OKLAHOMA SOONERS

Recruiting

Landry Jones, pilastro dell'attacco dei Sooners

Prima dell’arrivo di Bob Stoops a Norman, Oklahoma provenivano da ben 5 stagione perdenti consecutive, da allora al Memorial Stadium i Sooners sono 72-2, con in bacheca ben 7 titoli della Big 12 e 4 apparizioni nella finale per il titolo (’03-’04-’08), l’ultimo trofeo però risale al lontano 2000.

Questo palmares è il migliori biglietto da visita per attrarre i migliori giocatori della nazione, Stoops e il suo staff lo usano per convincere coloro che sono ancora titubanti, tra gli indecisi non rientrano certo il WR Trey Metoyer, considerato il miglior ricevitore approdato a Norman nell’era Stoops, è fisicamente molto simile ad Akeem Nicks, con mani eccellenti, gran fisico anche se non particolarmente veloce, grazie al talento cristallino potrà presto ritagliarsi lo spazio necessario per ben figurare. Anche il RB Brandon Williams non ha esitato a firmare per Oklahoma: considerato tra i tre migliori RB della nazione, paragonato all’amatissimo Demarco Murray, potrà da subito ritagliarsi spazio importante nell’attacco dei Sooners.

Se al reparto offensivo sono stati aggiunti giocatori di sicuro avvenire, altrettanto si può dire di quello difensivo che nonostante nelle ultime stagioni abbia perso elementi fondamentali (McCoy, Granger, Beal), ha aggiunto giocatori d’impatto immediato: il DT Marquis Anderson è ideale per gli schemi difensivi del DC Venables: atletico e inaspettatamente agile nonostante la stazza, ha la vesratilità necessaria per giocare sia DT che DE, Jordan Phillips e il DE Nathan Hughes sono elementi ideali per la rotazione del reparto difensivo, catarretistica fondamentale della squadra di Stoops, riuscendo così ad avere sempr giocatori freschi in campo.

Attacco

Dopo la partenza con destinazione NFL dell’amatissimo Sam Bradford, in pochi avrebbero scommesso sul QB Landry Jones, in nativo del New Mexico ha terminato la stagione con oltre 4700 yards lanciate, 38 TD e 12 intercetti, al suo secondo anno a Norman ha condotto la squadra da veterano per quasi tutta la stagione, nonstante qualche battuta a vuoto (Texas A&M)

Gli strabilianti numeri dell’attacco dei Sooners non hanno ricalcato quelli della fantastica stagione 2008 (50 TD solo 8 intercetti) ma l’ attacco up-tempo ha messo in seria difficolta difese molto quotate (Florida State, Texas, Nebraska) con questi schemi offensivi il WR Ryan Broyles è letteralmente esploso terminando la stagione con 131 recezioni, 1622 yards condite da 14 ssegnature diventando da subito il bersaglio preferito di Jones: grande velocità, ottime routes, unica etica del lavoro anche in palestra, Broyles era indicato da molti scout come uno dei migliori WR al draft 2011, ma la sua decisione di rimanere un altro anno in quel di Norman indica che i Sooners mirano seriamente al titolo nazionale.

Nota di merito per il sophomore Kenny Stills che alla sua prima stagione in maglia rosso/bianca ha lasciato a bocca aperta perfino Stoops.

Se Jones ha mostrato molte lacune nelle sconfitte dei Sooners (Texas A&M, Missouri) lo si deve anche alla linea offensiva che nonstante il notevole talento, è mancata di costanza e continuità per essere dominante come dovrebbe, l’ex LSU Jarvis Jones potrebbe essere in cardine del reparto, ma una serie impressionante di infortuni, ne ha limitate le potenzialità, il C Ben Habern, i T Donald Stephenson e Gabe Ikard per contro hanno giocato benissimo permettendo a Demarco Murray di correre per 1253 yards e segnare 15 TD.

Con la partenza di Murray con destinazione Dallas Cowboys, permetterà a Roy Finch e Brennan Clay di ritagliarsi un ruolo importante al pari del Freshman Brandon Williams che avrà bisogno di tempo per adattarsi ai fretetici ritmi della Big 12

Se Oklahoma riuscirà a superare i numerosi ostacoli durante la stagione (@Florida State,Texas A&M, e l’mmancabile sfida contro Oklahoma State all’ultima giornata) e se Jones riuscirà a diminuire le palle perse, i Sooners, (che hanno apeto la prestagione al n#1 nel ranking AP) posso concertamente puntare al titolo.

Difesa

Come accade ogni anno alle squadre più quotate, anche i Sooners hanno perso pedine importanti nel reparto difensivo, la secondaria in particolare è totalmente rinnovata nei ruoli di S e SS con Aaron Colvin e Javon Harris come candidati principali, dopo aver trascorso la scorsa stagione come backup e negli special team, si troveranno catapultati in campo sin dalla prima giornata, non sarà certo facile sostituire giocatori determinanti come Quinton Carter e Jonathan Nelson, ma le qualità del duo sono evidenti.

