Continuiamo la nostra carrellata sui Bowl di fine anno: in questa puntata ne analizziamo altri 9, arrivando fino al 27 dicembre. Le squadre impegnate non sono ancora le top della nazione ma iniziamo a vedere un paio di squadre rankate (Navy e Temple) ed alcuni giocatori che possono muovere interesse in vista del draft NFL.

POPEYES BAHAMAS BOWL
THOMAS ROBINSON STADIUM, NASSAU, BAHAMAS
VENERDI’ 23 DICEMBRE, ORE 19.00
EASTERN MICHIGAN EAGLES (MAC, 7-5) vs.
OLD DOMINION MONARCHS (C-USA, 9-3)

Brogan Roback, QB, Eastern Michigan

Vincere in una stagione lo stesso numero di partite vinte nelle quattro stagioni precedenti è un traguardo notevole ed è quanto sono riusciti a fare gli Eagles in questa stagione: sotto la guida di coach Chris Creighton la squadra dell’università di Ypsilanti ha raggiunto le 7 vittorie stagionali, tante quante quelle raggiunte tra 2012 e 2015, nonché il primo record positivo dal 1995 e la prima partecipazione ad un Bowl dal 1987 (tra l’altro unica partecipazione degli Eagles ad un qualsivoglia Bowl). Non è facile capire da cosa derivi esattamente la buona stagione di Eastern Michigan: certamente c’è stata la fortuna di affrontare squadre nei loro peggiori stagionali (Bowling Green, Wyoming, Ohio) ma anche l’abilità di creare uno dei migliori attacchi della nazione su passaggi, per l’esattezza il 17° con appena meno di 300 yards/partita. Il merito di ciò è senza dubbio del QB Brogan Roback, anima e talento dell’attacco, e in minor misura del suo collega Todd Porter, che lo ha sostituito a inizio stagione quando lo stesso Roback era ancora infortunato. History is in the making anche dall’altra parte della barricata: i Monarchs sono una squadra giovanissima, nata solamente nel 2009 e nel sistema FBS solamente dal 2014, ma si è già fatta valere con due stagioni da 6 e 5 vittorie, prima dell’esplosione con le 9 di questo 2016 che le sono valse anche l’invito al primo Bowl della storia dell’università. La partenza di Old Dominion non era stata brillante, 1-2 nelle prime tre partite (sconfitte contro Appalachian State e North Carolina State), ma è stata seguita da un record di 8-1 nelle successive 9, con l’arrivo a pari merito con Western Kentucky nella C-USA East e il Championship mancato solo per la sconfitta nello scontro diretto. Ad una difesa nella norma ha fatto da contraltare un attacco equilibrato (27 TD su corsa e 28 su passaggio) ma produttivo (36 punti/partita), guidato da un gruppo di buoni giocatori come il QB David Washington, riciclatosi ottimamente dopo gli inizi da ricevitore, la coppia di RB Ray Lawry/Jeremy Cox ed il WR Zach Pascal. Il viaggio alle Bahamas è il giusto premio per due squadre che, a modo loro, hanno fatto la storia delle loro università: i pronostici vedono forse favoriti i più quotati Monarchs, ma l’orario è buono anche per l’Italia per godersi certamente un buono spettacolo.

LOCKHEED MARTIN ARMED FORCES BOWL
AMON G. CARTER STADIUM, FORT WORTH, TEXAS
VENERDI’ 23 DICEMBRE, ORE 22.30
LOUISIANA TECH BULLDOGS (C-USA, 8-5) vs.
#25 NAVY MIDSHIPMEN (AAC, 9-4)

