Dopo il record del 2013, in cui ben sette università avevano scelto di non aderire a nessuna conference del sistema FBS, si ritorna ad un più canonico numero di quattro università indipendenti per il 2014: Idaho ha infatti raggiunto la Sun Belt, così come New Mexico State, mentre Old Dominion si è trasferita in C-USA. Rimangono quindi nel gruppo Notre Dame, BYU, Army e Navy, ma il gruppo è ancora destinato ad assottigliarsi: la marina statunitense ha infatti comunicato l’accordo raggiunto con la AAC a partire dal 2015.

NOTRE DAME FIGHTING IRISH

L’università di South Bend arriva da un 2013 che per quasi qualsiasi squadra potrebbe essere definito buono, ma che invece è stato inferiore alle attese per l’ateneo che era arrivato alla finale nazionale nel 2012: buone prestazioni, un record di 8-4, una vittoria in un Bowl e via discorrendo.

Ma la stagione 2014 rischia di aprirsi nel modo peggiore: il 15 agosto sono stati sospesi dalla squadra quattro giocatori, per irregolarità accademiche non meglio specificate. Se per il LB Kendall Moore nessuno probabilmente si strapperà i capelli, per il DE Ishaq Williams (5 stelle recruit mai totalmente esploso) e per il WR DaVaris Daniels ci si pone qualche problematica in più, dato che erano due elementi titolari, seppure non indispensabili ed in qualche modo rimpiazzabili. Poi però c’è KeiVarae, KeiVarae Russell, uno per cui lo stesso HC BrianKelly ha detto: “You don’t replace a KeiVarae Russell”.

Si tratta(va) di un CB di primaria importanza per i Fighting Irish nell’economia di una schedule che li vede affrontare alcuni dei migliori WR della nazione, possibile All-American e probabile primo giro al prossimo draft. Tutto ciò fa capire che, almeno fino a quando tutto ciò non sarà più chiaro, gli Irish probabilmente faranno fatica a lanciarsi.

everett-golson-notre-dame-4_3_r560-BrianSpurlockUSPresswireLe chiavi dell’attacco spetteranno ancora a Everett Golson, QB che alla luce di quanto scritto poc’anzi offre a sua volta una storia bizzarra, avendo saltato tutta la stagione 2013 per irregolarità accademiche. Nel 2012 Golson era stato, pur non giocando bene e mostrando diversi limiti per quanto riguarda il gioco sui passaggi, uno degli artefici della cavalcata interrotta solo da Alabama nella finale nazionale.

Per il resto, l’attacco vede una ricostruzione, con molti starter che hanno lasciato l’università, in molti settori: in contumacia di Daniels, il WR con maggior talento è il Jr. Chris Brown, mentre forse quello con più potenziale è Torii Hunter Jr. (figlio del giocatore professionista di baseball Torii Hunter), il quale però è alle prese con un infortunio che lo limiterà nella prima parte della stagione.

Come RB Tarean Folston pare essere il giocatore che più ha impressionato nei mesi di offseason in termini di esplosività, pur non avendone il fisico (5’9 per 207 libbre), mentre per il ruolo di TE la partenza di Troy Niklas, selezionato da Arizona nell’ultimo draft, priva gli Irish dell’unico giocatore capace di produrre nella posizione: il suo sostituto sarà probabilmente Ben Koyack, il quale almeno con la stazza e con una minima esperienza (stiamo infatti parlando di un senior) potrebbe offrire qualcosa di decente.

Tante partenze anche per la difesa ma, se non altro, un arrivo di sicuro livello: si tratta del DC Brian VanGorder, ex DC di Atlanta Falcons, Auburn e Georgia, nonchè LB coach dei Jacksonville Jaguars e dei NY Jets, uomo di esperienza che dovrà impostare un lavoro che faccia dimenticare gli addii di alcune importanti pedine come i DL Stephon Tuitt e Louis Nix III, i LB Dan Fox, Carlo Calabrese e Prince Shembo, nonché il CB Bennett Jackson.

Sheldon Day sarà il DT con più esperienza, ma il vero problema rischia di trovarsi nei lati dei 4 della linea, dove gli starter previsti sono Romeo Okwara ed il true freshman Andrew Trumbetti, in assenza di Ishaq Williams. Il martoriato reparto LB vedrà i ritorni solamente di Jaylon Smith e Jarrett Grace, ma solo il primo pare essere starter, anche per l’impressione fatta da Nyles Morgan, altro true freshman, recruit 4 stelle, capace di prendersi il posto di MLB. I defensive backs vedono l’arrivo, da Florida, del CB Cory Riggs, che in coppia con Matthias Farley dovrà far dimenticare KeiVarae Russell fino ad un suo possibile ritorno. Gli special team vedono l’ultima recita di Kyle Brindza, kicker/punter/placekicker di buon livello.