Se nei ruoli estremi della secondaria ci sono molte incognite, i tandem di cornerback è uno dei più esperti di tutta la Conference, Jamell Fleming ha terminato la scorsa stagione con 71 tackles e 4 intercetti, nonostante l’ottima impressione suscitata, problemi accademici potrebbero impedirne il ritorno per la stagione 2011, se ciò accadesse Gabe Lynn sarebbe il degno successore: giocatore di stazza con ottime doti atletiche, ha solo bisogno di giocare con continuità per dimostrare quanto vale. Sull’altro lato Demonte Hurst, nonostante la modesta statura (5”9, 175 lbs) ha evidenziato ottimi progressi tanto da guadagnarsi velocemente una maglia da titolare.

Il tragico e prematuro decesso del LB Austin Box, ha lasciato un segno indelebile in tutta la squadra, nelle scorse settimane lo stesso Stoops ha dichiarato nei primi allenamenti estivi che tutti i giocatori, nessuno escluso, non hanno ancora superato lo shock, Box, nonostante una carriera costellata di infortuni, era il vero leader della difesa d Oklahoma in campo e fuori, la sua assenza lascia la difesa dei Sooners priva di un giocatore fondamentale.

Il ritorno del LB Travis Lewis è l’ennesimo segnale che Oklahoma punta al titolo: grandissimo placcatore con oltre 360 tackles in carriera, è il vero cardine del reparto, al pari di Tony Jefferson che la suo primo anno, schierato sia da extra DB che da LB aggiunto in base allo schema difensivo, ha chiuso la stagione 2010 con 65 placcaggi e 2 intercetti: efficace contro le corse sia in coverage, avrà un ruolo fondamentale negli schemi difensivi del DC Venables, nella posizione di MLB che fu di Box, sarà ricoperto da Tom Wort che, pur non avendo le doti naturali del predecessore, ha ben figurato nel corso di tutta la stagione.

La linea difensiva (150 yards su corsa concesse a partita, peggior risultato dal ’97) sarà la vera chiave della stagione 2011, su Jamarkus McFarland, Frank Alexander e Stacey McGhee peserà tutto il reparto difensivo dei Sooners, che nella mente si Stoops, dovranno diventare un muro insormontabile contro le corse, per questo è stato indispenabile spostare Ronnel Lewis da LB a DE: nonstante il fisico poco adatto al ruolo, ha una velocità e una rapidità tali da mettere in seria difficolta qualunque T della Lega, se l’intera difesa, specialemente la secondaria (oltre 360 yards di total defense concesse, numeri insostenibili per una squadra che punta al titolo) riuscirà a migliorare nel suo complesso, i Sooners posso ambire, al pari di Alabama, a staccare il biglietto per New Orleans il prossimo 9 Gennaio.

 

OKLAHOMA STATE COWBOYS

Recruiting

Brandon Weeden, quarterback dei Cowboys

La scorsa stagione i Cowboys hanno meravigliato e stupito per gran parte del campionato, l’attacco ha girato come un orologio svizzero, la difesa ha stentato solo contro squadre dal gioco di corse predominante (Nebraska docet), Mike Gundy è un ottimo allenatore dentro a fuori dal campo, l’intero staff è riuscita nell’arduo compito di trattenere quasi tutti gli elementi migliori della squadra, ad esclusione del LB Orie Lemon, del RB Kendall Hunter e del DE Ugo Chinasa.

Gundy è convinto che con poche aggiunte la squadra possa essere davvero competitiva e magari ritornare ad un Bowl di Gennaio dopo la vittoria contro Arizona nel Cotton Bowl dello scorso anno.

L’addio al produttivo RB Kendal Hunter (oltre1500 yardse 16 TD) ha costretto lo staff dei Cowboys ha cercare una degna alternativa, il texano Herscel Sims è il tipico runner adatto al gioco di corse di Coach Gundy: piccolino e molto leggero (5”8,185 lbs) ha buone mani fuori dal backfield e soprattutto una velocità e rapidità di movimenti che a tanti ricorda lo stesso Hunter.

Weeden è all’ultimo anno a Stillwater e nonostante la presenza di un quotato prospetto come Johnny Deaton (strappato in extremis agli acerrimi rivali dei Sooners lo scorso anno) ha costretto Gundy a cercare anzitempo una valida alternativa per il prossimo futuro, J.W Walsh non è il classico QB da tasca, molto agile e con gran braccio, avrà bisogno di molto allenamento per tagliare drasticamente le palle perse e l’abitudine a lanciare con troppa potenza, ma le sue qualità sono indubbie. Anche la difesa aveva bisogno di un deciso miglioramento, il DE Jimmy Bean, il DT James Castleman e il LB Alex Atkins (tutti provenienti dal Texas) sono giocatori che nel coso della stagione potranno ritagliarsi il meritato spazio.

Attacco

Un solo uomo al comando soleva dire un vecchio telecronista di ciclismo, a Stillwater l’uomo al comando ha il nome di Brandon Weeden: dopo aver trascorso ben 4 anni nella farm degli Yankees come lanciatore, ha ben presto compreso che il suo futuro non era nella MLB, convinto da Coach Gundy a trrasferirsi a Stillwater per schierarlo come QB, il buon Brandon ha trovato allettante l’opportunità di poter giocare a football ad alto livello, mai scelta fu così azzeccata per entrambe le parti. Weeden ha concluso la stagione con oltre4200 yards lanciate, 34 TD e 13 intercetti completando oltre il 65% dei passaggi tentati.