Carlos Henderson, WR, Louisiana Tech

In quel di Fort Worth si sfidano due squadre dalle filosofie totalmente opposte ma entrambe redditizie ed entrambe partecipanti ai rispettivi Championship, sebbene poi persi tutti e due. Louisiana Tech, che ha perso il Championship della C-USA contro Western Kentucky, si è distinta in modo particolare nel gioco su passaggi, ed i numeri sono a dimostrarlo: i 44 punti realizzati per partita sono il sesto dato della nazione e le 359 yards su passaggio realizzate per partita sono il terzo. Dopo l’esordio con sconfitta di un solo punto contro Arkansas, 21-20, l’HC Skip Holtz ha cambiato il suo QB, puntando sullo starter del 2013, Ryan Higgins, che in quella stagione aveva ottenuto qualcosa come 6 TD e 13 intercetti ma in questa stagione e in questo attacco up tempo ha lasciato tutti a bocca aperta: Higgins è andato per 4 volte oltre le 400 yards passate ed ha totalizzato 4208 yards, 37 TD e soli 8 intercetti, a cui devono essere aggiunte anche 284 yards su corsa e 3 TD. Pur in un sistema che fisiologicamente è portato a gonfiare le cifre dei suoi giocatori, non si può non sottolineare l’importanza dell’opera di Higgins, di cui per forza di cose hanno hanno beneficiato anche i suoi ricevitori: il senior Trent Taylor ha chiuso con 1570 yards e 10 TD e lo junior Carlos Henderson con 1406 yards e 17 segnature. Dal regno del passing game si passa al regno delle corse, l’eccellenza di Navy e della sua triple option, la quarta squadra della nazione per yards ottenute nel fondamentale, 310,9 a partita. L’HC Ken Niumatololo continua a costruire delle ottime squadre ed alla seconda stagione in AAC non ha più raggiunto le 11 vittorie del 2015 ma è riuscito ad arrivare al Championship e ad ottenere l’invito alla postseason, continuando una tradizione iniziata con l’ex HC Paul Johnson che vede i Midshipmen partecipare al 13° Bowl in 14 anni. La stagione, però, non era iniziata sotto i migliori auspici, in quanto alla prima partita stagionale il QB Tago Smith si ruppe i legamenti del ginocchio ed ha saltato tutta la stagione: questo infortunio ha però messo in rampa di lancio Will Worth, il suo sostituto, che a sua volta ha guidato con perizia il suo attacco, pur con qualche scivolone contro Air Force e South Florida, fino al già citato Championship; in quella partita Worth ha subito una frattura da stress al piede e Temple è riuscita ad avere la meglio. Nell’ultima sfida stagionale, quella sentitissima contro Army, il terzo QB della squadra, Zach Abey, ha dimostrato di non essere ancora in possesso di tutte le abilità per guidare l’attacco ed i Midshipmen hanno perso la partita dopo 14 vittorie consecutive. Con i roster a pieno regime forse Navy sarebbe stata leggermente favorita, ma zeppa di infortuni quale è difficilmente riuscirà a tenere il passo dell’attacco Bulldogs.

DOLLAR GENERAL BOWL
LADD-PEEBLES STADIUM, MOBILE, ALABAMA
SABATO 24 DICEMBRE, ORE 2.00
OHIO BOBCATS (MAC, 8-5) vs.
TROY TROJANS (SUN BELT, 9-3)

