625x527-15Memphis Grizzlies @ New York Knicks 95-87

I Grizzlies si scuotono dal loro momento difficile, fatto di sconfitte consecutive, ed espugnano in maniera convincente il Madison Square Garden. Ancora priva di Marc Gasol, Memphis va a vincere nel matinée newyorchese grazie a uno Zach Randolph stellare, che domani e trascina i suoi con 25 punti e 15 rimbalzi. I Grizzlies sembravano avere la vittoria in pugno nella ripresa, scappando anche sul +18, ma il sussulto d’orgoglio del solito, encomiabile Carmelo Anthony (30 punti e 7 rimbalzi per ‘Melo) dava una flebile speranza ai padroni di casa. Memphis però beneficia anche di 19 punti e 8 rimbalzi di un ispirato Allen, e può nuovamente brindare al successo, mentre i Knicks continuano il loro annus horribilis fatto di tanti dolori e poche gioie. Brutta partita di Andrea Bargnani, autore di soli 3 punti e 2 rimbalzi.

Washington Wizards @ Boston Celtics 106-99

Bel successo degli Wizards, che si impongono al TD Garden di Boston legittimando il loro ottimo stato di forma e confermando le loro ambizioni di playoff. I Celtics seguono un copione ormai collaudato in questa parte iniziale di stagione: a una partenza supersonica, con il +18 toccato grazie a un magistrale Sullinger (che scriverà 22 punti e 11 rimbalzi sul tabellino finale), è seguito un calo graduale che ha consentito ai pazienti e tenaci ospiti di avere la meglio e di portare a casa la vittoria. Un Bradley chirurgico (26 punti totali) ha tenuto i suoi avanti ad inizio quarto periodo, prima che Washington prendesse il sopravvento grazie alle triple di un grande Ariza (top scorer con 27 punti frutto anche di un ottimo 5/8 dall’arco) e alla prova a 360° gradi di John Wall (20 punti, 9 rimbalzi, 4 assist e 6 rubate).

Sacramento Kings @ Orlando Magic 105–100

Sacramento batte Orlando, interrompendo la striscia di quattro sconfitte consecutive in trasferta e vince la sua ottava partita stagionale. I Magic partono meglio, portandosi avanti nel primo tempo e chiudendo all’intervallo in leggero vantaggio; l’equilibrio resta totale anche nel terzo quarto, quando il primo tentativo di fuga degli ospiti viene neutralizzato da Afflalo (26 punti) e Harris (21), ma nel quarto periodo i Kings scappano e si involano verso il successo grazie a un Thornton infuocato da tre. Gay e Thomas sono i top scorer per Sacramento, con 23 punti a testa (anche 9 assist per il play tascabile).

Utah Jazz @ Charlotte Bobcats 88–85

I Bobcats perdono una ghiotta chance per portarsi a quota 50% di vittorie, perdendo in casa contro gli Utah Jazz di un sempre più convincente Trey Burke. Nella serata di presentazione del logo dei nuovi Hornets, si assiste a un equilibrio perfetto per tutto il corso dei 48 minuti di gioco: Al Jefferson gioca la prima da avversario contro i Jazz e porta i saluti agli ex compagni con una doppia doppia da 19 punti e 11 rimbalzi, Kemba Walker è il top scorer dei suoi a quota 20 punti ma anche questi non sono sufficienti per consentire l’allungo alla squadra della Carolina del Nord. Il match si decide nel finale, con la firma in calce di Trey Burke che dal rientro dall’infortunio continua a consolidare gara dopo gara il ruolo di favorito al premio di Rookie of the Year: l’ex Michigan prima segna dal palleggio la tripla del +1, poi mette l’ipoteca sul successo con i due liberi del +3, prima degli ultimi vani tentativi di pareggio dei Bobcats.

