatogli da Jumal Rolle, tramutato subito in un drive vincente dai Texans, che realizzano con Arian Foster, su ricezione da 56 yds, prima di passare nuovamente in svantaggio a causa del field goal trasformato, da 45 yards, da Cody Parkey.
Scena che si ripete, dopo che gli Eagles avevano ulteriormente allungato con una run da 8 yds di Chris Polk, anche tra il terzo e il quarto periodo, quando ancora Rolle intercetta un lancio di Sanchez e consegna l’ovale al suo attacco, che la sfrutta a proprio favore ancora una volta, concludendo il drive con un touchdown di DeAndre Hopkins, decisivo, pochi istanti prima di andare a segno con una presa da 7 yards, con il recupero di fumble che annulla, di fatto, l’intercetto appena subito da Ryan Fitzpatrick, 13 su 27 per 208 yds; azione che permette al team di casa di tenere viva la serie che gli consente di rimanere in partita fino all’ultimo, anche dopo la presa da 8 yards di Maclin che fissa il risultato finale sul 31 a 21 in favore degl’ospiti.

NEW YORK JETS at KANSAS CITY CHIEFS 10-24
Le provano davvero tutte i Jets prima di arrendersi ai Chiefs, abili a spingere fin da subito sull’acceleratore e portarsi avanti di 2 touchdowns davanti al pubblico amico dell’Arrowhead Stadium di Kansas City, dove vanno a segno Jamaal Charles, su corsa da 1 yard, e Anthony Fasano, su ricezione da 2 yds, nel quarto d’apertura; all’uno-due dei padroni di casa, rispondono gli ospiti con Eric Decker, su presa da 3 yards, prima di essere ricacciati indietro da Travis Kelce, che fa suo un pass da 12 yds di Alex Smith, 21 su 31 per 299 yards.
New York, che non pare intenzionata a mollare, accorcia ancora allo scadere del primo tempo con un field goal da 39 yds di Nick Folk che diventa la loro ultima segnatura della partita; nei secondi trenta, infatti, entrambe le squadre sembrano colte da un’improvvisa sterilità offensiva, complice un match decisamente dominato dalle difese, che concedono altri soli 3 punti a KC, a segno con un piazzato da 19 yds di Cairo Santos. In un contesto assolutamente poco favorevole agl’attaccanti, spicca comunque la bella prova di Percy Harvin, sulla via giusta per tornare ad essere lo stellare giocatore di un tempo dopo aver chiuso con 11 ricezioni per 129 yards la sua seconda apparizione in divisa Jets.

JACKSONVILLE JAGUARS at CINCINNATI BENGALS 23-33
Tiene botta nel finale Cincinnati, che salvaguarda l’imbattibilità casalinga arginando il prepotente ritorno Jaguars, favorito anche dagl’errori di Andy Dalton, 19 su 31 per 233 yards, che quando il clima della partita si surriscalda, continua a non convincere, e permette, con 2 palloni pizzicati da J.T. Thomas e Sherrod Martin, agl’avversari di rimanere in partita fino all’ultimo, nonostante un buon inizio che aveva regalato un vantaggio importante ai Bengals; i padroni di casa, dopo aver subito il FG da 25 yards di Josh Scobee, hanno infatti preso il largo con le segnature di Mohammed Sanu, presa da 19 yds, Mike Nugent, calcio da 31 yards, e Taylor Mays, abile a bloccare un punt in endzone per una safety da 2 punti.
Un vantaggio praticamente annullato nell’ultimo quarto, dopo che i TD di Hill, corsa da 1 yd, e Hurns, ricezione da 40 yards, l’avevano mantenuto invariato nel terzo, anticipando di poco una realizzazione, su presa da 18 yds, di A.J. Green in apertura del periodo finale; trovatasi davanti di ben 16 punti grazie all’azione del receiver, Cinci si fa infilare, per 2 volte, in rapida successione da Jacksonville, che si riporta sotto con un’altra reception di Allen Hurns, su pass da 18 yards di Blake Bortles, 22 su 33 per 247 yds, e con una run, da 5 yds, di un’imprendibile Denard Robinson, confermatosi leading rusher della squadra. A sbrogliare la matassa, e consegnare alla franchigia dell’Ohio la win numero 5 della stagione, ci pensa Jeremy Hill, con una galoppata da 60 yards che anticipa, di pochissimo, l’intercetto finale del rookie QB dei Jaguars, sul quale si chiude, definitivamente, la sfida.