Jordan Chunn, RB, Troy

Runner-up come se piovesse in questo Bowl, in quanto Ohio ha perso contro Western Kentucky nel Championship della MAC combattendo oltre ogni più rosea aspettativa mentre Troy ha perso due delle ultime tre partite contro Arkansas State e Georgia Southern, giocandosi così il titolo della Sun Belt a favore proprio di Red Wolves ed Appalachian State. I Bobcats hanno approfittato di una MAC East particolarmente abbordabile e di una Bowling Green (rappresentante della division gli ultimi tre Championship) in rebuilding ed in crisi tecnica per appropriarsi del suo titolo, ma non si sono affatto distinti per prestazioni offensive e l’alternanza tra i QB Greg Windham e Quinton Maxwell ha raramente dato effetti di qualità. Ciò che ha portato i Bobcats (che dall’avvento di Bobby Solich in sideline si stanno abituando ai Bowl, essendo questo l’ottavo in dodici stagioni, a fronte dei 2 nei 43 anni precedenti) a questo punto è la difesa, che con i suoi 22 punti è stata la seconda della MAC, dietro solamente a Western Michigan. Dall’altra, come già detto in precedenza, fino a novembre sembrava che Troy avesse le carte in regola per conquistare nuovamente un titolo di Sun Belt dopo il filotto 2006-2010, con un record di 8-1 e con la sconfitta arrivata contro Clemson di soli sei punti. Una difesa molto simile a quella dei Bobcats (22 punti subiti/partita) ha sorretto l’opera del buon QB Brandon Silvers, quasi un dual-threat, e del RB Jordan Chunn, che tanto bene hanno fatto in stagione, con il secondo capace di più di 1200 yards corse e più di 200 ricevute, con 13 TD totali. Le attese per questa partita non sono alte, sebbene le due squadre presenti non siano le peggiori nel novero delle ammesse ai Bowl: ci si aspetta una partita equilibrata ed a passo punteggio con i Bobcats leggermente più talentuosi e favoriti ma con i Trojans più vicini a casa e con il vantaggio del pubblico pronti a vendere cara la pelle.

HAWAI’I BOWL
ALOHA STADIUM, HONOLULU, HAWAI’I
DOMENICA 25 DICEMBRE, ORE 2.00
HAWAI’I RAINBOW WARRIORS (MOUNTAIN WEST, 6-7) vs.
MIDDLE TENNESSEE BLUE RAIDERS (C-USA, 8-4)

Rigoberto Sanchez, K, Hawai’i

Vedere Hawai’i ad un Bowl equivale a vedere un miracolo sportivo nel suo dipanarsi, almeno in questa stagione (fino al 2010 la squadra flirtava con discreta continuità con stagioni da 10 vittorie e Bowl): budget ridotti, un nuovo HC (Nick Rolovich, ex OC di Nevada) e un roster che pareva destinato ad un’altra annata di tribolazioni e bassifondi della Mountain West. Invece Rolovich ha saputo costruire una squadra performante durante le 13 partite stagionali (i Rainbow Warriors hanno aperto la stagione in Australia contro Cal come extra, prima di andare in Michigan, ritornare in casa e ripartire alla volta dell’Arizona) e si è meritato la nomination come uno dei 10 migliori coach della stagione FBS, garantendo ai suoi un record in Mountain West di 4-4, utile a terminare al secondo posto in solitaria la West division dietro all’irraggiungibile San Diego State. I protagonisti di questa cavalcata sono improbabili, si va dal QB Dru Brown, capace di scalzare il titolare Ikaika Woolsey dopo alcune partite di contitolarità, ai RB Diocemy Saint Juste, Paul Harris e Steven Lakalaka con i primi due a fare il lavoro sporco e conquistare yards e l’ultimo a segnare i TD, al senior WR Marcus Kemp, capace di superare le 1000 yards ricevute per la prima volta, al K Rigoberto Sanchez che non ha sbagliato nessuno dei 12 FG tentati. A godersi un viaggio premio alle Hawai’i quest’anno sono i Blue Raiders di Middle Tennessee guidati per l’undicesima stagione consecutiva da Rick Stockstill ed arrivati al sesto Bowl nello stesso periodo. Il concetto di gioco di Stockstill è chiaramente votato all’attacco ed i numeri lo spiegano bene: 12° attacco della nazione per yards su passaggio, 15° per punti segnati (9 volte oltre i 30 punti) e difesa 101° per punti subiti. La scelta di Stockstill di affidarsi nuovamente al figlio Brent ha pagato grandi dividendi ed il giovane sophomore stava rispondendo in maniera ottimale (2800 yards, 28 TD e soli 5 intercetti) prima di infortunarsi e cedere il ruolo al freshman John Urzua; al suo fianco si è messo in evidenza l’esperto senior RB I’Tavius Mathers, che mai aveva corso per più di 560 yards in una stagione prima delle 1504 corse e 589 ricevute della stagione attuale, con 19 TD; un altro giovane sophomore si è invece messo in luce tra i WR, Richie James, il quale ha chiuso 1463 yards e 11 TD, poco più che nel 2015. Bella la favola dei Rainbow Warriors, ma l’attacco dei Blue Raiders è troppo esplosivo per essere fermato da loro, sebbene Middle Tennessee sia guidata dal comandante in seconda.

