Nella mattinata italiana i Golden State Warriors hanno raggiunto matematicamente il sesto seed ad Ovest grazie ad un’ennesima vittoria in rimonta ai danni degli – sfortunatissimi – Minnesota Timberwolves.

La  stagione dei Guerrieri – ottima seppur non eccellente come il roster formato l’estate scorsa faceva presagire – ha però subito un duro colpo proprio sulla linea del traguardo.

1d0c7352e07f5582b88f17adb37c959b_crop_northDifatti Andrew Bogut, il centro titolare vero e proprio ago della bilancia nella sottovalutatissima difesa dei californiani – salterà certamente le prime gare della post-season, e probabilmente non riuscirà a recuperare nemmeno per eventuali turni successivi,  a causa della  frattura di alcune costole.

Infortunio – a detta di Bogut – subito in uno scontro con Kenneth Faried ed aggravatosi in seguito ad uno scontro con i lunghi di Portland nella successiva trasferta.

Il posto da starter sarà sicuramente occupato dal veterano Jermaine O’Neal mentre appare fantascientifico un reintegro a roster di Festus Ezeli lungodegente dell’infermeria gialloblù che nell’ultima regular season non ha giocato nemmeno un minuto.

Mark Jackson, coach della franchigia di Oakland, intervistato in seguito all’infortunio ha dapprima ironizzato sullo stesso affermando che non rende i Warriors sicuramente più forti e successivamente ha affermato di poter contare su Lee e Speights nello spot di 5, rinunciando così alla sostituzione dell’australiano e vertendo su un quintetto piccolo ed atipico, così da liberare il ruolo di ala grande per Barnes che tanto bene figurò nella post-season della scorsa stagione nel ruolo a lui più congeniale per creare eventuali mismatch.

 

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