ACC-FL’Atlantic Division quest’anno vanta il pregio di schierare i campioni nazionali in carica.

Florida State è tornata alla vetta della nazione rispolverando antichi sapori di vittoria, ed ora la missione di Jimbo Fisher e dei ragazzi rimasti dalla cavalcata vincente è quella di scrollarsi di dosso tutti gli avversari che vorranno infliggere una sconfitta ai detentori del titolo.

Si rinnova la grande rivalità con Clemson, che ha perso Boyd e Watkins ma ha talento per competere, si accoglie Louisville, addizione di prestigio a livello competitivo, la quale ritrova Bobby Petrino e cercherà di insidiare i Seminoles. Per il resto la qualità si abbassa, con North Carolina State, Boston College e Wake Forest a ricostruire più o meno daccapo, e Syracuse a stare nel mezzo.

FLORIDA STATE SEMINOLES

Un anno fa la preoccupazione maggiore dei Seminoles era quella di superare indenne la sfida contro una Clemson che sembrava attrezzata per contendere ai massimi livelli, oggi invece ritroviamo la squadra allenata da Jimbo Fisher fresca del raggiungimento di un traguardo che non si pensava arrivasse così presto, ma che attesta la grande qualità del processo di reclutamento che l’head coach ha messo in atto da quanto ha preso il posto del leggendario Bobby Bowden. L’obiettivo era chiaramente quello di tornare a vincere un National Championship e restituire prestigio all’università, ed il titolo è arrivato con una o due stagioni di anticipo rispetto a quanto preventivabile.

Jameis Winston

Jameis Winston

Una delle ragioni è senza dubbio riconducibile alla qualità delle prestazioni del quarterback Jameis Winston, che nel 2013 era un redshirt freshman privo di qualsiasi esperienza a questi livelli competitivi e che rappresentava, nonostante il chiaro talento, un lecito dubbio per le ambizioni di squadra. La sua stagione è stata invece semplicemente straordinaria, non solo per le oltre 4.000 yards su passaggio con 44 mete tra passaggi e corse, ma pure per la leadership con cui ha condotto l’attacco ad ogni huddle, per la capacità di sdrammatizzare, per il dominio mostrato nei confronti degli avversari, e per la maturità con cui ha affrontato una finale dove la sua squadra si è trovata in svantaggio per la prima volta in stagione. Winston si ripresenta ai nastri di partenza con un anno di esperienza alle spalle, un titolo vinto ed un Heisman Trophy in saccoccia, con la possibilità di migliorare quanto già fatto lavorando in special modo su qualche turnover inutile, ed il fatto che possa giocare ancora meglio rende realistica la difesa del massimo trofeo del college football per una squadra che deve sostituire tanti protagonisti della cavalcata vincente tra Nfl e termine del periodo di eleggibilità sportiva.

Preoccupazione che non riguarda la linea offensiva, la quale ha perso il centro Brian Stork, ma ripropone quattro titolari in grado di fornire consistenza sulle corse e protezione al quarterback grazie alle sicurezze fornite da giocatori come il tackle sinistro Cameron Erving, e l’unico nuovo membro del quintetto, Austin Barron, vanta comunque una manciata di partecipazioni da titolare che certo non guastano. Tre Jackson, che come Erving è giunto all’anno da senior, è una tra le guardie più consistenti di tutta la conference.

Il settore più colpito dal ricambio generazionale è quello dei wide receivers, che hanno salutato Kelvin Benjamin e la sua leggendaria presa sigilla-titolo lasciando un giocatore in grado di dominare fisicamente, e perso contemporaneamente Kenny Shaw, altro importante punto di riferimento per il gioco aereo. La responsabilità passa quindi sulle spalle di Rashad Greene, firmatario di 1.128 yards durante lo scorso campionato, che condividerà lo spazio di titolare con il quasi omonimo Christian Green, giocatore più massiccio fisicamente, includendo pure i preziosi contributi del tight end Nick O’Leary, una delle armi più importanti dell’attacco. Preoccupa il fatto che escludendo Greene nessun altro ricevitore abbia più di 13 prese all’attivo, e la recente notizia dell’arresto del sophomore Jesus “Bobo” Wilson lascia ulteriormente scoperta una posizione che vedrà emergere qualcuno tra Ja’Von Harrison, Ermon Lane e Travis Rudolph, tutti freshmen.

Il backfield vedrà l’ex safety Karlos Williams titolare a pieno regime per la prima volta, dopo una stagione molto positiva passata ad alternarsi con Devonta Freeman, oggi ai Falcons in Nfl, e James Wilder Jr.. Williams ha completato la sua transizione da difesa ad attacco compilando 705 yards e registrando ben 11 mete, risultando peraltro primo di squadra per yards a portata con 8.2. L’assenza di Freeman toglie all’attacco un running back in grado di ricevere con sicurezza, ragione per la quale non si vede l’ora di scoprire il potenziale dell’esplosivo Dalvin Cook, pezzo pregiato del recruiting, il quale potrebbe giocare presto mettendo in campo una velocità fulminante abbinata ad un fisico già pronto (6’0 per 210 libbre) per questi livelli.

La difesa avrà un nuovo coordinatore, Charles Kelly, che sostituisce Jeremy Pruitt, trasferitosi a Georgia. Anche qui la profondità del roster sarà la chiave decisiva, in quanto il reparto che ha concesso solo 12.1 punti a partita, primo di tutta la nazione, deve sostituire pezzi chiave come Timmy Jernigan, Telvin Smith e LaMarcus Joyner, tre fra i maggiori produttori di placcaggi per perdite di yards di squadra. Il fronte sembra ben attrezzato soprattutto per merito della presenza di Mario Edwards Jr., defensive end dal quale ci si attende tantissimo in un ruolo full-time dopo aver messo a segno 3.5 sacks e 9.5 placcaggi dietro la linea di scrimmage ed il quale può schierarsi all’esterno come all’interno della linea; i contributi – enormi – di Jernigan saranno invece rimpiazzati da un trio che funzionerà a rotazione, con il rientrante Eddie Goldman sicuramente confermato da starter.

