hi-res-187035772-lebron-james-of-the-miami-heat-controls-the-ball_crop_northMiami Heat – Toronto Raptors 104 – 95
Prima vittoria in trasferta della stagione per gli Heat che superano Toronto grazie ai season-high in punti (35) e rimbalzi (8) di Lebron James. The Chosen One diviene anche il quinto giocatore della storia a segnare in doppia cifra in 500 partite consecutive. L’ultima volta che aveva segnato meno di 10 punti era il 5 gennaio del 2007 e i suoi Cavs giocavano a Milwaukee. In carriera può vantare più gare di regular season con 50 o più punti (9) che sere in cui non è arrivato in doppia cifra (8) per quanto riguarda le segnature. Wade ne aggiunge 20 e Ray Allen 14 dalla panchina per Miami. I Raptors non battono gli Heat dai tempi in cui Bosh vestiva ancora la loro maglia. Toronto rimane all’asciutto per i primi 4:28 del quarto periodo, quando gli avversari prendono il largo con un parziale di 12-0. DeRozan, miglior marcatore dei suoi, finisce con 21 punti. Jonas Valanciunas ne mette a referto 18 con 9 rimbalzi.

Utah Jazz – Brooklyn Nets 88 – 104
Gli altalenanti Nets di questo avvio di stagione battono i Jazz con 58 punti nel pitturato. Domenica scorsa nella sconfitta di 21 a Orlando erano stati solamente 26 in punti realizzati in area da Lopez e compagni. Deron Williams ottiene la prima vittoria contro la sua ex-squadra, anche se offre una prova di ordinaria amministrazione, 10 pti + 8 ast. Brook Lopez invece ne mette 27. Prima vittoria da head coach dopo la squalifica per Jason Kidd, al quale viene anche regalato il pallone della gara. Quarta sconfitta invece su altrettante partite per Utah, che non partiva così male dalla stagione 1979-80. Favors e gli altri avranno la possibilità di rifarsi già dalla prossima, quando affronteranno i Boston Celtics (partiti anche loro 0-4), nel derby fra le peggiori di questo inizio. Ottima prova ancora di Kanter (21) e Hayward (22).

Indiana Pacers – Detroit Pistons 99 – 91
Vittoria di qualità per i Pacers al Palace di Auburn Hills. Grazie ai 31 punti conditi con 10 rimbalzi di Paul George rimangono l’unica squadra imbattuta del campionato. Dopo un avvio lanciato, gli ingranaggi offensivi dei giallo-blu, come spesso succede, si inceppano e il parziale del secondo quarto dice 27-9 per i Pistons. Brandon Jennings alla prima da titolare dopo l’infortunio realizza 17 punti e Detroit guida per 44-40 ad inizio terzo quarto, prima del decisivo parziale di 15-2 per i ragazzi di coach Vogel. Da lì Indiana non si volta più indietro, fino ad arrivare al massimo vantaggio (+19) a 4 minuti e spiccioli dalla fine. In contumacia Hill, ne segna 15 con 5 assist C.J. Watson. La ditta Drummond&Monroe si ferma a soli 20 punti totali.

Charlotte Bobcats – New York Knicks 102 – 97
Dopo il 2-0 iniziale di Anthony e la successiva tripla di Walker (3-2 Bobcats), I Knicks sono costretti a inseguire nel punteggio per tutta la partita. Arrivano fino al -3 sul 99-96 a 16 secondi dalla fine ma Shumpert, autore alla fine di 14 punti, realizza solo uno di due tiri liberi. Nell’altra metà campo Henderson non tradisce dalla linea della carità e consegna a Charlotte la seconda vittoria stagionale. Kemba Walker finisce con 25 punti, 6 assist e 5 rimbalzi. Melo ne segna 32 ma con 10-28 dal campo. New York è 1-3 in questo inizio ma la notizia peggiore è l’infortunio di Chandler dopo 7 minuti del primo quarto. Si sospetta una distorsione al ginocchio destro ma non se ne conosce la gravità.

Phoenix Suns – New Orleans Pelicans 104 – 98
Sul punteggio di 60-50 Pelicans, Phoenix mette a tabellone 28 punti negli ultimi 6:23 del terzo quarto, prendendo il comando della gara e conservandolo fino alla fine. Durante questo periodo i Suns realizzano 12 dei 13 tiri tentati dal campo, comprese 3 triple di Gerald Green (saranno 6 alla fine con 18 punti a referto). Senza Dragic al suo fianco, assente per infortunio, il piccolo grande Bledsoe segna 25 punti con un irreale 10-12 dal campo, frutto di una buona dose di lay-up concessi dalla difesa. Per New Orleans Davis chiude con 17 pti + 11 rimbalzi. Brutta prova di Holiday che a fronte dei 9 assist si ferma a soli 3 punti realizzati.