ST. PETERSBURG BOWL
TROPICANA FIELD, TAMPA, FLORIDA
LUNEDI’ 26 DICEMBRE, ORE 17.00
MIAMI (OH) REDHAWKS (MAC, 6-6) vs.
MISSISSIPPI STATE BULLDOGS (SEC, 5-7)

Nick Fitzgerald, QB, Mississippi State

Era dal 2010 che i Redhawks della Miami in Ohio non archiviavano una stagione almeno in pareggio e non partecipavano ad un Bowl, ma il gioco degli incastri è stato perfido, assegnando loro la prima delle squadre appartenenti alle Power 5 a scendere in campo, Mississippi State. L’8 ottobre Miami (OH) perdeva contro Akron ed il suo record era un triste 0-6. Da lì in poi, però, i Redhawks hanno invertito la rotta delle loro prestazioni ed hanno solamente inanellato vittorie, 6, per arrivare ad un insperato, ormai, record in pareggio. La svolta è arrivata con l’avvento del terzo QB a roster: dopo Billy Bahl e Noah Wezensky, a rivitalizzare il minimo necessario un attacco anemico è stato Gus Ragland, sophomore, che ha dato un po’ di bidimensionalità al suo attacco ma soprattutto non ha subito un singolo intercetto in sei partite, a fronte di 15 TD pass lanciati. Ad inibire tutte le speranze di vittoria dell’università dell’Ohio ci pensano i Bulldogs, squadra della SEC, incappati in una stagione grigia e terminati al penultimo posto della West division, davanti solamente ai rivali di Ole Miss: troppe le sconfitte per essere competitivi, anche contro squadre che una squadra della SEC dovrebbe dominare, come South Alabama (quasi a confermare simbolicamente l’idiosincrasia dei Bulldogs verso tutte le squadre di quello stato), Kentucky e BYU. Finita l’era di Dak Prescott (continuata per lui con successo in NFL) si è puntato con decisione sul sophomore Nick Fitzgerald, il quale continuava la tradizione di QB corridori, ma questi si scontrava con due problemi: innanzitutto la mancanza di esperienza lo ha portato ad avere bisogno di alcune partite per prendere confidenza con il gioco collegiale, ma le sue prestazioni sono migliorate strada facendo, fino a concludere con 21 TD pass e 10 intercetti. Il secondo è stato, per il secondo anno consecutivo, la mancanza di un RB di qualsiasi affidamento, capace di togliere pressione al suo quarterback: è ovvio che non è necessario quando si ha un QB di classe ed esperienza come Prescott, ma diventa quasi indispensabile quando le redini della squadra sono in mano ad un sophomore che nella stagione precedente ha visto spazio solo nei garbage time. C’è troppa differenza di qualità tra i due roster e già solo la presenza a roster di Fitzgerald, del WR Fred Ross e dei giovani Jeffery Simmons, DL, e Teo Lewis, LB, (questi ultimi due facenti parte del SEC All-Freshman Team) dovrebbe far perdere il sonno ai giocatori e ai tifosi Redhawks: l’unica speranza di Miami (OH) è che i Bulldogs si presentino senza voglia al termine di una brutta stagione ed allora la partita potrebbe essere (poco) più combattuta.