Il calendario di Notre Dame vede sfide a 5 avversarie nel ranking ad inizio stagione, Stanford e Louisville in casa, Arizona State, Florida State e USC in trasferta, mentre tutto il resto, compresa la sfida casalinga a Michigan, non è proibitivo: approfittando di questa schedule non estremamente aggressiva (per gli standard della casa) si potrebbe puntare ad una stagione da 7-9 vittorie. Il mirino è però centrato sul 2015, quando i freshmen che in questa stagione vedranno il campo avranno esperienza in più ed andranno ad inserirsi in un gruppo che farà paura a molti.

BYU COUGARS

Decima stagione di Bronco Mendenhall sulla sideline di Brigham Young ed un profondo desiderio di tornare ai fasti del periodo 2006-2011, con cinque stagioni su sei da 10 o più vittorie, posizioni nei ranking e così via. 2012 e 2013 hanno portato in dono 8 vittorie cadauna ed una diffusa sensazione di mediocrità: ci sta perdere contro Notre Dame o Wisconsin, molto meno contro Virginia o Utah.

Taysom HillIl 2014 vede motivi per essere ottimisti, specialmente nella schedule ed in un attacco che vede tanti starter di qualità ritornare: primo di essi è il QB Taysom Hill, capace di correre per più di 1500 yard e di passare per quasi 3000. Il suo problema principale è l’alto numero di intercetti (14): limitando questi, e cercando di migliorare anche nel puro gioco di passaggi, il QB dei Cougars ha la possibilità di fare un ulteriore step verso un draft NFL che lo vede come giocatore ancora molto sottovalutato ma con, secondo chi scrive, un potenziale notevole.

Al suo fianco nel backfield ci sarà ancora Jamaal Williams, RB capace di sfiorare le 1300 yards corse sebbene non sia né troppo potente né troppo veloce, ma molto abile a trovare i buchi creati da una linea offensiva che vede ritornare nove degli undici giocatori che a vario titolo hanno iniziato qualche partita nel 2013. Il reparto dei WR vede la perdita di Cody Hoffman ma l’acquisizione di Jordan Leslie, giocatore che ha completato il suo percorso di laurea ad UTEP e che quindi spenderà il suo ultimo anno di eleggibilità nello Utah.

La perdita di Kyle Van Noy rende la difesa dei Cougars sicuramente più debole, così come la dipartita di altri 4 dei 7 LB più produttivi di BYU, ma tra una DL che vede i ritorni di Remington Peck e Marques Johnson ed una secondaria che vede di ritorno 4 dei 5 migliori giocatori del 2013 il buco dovrebbe essere colmato.

Con ogni probabilità sarà il calendario il vero alleato di BYU: le sfide contro Boise State e Texas sono ad atenei impegnati in una ricostruzione lenta e difficile, mentre Central Florida potrebbe essere l’unica fuori portata. Delle altre nove partite tutto sembra alla portata e le mie aspettative vedono una decina di vittorie, risultato che riporterebbe in alto il morale dalle parti di Provo.

ARMY BLACK KNIGHTS

Peggio del 2013 difficilmente si potrà fare: da questo assunto parte il nostro ragionamento sui cavalieri neri dell’esercito, reduci da una stagione composta da due vittorie e da una serie di sconfitte anche contro squadre non propriamente al top (e paradossalmente hanno perso solo di 2 TD contro Stanford) nonchè dalle sconfitte contro le altre accademie Air Force e Navy.

NFlikfi2Dalle parti di West Point hanno quindi deciso di silurare l’head coach Rich Ellerson per affidarsi a Jeff Monken, ex capo allenatore di Georgia Southern nonché già negli staff di Georgia Tech e Navy: si capisce quindi che questi ha esperienza con la triple option e che questo sarà ancora lo schema base dell’attacco, seppur con qualche variazione al tema.

Si inizia dal QB che, dagli allenamenti primaverili non sarà più Angel Santiago, buon corridore ma pessimo passatore, ma uno a scelta tra A.J. Schurr e Matt Kaufmann, entrambi molto più a loro agio quando devono passare un ovale e non necessariamente tenerlo in mano e correre: questo potrebbe dare una nuova dimensione all’attacco Army (sempre comunque basato sulle corse seppure con una OL molto sottopeso, e vedremo che è un tema ricorrente tra poco), con possibili maggiori spazi per i ricevitori, tra cui Xavier Moss, che dovrebbe ancora essere il migliore WR del lotto.

