Cleveland Cavaliers @ Indiana Pacers 74–89

Terza vittoria in tre partite per i Pacers, che mettono la freccia nel primo quarto e mantengono il comando fino a imporsi con un margine di sicurezza a fine partita. George e Stephenson fanno il buono e il cattivo tempo, il primo con una doppia doppia da 21 punti (8/17 dal campo) e 13 rimbalzi, il secondo con 22 punti e un notevole 5/7 dall’arco. Cleveland ha cercato di riaprire la partita con un parziale a fine terzo quarto, ma è stato proprio Stephenson a propiziare il contro-break che ha permesso ai padroni di casa di piazzare l’allungo decisivo. Brutta serata per Irving, che chiude con 15 punti e un pessimo 6/17 al tiro; top scorer dei Cavs, privi di Andrew Bynum, è stato Dion Waiters a quota 17 punti.

Chicago Bulls @ Philadelphia 76ers 104–107

Continua la favola dei Sixers, indicati in maniera unanime come la cenerentola della lega ma che nel frattempo si portano sul 3-0, aggiungendo i Bulls alla loro collezione di scalpi eccellenti. Partita che sembra già indirizzata all’inizio del terzo periodo, con gli ospiti avanti di 18 punti; Phila però ha altri piani, e con un parziale di 17-4 ispirato da un Michael Carter-Williams che non smette di stupire (13 punti nel terzo quarto, 26 e 10 assist in totale) riapre i giochi e si rimette in corsa. Chicago ha il fiato corto, Rose (13 punti con 4/14 al tiro per lui) non è lucido in regia e padroni di casa sorpassano e vincono con un jumper a 6 secondi dalla sirena finale messo a segno da Spencer Hawes (ispirato da un gran passaggio dietro la schiena di MCW).

Charlotte Bobcats @ New Orleans Pelicans 84–105

Successo convincente per i Pelicans, che cancellano lo zero dalla casella delle vittorie imponendosi a domicilio sui Bobcats in una gara praticamente mai in discussione. Anthony Davis è semplicemente dominante su entrambi i lati del campo, mettendo a referto cifre da fuoriclasse assoluto: 25 punti (9/13 al tiro), 8 rimbalzi, 6 stoppate, 6 rubate e 4 assist. Tyreke Evans porta in dote 15 punti, 6 rimbalzi e 7 assist dalla panchina, mentre tra gli ospiti vanno in doppia cifra i soli Sessions (22 punti) e Walker (14).

Memphis Grizzlies @ Dallas Mavericks 99–111

Bel successo per i Mavericks, che battendo i Grizzlies lanciano un segnale importante sulla loro reale consistenza. I Mavs mettono le cose in chiaro già a partire dai primi minuti, chiudendo il primo quarto avanti 32-16 e toccando il +20 di vantaggio a metà del secondo periodo, salvo poi subire la rimonta degli ospiti che riescono a chiudere il primo tempo sotto di sole sei lunghezze. Dallas però resiste all’urto e rimette la gara sui binari della vittoria grazie alle ottime prestazioni di Nowitzki, Ellis e Marion: 24 punti per il tedesco, 21 e 14 rimbalzi per The Matrix e 18 per Monta, con Dallas che manda in doppia cifra sei giocatori rispondendo ai 68 punti del trio ospite formato da Conley, Gasol e Randolph (21 punti e 14 rimbalzi per Z-Bo).

Toronto Raptors @ Milwaukee Bucks 97–90

Primo successo stagionale per i canadesi, che si imponono di misura al cospetto dei Bucks. I Raptors prendono il comando nel primo quarto e riescono a restare avanti fino alla sirena finale grazie a punti ben distribuiti tra tutti gli uomini scesi in campo (5 giocatori in doppia cifra). Milwaukee prova il colpo di mano nel quarto periodo, pareggiando i conti a quota 85 e sprecando il layup del sorpasso con Middleton, prima che Toronto sistemi le cose e archivi la pratica. Serataccia al tiro per entrambe le squadre, con gli ospiti che si impongono grazie al controllo dei tabelloni (60-38 il computo dei rimbalzi). Nonostante le pessime percentuali al tiro Rudy Gay riesce a realizzare una doppia-doppia da 18 punti e 15 rimbalzi; per i Bucks il top scorer è OJ Mayo, a quota 16 punti.

Houston Rockets @ Utah Jazz 104–93

Terza vittoria per i Rockets, che battono in rimonta i Jazz in quel di Salt Lake City. Partono forte i padroni di casa, che chiudono il loro splendido primo tempo avanti 56-40; Houston però non molla, e dodici minuti più tardi riporta tutto in parità a quota 76. Harden e soci completano l’opera nel quarto periodo, forti di un 40% dall’arco che mortifica le speranze dei giovani Jazz. Il top scorer dell’incontro è Chandler Parsons, che a 24 punti aggiunge anche 12 rimbalzi e 6 assist; bella prova del duo Lin-Harden (rispettivamente 20 e 23 punti). Per Utah non è sufficiente la doppia cifra raggiunta da ben sei giocatori, tra i quali spicca un redivivo Richard Jefferson autore di 18 punti.

San Antonio Spurs @ Portland Trail Blazers 105–115

Bella affermazione casalinga dei Blazers, che battono gli Spurs grazie ad una grande serata al tiro e a un’ottima prestazione di squadra. Gli uomini di coach Stotts costruiscono il successo nel primo tempo, chiuso in vantaggio 50-39; San Antonio riesce ad accorciare fino al -3 (108-105) grazie anche a due triple di un ottimo Belinelli (19 punti e 8/12 al tiro per Marco), ma Portland non si fa sorprendere e con un 7-0 finale chiude il match. Per i padroni di casa ben tre giocatori in escursione sopra i 20 punti (25, 7 rimbalzi e 7 assist Lillard, 24 Aldridge e 20 Matthews), oltre alla tripla doppia da 11 punti, 12 rimbalzi e 11 assist di Batum. Agli ospiti, oltre a Belinelli, non bastano i 24 punti del rientrante Tim Duncan.

Sacramento Kings @ Golden State Warriors 87–98

Facile successo casalingo per Steph Curry e company, contro una Sacramento che litiga coi ferri della Oracle arena e si complica la vita con percentuali di tiro davvero pessime (34,5% dal campo a fine gara). Il successo dei Warriors è già in ghiaccio all’intervallo, con un +20 propiziato dai 17 punti di Klay Thompson (saranno 27 conditi da 7 rimbalzi al termine) e ai 14 di Curry (22 e 12 assist il totale). L’ormai consueta pioggia di triple sommerge gli inermi Kings, che senza un solo titolare in doppia cifra riescono a limitare il passivo soltanto quando i buoi sono ormai scappati dalla stalla. L’unica nota positiva per gli ospiti arriva dalla prova del rookie Ben McLemore, che con 19 punti frutto di un buon 8/17 al tiro è il top scorer per gli uomini di Sacramento.

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