QUICK LANE BOWL
FORD FIELD, DETROIT, MICHIGAN
LUNEDI’ 26 DICEMBRE, ORE 20.30
MARYLAND TERRAPINS (BIG 10, 6-6) vs.
BOSTON COLLEGE EAGLES (ACC, 6-6)

Jesse Aniebonam, DE, Maryland

Secondo Bowl di Santo Stefano e dopo Mississippi State scendono in campo altre due squadre delle conference principali, sebbene per i grossi calibri si debba ancora aspettare un paio di giorni. Nonostante gli investimenti nelle infrastrutture che la Under Armour sta finanziando (con l’intenzione nemmeno troppo nascosta di emulare il rapporto che intercorre tra Oregon e la Nike) i Terrapins stanno faticando a trovare prestazioni di livello sul campo e nemmeno l’ingaggio di un allenatore quotato come D.J. Durkin (ex DC di Florida e Michigan, per intenderci) ha per ora smosso le acque. Chiaramente bisogna dare tempo a Durkin e alle sue capacità (è stato recruiter dell’anno nel 2012) di mettersi in moto ma già qualcosa si è visto: la difesa ha subito 5,4 punti in meno di media rispetto al 2015 e si è messo in luce a livello nazionale il DE Jesse Aniebonam con i suoi 13 TFL e 9 sacks. In attacco, invece, le cose sono pessime: i 4 QB impiegati a vario titolo in stagione hanno a malapena superato le 2000 yards totali, con soli 13 TD pass ed 8 intercetti e poco di più si è visto con il running game. Nemmeno Boston College ha fatto onde in attacco, come vedremo tra poco, ma il problema è stato il collasso anche della difesa, che guidata per la quarta stagione da un esperto di questo settore come l’HC Steve Addazio ha peggiorato di molto le sue statistiche stagionali, passando dai 15 punti subiti di media a partita nel 2015 ai 24 del 2016, con 4 partite perse subendo più di 40 punti. Anche l’attacco ha, come detto, faticato molto e i 20,8 punti realizzati a partita sono il 119° dato della nazione (su 128): nemmeno l’arrivo di Patrick Towles, senior transfer da Kentucky, è servito a migliorare di molto la situazione e le yards su passaggio di tutta la squadra sono state 141,5 a partita, 121° dato della nazione. Tutte queste premesse non fanno prevedere un Bowl divertente, ma per gli amanti delle difese la sfida può risultare interessante, anche se i Terrapins dovrebbero essere i favoriti anche abbastanza nettamente.

CAMPING WORLD INDEPENDENCE BOWL
INDEPENDENCE STADIUM, SHREVEPORT, LOUISIANA
LUNEDI’ 26 DICEMBRE, ORE 23.00
NORTH CAROLINA STATE WOLFPACK (ACC, 6-6) vs.
VANDERBILT COMMODORES (SEC, 6-6)