Terrance Smith è l’unico titolare di vecchia conoscenza per il settore linebackers, il quale dovrà trovare ideali candidati per sostituire un elemento versatile come Telvin Smith, capace di difendere corse e passaggi effettuando nel contempo interventi decisivi, quindi il compito non è esattamente tra i più facili. Per esperienza la scelta dovrebbe cadere su Ukeme Eligwe e Reggie Northrup, tuttavia giocatori emergenti come Matthew Thomas e Ro’Derrick Hoskins si sono fatti sentire durante le prove primaverili, e per loro è previsto un utilizzo in pacchetti difensivi particolari data l’abilità di allinearsi sia da defensive ends situazionali che da pass rushers partendo da più indietro.

Le retrovie rappresentano il problema meno grave, in quanto il talento non più presente sarà sostituito da una contropartita più che adeguata. Le secondarie sono tra i reparti più solidi e profondi di tutto il panorama collegiale, il pacchetto safety sarà interamente nuovo ma non per questo privo di esperienza, in quanto Nate Andrews, che sarà l’ultima linea di difesa, ha già dato grossi contributi durante la scorsa campagna vincente, collezionando un sack, 4 intercetti e 3 fumbles forzati. Grazie alla presenza di corners come Jalen Ramsey ed alla possibilità di contare su un pacchetto nickel molto affidabile, ci sono tutte le premesse per poter ripetere le 156 yards aeree concesse un anno fa, miglior risultato della nazione.

Gli special teams dovranno trovare un punter affidabile e si appoggeranno nuovamente sulla presenza del ritornatore Levonte Whitfield, uno dei protagonisti della partita per il titolo. Rientra inoltre Roberto Aguayo, kicker capace di infilare 21 dei 22 field goals tentati e vicitore del Lou Groza Award.

Le perdite di talento sono state ingenti per i Seminoles, ma se c’è una cosa che Jimbo Fisher ha fatto molto bene in questi anni è stato il recruiting di ragazzi molto forti. Ciò ha garantito pochi dolori nel ricambio di giocatori, nonché uno sviluppo del roster che ha messo molti ragazzi nelle condizioni di essere chiamati dalla Nfl. Winston è tra i migliori quarterbacks d’America ed il gioco di corse funziona a dovere, la difesa è pronta a dominare ancora. Il calendario vede un’apertura non facilissima contro Oklahoma State ed una sfida contro Notre Dame, oltre alla classica divisionale contro Clemson, che da un paio d’anni decide la Atlantic. Le premesse per puntare quantomeno alla Final Four ci sono tutte.

CLEMSON TIGERS

Dabo Swinney sta attuando con successo la politica dei piccoli passi, cercando di trasformare la cultura di una Clemson abituata spesso a fallire gli appuntamenti più importanti. Per qualcuno questo non è cambiato, almeno a giudicare dalla disfatta della stagione scorsa contro Florida State che ha chiuso anzitempo un’annata piena di speranza, ma se non altro il programma di football ha portato a casa vittorie in doppia cifra per tre anni consecutivi, ed è arrivata la prima affermazione prestigiosa dell’era Swinney, la vittoria nell’Orange Bowl. Non sarà facile ripetersi, perchè mancheranno due pezzi offensivi molto importanti, Tajh Boyd e Sammy Watkins, con il primo che ha lasciato la carriera universitaria da recordman locale, ed il secondo che ora terrorizzerà le secondarie di tutta la Nfl grazie ad istinti da playmaker difficilmente reperibili.

Il nuovo quarterback è stato deciso durante gli allenamenti di primavera e sarà Cole Stoudt, già presente nel garbage time di diverse partite ed autore di 5 passaggi da touchdown poco significanti, ma all’offensive coordinator Chad Morris è piaciuta molto la sua percentuale di completi, quasi l’80% e la sua capacità decisionale in fase di lancio, aggiunta ad una discreta mobilità, tutte caratteristiche che si sposano con i principi base di una spread offense che ha maturato 40 punti a partita. Stoudt è un senior, quindi il futuro porta un altro nome, quello di Deshaun Watson, un ragazzo che ha già giocato la spread a livello di high school e che promette davvero bene.

Lo schieramento base a tre ricevitori ha ovviamente subito diverse modifiche, in quanto oltre a Watkins si deve rinunciare pure a Martavis Bryant, capace di arrivare a quota 828 yards e 7 mete. I nuovi titolari saranno i backups dello scorso anno, con Mike Williams chiamato a contribuire a tempo pieno dopo una stagione conclusa con 15.8 yards per ricezione e 3 mete, ed un Adam Humpries, wide receiver di possesso che può sfruttare il fisico per smarcarsi e farsi largo nel traffico. Charone Peake titolare lo era già invece un anno fa, ma l’infortunio al crociato anteriore ha fatto terminare la sua annata anzitempo, facendogli scrivere solamente 84 yards con una meta in 8 ricezioni complessive. Le seconde linee saranno quasi interamente formate da freshmen, su tutti Artavis Scott e Demarre Kitt, mentre si attende di capire quale potrà essere il contributo del tight end Jordan Leggett, sophomore che ha giocato un po’ al di sotto delle aspettative e che ancora non ha tolto il posto di titolare a Stanton Seckinger.

La scadenza dell’eleggibilità sportiva del running back Roderick McDowell, che ha scritto il millino di yards nel 2013, ha portato una situazione confusionaria per il backfield. I candidati sono tanti ma nessuno è emerso staccandosi dalla concorrenza, per un motivo o per l’altro, con Zac Brooks perennemente alla presa con gli infortuni. Qualora dovesse patire ulteriori problemi fisici Brooks non sarebbe più lo sterter designato lasciando probabilmente il posto ad uno tra Wayne Gallman e C.J. Davidson, di stile potente il primo, e molto scattante il secondo. La linea offensiva vede rientrare tre dei vecchi titolari, su tutti il centro Ryan Norton, il tackle Isaiah Battle passerà da destra a sinistra, e la guardia David Beasley tornerà al proprio posto ma solo a partire dalla seconda gara di campionato, dopo aver scontato la sospensione nell’opener contro Georgia.

