Con le ultime partite di inizio dicembre si è ufficialmente conclusa la regular season del football targato FBS: le conference hanno espresso i loro campioni e le loro classifiche, il comitato ha nominato le quattro squadre che si giocheranno il titolo nazionale e, di conseguenza, sono state definite le 80 partecipanti ai 40 Bowl (41 con il National Championship che vedrà affrontarsi a Tampa le vincenti delle due semifinali). Dato l’ennesimo alto numero di partite sono state chiamate anche 3 squadre che non hanno raggiunto un record almeno in pareggio per riempire tutti gli spot: esse sono Hawai’i (6-7), Mississippi State e North Texas (5-7). Per ovviare a questo inconveniente la NCAA ha imposto uno stop alla creazione di nuovi Bowl fino al 2019, con l’intento di modificare, nel frattempo, i criteri di ammissione delle università. Gli orari delle partite sono quelli mitteleuropei.

GILDAN NEW MEXICO BOWL
UNIVERSITY STADIUM, ALBUQUERQUE, NEW MEXICO
SABATO 17 DICEMBRE, ORE 20.00
NEW MEXICO LOBOS (MOUNTAIN WEST, 8-4) vs.
UTSA ROADRUNNERS (C-USA, 6-6)

Teriyon Gipson, RB, New Mexico

L’apertura dei Bowl è concessa, come già nel 2015, al New Mexico Bowl e come nella scorsa stagione sono i padroni di casa Lobos a giocarsi il trofeo: a dire la verità New Mexico ha una affezione particolare con questo partita, in quanto gli ultimi 3 Bowl giocati (2006, 2007, 2015) dall’università di Albuquerque sono proprio stati New Mexico, con un record di 1-2. I Lobos hanno chiuso la stagione con un record di 6-1 nelle ultime 7 partite e possono vantare il miglior attacco della nazione su corse, con 360 yards/partita prodotte nel fondamentale; dall’altra parte, però, le 109 yards/partita prodotte su passaggio sono il secondo peggior dato della nazione e i 32,4 punti subiti sono il 95° dato: se la mancanza di gioco su passaggi è normale in un attacco triple option, la difesa traballante è forse la causa di maggior rimpianto, in quanto i 49 punti subiti nella sconfitta contro Colorado State sono stati, con il senno di poi, la causa della non partecipazione al Championship della Mountain West a favore di Wyoming, poi sconfitta nello scontro diretto, 56-35. Di fronte si troveranno i Roadrunners di San Antonio, i quali alla quinta stagione nel sistema FBS (e alla sesta stagione di vita in generale del programma) ottengono l’invito al primo Bowl della loro storia: la loro stagione è stata sempre abbastanza al pelo, con il record di 6-6 ottenuto solamente all’ultima giornata con la vittoria su Charlotte, ma in generale si segnalano ottime prestazioni contro squadre di lignaggio come Texas A&M e Arizona State. UTSA gioca un attacco equilibrato dove i maggiori talenti dono il QB Dalton Sturm ed il RB Jarveon Williams, ma non sembrano avere il potenziale per impensierire i padroni di casa.

LAS VEGAS BOWL PRESENTED BY GEICO
SAM BOYD STADIUM, LAS VEGAS, NEVADA
SABATO 17 DICEMBRE, ORE 21.30
HOUSTON COUGARS (AAC, 9-3) vs.
SAN DIEGO STATE AZTECS (MOUNTAIN WEST, 10-3)

