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Trevone Boykin, Aaron Green, QB & RB, TCU

trevone-boykin-travis-britz-ncaa-football-kansas-state-texas-christian-850x560Sabato scorso l’atmosfera era a dir poco elettrica a Fort Worth, Texas, per lo showdown di conference tra gli Horned Frogs e Kansas State, che per giunta dava serissime implicazioni playoffs per entrambe le squadre. TCU ha dominato la partita dall’inizio alla fine contro una delle compagini più consistenti di tutto il panorama collegiale, infilando la precedentemente buona difesa dei Wildcats attraverso 553 yards di total offense. Due i protagonisti principali dei fuochi d’artificio offensivi del team allenato da Gary Patterson, uno lo si conosce oramai bene perchè è una presenza fissa di questa rubrica, il quarterback Trevone Boykin, mentre l’altro è un prezioso sostituto che ha scritto cifre da manuale, il running back Aaron Green,  il quale oltre ad aver spezzato la gara in due nel terzo periodo ha fornito un’eccellente prestazione complessiva in sostituzione del titolare B.J. Catalon, uno dei punti di forza di TCU, appiedato da un trauma cranico. Per Boykin è stata un’altra giornata in ufficio, il ragazzo ha mostrato ancora una volta piena padronanza della spread option eseguendo le scelte corrette a seconda della lettura difensiva, ed ha fornito la solita prova a tutto tondo, con 219 yards, il 67% di completi ed un passaggio da touchdown, e la risoluzione personale di tante situazioni nelle 17 corse tentate, 3 delle quali sono terminate in endzone per una percorrenza totale di 123 yards. Aaron Green ha eseguito la giocata forse più devastante della partita nel momento più importante della stessa, quando nel terzo periodo K-State era riuscita ad arrivare fino al -10. La risposta è stata immediata, Green ha fatto durare pochissimo il drive successivo, ha ricevuto l’handoff e letto benissimo la situazione, seguendo il primo blocco verso l’esterno e mandando ben due placcatori a vuoto durante il suo percorso, una galoppata di 65 yards che ha fatto esplodere lo stadio casalingo e fissato il punteggio sul 31-14, scavando un varco tra le due opponenti. Ed ora, TCU campeggia dove mai si sarebbe pensato ad inizio stagione, alla quarta posizione del ranking, il che significa (al momento) una sola cosa: playoffs, baby.

La fine della striscia negativa di Texas (ed un plauso a Johnathan Gray)

Il primo anno di Charlie Strong sulla panchina di Texas non è stato affatto facile, difatti i Longhorns hanno offerto prestazioni molto alterne, un segno che c’è ancora moltissimo lavoro da fare per tornare alla rispettabilità del programma. I ragazzi di Strong hanno però confezionato un upset contro West Virginia ponendo finalmente fine alla striscia negativa che li vedeva perdere in casa da nove gare consecutive contro un’avversaria appartenente al ranking, il primo passo verso quelli che si spera possano essere i numerosi successi del futuro.  Molto del merito va ad una difesa che per tre quarti di gioco non ha concesso nulla al prolifico attacco dei Mountaineers, il quale è rimasto bloccato a tre punti fino al quarto periodo, momento nel quale è riuscito a mettere in piedi due serie di giochi terminate in touchdown.  Ma i buoi, come si suol dire, erano già scappati da un pezzo. Una menzione particolare va senza dubbio al running back Jonhathan Gray, il quale è stato chiamato in causa in sole 10 occasioni, ma producendo qualcosa come 101 yards e 3 mete, statistiche importantissime in una giornata dove il passing game condotto da Tyrone Swoopes ha fatto i capricci (37% di completi…), permettendo all’attacco di essere ugualmente produttivo. Una vittoria nelle prossime due partite potrebbe consegnare a Texas la qualificazione ad un Bowl, un traguardo che non sarà prestigioso come è d’abitudine qui, ma che segna la direzione giusta nel processo ricostruttivo dell’università.