Vic Beasley

Vic Beasley

La difesa è risultata molto migliorata rispetto alle precedenti gestioni soprattutto dal punto di vista aereo, i punti concessi sono stati 22.2 ed i placcaggi per perdite di yards ben 123, miglior risultato di tutta la nazione. L’aggressività del reparto che ha prodotto 38 sacks e 30 intercetti sarà garantita dal rientro in blocco dei giocatori più dotati di talento, tra cui figura il leader della linea difensiva nonché futura scelta alta in Nfl, il defensive end Vic Beasley. L’All American ha registrato 13 sacks e si prepara ad un’annata da senior dominante, mentre i compagni di reparto Corey Crawford, l’altro end, e Grady Jarrett, il tackle più forte del roster, si avvantaggeranno ancora una volta delle attenzioni rivolte a Beasley per tentare di eguagliare i 10.5 placcaggi per perdita di yards messi a segno da ciascuno dei due nel 2013.

Possibilità di playmaking ve ne saranno anche nel cuore della difesa, a comandare il quale ritorna un linebacker di notevole impatto come Stephone Anthony, una piccola macchina da tackle capace di accumulare anche 4.5 sacks dimostrando di saper difendere contro le corse (15 atterramenti dietro la linea di scrimmage) e di poter presenziare in campo anche in situazioni di passaggio. Accanto a lui, che resterà come di consueto nel mezzo, verrà schierato Tony Steward, che avrà l’arduo compito di sostituire il miglior placcatore statistico della scorsa annata, Spencer Shuey, e dovrà dimostrare di poter restare fisicamente integro dopo una carriera martoriata da infortuni al ginocchio, e che le sue potenzialità sono tante come dimostrava la sua fama in uscita dalla high school. Lo schieramento partente sarà completato da Travis Blanks, già starter in passato, chiamato a mostrare una maggiore consistenza dopo gli alti e bassi della scorsa stagione, il quale andrà a ricoprire una posizione ibrida tra safety e linebacker.

L’esperienza sarà al servizio delle secondarie nonostante la perdita di Bashaud Breeland, con il safety Robert Smith a fornire leadership e consistenza, ed il collega di reparto Jayron Kearse detentore del miglior risultato di intercetti presi nello scorso campionato con 4. La novità nel ruolo di cornerback si chiama Mackensie Alexander, che durante gli allenamenti di primavera ha aperto gli occhi allo staff grazie ad una velocità davvero fulminea, il che lo mette in lizza per passare lungo tempo in campo a marcare i migliori ricevitori avversari.

Gli special teams devono sopravvivere alla perdita di Chandler Catanzaro, un kicker che qui ha scritto pagine di storia e che ha concluso la sua esperienza collegiale quale secondo miglior marcatore di punti della Acc di ogni epoca. Il junior Ammon Lakip dovrebbe essere il suo sostituto, mentre il punter sarà Bradley Pinion, già titolare nel 2013.

Con facce nuove nei ruoli di quarterback, running back e wide receiver non sarà affatto facile ripetere gli exploit offensivi dello scorso campionato, tuttavia il sistema di Chad Morris, offensive coordinator che ha sempre costruito attacchi molto potenti, si presta a mettere l’attacco nelle potenzialità di segnare ancora valanghe di punti. La difesa costituirà la parte navigata della squadra e dovrà fornire sostegno limitando i passivi e continuando quindi sulla strada dei miglioramenti già intrapresa nel 2013, il calendario potrebbe non aiutare perchè Georgia e Florida State, seppure anch’esse in parte in ricostruzione, vanno affrontate già nelle prime tre partite. I Tigers contano molto sulla loro voglia di vendicare la pesante sconfitta contro i Seminoles di un anno fa, e si propongono come i loro antagonisti più accreditati nonostante i cambiamenti.

LOUISVILLE CARDINALS

L’annata di Louisville sarà colma di cambiamenti da digerire. In primo luogo questa sarà la prima stagione dei Cardinals quali membri della ACC, nella quale hanno sostanzialmente sostituito Maryland dopo aver fatto parte della AAC (originariamente conosciuta come Big East), in secondo luogo l’università vivrà il ritorno di Bobby Petrino ad otto anni dalla sua ultima carica di head coach in loco e questa seconda edizione del tanto discusso allenatore dovrà produrre dividendi immediati voltando pagina dal prolifico quarterback Teddy Bridgewater, e seguire delle aspettative che dopo il 12-1 dello scorso campionato sono salite alle stelle.

L’uomo chiamato alla difficile sostituzione del neo-Vikings sarà Will Gardner, un sophomore dotato di ottima stazza per la posizione ed autore di una prestazione molto convincente durante lo spring game, nel quale ha dimostrato di possedere un buonissimo braccio concludendo con 542 yards e 4 passaggi da touchdown, stabilendo delle connessioni già avanzate con i futuri destinatari dei suoi palloni. L’aspetto che più è mancato al reparto offensivo è stato senza dubbio l’assenza di giocate di grande effetto in determinati momenti di alcune partite, con il reparto finito inevitabilmente in stallo, ma se c’è una cosa che Petrino sa fare, è quella di disegnare schemi creativi per fare male alle difese.

DeVante Parker

DeVante Parker

Per riuscire nell’intento non potrebbe esserci un miglior giocatore di DeVante Parker, ricevitore acrobatico e pronto per una stagione esplosiva, in uscita da un anno dove ha disputato delle ottime gare soprattutto nella seconda parte accumulando 12 prese da touchdown e ben 16.1 yards per pallone ricevuto, un chiaro segno delle sue capacità di provocare giocate ad alto voltaggio. A fargli compagnia vi saranno numerosi giocatori in grado di aiutare Gardner durante il suo primo anno da regista titolare, l’esperienza non mancherà grazie ai rientri di Eli Rogers e James Quick, che hanno atteso il loro turno per emergere, e la velocità è garantita da Kai De La Cruz e Robert Clark, che possono notevolmente migliorare le proprie statistiche grazie all’occasione della vita. Lo schieramento è completato dal tight end Gerald Christian, senior, che ha contribuito alla causa con oltre 400 yards e 4 mete.