628x471-4Houston Rockets @ Detroit Pistons 114–97

I Rockets vincono e convincono al Palace of Auburn Hills, battendo i Pistons grazie alla grande prova del miglior Dwight Howard visto da un bel po’ di tempo a questa parte. Houston resta sostanzialmente al comando dall’inizio alla fine del match, mettendo a segno lo strappo decisivo a cavallo tra terzo e quarto periodo. Howard è semplicemente incontenibile, e porta a scuola la frontline dei Pistons con una prova di assoluto spessore: 35 punti e 19 rimbalzi, in una serata di onnipotenza assoluta che lo ha visto dominare in post, tirare bene dalla lunetta e permettersi addirittura il lusso di un long two lungo la linea di fondo. Ai padroni di casa non serve un Josh Smith da 19 punti e 6 rimbalzi; Houston manda 6 giocatori in abbondante doppia cifra e va c on autorità per la diciottesima vittoria stagionale. 9 punti (4/5 al tiro) e 3 rimbalzi, in 13 minuti di utilizzo, per il nostro Gigi Datome.

Cleveland Cavaliers @ Chicago Bulls 84–100

I Bulls battono i Cavs ma soprattutto l’ormai consueta sequela di infortuni, prendendosi una bella vittoria casalinga contro una delle rivali di division, raggiungendo gli avversari a quota 10 vinte e 16 perse. Chicago deve fare a meno di Rose, Deng, Butler e Hinrich, ma fa di necessità virtù e vince rimanendo in testa dall’inizio alla fine. I Bulls costruiscono il successo grazie a un’ottima prova di squadra, con sei giocatori in doppia cifra tra i quali spiccano i 19 punti di Boozer e le doppie doppie di Noah (11 punti e 18 rimbalzi) e Augustin (18 punti e 10 assist, per il play che sembra tornato quello di Charlotte). Per Cleveland si salvo solo Andrew Bynum, che prosegue sulla strada del completo recupero e chiude con 19 punti e 7 rimbalzi; delude invece Irving, che mette a referto soltanto 14 punti e 5 assist.

Philadelphia 76ers @ Milwaukee Bucks 106–116

Milwaukee si aggiudica il “derbyssimo” tra due delle maggiori candidate alla prima scelta assoluta del prossimo Draft, battendo in casa i Philadelphia 76ers. Ottimo primo tempo per i Cervi, che partono bene e guadagnano la doppia cifra di vantaggio all’intervallo malgrado l’highlight della serata sia firmato da Michael Carter-Williams (poster in contropiede per il rookie da Syracuse). A inizio ripresa i Sixers provano a sorprendere gli avversari, portandosi sul -2 grazie a Hawes (25 punti e 11 rimbalzi per lui), ispirato ancora da MCW (che chiuderà con 19 punti e 12 assist); i padroni di casa trovano però un Middleton da 27 punti, e si riportano a distanza di sicurezza. Young ci prova fino all’ultimo (chiuderà con 30 punti, top scorer dell’incontro), ma Milwaukee non molla e grazie alla doppia doppia da 21 punti e 11 rimbalzi di Butler e a un ottimo Knight da 21 punti e 6 assist vanno a vincere la loro sesta partita in stagione.

Russell+Westbrook+Oklahoma+City+Thunder+v+H2Ix6_HENW1lOklahoma City Thunder @ San Antonio Spurs 113–100

OKC si prende di forza il big match della notte, imponendosi a San Antonio e mandando un chiaro segnale delle proprie ambizioni stagionali. Nello scontro diretto per la corona della Western Conference, i Thunder costruiscono la loro vittoria nel secondo quarto, chiudendo il primo tempo sul +11 nonostante la super prestazione di Marco Belinelli, partito in quintetto e giocatore più utilizzato della serata da coach Ppopovich, che segna tutti i suoi 17 punti (con un grande 5/8 dall’arco) nella prima frazione. Gli Spurs sembrano averne abbastanza per regalare un altro finale al cardiopalma, dopo quello contro Golden State, rimontando fino al -3 in apertura di quarto periodo grazie ai 23 punti e 8 assist del rientrante Parker e ai 17 con 10 rimbalzi del sempreverde Duncan. OKC però ha un uomo solo al comando: Westbrook ha una marcia in più rispetto ad avversari e compagni, e trascina i supi con 31 punti e 8 assist. Un Durant silente si ferma a quota 17, ma risultano decisivi la doppia doppia di Ibaka (14 punti e 14 rimbalzi) e i 21 punti dalla panchina di Jackson.