SAN DIEGO CHARGERS at MIAMI DOLPHINS 0-37
Senza alcuna storia il match del Sun Life Stadium, dove i Dolphins dominano in lungo e in largo senza lasciare nemmeno le briciole a dei Chargers irriconoscibili, talmente brutti ed inconcludenti da non sembrar nemmeno veri; ad aprire le danze Charles Clay, a segno con una ricezione da 6 yards su passaggio di un positivissimo Ryan Tannehill, che chiude con 24 completi su 34 per 268 yds e 3 TD pass, vincendo, senza alcun dubbio, la sfida a distanza con il collega Philip Rivers, 12 su 23 per 138 yards, tenuto sempre sotto costante pressione dalla difesa Dolphins, che lo pizzica in 3 occasioni, con Reshad Jones nel secondo quarto, e 2 volte con Brent Grimes nel terzo periodo.
Nel mezzo, tanti drive vincenti dei padroni di casa, che dopo aver allungato già nel corso dei secondi quindici, con la corsa da 2 yds di Lamar Miller e 2 field goal, da 26 e 25 yards, di Caleb Sturgis, chiudono ogni discorso nel terzo quarto, nel quale, oltre ad un nuovo piazzato, da 23 yds, del kicker, segnano con Rashard Matthews, su presa da 21 yards, e con il rookie Jarvis Landry, su ricezione da 14 yds.

WASHINGTON REDSKINS at MINNESOTA VIKINGS 26-29
Il tanto atteso ritorno di Robert Griffin III, 18 su 28 per 251 yards, 1 TD e 1 INT, non sortisce gli effetti sperati per i Redskins, che dopo aver trovato un doppio vantaggio, con field goal da 36 yds di Kai Forbath e corsa da 14 yards di Alfred Morris, si fanno rimontare dai Vikings, abili a restare agganciati alla partita nonostante un primo tempo difficilissimo, chiuso con la segnatura, a venti secondi dall’intervallo, di Chase Ford, su ricezione da 20 yds; meta che ha scosso un po’ i padroni di casa, più intraprendenti al rientro dagli spogliatoi, e capaci di andare subito a segno con Asiata, su run da 1 yard, alla quale rispondono però immediatamente gli ospiti, con presa da 13 yds di DeSean Jackson ed altro piazzato, da 26 yards, del kicker.
Trovatisi nuovamente ad inseguire, i Vikes, guidati da un positivo Teddy Bridgewater, 26 su 42 per 268 yards e TD, lavorano bene con il cronometro, e dopo un nuovo botta e risposta, a suon di corse, orchestrato dal prodotto di Utah, su portata da 1 yd, e dal già citato Morris, run da 2 yards, costruiscono il drive decisivo a pochi minuti dal termine del match, concludendolo, ancora una volta, con una situazione di goal line risolta da Matt Asiata, che dalla solita yard firma il suo terzo touchdown di giornata, salendo a quota 10 totali in carriera.

ST. LOUIS RAMS at SAN FRANCISCO 49ers 13-10
I Rams si confermano la “bestia nera” dei Niners battendoli tra le mura amiche del loro Levi’s Stadium di Santa Clara, al termine di una partita combattuta che più volte sembrava aver preso la strada della California, ma che alla fine, ancora una volta, ha dato ragione alla franchigia del Missouri, che tiene aperta la lotta per la posizione d’onore nella NFC West grazie ad un match giocato con estrema attenzione e volto a concedere il meno possibile agl’avversari.
Andata in vantaggio per due volte con Phil Dawson, su FG da 34 yards, e Anquan Boldin, su ricezione da 27 yds, San Francisco si fa rimontare in entrambe le occasioni da St.Louis, che risponde prima con Greg Zuerlein, su piazzato da 37 yards, e poi con Kenny Britt, che fa suo un pass da 21 yds di Austin Davis, 13 su 24 per 105 yards, prima dell’intervallo; proprio il quarterback numero 9, ha rischiato seriamente di far capitolare la propria squadra, facendosi intercettare da Antoine Bethea e Perrish Cox nel secondo periodo, quando i 49ers parevano aver trovato le chiavi di lettura giuste per prendere il largo. Illusione durata pochissimo, ed azzerata poi nel corso del quarto finale, quando ancora Zuerlein, da una distanza di 39 yds, ha infilato il calcio decisivo.