Baylor Bears

dm_141108_ncf_baylor_oklahomaUn segno che le cose stanno probabilmente cambiando nella Big XII è rappresentato dal fatto che Baylor, detentrice del titolo di conference, ha sconfitto Oklahoma in tre delle ultime quattro sfide tra i due atenei, un tempo molto più squilibrate a favore dei ragazzi di Bob Stoops. Stavolta i Bears hanno pure vinto fuori casa fronteggiando un’appartenente alla Top 25, un’impresa che ad Art Briles, qui dal 2008, non era mai riuscita. Ci ha pensato il solito attacco che non perdona (quasi) nessuno, condotto da un Bryce Petty ultra-motivato che ha terminato con il 76% di completi per 387 yards ed un TD pass, ma il vero mattatore della giornata è stato il wide receiver Corey Coleman, che ha fatto danni incalcolabili. La sua splendida prestazione ha posto a referto 15 ricezioni per 224 yards, ambedue miglior risultato di sempre in singola gara contro la difesa di Oklahoma, oltre a due mete ottenute sia su ricezione che su un gioco di corsa chiamato appositamente per lui. Petty, ad un certo punto della gara ha completato 14 passaggi consecutivi chiudendo il terzo periodo con 16/17, ed il 48-14 finale lascia Baylor in piena corsa per il titolo di conference e per la chance di redimersi, guadagnando un posto ai playoffs in extremis.

HONORABLE MENTION

Tyler Lockett, WR, Kansas State

In una serata orribile per le speranze playoffs dei Wildcats, Lockett è stato l’unica stella a brillare terminando la sua personale partita con 11 ricezioni per 196 yards ed una meta, statistiche che gli hanno permesso di approdare a quota 3.073 yards in carriera universitaria, ottenendo il record assoluto di Kansas State in tale categoria. Il precedente detentore del primato dei Wildcats era Kevin Lockett, il papà di Tyler, che giocò a Manhattan tra il 1993 ed il 1996 per poi andare in NFL, che presto potrebbe vedersi spogliato, sempre da figlio, anche dei record assoluti per touchdowns su ricezione e numero di prese totali. A Tyler mancano difatti 15 yards e 2 mete per detenere tutti e tre i primati.

WORST

Iowa State Cyclones

iowa stateCome avevamo sottolineato la settimana scorsa, una partita contro Kansas poteva essere la soluzione ideale per curare i mali di qualsiasi squadra, anche quelli di una disastrata come i Cyclones. Niente da fare, Iowa State sembrava non essere nemmeno entrata in campo in un primo tempo zeppo di errori e grandi giocate concesse agli avversari, risultato un 24-7 nei primi trenta minuti ed un 34-14 finale che sa davvero di vergogna se considerate le recenti pessime prestazioni dei Jayhawks. I quali, sono finalmente riusciti a vincere la loro seconda partita interna alla conference degli ultimi quattro anni, un’impresa che dall’altra parte della barricata porterà sempre il nome di Iowa State, ovvero il team che ha fatto questa gentile e storica concessione.

Oklahoma Sooners

Questo potrebbe tranquillamente essere considerato il peggiore anno della gestione di Bob Stoops, e le motivazioni si possono trovare dappertutto in un campionato davvero difficoltoso per Oklahoma, al di là della larghissima sconfitta contro Baylor. I Sooners avevano ricevuto una forte considerazione dalla stampa e dagli addetti ai lavori in pre-stagione, questo grazie al come avevano terminato l’annata precedente, ovvero sconfiggendo la forte Alabama nella scorsa edizione del Sugar Bowl. Da tempo la squadra ottiene risultati costantemente alti ma non è mai stata così buona da avvicinarsi a giocare il National Championship, ed il successo in un prestigioso Bowl BCS pareva aver rimesso in carreggiata i Sooners facendoli sembrare pronti ad un altro salto di qualità. Non è stato affatto così, perchè la difesa non ricorda minimanente il reparto potenzialmente dominante che ha contraddistinto tante edizioni di questa squadra, e l’attacco ha trovato in Trevor Knight un quarterback molto propenso all’errore. I Sooners sono 3-3 nella Big XII, e devono correre ai ripari presto per tornare competitivi in una lega che hanno dominato a lungo.

La difesa di Kansas State

Conosciuto come uno dei punti di forza del team allenato dal leggendario coach Snyder, il reparto difensivo dei WIldcats è stato completamente surclassato dal gioco di corse di TCU. La miglior difesa della Big XII poteva vantare statistiche di tutto rispetto, quali le 101 yards di media concesse su corsa, i 18.6 punti al passivo per uscita, ed i soli 5 touchdowns concessi a terra. Gli Horned Frogs hanno smantellato ogni pezzo di questi concetti fornendo due rushers da oltre 100 yards, Trevone Boykin e Aaron Green, e peggiorato sensibilmente le medie di Kansas State segnando 4 mete su corsa in un sol colpo, e 41 punti con 553 yards di total offense. Cosa peggiore, in molte giocate diversi componenti della difesa non ci hanno messo il consueto impegno, dando luogo a giocate altamente spettacolari (sì, per gli avversari) come la corsa di Green per 65 yards, la meta della staffa.

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