Se l’attacco è stato uno dei più esplosivi della lega (oltre 500 yards di total offense, #3 nella NCAA) il merito va attribuito all’ OC Dana Holgersen che con la sua creatività ha trasformato un gruppo di ottimi giocatori in una corrazzata capace di affondare qualunque avversario, l’altra faccia della medaglia è stata la mancanza di continuità, nelle uniche due sconfitte del campionato (Nebraska e Oklahoma) i Cowboys hanno subito 98 punti.

Oltre a Weeden il WR Justin Blackmon è letteralmente esploso: bersaglio preferito dal braccione di Weeden (misurato con lanci a85 miglia!!!!) Blackmon ha concluso la stagione con 111 ricezioni per1782 yards e 20 TD facendolo diventare, (dopo i soliti Green-Jones-Broyles) il WR più esplosivo della lega tanto da vincere il Biletnikoff Award (miglior ricevitore della lega) proprio davanti a Ryan Broyles di Oklahoma

A beneficiare degli schemi di Holgorsen, anche il WR Josh Cooper , che nonostante l’ingombrante presenza di Blackmon, ha segnato 5 mete con oltre 700 yards ricevute.

Se la squadra nel suo complesso riuscirà a superare l’abbandono di Holgorsen (destinazione West Virginia) e la separazione da un RB produttivo come Hunter (oltre4.000 yardscome 37 TD segnate in carriera in maglia arancio) la prossima stagione potrebbe riservare piacevoli sorprese, la schedule non è agevole (@Texas A&M, @Texas, @Missouri, Oklahoma) ma Gundy saprà come motivare a dovere l’intera compagine settimana per settimana.

Difesa

Possedere un attacco che segna a raffica (44 punti di media) ha i suoi vantaggi anche in difesa, perché gli avversari sono costretti a lanciare in profondità con maggior frequenza nel tentativo di recuperare punti, la linea difensiva, capitanata dal DE Richetti Jones ha messo sotto costante pressione le linee avversarie, nel terzo quarto in particolare la difesa sale di giri lasciando ai malcapitata di turno la miseria di 47 punti.

Il punto forte dei Cowboys rimane il gruppo di linebackers, che nonostante la perdita di un leader come Orie Lemon, ha in Shaun Lewis un autentico talento: eletto ad unanimità Defensive Freshmanr of the Year nella Big 12 terminando i campionato con 58 placcaggi, Caleb Lavey sarà il nuovo “Mike” linebacker, giocatore molto atletico con innato senso della posizione, mentre sul lato debole Joe Mitchell è il giocatore con maggior esperienza che servirà per migliorare l’intero reparto.

Contro le corrazzate della Big 12 è fondamentale avere a disposizione una secondaria di primordine, in questo reparto i Cowboys hanno pochi eguali nella Conference:, il S Markelle Martin è il vero leader dell’intero reparto difensivo: ottimo placcatore contro le corse, innato istinto e visione di campo che gli permette di recuperare velocemente anche quando è battuto, il CB Brodrick Brown è staro il secondo miglior placcatore della squadra dopo Lemon: imbattibile nel breve medio raggio, soffre la mancanza di statuta (5”8) nel profondo e con ricevitori di stazza, ma riesce a sopperire con una tecnica individuale invidiabile.

Nota di merito per gli Special Team da sempre un punto di forza di Coach Gundy, Justin Gilbert è tra i migliori kickoff returner della lega con una media di26 yardsper ritorno, con i nuovi arrivi di Sims, Carr e McCoy i numeri non potranno che migliorare.

 

TEXAS A&M Aggies

Recruiting

Ryan Tannehill, piacevole sorpresa dello scorso anno

Alla fine della scorsa stagione, Coach Sherman aveva il fondato timore di perdere i principali artefici degli ottimi risultati ottenuti, in special modo il WR Fuller era in procinto di partire con destinazione NFL, un ultimo colloquio tra il talentuoso wide receiver e il Coach hanno fatto tramontare questa ipotesi, Sherman è convinto che con poche aggiunte la squadra possa essere molto competitiva, ora che la conference si è ridotta (perdendo Nebraska destinazione Big Ten, Colorado destinazione la nuova Pac 12) e non avrà una finale per il titolo di Conference, l’obiettivo di Sherman rimane un Bowl di Gennaio.

Per arrivare a questo risultato lo staff ha reclutato giocatori specialmente per la difesa con particolare attenzione nella secondaria, i DB Howard Matthews e Floyd Raven hanno stazza e velocità per poter competere con gli esplosivi attacchi della Big 12, il Juco LB Steven Jenkins ha l’esperienza necessaria per prendere il posto di Von Miller come outside linebacker, il DE LaMark Strahan ha ottimi trascorsi in junior College, già nei primi allenamenti estivi ha destato ottime impressioni, il DC DeRutyer conta di sfruttare tale esperienza per migliorare il reparto difensivo che nel suo complesso nello scorso anno ha concesso solo 130 yards di media su corsa a partita, miglior risultato dal 2001.