Greg Ward Jr., QB, Houston

Il secondo Bowl della stagione è subito uno showdown tra due squadre di livello assoluto che per alcune distrazioni di troppo si sono giocate qualcosa di più importante. Houston era partita come grande favorita della AAC e non nascondeva che, a determinate condizioni, potesse essere anche contender a un posto nei playoff: la partita d’esordio con Oklahoma, una vittoria per 33-23, confermava questo status, e nelle successive settimane i Cougars arrivavano fino alla sesta posizione nel ranking nazionale, prima che le sconfitte contro Navy e SMU in tre settimane compromettessero ogni speranza anche solo di un titolo AAC. Contro una Louisville altrettanto demotivata è arrivata la vittoria numero 9 e con Memphis la sconfitta numero 3. A seguire è arrivata la notizia della partenza di coach Herman, che allenerà Texas, e a guidare la squadra in questo Bowl sarà il DC Todd Orlando. Gli Aztecs sono campioni della Mountain West per la seconda volta consecutiva ma al loro attivo ci sono sconfitte contro squadre decisamente inferiori come South Alabama e Colorado State, oltre che Wyoming poi sconfitta nel Championship due settimane dopo la prima sfida. Con un roster così talentuoso, però, non era impossibile pensare a una eventuale concorrenza a Western Michigan come migliore squadra non appartenente alle Power 5 conference. Le due squadre hanno avuto solide difese per la maggior parte della stagione (entrambe sono nella top 30 per punti subiti/partita) ma hanno espresso filosofie offensive opposte: Houston non ha tratto giovamento dall’arrivo del RB Duke Catalon da Texas ed il miglior corridore è stato il QB Greg Ward Jr. con poco più di 500 yards, ma lo stesso Ward ha guidato un ottimo attacco su passaggi, il 15° della nazione per yards/partita. Per contro San Diego State ha il 5° attacco della nazione per yards totali su corsa (il primo tra i college che non giocano la triple option) e vanta una coppia di RB impressionante, composta da Donnell Pumphrey (più di 2000 yards e 16 TD) e Rashard Penny (995 yards e 11 TD). Forse i Cougars vantano un tasso di talento leggermente superiore, ma l’instabilità che circonda la squadra potrebbe rendere la contesa piuttosto equilibrata.

RAYCOM MEDIA CAMELLIA BOWL
CRAMTON BOWL, MONTGOMERY, ALABAMA
SABATO 17 DICEMBRE, ORE 23.30
APPALACHIAN STATE MOUNTAINEERS (SUN BELT, 9-3) vs.
TOLEDO ROCKETS (MAC, 9-3)

Logan Woodside, QB, Toledo

Due piccole ma solide realtà si sfidano in quel di Montgomery ed il matchup è senza dubbio interessante: alla terza stagione dal ritorno in FBS Appalachian State ha conquistato il suo primo titolo di Sun Belt, anche se condiviso con Arkansas State in quanto la Conference non ha Championship (con sentiti ringraziamenti proprio ai Red Wolves che hanno perso con Louisiana Lafayette e hanno battuto Troy che a sua volta aveva sconfitto proprio i Mountaineers) ed ha espresso un gioco solidissimo, fatto di una difesa che si pone al 7° posto nella nazione per punti subiti e di un attacco che ha fatto delle corse la sua ragione di essere, con il contributo esiziale di Marcus Cox (anche se limitatissimo da un infortunio) e Jalin Moore. Se si parla di RB, però, anche Toledo può dire qualcosa in merito, con Kareem Hunt che per la quarta stagione consecutiva ha superato le 800 yards corse, chiudendo con 1355 e 8 TD. Ma l’attacco dei Rockets non è solo questo, anzi: Hunt ha anche avuto 39 ricezioni (più dei tre anni precedenti insieme) per 377 yards in un sistema che offriva tanti spunti nuovi. Partito l’HC Matt Campbell per Iowa State, i Rockets si sono affidati al suo giovane OC Jason Candle, il quale ha ridisegnato un attacco molto più esplosivo che in passato ed ha visto l’emergere prepotente del QB Logan Woodside: lo starter del 2014 ha giocato ottimamente ed ha chiuso con 382 yards per 43 TD e soli 9 intercetti. Toledo ha ottenuto il massimo dalla sua stagione finora, con le sole tre sconfitte arrivate contro BYU e le due squadre che si sono giocate il MAC Championship, Western Michigan ed Ohio. I Mountaineers sono una ottima squadra ma i Rockets hanno un attacco molto superiore agli standard della Sun Belt e quindi sono a tutti gli effetti i favoriti della sfida.

AUTONATION CURE BOWL
CAMPING WORLD STADIUM, ORLANDO, FLORIDA
SABATO 17 DICEMBRE, ORE 23.30
UCF KNIGHTS (AAC, 6-6) vs.
ARKANSAS STATE RED WOLVES (SUN BELT, 7-5)

