Una grande partita, quella tra Wisconsin (#1) e Arizona (#2), con tutti gli ingredienti giusti che servono a renderla speciale: punto a punto, combattuta, un overtime, un paio di decisioni complicate per gli arbitri e un paio di storie fantastiche.

La partita é stata bella e tesa, anche se a punteggio basso, cosí come preferiscono i Badgers: per gli ultimi diciassette miuti di partita, e tutto l’overtime, nessuna delle due squadre ha mai avuto un vantaggio superiore ai tre punti.

E dire che Wisconsin non era partita bene: sará stata la tensione per l’importanza della gara, sará stata la difficoltá di trovare gli abituali spazi sul perimetro contro la super organizzata difesa dei Wildcats, ma i Badgers ci hanno messo un po’ ad entrare in partita, ottenendo il primo vantaggio dopo ben quindici minuti di gara.

Nel secondo tempo, la partita Ă© stata sempre punto a punto, con le due squadre che, canestro dopo canestro, sono arrivate ai minuti finali appaiate: cosĂ­ appaiate che hanno avuto bisogno anche di un tempo supplementare per chiudere i conti.

Anche nell’ overtime l’equilibrio l’ha fatta da padrone, con Arizona che non mollava e, a trenta secondi dalla fine, era ancora sotto di solo un solo punto: i Wildcats hanno avuto varie possibilitá di vincere, prima sbagliando un tiro con TJ McConnell, poi perdendo palla sul fallo in attacco di Nic Johnson (fischio contestato dalla panchina di Arizona, ma giustissimo).

Nel finale concitato, nel quale gli arbitri hanno anche avuto bisogno di cinque minuti di analisi del video per decidere di una rimessa (cambiando la loro decisione originale e dando il posesso ai Wildcats), Arizona, si Ă© pure ritrovata con la palla della possibile vittoria e 2.3 secondi sul cronometro: il tiro di Nic Johnson, perĂł, Ă© arrivato troppo tardi (e comunque non era stato segnato), consegnando quindi a Wisconsin le chiavi per la Final Four (64-63).

“Frank Kamisky é la ragione per la quale Wisconsin é alla Final Four”. É stato sintetico ma efficace Sean Miller, coach dei Wildcats, a fine gara.

Quella di Frank Kaminsky é di sicuro la storia di questa finale del Regional, la perfetta conclusione dell’evoluzione di un giocatore che sta diventando davvero speciale.

Ieri notte “Frank the Tank”, come lo chiamano i compagni, ha giocato la partita della vita, diventando il pilastro al quale si sono aggrappate tutte le speranze dei Badgers (oltre a lui, solo Jackson é andato in doppia cifra): alla fine ha chiuso con ventotto punti, dieci rimbalzi e 11/20 dal campo (con 3/5 da tre). Ancora di piú, si é fatto trovare pronto ogni volta che Wisconsin faticava a trovare punti, salendo ulteriormente di livello nel finale, dove ha segnato sei degli ultimi sette punti dei suoi.

Non si puó parlare di Wisconsin alle Final Four senza fermarsi un attimo su Bo Ryan, commosso fino alle lacrime a fine partita: delle sue 704 vittorie in carriera, questa é di sicuro la piú importante, perché gli permette di arrivare per la prima volta alla Final Four. Da quando é arrivato a  Wisconsin, nel 2001, si era fermato quattro volte alle Sweet Sixteen, e una alle Elite Eight: ora si é finalmente guadagnato l’accesso al momento piú importante della stagione.

Ancora piú importante a livello simbolico, tanto che é stato lui a farlo notare nella conferenza post partita, é che sabato (giorno della finale del regional) sarebbe stato il novantesimo compleanno di suo padre Butch, che tante volte l’avevo accompagnato, da spettatori, alle Final Four e che é morto ad Agosto dell’anno scorso.

Sarebbe stato fiero di vedere suo figlio finalmente arrivare tra le migliori quattro della nazione “Sono estremamente fiero. É sempre merito dei giocaori, e di quello che hanno fatto e sopportato per arrivare a questo punto. Quindi loro devono essere al centro dell’attenzione. Faccio solo un commento: oggi sarebbe stato il novantesimo compleanno di mio padre”. Un modo fantastico per festeggiarlo.

I Wildcats tornano in Arizona ovviamente delusi, consapevoli di aver avuto numerose occasioni di portare a casa la partita: probabilmente hanno svariati rimpianti, a cominciare dal fatto che Brandon Ashley si Ă© rotto il legamento del piede proprio prima del Torneo.

Ma, come dice Miller, “In questo torneo, quando perdi, sei come una macchina che fa un incidente. Hai finito”.  Rivedremo i Wildcats il prossimo anno, probabilmente senza Gordon e Johnson. Intanto, godiamoci le ultime due finali dei regional di stasera, e le Final Four della settimana prossima.

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