Una delle aree di miglioramento è rappresentata dal gioco di corse, che non ha prodotto molte azioni a lunga gittata e che ripropone il titolare dello scorso anno, Dominique Brown, il quale ha statura e stazza per correre in modo punitivo in mezzo ai tackles, e per il quale Petrino ha previsto un utilizzo di 20/25 portate per gara. Il reparto annovera pure Michael Dyer, che è ricordato per essere stato l’offensive Mvp del National Championship vinto da Auburn nel 2010, ma dismesso dai Tigers e pure da Arkansas State per ripetuti problemi fuori dal campo, il quale dovrà combattere per racimolare chiamate a suo favore contro il true freshman L.J. Scott, le cui sessioni primaverili hanno confermato essere pronto per scendere in campo da subito e dare, tra le altre cose, un grosso contributo al gioco di passaggi.

L’esperienza sarà alla base delle prestazioni di una linea offensiva attenta e coesa, che si propone come uno dei punti di forza di tutta la squadra. Il tackle sinistro Jamon Brown, assieme alle guardie Jake Smith e John Miller, rientrerà per l’anno da senior per rinsaldare un lato molto forte, in una trincea che sommando le presenze di tutti e cinque i componenti arriva a sommare ben 115 partite.

Il reparto difensivo è stato protagonista di immensi miglioramenti durante la presenza di Charlie Strong, oggi head coach di Texas, e si affaccia alla prossima stagione con un look rinnovato, che passa alla 3-4 sotto le direttive di Todd Grantham, il nuovo defensive coordinator in arrivo da Georgia.

Il cambiamento schematico significa nuovi ruoli da digerire, anzitutto per il defensive end Lorenzo Mauldin, che passerà a disporsi da outside linebacker e dovrà trovare modo di ripetere i 9.5 sacks prodotti durante la scorsa stagione. In secondo luogo non sarà affatto agevole la sostituzione di un elemento come Marcus Smith, un pass rusher devastante che ha lasciato la compagnia per la Nfl, con B.J. Dubose e Sheldon Rankins chiamati a contribuire da subito, e DeAngelo Brown cui verrà il difficile compito di produrre giocate consistenti dal mezzo, nel delicato ruolo di nose tackle.

Il settore linebackers diventa un quartetto e dovrà fare a meno di Preston Brown, oggi a Buffalo, ma la profondità è garantita da un congruo numero di giocatori pronti a contribuire da subito. Già detto di Mauldin, che sarà all’esterno e dovrà pressare il quarterback, nel mezzo sarà preziosa l’esperienza di James Burgess, giocatore specializzato nel difendere le corse ed autore di tante giocate importanti, compresi 9 placcaggi dietro la linea di scrimmage, mentre sarà interessante capire la condizione fisica di Keith Brown, una promessa valutata quattro stelle in uscita dalla high school che ha dovuto saltare tutto il 2013 e gli allenamenti primaverili per un infortunio al ginocchio. Per le quattro posizioni richieste, vi sono ad ogni modo almeno sei giocatori che possono contribuire.

Una delle perdite più dolorose da affrontare è stata la doppia dipartita del Louisville Slugger, Calvin Pryor (prima scelta dei Jets) e Hakeem Smith, la quale in un solo colpo ha fatto piazza pulita del ruolo di safety, dove i Cardinals potevano permettersi di essere intimidatori. Se non altro vi sono due autentiche sicurezze rappresentate dai cornerbacks titolari, Charles Gaines e Terrell Floyd, i quali hanno collezionato 9 intercetti totali usufruendo del fatto che gli avversari spesso dovevano rincorrere i Cards nel punteggio tendendo quindi a forzare, mentre i vuoti tra i safety saranno occupati da Gerod Holliman, il quale manterrà il posto fino al rientro dell’infortunato Jermaine Reve, e dal neo-arrivato James Sample, giunto dal junior college dopo aver cominciato la carriera ai Washington Huskies, che ha impressionato a tal punto da essere immediatamente inserito da starter.

Il già citato Gaines ha velocità da vendere ragion per cui sarà confermato anche come ritornatore principale, portandosi in dote dall’anno passato un kick return di 93 yards finito dritto in meta ed una media di 30 yards per azione. Il kicker sarà nuovamente John Wallace, un junior che ha centrato i pali in 20 delle 24 occasioni avute, mentre il punter sarà Ryan Johnson, che ha le potenzialità per essere uno dei migliori nel suo ruolo di tutta la conference dopo aver fatto registrare 41.2 yards per calcio nello scorso campionato.

Louisville, dopo aver conosciuto grossi dolori al termine della prima egemonia di Petrino ed essere risorta sotto le direttive di Charlie Strong, dovrà affrontare un’annata di transizione in un ambiente tutto nuovo, peraltro dovendosi inserire in quella che attualmente è la più forte tra le due divisioni della ACC. La stagione inizierà curiosamente proprio com’era finita la precedente, fronteggiando Miami, ed il resto del calendario è ben più impegnativo di quanto non lo fosse negli anni passati, con Florida State e Clemson a rappresentare ostacoli durissimi, e Notre Dame ad offrire un’altra avversaria di qualità. Il cambio di conference ha comunque mantenuto la stipula del derby con Kentucky, con la quale i Cardinals chiuderanno la regular season.

SYRACUSE ORANGE

Il primo anno di Syracuse all’interno della ACC non è stato certo facile, e si è concluso con un’amara considerazione: gli Orange non sono pronti ad affrontare le migliori squadre di questo raggruppamento. Questo è quanto si può tranquillamente desumere analizzando i pesanti passivi contro Georgia Tech, Florida State e Clemson, che sommano addirittura 146 punti subiti contro una miseria di 17 messi a referto dall’attacco, ed il 4-4 intra-conference svela quindi che la squadra allenata da Scott Shafer ha vinto solamente le sfide più facili che il gruppo proponeva. L’annata si è comunque chiusa positivamente, con la qualificazione per il Texas Bowl e la vittoria contro Minnesota, ma per migliorare nella ACC di strada se ne deve fare ancora tantissima.