Attacco

L’attacco degli Aggies ha girato a pieni giri per gran parte del campionato grazie ad un gioco di corse condotto da uno dei tandem di RB più esplosivo della lega, Cyrus Gray e Christine Michael hanno ammassato oltre 1700 yards e 16 TD, tali risultati non sarebbero stati possibili senza una linea offensiva finalmente efficace, Sherman (OL coach sotto Sclocum nei primi anni ’90) ha lavorato duramente sull’intero gruppo plasmandolo fino a renderlo uno dei pezzi pregiati dell’intero team.

Lo scorso anno Jerrod Johnson è stato il QB titolare per metà stagione, poi un grave infortunio con conseguente intervento alla spalla e risultati tutt’altro che convincenti lo hanno relegato in panchina per il resto del campionato, così Ryan Tannehill si è visto all’improvviso catapultato in campo rispondendo in modo egregio e ben oltre le più rosee aspettative, completando il 65% dei passaggi, lanciandoper oltre 1660 yards con 13 TD e 6 intercetti, il tutto in 6 partite di cui ben 5 vinte.

Contro ogni previsone il talentuoso WR Jeff Fuller ha preferito trascorrere l’anno da Senior a College Station piuttosto che cedere alle sirene dei professionisti, concludendo la stagione con 72 ricezioni per oltre 1.000 yards e 12 mete, rimane il bersaglio preferito di Tannehill, ma un occhio di riguardo merita il Senior Ryan Swope: giocatore pieno di doti ma anche molto incostante con molti palloni droppati, è la spalla perfetta per Fuller.

Difesa

Nonostante l’indiscutibile talento, la difesa dgli Aggies ha nella linea difensiva il proprio tallone d’achille:mettendo a segno solo 30 sacks (in gran parte merito di Von Miller e Michael Hodges) la difesa soffre molto le corse centrali nonostante la presenza di un NT come Eddie Brown.

L’assenza di un leader indiscusso come Von Miller, peserà sugli equilibri dell’intero reparto difensivo, il versatile Demonte Moore è il candidato perfetto pere vestire la maglia che fu proprio di Miller, Garrick Williams è stato il secondo miglior placcatore della squadra nella passata stagione, Sherman è certo che anche nella prossima Williams possa avere un ruolo determinante.

La secondaria si ripresenta quasi totalmente intatta, con il CB Terrence Frederick e il S Trent Hunter che vantano un anno in più di esperenza in una Conference nella quale il gioco aereo è predominante.

 

TEXAS LONGHORNS

Recruiting

Definire disastroso lo scorso campionato di Texas non sembra affatto esagerato, con un record di sole 5 vittorie e ben 7 sconfitte, senza la partecipazione ad un qualsiasi Bowl di Gennaio per la prima volta dal ’97, ha lasciato tutti, tifosi ed addetti ai lavori, con l’amaro in bocca, nessuna squadra nella Big 12 può vantare tanto talento su entrambi i lati della palla come quella di Coach Brown, ma per ottenere risultati occorre anche saperlo amalgamare per ottenerne un mix perfetto.

Coach Brown ha ammesso, sin dalla primavera, che saprà trovare le giuste motivazioni per i suoi ragazzi, intanto il suo staff ha fatto incetta di fenomeni nello stato del Texas, il RB Malcolm Brown è un talento di livello assoluto: velocissimo, con mani da violinista, potrebbe essere il RB capace di ricalcare le gesta dei vari Benson, Jamal Charles, Ricky Williams.

Se l’attacco non ha richiesto particolare attenzione, la difesa ha invece attirato l’interesse

di Brown e soci, I DB Sheroid Evans e Quandre Diggs sono stati strappati all’agguerrta concorrenza delle altre squadre dello stato, il LB Steve Edmond, conteso dalle maggiori squadre della nazione, ha preferito accasarsi alla corte di Brown per rimanere vicino alla propria famiglia, attenzione al DT Desmond Jackson, lo staff dei Longhorns l’ha definito come il migliore talento nel ruolo dell’ultimo decennio.

Attacco

Se l’annata dei Longhorns ha avuto un cammino travagliato, lo si deve anche alla mancanza di costanza dell’intero reparto offensivo: la linea d’attacco è stata sovente esposta ad amnesie imbarazzanti (solo 4,2 yards per corsa con una media di 151 yards a partita peggior risultati dal 2003) esponendo il povero Garrett Gilbert (2744 yds, 10 TD, 17 INT) ad una costante pressione da parte delle difese avversarie come dimostrano i 17 intercetti lanciati e le 380 yards corse con 5 segnature,

La mancanza di talento e di profondità nel reparto running back, ha finito per congestionare l’intero reparto tutto l’attacco, (Cody Johnson 592 yards e 6 TD) togliendo quel bilanciamento tra giochi di corse e passaggi che hanno fatto la fortuna di Texas negli anni passati, l’arrivo ad Austin di Malcolm Brown potrebbe da dare finalmente dinamicità all’attacco dei Longhorns e togliere pressione dalle spalle di Gilbert. L’assenza di un WR come Kirkendoll lascia Gilbert senza il bersaglio preferito, ma Mike Davis e Mike Williams hanno tantissimo talento ma tendono a droppare troppi palloni facilmente ricevibili.