Dallas Mavericks @ Phoenix Suns 108–123

I Suns non smettono di stupire, battendo alla grande i Dallas Mavericks grazie ad una grande prova offensiva che frutta il massimo stagionale di punti segnati per la franchigia dell’Arizona. Phoenix costruisce il sedicesimo successo della stagione comandando le operazioni fin dalle prime fasi del match; il +5 dell’intervallo si dilata nel corsa della ripresa, con i tentativi di rimonta degli ospiti che non vanno a buon fine malgrado le buone prove di Nowitzki (21 punti e 6 rimbalzi), Ellis (19 punti e 9 assist) e Wright (19 punti e 6 rimbalzi dalla panchina). I padroni di casa chiudono con cinque giocatori in doppia cifra, trascinati da Bledsoe (che chiuderà con 25 punti, 6 assist e 4 rimbalzi) e dalle triple di Gerald Green (4/8 dall’arco per un totale di 22 punti), confermando il loro sorprendente sesto posto a Ovest.

thumb_366671112449New Orleans Pelicans @ Portland Trail Blazers 107–110

Portland risponde al successo di Oklahoma su San Antonio, battendo i Pelicans al termine di un match combattutissimo e rimanendo in scia alla capolista della Western Conference. New Orleans rende difficilissima la vita ai padroni di casa dell’Oregon, chiudendo avanti al termine del primo tempo e giocando un’ottima pallacanestro per tutta la partita. I Blazers sembrano poter allungare intorno a metà terzo quarto, ma gli ospiti spengono subito le velleità di fuga dei padroni di casa, che si presentano comunque sul +5 agli ultimi dodici minuti di gioco grazie a un alley hoop ai limiti delle legge della fisica segnato da Lillard. Portland allunga ancora, ma un 11-2 dei Pelicans permette loro di raggiungere il pareggio e addirittura di passare a condurre, grazie a una schiacciata a rimbalzo di Anthony Davis (21 punti e 9 rimbalzi per il sophomore da Kentucky). Damian Lillard, però, ha altri piani, e con una tripla da 8 metri abbondanti rimette avanti i suoi; due liberi di Batum danno il +3 ai Blazers, e gli ultimi due tentativi a disposizione degli ospiti si spengono sul ferro. Ennesima grande gara di Lillard, decisivo coi suoi 29 punti; ai Pelicans non bastano Davis, un buon Anderson (18 punti e 8 rimbalzi) e i 21 punti (più 6 rimbalzi e 6 assist) di Tyreke Evans dalla panchina.

Los Angeles Lakers @ Golden State Warriors 83–102

Golden State vince il derby californiano contro i Lakers di nuovo orfani di Kobe Bryant, continuando la loro rincorsa alle posizioni valide per l’accesso ai playoff. Il primo tempo è all’insegna dell’equilibrio, con gli osèiti che riescono a contenere il distacco a sole quattro lunghezze; nella ripresa, però, si scatenano i padroni di casa, che nel terzo quarto piazzano l’affondo decisivo che permette loro di allungare e di andare a vincere con margine di sicurezza. In una brutta serata al tiro per entrambe le squadre (39% dal campo per i Warriors, 32% per i Lakers) Steph Curry chiude comunque con 18 punti, 9 assist e 6 rimbalzi; determinanti, per i padroni di casa, le doppie doppie di Lee (19 punti e 10 rimbalzi) e Bogut (12 punti e ben 20 rimbalzi per l’australiano). Ai Lakers non bastano cinque giocatori oltre la doppia cifra, con l’apice dei 20 punti toccati dal top scorer della gara Nick Young.

Denver Nuggets @ Los Angeles Clippers 91–112

Vittoria importante per i Clippers, che si impongono in casa ai danni dei Denver Nuggets e consolidano il loro quarto posto nel seeding della Western Conference. Gli angeleni mettono una seria ipoteca sulla vittoria già nel primo tempo, chiuso in doppia cifra di vantaggio grazie a un Griffin dominante in entrambe le aree (chiuderà con 24 punti e 16 rimbalzi) e ad un circus shot di Collison proprio sulla sirena dell’intervallo. Nella ripresa si accende Jamal Crawford, che sfrutta la partenza in quintetto e scrive 27 punti a referto (mettendo lì anche un 6/12 dall’arco), il tutto mentre un Chris Paul ecumenico si limita ad armare la mano dei compagni e ad ammirare le loro esecuzioni (10 punti e 11 assist il totale per CP3). Da segnalare i 13 punti del rientrante (e occhialuto) Barnes dalla panchina.

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