Alla guida del reparto offensivo ci sarà ancora il quarterback Terrel Hunt, un giocatore ambivalente in grado di lanciare e correre a seconda della situazione, il quale dovrà sia migliorare le sue cifre che sperare nel miglioramento di un reparto ricevitori che a volte non gli è stato troppo d’aiuto. Hunt ha difatti lanciato 10 passaggi da touchdown aggiungendovi 8 intercetti, rapporto che deve per forza cambiare, totalizzando poco più di 1.600 yards su passaggio e 500 su corsa, registrando 7 segnature personali. Il problema degli Orange è tutto offensivo, nel senso che una buonissima produzione a terra non è corrisposta dall’efficienza del gioco aereo, e nonostante i drive siano continui non sono fruttuosi, come dimostrano i soli 22.7 punti di media segnati.

Il backfield farà a meno di Jerome Smith, il miglior rusher del 2013 che ha deciso di lasciare l’università con un anno di anticipo finendo per non essere scelto, e firmando conseguentemente un contratto da free agent con i Falcons. Una produzione di 914 yards con ben 12 mete dovrà essere rimpiazzata dal suo backup dello scorso campionato, Prince-Tyson Gulley, che potrà beneficiare di un quinto anno di eleggibilità grazie all’ottenimento di una redshirt medica per la stagione 2011, ed il quale sarà chiamato a ricoprire un ruolo più ampio rispetto al passato, trovandosi chiamato in causa più spesso per correre e continuando a sfruttare la sua versatilità per allineamenti occasionali nello slot. Sono previsti degli schemi differenti a seconda della situazione, ed ecco tornare utile un’ampia rotazione di giocatori, con Devante McFarlane pronto a subentrare per tutte le corse da sviluppare all’esterno, ed uno tra Adonis Ameen-Moore e George Morris II pronti per affrontare le portate più fisiche.

Ashton Broyld

Ashton Broyld

Per rinforzare il gioco aereo si punta molto sull’accoppiata formata da Ashton Broyld, ricevitore di talento capace di catturare 52 palloni l’anno passato, e Jarrod West, dietro ai quali si sviluppa una folta ed interessante schiera di freshmen che sta cercando di conquistarsi il posto in allenamento. Coach Shafer ha puntato tantissimo sul ruolo in fase di recruiting riconoscendolo quale chiaro punto debole del reparto offensivo, ora si attendono i potenziali contributi di giovani come Steve Ishmael, longilineo e di eccellente statura (6’3) che può creare frequenti squilibri di marcatura, e Brisly Estime, altro ragazzo di discrete attese.

La linea offensiva è più che mai aperta alla competizione, e chi vincerà il posto di titolare dovrà adeguarsi ai nuovi ritmi che l’attacco vuol praticare, molto più rapidi di prima tra uno snap e l’altro. La leadership appartiene senza dubbio al tackle Sean Hickey, il migliore del gruppo, che assieme alla guardia Rob Trudo forma un lato sinistro di grande sicurezza ed esperienza. Il centro sarà John Miller, ragazzo arrivato dal junior college, mentre i ruoli a destra sono in corso di definizione, con il tackle Ivan Foy impegnato a riprendersi il posto dopo aver scontato una sospensione accademica ed aver di conseguenza saltato lo spring game.

La difesa dovrà sostituire le eccellenti produzioni del tackle Jay Bromley e del linebacker Marquis Spruill, impresa tutt’altro che facile. La linea difensiva dovrà chiedere aiuto a più giocatori per sopperire a tale mancanza, la linea propone il defensive end Robert Welsh, reduce da una stagione con 4 sacks e chiamato a sobbarcarsi una responsabilità maggiore, e potrebbe esserci molto spazio pure per Rob Thompson, reclutato dall’università per giocare da tight end ma convertito alla difesa, e che conta già un anno di esperienza da quest’altro lato della trincea.

Le buone notizie pervengono dal settore linebackers, nel quale si ritroveranno a giocare assieme due dei migliori performers del 2013, Cameron Lynch e Dyshawn Davis, ambedue classificatisi nei primi posti statistici per placcaggi messi a segno. Lynch si è dimostrato il più polivalente grazie all’abilità nell’andare alla ricerca occasionale del quarterback come pure produrre giocate dietro alla linea di scrimmage anche contro le corse, quest’ultima specialità pure di Davis. Detto dei due esterni, nel mezzo al momento è prevista la presenza di Marqez Hodge, il quale si è guadagnato il posto durante le sessioni primaverili, questo fino all’incerto rientro di Luke Arciniega, che non ha ancora terminato la riabilitazione dopo un’operazione chirurgica al fianco.

Le secondarie costituiscono un’altra fonte di potenziale preoccupazione, in quanto non potranno beneficiare della stessa qualità di pressione da parte della linea difensiva, ed oltre ai titolari non vi sono grosse alternative. Oltre a questo, manca quasi totalmente un elemento, con la sola esclusione del safety Durell Eskridge, in grado di produrre giocate in grado di fare la differenza. Il collega Ritchy Desir occuperà la posizione strong trovandosi titolare per la prima volta, mentre i due corners saranno Brandon Reddish e Julian Whigham, nessuno dei quali ha l’intercetto tra le proprie specialità.

Gli special teams dovrebbero ritrovare i preziosi contributi del kicker Ross Krautman, che ha saltato gran parte del 2013 per un’operazione al fianco, mentre il posto di punter è nelle mani sicure di Riley Dixon, che con le sue 42.1 yards di media per calcio rappresenta uno dei migliori giocatori del ruolo di tutta la conference.

Se la stagione degli Orange terminasse con un altro bilancio di 7-6, sarebbe sicuramente un successo. Shafer sta cercando di continuare i progressi che il predecessore Doug Marrone aveva portato in un programma decadente, l’inserimento nella ACC al suo primo anno in panchina non ha aiutato, e questo secondo potrebbe essere anche più difficile. C’è un attacco da far funzionare, una difesa che ha perso due playmakers di grande consistenza, ed un calendario terribile, con forze come Florida State, Clemson, Duke, Louisville e Notre Dame da fronteggiare per cercare la terza qualificazione consecutiva per un Bowl.