Difesa

Come ribadito in precedenza nessuna squadra della Big 12 può vantare un gruppo di giocatori con così tanto talento e con così tanta profondità nell’intero reparto come Texas, Alex Okafor non avrà certo il talento dei predecessori Orapko o Acho, ma quanto a motivazione non è secondo a nessuno, unendo un atletismo fuori dal comune e una varietà di movimenti tale da mettere in costante difficoltà qualunque uomo di linea. Sul lato opposta della linea Jackson Jeffcoat al suo primo anno ha mostrtto la sue qualità sopratutto negli special team, Coach Brown ha già dichiarato che sarà lui il titolares in dalla prima partita.

Kheeston Randall è tra i migliori NT di tutta la Big 12 e lo ha dimostrato mettendo a segno ben 12 TFL, se saprà lavorare duramente durante l’estate contro i raddoppi potrebbe diventare un giocatore fondamentale per l’intero reparto difensivo.

Se la linea di difesa è di eccellente livello, altrettanto si può dire del reparto LB, Keenan Robinson e Emmanule Acho hanno messo a segno oltre 200 tackles, il primo è talmente versatile da poter ricoprire tutti i ruoli del reparto ma il suo miglior football lo esprime sul lato forte, Acho è il classico “Mike” linebacker, forte fisicamente e con eccellente visione di campo, sarà il vero perno dell’intera difesa di Texas, il DC Manny Diaz ne ha già fatto il suo pupillo.

La secondaria ha perso pezzi importanti dalla scorsa stagione terminata al sesto posto nella nazione contro I passaggi, per i ruoli di CB Phillips, Byndom e Diggs lotteranno tutta l’estate per guadagnarsi una maglia da titolare, il cardine dell’intera secondaria resta comunque Blake Gideon autore di ben 68 placcaggi è il vero playmaker per l’intero reparto, con il compito non facile di non far rimpiangere un fenomeno come Earl Thomas che ha disputato una splendida stagione a Seattle.

 

MISSOURI – KANSAS STATE – TEXAS TECH – BAYLOR – KANSAS – IOWA STATE

Recruiting

Che Gary Pinkel sia un eccellente allenatore è ormai risaputo, d’altronde i risultati ottenuto parlano chiaro: dopo le prime due stagioni perdenti, ha inanellato tutte stagioni vincenti, con 7 partecipazioni ai Bowl nelle ultime 8 stagioni, e se i risultati sono il termometro di una squadra, quello dei Tigers è ad alte temperature anche nel recruiting.

Negli anni Pinkel e il suo staff si sono impegnati strenuamente per scovare il degno erede di Chase Daniel prima, di Blaine Gabbert poi, la ricerca si è conclusa con la firma di Corbin Berkstrasser, talentuoso QB con vasta esperienza in Junior College, che nella mente di Pinkel potrebbe diventare titolare entro due anni in virtù delle sue innate doti.

Con la perdita di gran parte della difesa, era necessario rinforzare e rinnovare gran parte del gruppo dei giocatori che hanno reso quella dei Tigers, la difesa più tosta della Conference (16 punti di media concessi), l’Juco Sheldon Richardson come DT, e il Shane Ray schierabile sia coem DE che come DT, potranno essere subito titolari, l’attacco viceversa non ha avuto bisogno di miglioramenti in virtù del ritorno dell’intero reparto offensivo.

Kansas State è entrato nel 20° anno dell’era Snyder, sotto di lui i Wildcats sono passati dall’essere una squadra perdente e derisa da tutta la lega, ad una corrazzata che negli anni’90 ha seriamente “rischiato” di vincere il titolo nazionale in ben 5 occasioni, il suo carisma, la sua fama e le indubbie qualità di Coach d’altri tempi (un po’ come Joe Paterno a Penn State) lo rendono un reclutatore leggendario capace di convincere chiunque ad sposare la causa dei Wildcats.

Dopo l’addio del RB Daniel Thomas (1585 yardse 19 TD) Snyder non ha perso tempo portando a Manhattan un RB di assoluto livello come Bryce Brown (si, proprio quello di Tennesee che preferì abbandonare l’università dopo la partenza di Kiffin, restando per un anno non eleggibile): giocatore velocissimo con eccezionale capacità nei cambi di direzione, sarà l’elemento fondamentale per i successi di Kansas State nel running game.

Texas Tech ha avuto l’ennesima stagione positiva con 8 vittorie (18 stagioni consecutive con record vincente) terminata con la vittoria nel Ticket City Bowl contro la quotata Northwestern per 45-38. Dopo la brutta parentesi con Mike Leach a bordo campo, Tommy Tuberville, dopo la decennale esperienza ad Auburn, ha assunto pieni poteri anche in sede di reclutamento: il playbook di Tuberville prevede che i giocatori, sia in attacco che in difesa, abbiano caratteristiche specifiche: stazza e agilità della linea offensiva, ricevitori e running back, agilità e velocità del reparto difensivo.

Il reclutamento si è indirizzato verso questo tipo di giocatori su entrambi i lati della palla: in attacco i pezzi pregiati sono il WR Marcus Kennard, il TE Jace Amaro, il RB Kenny Williams,, ma soprattutto il QB Michael Brewer vero pezzo pregiato dell’intero recruiting dal molti scout paragonato all’indimenticabile Graham Harrell (15793 yardslanciate in carriera).