Matthew Dayes, RB, North Carolina State

Anche qui troviamo ad affrontarsi due squadre con un record di 6-6 provenienti da due conference di livello, ma a differenza di quanto detto a proposito del Quick Lane Bowl le cose potrebbero essere più interessanti data la maggior evoluzione offensiva vista in stagione, almeno per quanto riguarda i Wolfpack. Il viaggio di Dave Doeren sulla sideline di NC State ha oramai intrapreso un sentiero fatto di record simili al pareggio e anche quest’anno è andato così, sebbene la partenza 4-1 facesse sperare in una stagione che ricordasse il 2014: nonostante una difesa che nella quasi totalità delle occasioni ha tenuto il ritmo degli avversari (23,3 punti subiti a partita), l’attacco ha mancato molto spesso di andare a vincere le partite; in offseason Doeren aveva ingaggiato l’OC di Boise State Eliah Drinkwitz e questi si è portato dietro Ryan Finley, QB che per redshirt medica giocava solo la sua stagione da sophomore e questi lo ha ricompensato con una discreta stagione da quasi 3000 yards lanciate, 15 TD e 8 intercetti. Il problema principale è però stato su una OL non di qualità: ciò si è ripercosso sia sullo stesso Finlay, che ha subito molti sack, che sulle prestazioni del RB Matthew Dayes, che pur essendo giocatore di qualità ha avuto una media di 4,7 yards/portata, quasi 2 in meno rispetto al 2015. Se c’è una squadra che in una SEC piena di delusioni può guardare con soddisfazione alla stagione che sta per concludersi questa è Vanderbilt: l’università di Nashville ha raggiunto un record in pareggio contro le aspettative e si presenta ad un Bowl dopo due anni di record pesantemente negativi e, pur non raggiungendo ancora i risultati dell’era James Franklin, mostra segni di crescita. Dopo aver lavorato molto sulla difesa nel 2015, coach Derek Mason ha portato le sue attenzioni sul reparto offensivo, capace di soli 15 punti a partita nella passata stagione, e lo ha portato a 23 punti ad uscita: non si tratta ancora di grossi numeri ma vedere un QB sopra le 2000 yards (il sophomore Kyle Shurmur, che però ha lanciato solo 9 TD pass a fronte di 7 intercetti) e vedere un RB capace di andare in doppia cifra di TD fa capire come ci siano tentativi di ripresa in atto. La difesa, invece, nella sua solidità ha nuovamente vissuto l’ottima stagione del LB Zach Cunningham, per la prima volta sopra i 100 tackles totali e al suo record di TFL, 16,5. Ci sono buone possibilità che la stagione dei Commodores possa avere una buona fine: i Wolfpack sono squadra pericolosa, ma allo stesso tempo ampiamente alla portata.

ZAXBY’S HEART OF DALLAS BOWL
COTTON BOWL, DALLAS, TEXAS
MARTEDI’ 27 DICEMBRE, ORE 18.00
ARMY BLACK KNIGHTS (INDEPENDENTS, 7-5) vs.
NORTH TEXAS MEAN GREEN (C-USA, 5-7)

Ahmad Bradshaw, QB, Army

C’è aria di grande soddisfazione in quel di West Point per questo 2016: Army ha archiviato la seconda stagione vincente dal 1997 a questa parte (con vittorie di peso contro Army e Wake Forest) ed ha battuto Navy per la prima volta in 15 anni, ottenendo una qualificazione ad un Bowl che mancava dal 2010. Tutto questo è successo in pieno stile Black Knights, con il peggior attacco della nazione su passaggi per distacco (76,8 yards a partita con la penultima, New Mexico, a 109,3) ma con il secondo su corsa, 327,5 yards a partita. Ciò che stupisce particolarmente della stagione di Army è in ogni caso la difesa, capace di rimaner per ben 8 volte sotto i 20 punti subiti e per una media totale a sua volta sotto i 20 punti, prima volta dal 2003: da sottolineare i tanti intercetti realizzati, 15, ed i tre giocatori con più di 10 TFL, Jeremy Timpf, Andrew King e Alex Aukerman. I loro avversari provengono da Denton e sono i Mean Green di North Texas: per loro la partecipazione a questo incontro è solamente merito del grande numero di Bowl che ha permesso a tre squadre con record perdente di prendere parte ad una sfida di postseason. Dal punto di vista statistico i Mean Green non rientrano nelle prime 80 posizioni della nazione in nessuna delle 4 categorie maggiormente usate in queste preview (punti fatti, punti subiti, yards prodotte su passaggio e corsa) ed hanno vinto un numero sufficiente di partite contro squadre a loro volta molto in difficoltà. L’unica nota è la presenza a roster del QB Alec Morris, transfer da Alabama, il quale è riuscito nel (non facile) compito di perdere il posto da titolare anche qui, a favore del freshman Mason Fine (che proviene da un simpaticissimo posto nell’Oklahoma chiamato Locust Grove). Fine si è infortunato nella sfida contro Western Kentucky e probabilmente lo starter di North Texas nel Bowl sarà nuovamente Morris. Una curiosità che avrei dovuto dire prima: in regular season la vittoria più brillante dei Mean Green è stata proprio contro Army, con cui avrà dunque un raro rematch nella stessa stagione, ottenuta con un margine di 17 punti, 35-18, grazie ai 7 turnover (4 intercetti del QB Ahmad Bradshaw e 3 fumbles) dei Black Knights. Con la diversa attenzione e con una carica molto diversa rispetto a quell’occasione è probabile che Army abbia tutte le carte in regola per prendersi la sua rivincita.