NORTH CAROLINA STATE WOLFPACK

La prima stagione di coach Dave Doeren alla guida dei Wolfpack si è rivelata, per diversi motivi, un disastro. Tanti giocatori inesperti, infortuni, poca profondità in alcuni settori sono stati tra i principali motivi di una disfatta che ha visto la stagione cominciare bene contro una competizione di secondo livello, per poi vedere il 3-1 iniziale affondare completamente internamente alla conference, con la conseguenza di un pessimo 0-8 e l’ultimo posto della Atlantic Division.

Jacoby Brissett

Jacoby Brissett

Una delle buone notizie in arrivo per il reparto offensivo è che non si dovranno più utilizzare due quarterbacks che giocano male, come fu il caso durante la scorsa annata sia per Pete Thomas che per Brandon Mitchell. Il nome nuovo, che poi tanto nuovo non è, arriva da Florida ed ha pazientemente atteso di poter tornare eleggibile per il football dopo il cambio di università. Jacoby Brissett, che aveva perso ai Gators la competizione per il posto da starter, è un miglioramento istantaneo rispetto agli altri due colleghi, ed ha già mostrato le sue potenzialità durante uno spring game che ha sostanzialmente dominato terminando con 365 yards e due passaggi vincenti. Il sistema offensivo è molto differente da quello praticato a Florida, ma tende a favorire il quarterback, dato che la percentuale di passaggi chiamati è molto più alta rispetto alle corse.

A Brissett servirà però una grossa mano da un reparto ricevitori abbastanza privo di sicurezze. Il wide receiver più esperto è Brian Underwood, responsabile di appena 382 yards ed una sola meta ed utilizzato saltuariamente per schemi di corsa, le alternative saranno i sophomore Marquez Valdes-Scantling, giocatore più alto e fisico, e Jumichael Ramos, 24 ricezioni per 342 yards. Potrebbe tuttavia esserci spazio per l’esplosione del true freshman Bo Hines, che è pronto per giocare da subito e potrebbe già prendersi un posto nello schieramento titolare dopo aver messo a ferro e fuoco la difesa nello spring game (10 ricezioni per 132 yards) ed aver mostrato un’intesa molto interessante con Brissett. Il backfield ritrova il suo leader statistico dell’anno passato, Shadrach Thompson, che ha terminato la stagione con 768 yards e 4 mete.

Da tempo i Wolfpack non schierano una linea offensiva decente, ed il rientro del tackle sinistro Rob Crisp è la miglior notizia che il programma potesse ricevere. Crisp ha perso 10 partite per problemi legati a diversi traumi cranici riportati, ma ha ottenuto una medical redshirt per un quinto anno di eleggibilità. Sarà leader di un gruppo che andrà a schierare in blocco il quintetto dello scorso anno, con l’aggiunta di tanti freshmen che lotteranno per ottenere qualche snap e che rappresentano il chiaro futuro della trincea dopo la prima sessione completa di recruiting condotta da Doeren.

La difesa giocherà con un nuovo schema di base, in quanto l’intenzione è quella di essere più rapidi, leggeri e di provocare un maggior numero di turnovers per tentare di diminuire i 30 punti di media presi a passivo. Si partirà con un pacchetto nickel fisso composto da una 4-2-5, con previsione dunque di utilizzare dei giocatori in ruoli ibridi per confondere le idee al quarterback avversario.

La linea difensiva ha perso il contributo di Darryl Cato-Bishop ma ritrova la presenza del defensive end Art Norman, autore di 4.5 sacks e 9 placcaggi complessivi dietro la linea di scrimmage. Ci sarà tanta competizione, sia per le perdite sopportate che per la mancanza di efficienza nel ruolo di defensive tackle evidenziata dalle debacle numerose del 2013, e potrebbe esserci molto spazio per freshmen pronti a contribuire come Kentavius Street e Justin Jones. Entrambi daranno battaglia a Mike Rose per uno dei posti da defensive end, ma ambedue posseggono in alternativa la taglia per giocarsi qualche down all’interno della linea, soprattutto nelle situazioni di passaggio dichiarato.

Con la dipartita di D.J. Green e Robert Caldwell il settore linebackers è sostanzialmente da ristrutturare, in quanto ci si dovrà rivolgere ad un paio di backups dello scorso anno per occupare i due posti creati dal nuovo schema. L’intenzione è quella di inserire M.J. Salahuddin e Rodman Noel nella competizione con il rientrante Brandon Pittman, mentre il ruolo ibrido sarà quasi sicuramente occupato dal freshman Germaine Pratt, il quale ha mostrato delle potenzialità assolutamente intriganti e può restare in campo in qualsiasi situazione di gioco, presentandosi da safety o da linebacker a seconda dello schieramento offensivo.

Il corpo delle secondarie sarà costituito da altri elementi molto giovani, forse troppo per questo tipo di competizione, e Doeren spera che il reparto possa crescere per poi fiorire nel prossimo biennio. I due corners titolari saranno Juston Burris e Jack Tocho, mentre i due restanti spot di safety dovrebbero essere occupati dal junior Hakim Jones e da Jarvis Byrde, giunto all’ultimo anno collegiale ed alle prese con il recupero dal’ennesimo infortunio al ginocchio della sua carriera, in alternativa il freshman Josh Jones è pronto a dispensare colpi duri e destra e a manca, proprio come ha fatto in primavera.

Gli special teams sono tra i peggiori di conference nella copertura difensiva dei ritorni di calcio, e devono inoltre sostituire un importante pezzo del returning game come Rashard Smith, il quale faceva la differenza sia a livello di posizioni di ripartenza che di contributo al tabellone, grazie alle sue due mete. Il kicker Niklas Sade giocherà l’anno da senior dopo aver registrato notevoli miglioramenti di anno in anno, mentre il punter sarà ancora Will Baumann, altro elemento affidabile.

Le previsioni non sono certo rosee per i Wolfpack, Dave Doeren ha tanto lavoro da fare prima di riportare il programma a poter contendere per una piazza al sole, e deve attendere che le modifiche apportate al roster crescano e paghino dazio. Nel frattempo non gli resta che permettere ai giovani di fare esperienza, anche se il calendario, più agevole di un anno fa, potrebbe far ottenere un massimo di cinque o sei vittorie. Se arrivasse la qualificazione alla postseason, sarebbe festa grande.