In difesa il DE Delvon Simmons e il DT Leon Mackey tra i migliori elementi nello Stato del Texas tanto da essere contesi sino all’ultimo respiro da quotate Università come Texas, Texas A&M e Oklahoma.

Dopo la parentesi Houston, Art Bryles ha assunto la guida di Baylor attanagliato da mille dubbi, ma la sua ferma convinzione che questa squadra avesse le qualità per svolgere un campionato soddisfacente, alla fine le sue previsioni si sono dimostrate esatte portando la squadra al primo Bowl (malamente perso contro Illinois) dal ’94.

Nonostante questo inaspettato risultato, il recruting dei Bears non ha ottenuto i risultati sperati: il gioco di corse ha perso un ottimo interprete in Jay Finley (1245 yards, 12 TD) ma Bryles non è riuscito nell’intento di scovare un valido sostituto, solo il WR Johnatan Lee e il T Spencer Drango sono gli unici arrivi degni di nota, ben poco per gridare al miracolo a Waco.

Terminata nel peggior modo possibile l’era Mangino, Kansas ha trovato nell’ex Coach di Buffalo Turner Gill l’allenatore ideale per raddrizzare un programma che in passato ha avuto i suoi momenti di gloria, ma che da parecchi anni a questa parte giace in fondo alla Conference come una qualsiasi squadra materasso.

Lo stato del Kansas vive di basket da tempo immemorabile, inevitabile quindi che al programma di football siano lasciate le briciole, con esse Gill ha portato a Lawrence il quotatissimo QB Brock Berglund, i RB Darrian Miller e Anthony Pierson, ma soprattutto il WR Marquis Jackson un giocatore con mani da pianista come a Lawrence non si vedeva dai tempi di Dezmon Briscole.

C’è un vecchio detto che recita “la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo” proverbio quanto mai azzeccato per Iowa State che aveva per le mani un allenatore di assoluto livello come Gene Chidzik, (si proprio quello che ha lasciato i Cyclones per accasarsi ad Auburn con i risultati che conosciamo).

Proprio l’ex DC dei Tigers Paul Rhoads ne ha preso il posto come fosse una sorta “scambio” tra le due squadre: allenatore di polso ed estremamente esigente nei fondamentali, ha dal primo allenamento dato un’impronta alla squadra che , nonostante gli scarsi risultati ottenuto, non manca di talento, degno di nota l’arrivo del TE Ernst Brun e del QB Steele Jantz con ottimi trascorsi in Junior College, Rhodes in virtù di tale esperienza ha intenzione di schierarlo da subito come titolare, d’altronde nel ruolo ci sono ben poche alternative.

Attacco

Sotto la guida di Pinkel, dopo le prime due stagioni con record perdente, Missouri ha inanellato una serie impressionate di risultati (6 Bowl consecutivi mentre in tutta la sua storia una stagione con 10 vittoria 1960 e una con 9 vittorie 1969),

Accasatosi nella NFL, il sostituto di Gabbert sarà il Sophomore James Franklin, che tanto gli somiglia per caratteristiche sia fisiche che caratteriali, sui di lui Pinkel e il suo staff credono tanto da aver modificato in parte il playbook offensivo per renderlo più efficace nel gioco aereo.

Il parco dei ricevitori si ripresenta praticamente intatto, T.JMoe , Jerrelle Jackson e il mastondtico TE Micheal Agnew non hanno espresso a pieno le loro qualità, ma Pinkel è convinto che le statistiche offensive non potranno che migliorare con Franklin in cabina di comando.

I Wildcats dal canto loro hanno terminato la stagione con un record vincente, l’ennesimo sotto la sapiente Snyder, l’attacco è in gran parte rinnovato: nuovo QB (Justin Tuggle,JUCO), nuovo RB (e che runnig back,Bryce Brown), una linea offensiva molto esperta e tra le migliori della Conference, una coppia di WR che fanno della velocità le loro armi migliori, tutti ingredienti che fanno di Kansas State una mina vagante nella Big 12.

Texas Tech nonostante il cambio di allenatore due stagioni orsono, ha ormai assunto una propria identità specialmente in attacco: poco gioco di corse, linea offensiva molto atletica, schemi offensivi semplici ma estremamente efficaci che ben si adattano al personale a disposizione.

Dopo la partenza di Potts, ci sarà battaglia tra il Junior Seth Dodge e il quotatissimo Scotty Young personalmente selezionato da Tuberville, ma entrambi hanno pochissima esperienza ad alto livello, durante l’estate Dodge ha davvero impressionato il Coaching Staff per precisione ed presenza nella tasca, a meno di colpi di scena sarà lui il titolare dalla prima di campionato.

Giocando costantemente con almeno 4 ricevitori, sono indispensabili giocatori alti, con ottime mani e dotati di notevole velocità: Tremain Swindall, Alexander Torres e l’Juco Markus Kennard sono il trio delle meraviglie a disposizione di Tuberville, con questi elementi i Red Raiders puntano davvero in alto.

