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pettyBryce Petty, QB, Baylor
A volte si fa presto a dare giudizi affrettati su un giocatore senza considerare la sua capacità di recuperare nella settimana successiva. Quindi, con la stessa facilità con cui Petty era stato bruscamene tolto o degradato dai discorsi Heisman dopo l’opaca partita contro Texas, è risalito all’onore delle cronache in seguito all’epica rimonta dei Bears contro TCU, una gara nella quale Baylor ha seriamente visto quasi finire la sua stagione perfetta e con essa la speranza di agganciare uno dei primi quattro posti del ranking e fare i playoffs. 21 punti negli 11 minuti finali dello scontro è stato quanto un attacco tra i più produttivi della Ncaa è stato capace di mettere assieme cancellando il 58-37 che pareva aver chiuso ogni discorso, e Petty è stato l’indiscusso protagonista di ogni drive successivo andando continuamente a punti, dando ai compagni l’esempio nel crederci fino alla fine, e terminando la sua personale prestazione con 511 yards su lancio, massimo in carriera, 6 passaggi da touchdown e 2 intercetti in quella che è stata la gara che ha combinato il maggior numero di punti (119) nell’era del AP Ranking tra due appartenenti alla Top Ten. Bentornato nel novero dei possibili Heisman Trophy Candidates, Bryce, casomai ne fossi mai uscito!

Kevin White, WR, West Virginia
Continuano le esplosioni offensive per questo ragazzo che nessuno sembra riuscire a fermare, con la conseguenza dell’arrivo della sesta partita consecutiva con 100 o più yards su ricezione. Nella vittoria per tre punti contro Texas Tech, White ha preso 13 palloni aggiungendo ai suoi già generosi totali altre 123 yards ed una meta, ed ha solidificato ulteriormente il suo primato a livello statistico nel panorama collegiale, dove capeggia tutti quanti con 888 yards totali e 148 yards di media ad uscita, numeri che meriterebbero di vederlo considerato per l’Heisman Trophy. White è inoltre l’arma principale del rivitalizzato attacco di Dana Holgorsen, i cui Mountaineers sono ora 4-2 con un record positivo all’interno della conference (2-1).

hillTyreek Hill, WR, Oklahoma State
Abbiamo parlato spesso su queste pagine della lunga serie di insuccessi che Kansas si porta appresso nella Big XII, e per questo motivo non si pensava assolutamente che la sfida tra Cowboys e Jayhawks fosse così vicina nel punteggio, con un solo touchdown di distacco nonostante un’evidente differenza qualitativa tra i due roster. Con Daxx Garman stavolta fermo ad un 50% appena abbondante di completi, un passaggio vincente ed un intercetto, l’attacco di Oklahoma State ha spesso vacillato arrivando al quarto periodo sul punteggio di 20-20, una situazione di equilibrio rotta solamente dalla grande giocata di special team eseguita dal junior college transfer Tyreek Hill, un junior, il quale ha preso il pallone sulla linea della yarda inventandosi un kickoff return di 99 yards, segnando i punti della salvezza da una brutta figura che la squadra allenata da Mike Gundy non si sarebbe mai potuta permettere.

WORST

Texas Tech
Non basta un attacco brillante nel solo primo tempo, la partita si sa, va giocata fino in fondo. ed i Red Raiders questa lezione continuano ad impararla a loro spese. La squadra di Kingsbury non è riuscita a proteggere un vantaggio di 34-20 nel quarto periodo facendosi battere da West Virginia sul filo di lana, ed ora il record all’interno della conference è di 0-3 per la prima volta dal 1990, non esattamente ciò che fans e direzione dell’ateneo si attendevano. La corsa al record di penalità peraltro continua, con altri 12 fazzoletti gialli per oltre 100 yards di perdita, qui serve una vera e propria lezione di disciplina per eliminare un fattore che per Kingsbury sta diventando a dir poco frustrante.

Oklahoma offense
Alla fine dei conti la vittoria nella Red River Rivalry contro Texas è arrivata, ma è stata alquanto sofferta nonostante i pronostici tutti a favore del team di Bob Stoops. La squadra di Charlie Strong ha dato filo da torcere agli avversari con una difesa quasi perfetta, ed i Sooners hanno racimolato solamente 11 primi downs e 232 yards di total offense, troppo poco in ambito collegiale per misurarsi con le grandi, figuriamoci con una squadra in crisi di risultati come i Longhorns. Vero che le squadre di livello superiore trovano sempre un modo di vincere una partita incolore, vero anche che senza il ritorno di kickoff di 91 yards di Alex Ross e l’interception return di Alex Sanchez, segnature ambedue avvenute nel primo tempo, la gara sarebbe stata senza dubbio più vicina nel punteggio, ed Oklahoma avrebbe rischiato la seconda sconfitta consecutiva, rovinando la sua stagione.

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