Risultati immagini per shaquem griffin

Shaquem Griffin, DE, UCF

Migliorare di sei vittorie quanto fatto nella stagione precedente è un ottimo traguardo per un HC alla sua prima esperienza da capo allenatore ed è quanto è successo a Scott Frost, ex OC di Oregon, il quale ha guidato UCF a un record di 6-6 dopo lo 0-12 del 2015. Gli Knights hanno saputo rimbalzare dalla peggiore delle stagioni grazie ad una difesa che per 5 volte ha saputo tenere gli avversari sotto i 20 punti segnati, che si è contraddistinta per aggressivitĂ  e capacitĂ  di creare turnovers e che ha messo in luce il talento dei gemelli Griffin, il LB Shaquem (19 TFL e 11 sacks) e il DB Shaquill (4 intercetti). L’attacco ha invece nuovamente patito molti infortuni e ha dovuto impiegare una grande quantitĂ  di uomini per ovviare alla problematica, con il solo WR Tre’Quan Smith capace di mettere a referto buoni numeri complessivi (808 yards e 5 TD). Ad affrontarli troveremo i Red Wolves di Arkansas State, al quinto titolo di Sun Belt in sei anni, anche se questa volta in condivisione con Appalachian State. I Red Wolves hanno faticato oltremodo ad inizio stagione, con una partenza 0-4 (inclusa una sconfitta contro la FCS Central Arkansas) ed una difesa che concedeva 36 punti di media a partita. Una volta però entrati in clima Sun Belt i Red Wolves hanno cambiato marcia ed hanno inanellato 7 vittorie (di cui 6 consecutive) e la stessa difesa ha elevato le sue prestazioni a 15,25 punti subiti di media a partita: è stato quindi piĂą facile anche per l’attacco trovare la sua dimensione e permettere al QB Justice Hansen di sviluppare il suo variegato gioco sui passaggi. Come giĂ  per Appalachian State, nonostante la squadra abbia espresso buone prestazioni è difficile che Arkansas State riesca a spuntarla contro avversari molto piĂą abituati ad un livello di gioco superiore.

R+L CARRIERS NEW ORLEANS BOWL
MERCEDES-BENZ SUPERDOME, NEW ORLEANS, LOUISIANA
DOMENICA 18 DICEMBRE, ORE 3.00
SOUTHERN MISS GOLDEN EAGLES (C-USA, 6-6) vs.
LOUISIANA LAFAYETTE RAGIN’CAJUNS (SUN BELT, 6-6)

Elijah McGuire, RB, Louisiana Lafayette

A livello di conference del così detto Group of 5, o Mid-Major, (quindi C-USA, MAC, AAC, Mountain West e Sun Belt) una delle delusioni maggiori è rappresentata da Southern Miss: il 2015 si era chiuso con la squadra sconfitta non di molto da Western Kentucky nel MAC Championship e da Washington nell’Heart of Dallas Bowl e con la partenza dell’HC Todd Monken destinazione NFL, come OC di Tampa Bay, ma i principali giocatori della quadra ritornavano e si era scelto come HC l’ex allenatore di Alcorn State Jay Hopson, già transitato come DC dei Golden Eagles dal 2005 al 2007. La partenza del 2016 era stata incoraggiante e la squadra, guidata dal QB Nick Mullens e dal RB Ito Smith, vantava un buon record di 4-1. Da lì in poi, però, l’attacco iniziava a balbettare e la difesa subiva molti punti, con il risultato che anche squadre non esattamente al top come Charlotte, UTSA e North Texas potevano banchettare sui resti dell’università di Hattiesburg, che è riuscita infine a guadagnarsi un record in pareggio con la vittoria contro una Louisiana Tech già sicura di un posto al Championship. Anche Louisiana Lafayette si è guadagnata il suo spot in postseason grazie a 2 vittorie nelle ultime due partite contro Arkansas State e Louisiana Monroe ma le aspettative erano più alte per i Ragin’Cajuns: l’arrivo del QB Anthony Jennings da LSU e la presenza di un RB come Elijah McGuire eraro sinonimo di ambizione, ma il primo ha faticato a connettersi con un gruppo di WR di basso livello e il secondo ha giocato buona parte della stagione debilitato dagli infortuni, raggiungendo a malapena le 1000 yards corse. Tutto ciò ha vanificato il buon lavoro della difesa, i cui 25,1 punti subiti di media a partita sono il miglior dato della squadra dal 2006 a questa parte. La partita è equilibrata, entrambe le squadre giocano a circa 100 km dalle loro sedi e quindi è difficile indicare un favorito: forse i Ragin’Cajuns in queste settimane di pausa hanno la possibilità di recuperare alcuni giocatori dal punto di vista fisico e questa potrebbe essere la discriminante.