Con un calendario tra i più difficili della Lega (TCU, Texas A&M Oklahoma, Missouri) Baylor ha ben poche speranze di ripeterei risultati ottenuti la scorsa stagione, tutto dipenderà dalla maturità che il QB Robert Griffin III mostrerà durante la stagione: giocatore elettrizzante in campo aperto ma senza la smania di correre come Vince Young, ha un braccio notevole specie nel medio-corto raggio e una precisione inaspettata con cui sceglie i bersagli (lo dimostrano i soli 8 intercetti lanciato).

L’intero reparto offensivo dipenderà ancora una volta, oltre a Griffin, anche da una linea offensiva che grazie alla presenza di Watkins (ora nella NFL a Philadelphia) ha permesso una media di195 yards a partita (migliori numeri dal 2001) il reparto pur privato di un ottimo interprete con Finley potrà contare su due buoni elementi come Jarred Salubri e Terrance Ganaway.

L’OC Clements vuole incrementare il gioco aereo per evitare di esporre troppo Griffin in campo aperto e sfruttare una copia di WR di buon livello come Josh Gordon e Kendall Wright, Bryles è conscio che se Griffin si infortuna, le chance di vittoria di Baylor crollano pressoché a zero.

Iowa State sta attraversando un periodo di totale ricostruzione sotto la sapiente ed esperta guida di Paul Rhoads, con lui in cabina di comando i Cyclones hanno avuto due stagioni perdenti, ma l’ex DC di Auburn con l’inserimento di nuovo QB Steele Jantz e senza i due migliori WR della scorso campionato, il nuovo si presenta di incognite, nonostante tutto rimane convinto che con poche aggiunte i Cyclones possano tornare a competere in una delle Conference più impegnative della Lega.

Nonostante gli sforzi profusi Kansas rimane la peggior squadre della Big 12, Turner Gill, pur ereditando una squadra di buon talento, non è riuscito nel miracolo di trasformare i Jayhawks in una squadra competitiva..

In attacco Kansas è stata quasi disastrosa segnando la miseria di 17 di media a partita (peggior risultato dal ’98) con appena296 yardsdi totale offense, numeri che sono dipesi in gran parte dal RB James Sims (9 segnature) e dal QB Jordan Webb che pur registrando buoni numeri, rischia seriamente la maglia da titolare dal nuovo arrivato Brock Berglund giocatore con ottima esperienza in Junior College.

Nonostante le buone intenzioni di Gill, Kansas rimane la peggior squadra della Conference con ben poche speranze di post season.

Difesa

Grazie alla presenza di uno dei più devastanti pass rusher della lega come Aldon Smith, Missouri ha avuto la miglior difesa della Conference lasciando agli avversari la misera di 16 punti di media e 38 sacks (miglior risultato negli ultimi 15 anni).

Il reparto difensivo ha perduto parte del suo organico (Smith, Harrison, Gackhar) ma la linea difensiva, grazie all’inserimento dell’Juco NT Sheldon Richardson, è ancora più forte della scorsa stagione, il DE Jaquies Smith assumerà il ruolo che fu di Aldon Smith, Zaviar Gooden è il vero trascinatore della squadra oltre che il principale placcatore (85 tackles, 3 sacks).

La secondaria è in gran parte rinnovata con l’inserimento di forze fresche come i Sophomore EJ Gaines e il S Tavon Golden, giocatori con poca esperienza ma con molta futuribilità, il leader indiscusso del reparto resta il S Kenji Jackson autore nella scorsa stagione di 66 placcaggi: gran colpitore e con invidiabile istinto, rimane un punto fermo per l’intera difesa dei Tigers che hanno terminato la scorsa stagione all’undicesimo posto nella nazione per efficienza difensiva, traguardo che lo stesso Pinkel spera di replicare.

Definire disastrosa la scorsa stagione di Kansas State sarebbe quasi un complimento, Snyder è un mago come allenatore, ma se il personale a disposizione è di scarso livello i miracoli non avvengono.

La seconda peggior difesa della nazione contro le corse, aveva assolutamente bisogno di un immediato up grade, con questo intento Snyder e soci hanno pesantemente puntato su giocatori d’esperienza provenienti da Junior College come il DE Meshak Williams: imponente pass rusher con oltre 45 tackles lo scorso hanno, sarà titolare da subito per rinvigorire una difesa a tratti imbarazzante.

Il LB Arthur Brown è un autentico colpo da fuochi d’artificio per i Wildcats: trasferitosi da Miami per avvicinarsi alla famiglia, è considerato da molti scout uno dei migliori middle linebackers della nazione, ha dimostrato tutto il suo valore alla prima partitella della squadra mettendo a segno 15 tackles, assumendo così il ruolo di leader difensivo.

La secondaria, in termini di statistiche, ha beneficiato del classico allineamento 4-2-5, ma Snayder a metà stagione ha optato per la 4-3 per impedire le scorribande dei RB avversari (230 yards di media a partita concesse, peggior media dal 1990!!!!) e degli attacchi in generale (446 yards di totale defense, peggior risultato negli ultimi 20 anni escludendo il 2008).