MILITARY BOWL PRESENTED BY NORTHROP GRUMMAN
NAVY-MARINE CORPS MEMORIAL STADIUM, ANNAPOLIS, MARYLAND
MARTEDI’ 27 DICEMBRE, ORE 21.30
#24 TEMPLE OWLS (AAC, 10-3) vs.
WAKE FOREST DEMON DEACONS (ACC, 6-6)

Haason Reddick, DE, Temple

Come ottenere una stagione da 10 vittorie in 67 anni e poi arrivare ad averne due in due anni: questo è il destino dell’HC Matt Rhule, il quale ha conquistato il titolo della AAC con la vittoria su Navy ma ha deciso di non proseguire la sua carriera con gli Owls accettando l’offerta di Baylor ed i rischi che ne conseguono, essendo l’università del Texas alle prese con una serie di scandali che ne hanno minato la reputazione e, cosa peggiore, tutto il recruit per i prossimi anni. Sulla sideline di Temple per questa partita troveremo il TE coach Ed Foley. Il marchio di fabbrica degli Owls è stato, come da alcuni anni a questa parte, la difesa: i 17,2 punti subiti a partita sono l’ottava prestazione della nazione e per ben tre partite gli avversari sono stati tenuti a 0 punti; tra i principali artefici di questo rendimento ci sono il DE Haason Reddick (21,5 TFL e 8,5 sacks) e il DB Delvon Randall (60 tackles e 3 intercetti). L’attacco si è quindi trovato un compito facilitato, ma a sua volta per 8 volte in stagione è andato oltre i 30 punti segnati: il QB Phillip Walker è stato un buon game manager seppur con qualche turnover di troppo, e la parte principale è stata recitata dai RB Jahad Thomas e Ryquell Armstead, entrambi con 918 yards corse finora. Il sistema è stato gentile con Temple, assegnandole Wake Forest, che ritrova una stagione con 6 vittorie ed una partecipazione ad un Bowl dopo 5 anni. Non si può non dare credito ai Demon Deacons per questo traguardo, ma le cose vanno contestualizzate: questo record è arrivato solamente grazie ad una difesa molto performante che ha saputo mascherare le magagne di un pessimo attacco e grazie ad una ACC che nei quartieri bassi offre molte partite abbordabili (Virginia, Duke, Syracuse). Il reparto difensivo ha goduto di buona salute per tutto l’anno, arrivando anche a concedere 21 punti a Florida State, per esempio, ed ha messo in luce tre forti individualità, come il LB Marquel Lee (7,5 sacks e 19 TFL), il DB Jessie Bates (5 intercetti di cui 2 riportati in TD) ed il DE Duke Ejiofor (10 sacks e 15 TFL), mentre l’attacco è stato un po’ meno peggio sulle corse che sui passaggi, ma ha mancato il mark delle 2000 yards ottenute in entrambi i reparti. Si può dire, con buona possibilità di non essere smentiti, che questo sia uno dei Bowl maggiormente sbilanciati sulla carta: nonostante la partenza dell’HC, Temple ha troppa qualità in più e dovrebbe avere buon gioco degli avversari.

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