BOSTON COLLEGE GOLDEN EAGLES

Nonostante non siano più i bei tempi di Matt Ryan, c’è da ammettere che il primo anno di Steve Addazio alla guida dei Golden Eagles è stato un successo inaspettato. Dopo essere caduti in basso prima del licenziamento di Frank Spaziani ed aver toccato quota due sole vittorie nel 2012, i ragazzi di Boston hanno ricevuto un’iniezione di energia dal nuovo head coach, che ha saputo ripetere il buon operato fatto vedere a Temple facendo eseguire alla squadra un salto che ha addirittura portato alla partecipazione ad un Bowl. I risultati sono stato molto discontinui, ma il progresso è stato innegabile.

L’attacco è stato sostenuto a lungo dalle possenti gambe di Andre Williams, finalista per l’Heisman Trophy dopo una stagione a dir poco straordinaria dove ha corso per oltre 2.000 yards e segnato 18 mete, collezionando ben quattro partite oltre quota 200 yards. Era lui il motore di tutto il reparto, il giocatore cui rivolgersi quando c’era da controllare l’orologio o da muovere le catene, ed ora ci sarà da rivolgersi a non meno di tre giocatori per capire come andrà affrontata la sostituzione. Nonostante ciò, Addazio è un coach che corre pesantemente ed il concetto è destinato a non cambiare, si farà affidamento sulle potenzialità di playmaker del leggero ma elusivo Myles Willis, che ha corso per 346 yards e 2 mete nel poco spazio ricevuto, e su due cambi come Tyler Rouse ed il freshman Jonathan Hilliman, un recruit valutato quattro stelle.

Salutato Chase Rettig, il posto di quarterback non perderà nulla in esperienza dato che il titolare dichiarato sarà Tyler Murphy, trasferitosi da Florida, università con la quale era sceso i campo per nove volte durante il 2013. Murphy ha vinto il posto da starter grazie alla sua velocità di esecuzione, alla capacità di sfuggire alla pressione allungando le azioni, e ad una miglior precisione rispetto ai suoi contendenti, cozza a puntino che il gioco di corse sia comunque restato il fulcro dell’attacco, in quanto il regista non è dotato di un braccio potente e non ha la possibilità di effettuare grandi giocate in profondità, essendo più adatto a ricezioni corte, slants e hooks. Non sarà certo il miglior quarterback disponibile sulla piazza, ma il fatto che abbia giocato nella SEC non può che deporre a suo favore.

Il grosso punto di domanda è rappresentato da una batteria ricevitori che si ripresenta ai nastri di partenza falcidiata da partenze inaspettate (in tre hanno lasciato il programma, probabilmente perché si correva troppo…) e termini di eleggibilità, con il faro Alex Amidon giunto alla fine della carriera collegiale con una stagione da 1.000 yards. Regna l’incertezza, in quanto l’esperienza dei tre giocatori progettati quali titolari è praticamente pari a zero, con il solo Dan Crimmins a possedere un curriculum significativo: una delle soluzioni adottate è stato lo spostamento di David Dudeck da running back a ricevitore, e si spera che Bobby Swigert, fuori per tutto il 2013 per un infortunio al ginocchio, possa mostrare progressi immediati.

Da Florida viene anche il nuovo left tackle offensivo, Ian Silberman, che condividerà il posto in trincea assieme ad altri quattro seniors. La parte centrale dello schieramento, responsabile per la buona riuscita delle corse, ritorna al completo con il centro Andy Gallik e le guardie Harris Williams e Bobby Vardaro.

L’effetto-Addazio ha portato notevoli benefici alla difesa, che è passata dalla miseria dei 6 sacks totali del 2012 ai 35 della scorsa annata, così come migliorati sono i numeri riguardanti i turnovers provocati. La linea difensiva va praticamente ricostruita con la sola eccezione del promettente tackle Mehdi Abdesmad, che ha comunque saltato gran parte della stagione per un’operazione al ginocchio, il gioco del front four sarà determinante per l’efficienza difensiva e conterà sulla fisicità di elementi come l’end Brian Mihalik (6’9 per 288 libbre) e sul true freshman Harold Landry, di cui si parla benissimo e che in uscita dalla high school era considerato tra i migliori nel ruolo.

Manny Asprilla

Manny Asprilla

Importanti saranno anche le giocate dei linebackers, che recuperano l’esperienza di Steven Daniels, forse l’unico sicuro del posto di titolare. In gioco vi sono Josh Keys, che sembra attrezzato per sostituire Kevin Pierre-Louis, ed il senior Sean Duggan. Le secondarie hanno usufruito di un’ottima pass rush ma hanno concesso quasi 270 yards su passaggio ugualmente, uno dei peggiori risultati della nazione. Molti elementi hanno superato i 60 placcaggi stagionali ma il dato non è certo benevolo, anzi, rispecchia l’eccessivo numero di interventi necessari a fermare gli avversari una volta già preso il guadagno. Il membro più in vista è il corner Manny Asprilla, giocatore molto aggressivo che piazza l’intercetto occasionale ed ha racimolato 7 placcaggi per perdita di yards, mentre la coppia di safety sarà formata dagli esperti Sean Sylvia e Dominique Williams.

In seguito alla scaduta eleggibilità del kicker Nate Freese, che aveva infilato gli ultimi 16 calci consecutivamente, il ruolo sarà probabilmente ricoperto dal punter Alex Howell, che ha dimostrato sicurezza durante la primavera. Riceverà la sfida del freshman Mike Knoll, il quale punta pure lui a calciare i field goals, ed un altro esordiente potrebbe essere chiamato ad incidere sui ritorni, con Sherm Alston gettato da subito nella mischia.

Difficile arrivi un numero di vittorie che possa migliorare quanto già fatto l’anno passato, resta però la certezza che la squadra di Addazio sarà difficile da affrontare per chiunque. Mentalmente e fisicamente ben preparata, Boston College possiede un attacco fisico che nonostante l’assenza di Williams può ritrovare una consistenza vicina a quella già fatta vedere un anno fa, ed una difesa che nonostante abbia cambiato molti visi punterà tutto sulla pressione da mettere al quarterback. Qualora arrivasse un’altra stagione da Bowl, l’impresa sarebbe sicuramente riuscita in pieno, anche se la seconda parte del calendario sarà davvero difficile.