Per la prossima stagione è probabile una difesa mista variabile in base all’avversario affrontato, d’altronde se si possiede a roster uno dei migliori tandem di S della nazione come Ty Zimmermann e Tysyn Hartman, difficilmente Snyder rinuncerà all’amato schema con 5 defensive backs grazie alla presenza del Juco Allen Chapman, già disponibile per l’inizio della stagione.

Texas Tech, anche con il nuovo Coach Tubberville giunto al suo secondo anno a Lubbock, rimane una squadra d’attacco ma che non tralascia affatto la fase difensiva, perché è inutile segnare 30 punti a partita se se ne prendono 35, specie in una Conference comela Big 12 nella quale qualunque squadra lancia 300 yards a partita senza battere ciglio.

Subenendo ben 30 punti di media a partita (peggior media dal 2003, allora sotto Coach Leach) la squadra di Tuberville ha ben più di una lacuna: la secondaria è stata indecente, bersagliata per gran parte della stagione (294 yardsdi media, record della franchgia) con i due CB troppo piccoli per competere con i bestioni della Big 12, e i S a correre in tutte le direzioni per tappare le falle lasciate aperte dal resto della difesa.

Inevitabile quindi apportare modifiche all’allineamento difensivo, spostandolo dalla difesa a uomo fissa, ad un misto uomo-zona per sopperire alle evidenti lacune della secondaria, le uniche note positive vengono dal reparto linebackers, Sam Fehoko sarà finalmente titolare dopo esser stato relegato a riserva nelle scorse stagioni, Cody Davis, autore di 87 placcaggi la scorso anno, resta il titolare indiscusso all’esterno, un occhio di riguardo al NT Donald Langley, giocatore versatile molto adatto alla 4-3, schema molto caro a Tuberville.

Baylor è una squadra davvero strana ed imprevedibile: nelle sconfitte contro le corrazzate della Conference (Oklahoma, Texas A&M, Texas Tech ma anche TCU) i Bears hanno registrato la miseria di 4 sacks, nelle vittorie (Kansas State, Colorado, Rice) la difesa ha messo a segno 16 sacks, da essa dipendono quindi parte delle sorti della squadra.

L’allineamento 4-2-5 non contribuisce a contenere gli attacchi avversari, nelle sconfitte Baylor ha subito oltre 270 punti andando sotto sia contro le corse che contro i passaggi, se a questo aggiungiamo che gran parte della difesa ha perso gli elementi migliori (Landoz, Atchinson e Francis hanno messo a segno oltre 250 placcaggi la scorsa stagione) il campionato che sta per iniziare si presenta ricco di incognite. La linea difensiva ha perso il suo cardine in Phil Taylor, ma ha scoperto in Nicolas Jean-Baptiste il giocatore ideale per rimpiazzarlo, mentre sul lato opposto occhio a Gary Mason, il Junior è dotato di un talento cristallino ma è tecnicamente limitato dalla mancanza di opportunità di gioco, Bryles punta molto su di lui.

La 4-2-5 non consente ai linebackers giocate incisive, anzi rimangono spesso in balia delle linee avversarie che ne hanno fatto polpette a più riprese, Bryles, su suggerimento del DC Phil Bennett, tenderà ad optare per la convenzionale 4-3 per sfruttare le peculiarità delle linea difensiva, vero punto di forza della squadra.

Iowa State è una squadra che ha del talento in difesa, ma come accade spesso il talento e l’esperienza non si traducono sempre in risultati, Rhodes per primo sa che con la difesa si vincono le partite e su questa fase che intende puntare con decisione nella prossima stagione:

Le statistiche sono in linea con gli anni passati, ma la mancanza di pass rush (solo 11 sacks, record negativo di franchigia) è il vero tallone d’Achille della difesa, il reparto linebackers è viceversa il punto di forza: AJ Klein e l’outside LB Jake Knott sono una coppia contro cui è difficile correre e lanciare, con oltre 240 placcaggi sono un incubo per qualunque RB. La secondaria dovrà fare a meno del S David Sims, l’ex Sooners ha terminato la stagione con 96 placcaggi sarà difficilmente rimpiazzabile, , Terran Bentos ha in parte l’istinto di Sims ma tutte le qualità atletiche per guadagnarsi una maglia da titolare.

Per Kansas c’è ben poco da dire, annata disastrosa anche per la difesa che nonostante abbia a roster buoni elementi come il LB Steven Johnson, la squadra non è riuscita ad esprimere le proprie potenzialità nelle quali Gill crede fermamente.

Con oltre 34 punti di media concessi a partita (peggiore statistica dal 2002) la difesa ha fatto acqua da tutte le parti, la linea difensiva ha messo a segno la miseria di 14 sacks, lo schema 4-2-5 non ha aiutato a contenere gli attacchi avversari che sono entrati nella difesa dei Jayhawks come un coltello nel burro.

La secondaria beneficerà di maggiore esperienza, i due CB Isiah Barfield e Greg Brown hanno registrato quasi 100 placcaggi mostrando attitudine contro le corse, ma con soli 3 intercetti hanno palesato notevoli difficoltà in copertura, le chiavi dell’intera difesa rimangono saldamente nelle mani di Steve Johnson, l’unico capace di giocate decisive e spettacolari in una difesa tutta da ricostruire, ma ben lontana dall’impensierire qualunque attacco.

 

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