Saranno comunque sempre i RB la principale minaccia per le difese avversarie e i ritorni dei tre giocatori che hanno visto il maggior numero di portate lo scorso anno non possono che essere di giovamento: Terry Baggett, Larry Dixon e Trenton Turrentine si candidano quindi nuovamente ad essere parte fondamentale del backfield.

Per quanto riguarda la difesa è difficile costruire qualcosa di decente quando il tuo DL più pesante pesa 257 libbre (tanti bazzicano la quota 300), il tuo LB più pesante ne pesa 225 e un solo membro delle tue secondarie supera le 200.

Alla luce di questo la difesa Army vede il ritorno di molti starter ma la cronica leggerezza difensiva è una delle cause per cui, tra le altre cose, i Black Knights sono stati in fondo (ma molto in fondo) alle classifiche statistiche per yards subite contro le corse e punti subiti.

La difesa 3-4 vedrà ancora schierati in linea Mike Ugenyi, Robert Cough e Richard Glover, i tre starter 2013, cosa che invece non potrà accadere tra i LB, che devono fare i conti con la partenza dei tre migliori placcatori della scorsa stagione e che vedono tra gli altri titolari anche Jeremy Timpf, recruit appena arrivato che ha saputo guadagnarsi i galloni sul campo molto in fretta. Le secondarie, invece, vedranno ancora il talento di Geoffery Bacon, S dal buon potenziale, quale migliore elemento del reparto.

L’unica sfida off-limit per Army è senza dubbio quella contro Stanford, mentre tutto il resto è un mix tra sfide classiche (Air Force e Navy), squadre in decadenza (Wake Forest, Connecticut) e università minori: il mio personale pronostico li vede vincitori in almeno 5 sfide, ma la schedule è davvero molto facile e non è esclusa qualche ulteriore W.

NAVY MIDSHIPMEN

Onore all’HC Ken Niumatalolo, capace di riportare, alla sesta stagione completa sulla sideline dei Midshipmen, il quinto record positivo (ampiamente, pure) della sua carriera da capo allenatore, aggiungendo inoltre la sua seconda vittoria in un Bowl: il tutto grazie ad una triple option purissima in cui il fatto che il QB completasse circa 4-6 passaggi per partita non era un problema, a patto che corresse per circa un centinaio di yards e segnasse TD a iosa (i 7 contro San Jose State, uniti a più di 200 yards corse rendono bene l’idea).

1386918751000-USP-NCAA-Football-Navy-at-San-Jose-StateQuesto QB corrisponde ovviamente al nome di Keenan Reynolds, che si presenta alle porte della stagione con ancora le chiavi della squadra ben salde in mano e con la voglia di riscrivere i suoi numeri.

La squadra però pare avere un talento limitato intorno a lui, ad esempio nel parco WR, dove il solo DeBrandon Sanders ha avuto più di 10 ricezioni nella scorsa stagione, partendo per di più dalla posizione di RB, essendo lui principalmente ciò. Proprio i RB sono un notevole interrogativo per Navy, in quanto nel 2013 ben otto giocatori hanno dalle 220 alle 420 yards di produttività, senza che emergesse un giocatore fra gli altri.

Anche in questa stagione Niumatalolo ha molta scelta nel ruolo (sei dei citati otto giocatori sono di ritorno) ma potrebbe affidarsi, almeno per l’inizio, ai più esperti Geoffrey Whiteside e Noah Copeland.

La difesa vede la partenza dei due migliori LB della scorsa stagione, Cody Peterson e DJ Sargenti, e ciò sarà un problema per la difesa dei Midshipmen in quanto difficilmente rimpiazzabili: questo compito toccherà, con ogni probabilità, a Jordan Drake e Don Pearson, mentre davanti a loro in linea ci sarà ancora Will Anthony, miglior DE della scorsa stagione con 20 tackles.

Le secondarie, infine, vedono la partenza di soli 2 giocatori sui 9 che hanno messo piede in campo nella scorsa annata e questo è un ottimo segno: il gruppo composto da Parrish Gaines, Brendon Clements e Kwazel Bertrand con un anno di esperienza in più può essere uno dei punti fermi della squadra della marina.

Se il calendario riservava ad Army molte possibilità di fare bene, ancor meglio è quello di Navy: solo le sfide contro Ohio State e Notre Dame sono fuori portata, mentre le migliori altre avversarie saranno Rutgers, San José State e poco poco altro. Si sente un forte odore di 2009, quando la squadra arrivò a conquistare 10 vittorie e quella doppia cifra, anche per quest’anno, pare non essere utopia.

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