Los Angeles Lakers – Dallas Mavericks 104 – 123
Terza vittoria nelle prime 4 partite per i Mavs che superano agevolmente dei Lakers a dir poco inconsistenti. Monta Ellis produce una prestazione monstre sotto tutti i punti di vista: difesa, realizzazioni (30 pti), percentuale dal campo e ai liberi (11-14, 8-8), gestione della palla (1 sola palla persa e 9 assist). Avere di fronte l'”insuperabile” backcourt Nash-Blake aiuta. Sette giocatori in doppia cifra per Dallas, che non deve nemmeno preoccuparsi di far venire il miglior Nowitzki alla partita. I tre migliori marcatori dei Lakers si alzano tutti dalla panchina (spiccano i 21 punti di Young) ma a differenza di altre volte non è assolutamente un bene per la squadra di D’Antoni, in cerca più che mai di una propria identità, nell’attesa – non banale – del rientro di Bryant.

San Antonio Spurs – Denver Nuggets 102 – 94
Il Pepsi Center sembra non costituire più un fattore per i Nuggets di quest’anno, ancora alla ricerca della prima vittoria in stagione della nuova era Shaw. A dir la verità Denver ha condotto per quasi tutta la partita, salvo scornarsi nell’ultimo e decisivo quarto nelle barricate erette dalla difesa degli Spurs, salita decisamente di colpi per l’occasione. 30-16 l’ultimo parziale in favore di San Antonio che, se non fosse per gli ultimi 3 punti segnati da Lawson a babbo morto, avrebbe subito soltanto 13 punti in 12 minuti. I Nuggets concedono 27 punti da palle perse (23). Parker ne mette 24 alla fine, Duncan 17. Leonard contribuisce con 14 pti. Dall’altra parte non bastano i 20 di Lawson e i 15 con 8 rimbalzi di Faried, tornato nello starting lineup dopo le prime due gare in panchina a seguito del recupero dall’infortunio.

Houston Rockets – Portland Trail Blazers 116 – 101
Dopo la battuta d’arresto angelina, Houston riprende solerte la propria marcia trionfale di questo inizio stagione. E lo fa guidata dai suoi due alfiere più attesi, il Barba e Superman. Harden segna 33 punti a cui Howard ne aggiunge 29 con 13 rimbalzi. Tutt’altro che semplice avere la meglio sugli ottimi Blazers di questi tempi. Tuttavia, con il centro titolare Robin Lopez seduto per lunghi tratti in panchina a causa dei problemi di falli, i Rockets dominano sotto le plance, vincendo la sfida dei punti in area per 54-28 e ottenendo una netta supremazia a rimbalzo (47-30). Torna Beverley dopo l’infortunio agli addominali e, così come lo starter Lin, contribuisce con 12 punti alla causa dei suoi. Per Portland solito sostanzioso apporto della coppia Lillard-Aldridge che mettono a referto 43 punti totali, quasi equamente distribuiti.

Atlanta Hawks – Sacramento Kings 105 – 100
La frontline degli Hawks domina la partita di Sacramento. Horford segna 27 punti e prende 10 rimbalzi, Paul Millsap 25 con 11 palloni catturati al ferro. Il figlio di Tito è anche il principale responsabile della mediocre prestazione dell’uomo più atteso in casa Kings, Cousins (chiuderà con soli 11 pti + 6 rim). Atlanta va anche avanti di 17 nell’ultimo quarto ma i padroni di casa ricuciono lo svantaggio fino ad arrivare a -3 con 32 secondi sul cronometro. Thomas, fin lì autore di 26 punti, sbaglia la tripla del pareggio e Horford manda i titoli di coda dalla lunetta.

 

One thought on “NBA – Ancora vittoria per Indiana, LBJ nella storia

  1. Bledsoe bene bene, questo diventa un All Star.

    Chandler infortunato…come farà la mozzarella di Bargnani a difendere il suo canestro? Straordinari per K-Mart

    Cousins è un inetto, ma ha un potenziale pazzesco. Temo rimarrà tale fino a fine carriera.

    Finalmente un po’ di minuti per Datome. Non bene al tiro, ma in difesa se l’è cavata egregiamente.

    Concordo con chi dice che Harden è la miglior guardia della lega, ha una varietà di soluzioni infinita, intelligenza sia offensiva che difensiva. Houston fortemente candidata a vincere la Western o comunque arrivare tra le prime 3.

    Brook Lopez anche stanotte partita sontuosa. Con o senza Garnett, sta completando il processo di maturazione iniziato già lo scorso anno.

    George molto sottavalutato, diventerà (o lo è già…) uno dei migliori giocatori della NBA. Con o senza Granger.

    Horford – Millsap bella coppia, molto ben assortita.

    Aggiungo che Denver farà molta fatica a qualificarsi per i playoff. Per non dire che non li farà.

    Anthony Davis sta cominciando ad ingranare alla grande, se il fisico tiene, farà una grandissima stagione a credo che possa portare i NOP ai playoff a scapito di Lakers e Nuggets (basandomi sulla classifica finale di RS della passata stagione).

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