MIAMI BEACH BOWL
MARLINS PARK, MIAMI, FLORIDA
LUNEDI’ 19 DICEMBRE, ORE 20.30
CENTRAL MICHIGAN CHIPPEWAS (MAC, 6-6) vs.
TULSA GOLDEN HURRICANE (AAC, 9-3)

D’Angelo Brewer, RB, Tulsa

Finalmente un Bowl non equilibrato, con i Chippewas di Central Michigan che sono nettamente sfavoriti in questa sfida contro uno degli attacchi più brillanti della nazione: la squadra di John Bonamego ha fornito prestazioni in linea con quelle del 2015, ottenendo un record molto simile (7-5 nella scorsa stagione, 6-6 in questa) ma sono cambiate molto le prestazioni in conference e si è passati dal 6-2 con leadership condivisa della MAC West al 3-5 di questo 2016. La gioia più grande è finora arrivata con l’upset in trasferta a Oklahoma State, 30-27, nonostante il fatto che l’Hail Mary pass che ha sancito la vittoria non avrebbe dovuto giocarsi e la partita avrebbe dovuto finire allo snap precedente. Central Michigan vive molto del gioco di passaggi, dove si sono messi in luce per l’ennesima stagione il QB Cooper Rush e il WR Corey Willis. Su Tulsa invece, c’è poco da nascondere: nomi come quello del QB Dane Evans, dei RB D’Angelo Brewer e James Flanders e del WR Keevan Lucas sono noti (soprattutto ai giocatori di fantasy football) come membri di uno degli attacchi più validi della nazione, undicesimo per punti realizzati, 41,1, e ottavo per yards su corsa/partita, 260,9. Per contro la difesa non è stata all’altezza se non in rare occasioni e per ben 6 volte ha subito più di 30 punti, ma i Golden Hurricane hanno messo in archivio la prima stagione con record positivo dell’HC Philip Montgomery e non sono andati a giocarsi l’AAC Championship solamente per colpa della sfortunata sconfitta patita contro Navy, 44-42. L’attacco di Tulsa è troppo esplosivo per la difesa avversaria e se i giocatori riusciranno a prendere seriamente il viaggio in Florida allora la loro vittoria non è in discussione.

BOCA RATON BOWL
FAU FOOTBALL STADIUM, BOCA RATON, FLORIDA
MERCOLEDI’ 21 DICEMBRE, ORE 1.00
MEMPHIS TIGERS (AAC, 8-4) vs.
WESTERN KENTUCKY HILLTOPPERS (C-USA, 10-3)

Taywan Taylor, WR, Western Kentucky

Rimaniamo in Florida, terra di Bowl per eccellenza, per una sfida questa volta interessante, combattuta e tra due squadre di livello. Nonostante la partenza del QB Paxton Lynch e dell’HC Mike Fuente (tra l’altro proprio non male a Virginia Tech, ma ne parleremo), Memphis è ripartita dall’ex OC di Arizona State Mike Norvell e da quello che già c’era in casa (come il RB Doroland Dorceus e il WR Anthony Miller), ma soprattutto ha avuto la fortuna di trovare il QB Riley Ferguson, arrivato da un junior college dopo essere stato a Tennessee nel 2013: questi ha guidato il 20° attacco della nazione in yards su passaggio per partita (294,9) e il diciassettesimo per punti fatti (39,5) non facendo rimpiangere troppo il suo predecessore e chiudendo con un più che rispettabile record di 8-4, con sconfitte solamente contro avversari di grande caratura come Ole Miss, Navy, Tulsa e USF . I loro sfidanti sono gli Hilltoppers di Western Kentucky, campioni in carica della C-USA per il secondo anno consecutivo ed altra squadra dal potenziale offensivo devastante anche se senza la guida del suo HC Jeff Brohm, partito destinazione Purdue, sostituito per questa partita dal DC Nick Holt. Anche qui c’era un QB importante da rimpiazzare (Brandon Doughty) ma ottimo materiale ancora a disposizione (il RB Anthony Wales, i WR Taywan Taylor e Nicholas Norris) e i risultati non sono assolutamente mancati: al posto di Doughty è arrivato, trasferitosi da South Florida, Mike White, il quale si è messo nelle mani di Brohm e ha lanciato per 4027 yards, 34 TD e soli 6 intercetti, spalleggiato dai sopra citati colleghi di reparto. L’attacco di Western Kentucky si è così affermato come il 2° della nazione per punti segnati (44,9) e dopo una partenza 3-3 si è lanciato in 7 vittorie consecutive, l’ultima delle quali nel Championship contro Louisiana Tech, che aveva inflitto agli Hilltoppers la loro ultima sconfitta stagionale. L’alto punteggio pare non essere in dubbio, l’equilibrio nemmeno: forse Memphis in stagione ha patito più passaggi a vuoto rispetto agli Hilltoppers, ma la partita dovrebbe essere in ogni caso esplosiva e combattuta.