DENVER BRONCOS at NEW ENGLAND PATRIOTS 21-43
L’annuale sfida tra mostri sacri del football si chiude in favore di Tom Brady, 33 su 53 per 333 yards e 4 touchdowns, che sbaglia pochissimo, appena un intercetto, ininfluente, lanciato al rookie Bradley Roby nel terzo quarto, e guida i suoi Patriots alla quinta affermazione casalinga della stagione, sfruttando altresì gli errori degl’avversari dopo una partenza che aveva visto gli ospiti trovare il primo vantaggio della partita con Ronnie Hillman, su corsa da 1 yad nel drive successivo al field goal, da 49 yards, con il quale aveva aperto le danze Stephen Gostkowski; sullo slancio di un nuovo piazzato del kicker, da 29 yds, in apertura di secondo quarto i Broncos provano a forzare, ma Peyton Manning, 34 su 57 per 438 yds, 2 TD e 2 INT, incorre nel primo errore del match e si fa pizzicare da Rob Ninkovich a poche yards dalla propria endzone, favorendo la nuova segnatura di New England con Julian Edelman, su ricezione da 5 yds.
Sempre l’ex quarterback di Kent State concede il bis al termine del drive successivo di Denver, quando sul punt calciato da Britton Colquitt si inventa un grandissimo ritorno, da 84 yards, lanciando in orbita i Pats, che prima dell’intervallo vanno ancora dentro con Shane Vereen, su altro lancio, da 5 yds, del numero 12; avanti di 20 punti il team di Boston può tranquillamente gestire e controllare per il resto della giornata, e rispondere colpo su colpo ai Broncos, che provano a rientrare in gioco con Julius Thomas, su ricezione da 18 yards.
Una fiammata improvvisa che non sortisce gli effetti sperati, visto che New England replica nell’immediato con Gostkowski, calcio da 45 yds, e Brandon LaFell, presa da 10 yards, prima di chiudere definitivamente i conti nell’ultimo quarto, con Rob Gronkowski che impreziosisce la buonissima prestazione, 9 ricezioni per 105 yds, facendo suo, in endzone, un lancio da 1 yard di Brady; la segnatura del tight end, arriva dopo un nuovo errore di Manning, pizzicato da Brandon Browner, ed un altro touchdown di Hillman, reception da 15 yds, che nel terzo periodo aveva tenuto ancora viva Denver.

OAKLAND RAIDERS at SEATTLE SEAHAWKS 24-30
Con le unghie e con i denti, ed anche un po’ di fortuna, i Seahawks riescono ad aver ragione di una Oakland ben più competitiva di quanto dica effettivamente il record, capace di tenere in apprensione i Campioni in carica fino all’ultimo, in un match che sembrava già chiuso dopo i primi trenta minuti di gioco, ma che inaspettatamente ha ripreso vigore nel secondo tempo, regalando diverse emozioni ai fans, rapiti dal prorompente ritorno degli ospiti, surclassati dopo la buona partenza, nella quale erano andati a segno con un FG, da 48 yds, di Sebastian Janikovski; un vantaggio annullato immediatamente da Seattle, che già prima della fine del quarto ha ribaltato il parziale con una corsa vincente, 3 yards, di Marshawn Lynch, e un ritorno di intercetto, 35 yds, di Bruce Irvin.
Situazione che rischia di essere replicata poco dopo, quando è Richard Sherman a pizzicare Derek Carr, 24 su 41 per 194 yards, a poche yards dall’endzone di Oakland, dove la difesa di questi ultimi è molto brava ad arginare l’attacco dei padroni di casa, costretti ad accontentarsi di un piazzato, da 34 yds, di Steven Hauschka; a pochi minuti dall’halftime, Seahawks ancora a segno con un’altra run, 5 yards, del numero 24, prima dell’uno-due Raiders firmato da Brice Butler, che blocca un punt recuperandolo in endzone, e Mychal Rivera, abile a far suo un lancio da 1 yd in endzone. Sempre il tight end, protagonista nel finale di partita, quando pochi secondi dopo il two minute warning, regala un’ultima speranza al team californiano mettendo a segno una seconda meta da 1 yard, che riavvicina nuovamente i suoi ai padroni di casa, che nel frattempo avevano aumentato il divario con 2 field goal, da 30 e 40 yds del loro kicker.

BALTIMORE RAVENS at PITTSBURGH STEELERS 23-43
Altra prestazione pazzesca di Ben Roethlisberger, 25 su 37 per 340 yards, che replica i 6 touchdown pass confezionati la scorsa settimana, ergendosi ad assoluto protagonista della sfida divisionale contro i Ravens, letteralmente annichiliti dopo un inizio di partita che aveva fatto ben sperare, nel quale erano andati a segno con Torrey Smith, su lancio da 35 yds di Joe Flacco, 30 su 45 per 303 yards; il quarterback di Baltimore aiuta, indirettamente, gli Steelers a prendere il largo nel secondo periodo facendosi pizzicare da Jason Worlids, in un momento in cui avrebbe dovuto rispondere al pareggio dei padroni di casa realizzato da Le’Veon Bell, su ricezione da 5 yds.
Invece di replicare, i Ravens crollano sotto i colpi avversari, a segno in rapida sucessione, e prima dell’intervallo, con Martavis Bryant, su presa da 19 yards, e Markus Wheaton, che con un big play da 49 yds rende nullo il tentativo di accorciare le distanze da parte di Justin Tucker, con un field goal da 46 yards; archiviato il terzo periodo senza segnature, i due team si scatenano poi in quello finale, dove ad altre due mete di Pittsburgh, su ricezioni da 54 e 18 yds di Antonio Brown e del già citato rookie WR da Clemson, risponde Baltimore con un kickoff return di Jacoby Jones, 108 yards, e una presa da 1 yd della matricola Crockett Gilmore, che anticipa, di appena un minuto, la segnatura del collega veterano Matt Spaeth, abile a chiudere definitivamente i conti con una ricezione da 33 yards sul lancio del numero 7.

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