WAKE FOREST DEMON DEACONS

La quinta stagione perdente consecutiva ha portato all’inevitabile, ovvero alle dimissioni dell’head coach Jim Grobe, che era a Winston-Salem da dodici anni ed al quale resterà per sempre legato il ricordo della leggendaria stagione 2006, quando Wake Forest concluse con il suo miglior bilancio di sempre, 11-3, qualificandosi per l’Orange Bowl. Si apre una nuova epoca ma non senza difficoltà: il nuovo capo allenatore è Dave Clawson, che si porta appresso una dote molto apprezzata in ambito sportivo, ovvero quella di giungere in squadre storicamente perdenti tramutandole in vincenti, esercizio che gli è riuscito piuttosto bene nelle tre tappe più famose della sua carriera, Fordham, Richmond e, fino allo scorso campionato, Bowling Green, la quale è diventata una forza della MAC.

L’impresa ricostruttiva è tutt’altro che rosea, se si pensa che l’attacco non vedrà rientrare praticamente nessuno dalla scorsa edizione del programma. Sono difatti terminate le carriere collegiali del quarterback Tanner Price, del wide receiver Michael Campanaro, due pezzi importanti della linea offensiva ed entrambi i running back che avevano apportato la maggior produzione alle corse. Uno dei pregi di Clawson è quello di essere un allenatore capace di adattare le sue filosofie al personale a disposizione, e non il contrario, e questo potrebbe in qualche modo agevolare il compito di tirare su dal nulla l’intero reparto offensivo.

C’è competizione aperta, soprattutto nel ruolo principale del reparto, dove Tyler Cameron, sophomore, è leggermente favorito sulla concorrenza per prendere i gradi di starter ma viene tallonato da vicino da Kevin Sousa, il quale era stato convertito a ricevitore ed ora ritorna in cabina di regia. Nessuno dei due ha strabiliato durante la primavera commettendo errori di lettura e risultando poco efficiente, il che lascia aperta la porta all’intromissione di due true freshmen, Travis Smith e John Wolford, quindi da qui alla gara di apertura può ancora accadere di tutto.

Il reparto ricevitori vedrà presenziare tre sophomore, nessuno dei quali superiore alle 221 yards stagionali, ed un transfer dal junior college, con il pericolo che la chimica arrivi solo nel tardo campionato qualora non venga scelto un regista definitivo. Tyree Harris e Jared Crump sono segnati attualmente quali titolari, mentre il terzo posto disponibile nel pacchetto dovrebbe andare a E.J. Scott, ex-Virginia, con Zach Gordon quale novità nel ruolo di tight end. Il backfield farà affidamento sul veloce Orville Reynolds e sula potenza del goal-line back Dominique Gibson, ma anche in questo caso saranno date delle occasioni a degli esordienti veri e propri, con Tyler Henderson e Isaiah Robinson a giocarsi la possibilità di rubare spazio ai veterani. Da inventare è pure la linea offensiva, che vede due tackle come Dylan Intermann ed Antonio Ford da piazzare a seconda di chi giocherà quarterback (si attende di sapere con quale mano lancerà il prescelto), mentre il centro Cory Helms ha tutte le carte in regola per essere il pezzo forte del gruppo.

Come per l’attacco, che vede la presenza di Warren Ruggiero quale coordinatore, Clawson si è portato appresso un altro uomo di fiducia da Bowling Green per gestire la difesa. Mike Elko trasporterà la sua filosofia difensiva basata su una zona con schieramento 4-2-5, incentrando quindi la ricerca dei prossimi recruits sulle doti atletiche come l’allineamento da sempre richiede. Il processo di assegnazione dei nuovi ruoli è già cominciato con la transizione di un paio di linebackers a defensive end, tra cui l’interessante Zachary Allen, il quale assieme al junior Desmond Floyd avrà l’improbo compito di eguagliare la produzione regalata l’anno passato da Nikita Whitlock, 82 placcaggi e 9 sacks, praticamente un uomo solo contro l’attacco avversario.

Per i due spot di linebacker ci sono in lizza tre giocatori, il più sicuro dei quali parrebbe essere Marquel Lee, un ragazzo di 215 libbre con misure perfette per questo tipo di schema, che richiede difensori in grado di muoversi con agilità e rapidità per coprire gli spazi. Lee dovrebbe essere accompagnato da Brandon Chubb, secondo miglior placcatore statistico del 2013 con 87 fermate e 3 interventi dietro alla linea di scrimmage, anche se il coaching staff sta considerando di inserire il più mobile Teddy Matthews, che atleticamente rispecchierebbe meglio le esigenze tattiche in fase di difesa contro i passaggi.

Merrill Noel

Merrill Noel

La coppia di cornerbacks per l’ultimo anno a disposizione delle secondarie è una delle migliori della conference, ed è composta da sicurezze come Merrill Noel e Kevin Johnson, i quali hanno intercettato tre palloni ciascuno e regalato prestazioni sempre consistenti. Ryan Janvion sarà l’uomo chiave per allinearsi più vicino al box e contribuire contro le corse, come già fece l’anno scorso accumulando ben 95 placcaggi, mentre uno dei ruoli più importanti, quello di ibrido tra safety e linebacker,sarà occupato da Hunter Williams, ragazzo che sa come coprire gli spazi.

Gli special teams sono un punto debole della squadra, specialmente per quanto riguarda kickoffs e ritorni. Il kicker Chad Hedlund ha sbagliato più di qualche conclusione, mentre il punter Alexander Kindal ha calciato con una media di 39.1 yards.

Con una ricostruzione di tali proporzioni, la pazienza sarà la virtù maggiormente richiesta in quel di Winston-Salem. C’è speranza perché il coach giunto a risollevare le sorti del programma ci sa davvero fare quando si tratta di ripartire da zero, ma una o due stagioni perdenti è quello che probabilmente propone l’orizzonte cui si affacciano i Demon Deacons in questo momento.

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