SAN DIEGO COUNTY CREDIT UNION POINSETTIA BOWL
QUALCOMM STADIUM, SAN DIEGO, CALIFORNIA
GIOVEDI’ 22 DICEMBRE, ORE 3.00
BYU COUGARS (INDEPENDENTS, 8-4) vs.
WYOMING COWBOYS (MOUNTAIN WEST, 8-5)

Brian Hill, RB, Wyoming

La certezza di vedere BYU partecipare a un Bowl non viene meno nemmeno in questa stagione ed è la dodicesima consecutiva in cui i Cougars riescono a raggiungere questo obiettivo, pur con un nuovo HC, Kilani Sitake, il quale ha ereditato il lavoro da Bronco Mendenhall (che ha ancora un po’ da fare a Virginia) ed ha subito fatto rendere una squadra che in ogni caso vantava buone individualità soprattutto in difesa: BYU ha infatti concesso solamente 19,4 punti a partita, 15° dato della nazione, ed in particolare nelle ultime 4 partite (contro gli avversari più abbordabili, è da dire) non ha mai concesso agli avversari più di 10 punti. L’attacco, invece, pur guidato dall’esperienza del QB Taysom Hill ha più volte faticato anche a causa di un gruppo di WR giovani che hanno faticato a mettersi in mostra. Ad una certezza si contrappone, invece, una grande sorpresa in quanto nessuno si sarebbe immaginato di vedere Wyoming giocarsi il Championship della Mountain West dopo aver sconfitto sia Boise State che San Diego State, le due principali esponenti della Conference, in particolare dopo aver perso di 35 a Lincoln, contro Nebraska e contro Eastern Michigan due settimane dopo. Invece i Cowboys da lì in poi hanno accelerato con 6 vittorie in 7 partite e lo hanno fatto con un attacco molto efficace che ha messo in mostra un trio di ottimi giocatori come il QB Josh Allen, solamente sophomore ma già capace di quasi 3000 yards, il RB Brian Hill e il WR Tanner Gentry, molto efficace in red zone e possibile fit anche per un futuro NFL. Il sogno dei Cowboys si è interrotto contro San Diego al Championship e solamente di poco ed hanno la seria possibilità di vincere un Bowl, cosa rara dalle parti di Laramie: non sarà facile perché BYU è una squadra tosta, ma solamente il poter competere seriamente è un grande risultato.

FAMOUS IDAHO POTATO BOWL
ALBERTSONS STADIUM, BOISE, IDAHO
VENERDI’ 23 DICEMBRE, ORE 1.00
IDAHO VANDALS (SUN BELT, 8-4) vs.
COLORADO STATE RAMS (MOUNTAIN WEST, 7-5)

Nick Stevens, QB, Colorado State

Tutto molto familiare in questo Bowl: stadio nell’Idaho, una partecipante dell’Idaho e l’altra del Colorado, appena sotto, il tutto per conquistare la nota coppa piena di patate dell’Idaho. In realtà a Boise non giocano i Vandals, che sono di stanza a Moscow, 200 km più a nord, ma i loro rivali di Boise State, ma proprio i Vandals possono mettere il punto esclamativo sulla loro stagione da 8-4 che li ha portati al terzo Bowl della loro storia lunga 74 anni. Va dato atto a Paul Petrino, fratello minore di Bobby, di aver preso nel 2013 una squadra da una vittoria ed averla porta alle 8 di quest’anno nonostante il futuro incerto (dal 2018 l’università tornerà in FCS a seguito della fine dell’accordo con la Sun Belt) con una gestione molto comunitaria della squadra: 4 RB oltre le 150 yards corse, 8 WR oltre le 140 yards ricevute e 18 difensori con 10 o più tackles. Anche i loro avversari, i Rams, hanno dovuto combattere per tutta la stagione con notevoli serie di infortuni ed anche loro hanno dovuto impiegare molto personale, a partire da 3 QB: l’esperto Nick Stevens aveva iniziato la stagione da titolare salvo poi cedere le redini della squadra prima a Faton Bauta e poi al freshman Collin Hill che aveva giocato ottimamente fino all’infortunio che lo ha messo fuori causa per tutta la stagione. Lo stesso Stevens è quindi tornato in cattedra per questo finale di stagione, che ha visto Colorado State avere prima di New Mexico e poi di San Diego State, addirittura con un margine di 32 punti. Con tutta questa instabilità nel ruolo di QB si capisce come le corse abbiano avuto un valore predominante nel sistema offensivo di coach Bobo, con tre RB a superare le 500 yards corse: Dalyn Dawkins, Izzy Matthews e Marvin Kinsey Jr. Nonostante lo spot quasi casalingo i Vandals partono molto sfavoriti nella sfida in quanto la loro difesa è già stata spesso in difficoltà in stagione (New Mexico State, Texas State, Georgia Southern) contro avversari molto inferiori a questi Rams.

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