Anche in questo week-end, come in ogni singolo giorno di March Madness si sono susseguite emozioni e colpi di scena.

La East Region, che qui esamineremo, pur non offrendo upset e grandissime sorprese, ha tenuto col fiato sospeso tutti i fan del mondo collegiale, grazie a sfide incerte fino all’ultimo secondo. Spettacolo che continuerà anche nel prossimo fine settimana, grazie alla permanenza nel tabellone delle migliori squadre della Region che, mantenendo le attese, continuano il loro percorso verso Arlington.

I favoriti numero 1, per l’approdo alle Final Four, gli Spartans di Michigan State (#4), dovevano vedersela contro la sorpresa Harvard (#12).

I ragazzi di Coach Izzo partivano con tutti i favori del pronostico, e solo in pochi credevano che “i cervelloni” della Ivy League avessero la possibilità di piazzare un altro upset, dopo aver già sconfitto Cincinnati al primo turno.

La sfida, però, è stata tutt’altro che dominata dagli Spartans che, pur riuscendo ad accumulare un ottimo vantaggio nel primo tempo (45-33 all’intervallo), non sono riusciti a scrollarsi di dosso i Crimson. Quest’ultimi, dopo la pausa, sono rientrati prepotentemente in partita, prima ricucendo il distacco e poi, con 9′ da giocare, passando a condurre grazie alla tripla dall’angolo di Lauvard.

Gli Spartans non si sono scoraggiati, e già nell’azione successiva Trice ha infilato la sua unica tripla della partita, ridando il vantaggio ai suoi. Le azioni successive sono un susseguirsi di tiri sbagliati di Harvard, mentre Michigan scappa via ritrovandosi a +7 con cinque minuti da giocare. Gli uomini di Coach Amaker non sono riusciti a trovare la forza per piazzare un altro parziale, e così gli Spartans hanno controllato la partita fino alla sirena, 80-73 il finale.

MVP della sfida è stato senz’altro Dawson che ha dominato sotto i tabelloni, chiudendo con 26 punti (12/15 al tiro) e 9 rimbalzi. Payne dopo la grande prestazione del primo turno ha giocato una partita sottotono, conclusa con 12 punti e 4 rimbalzi. Un altro fattore del successo di Michigan State è stato Gary Harris, che ha chiuso la sfida con 18 punti, compresi un paio di canestri decisivi nell’allungo finale.

Il viaggio di Harvard nel Torneo è finito contro un avversario superiore; Saunders, con 22 punti, ha provato fino all’ultimo a tenere i suoi in partita, ma non è bastato. I Crimson escono di scena a testa altissima, avendo creato non pochi grattacapi ad una delle squadre favorite per la vittoria finale, dimostrando che, pur provenendo da una Conference minore, possono giocare alla pari anche con i migliori, come ha dichiarato Chambers a fine partita: ”We showed everybody that we can come all year and play with the best”.

Nella seconda partita del sabato sono scesi in campo gli Huskies di Connecticut (#7) e Villanova (#2). Da molti, proprio questa partita, era sta individuata come la più probabile per assistere ad un upset. Villanova era stata probabilmente sopravvalutata in sede di bracket, mentre UConn per tutta la stagione ha fornito sempre buone prestazioni, compresa la finale della AAC persa contro Louisville.

Dopo un inizio di partita in cui Villanova è riuscita giocare meglio, conquistando anche un vantaggio in doppia cifra nei primi minuti di gioco, gli Huskies hanno ricucito lo strappo, mostrando le loro qualità e mettendo in evidenza le difficoltà dei Wildcats, andando al riposo con un punto di vantaggio.

Dopo un primo tempo a basso punteggio (25-24 all’intervallo), gli attacchi si sono scatenati, ma soprattutto si è scatenato il leader degli Huskies: Shabazz Napier. Il play ha chiuso la sfida con 25 punti, 9/13 al tiro e 4/8 da tre, segnando canestri fondamentali nel momento più caldo della partita, riuscendo a creare il break che ha permesso ai suoi di controllare la vittoria nel finale, fino al 77-65.

Ad aiutare Napier ci hanno pensato Daniels (11 pt e 3 triple), Samuel (11 pt, 7/7 ai liberi, fondamentale negli ultimi minuti) e Kromah (12 pt). A Villanova non servono i 18 punti di Arcidiacono, la maggior parte dei quali è arrivata nel primo tempo, e i 14 di Bell. I Wildcats hanno pagato la pessima percentuale dal campo (35%), ed hanno così abbandonato anzitempo il Torneo, confermando il pensiero di chi li ha ritenuti sopravvalutati.

Le partite della domenica sono invece state una l’opposto dell’altra.

E’ andata prima in scena la sfida tra Iowa State (#3) e North Carolina (#6), ed è stata una partita fantastica, sempre sul filo dell’equilibrio, con continui avvicendamenti al comando. Nel primo tempo i Cyclones sono stati spesso in vantaggio, ma senza andare mai in doppia cifra, trascinati da un grande Kane che ha da subito lasciato la sua impronta sulla partita, aiutato da un ottimo Ejim (19 punti).

North Carolina è rimasta a galla grazie al grandissimo lavoro fatto da Meeks sotto le plance (15 punti+ 13 rimbalzi). Il secondo tempo, poi, è stato un susseguirsi continuo di emozioni. Canestro su canestro, con Paige (19 punti alla fine) che finalmente entra in ritmo e McAdoo (14 punti e 7 rimbalzi) che fa valere il suo atletismo sotto i ferri.

In più frangenti i Tar Heels sono sembrati al comando emotivo della sfida, dando la sensazione di poter piazzare il parziale decisivo. Ma a tenere sempre Iowa State in partita ci hanno pensato Long (12 punti e 4/8 da tre) e Hogue (14 punti), rispondendo ai canestri di UNC con pesantissime triple.

Nel finale è poi salito in cattedra Kane, che si è caricato sulle spalle la squadra ed ha segnato una serie di canestri sotto pressione decisivi, compreso il layup del +2 finale a 4” dalla sirena, fissando il punteggio sul 85-83. Per il senior dei Cyclones una partita impressionante, da 24 punti, 10 rimbalzi e 7 assist.

L’ultima sfida della Region, metteva di fronte la #1 Virginia e Memphis (#8). Virginia dopo un primo turno agevole doveva dimostrare di valere la #1 assegnatagli anche contro un avversario non facile da affrontare, come i Tigers di Memphis.

Dicevamo che la partita è stata l’opposto della precedente perchè, sin dai primi minuti di partita i Cavaliers hanno imposto il loro gioco sul match: un attacco fluido che non ha trovato problemi nel costruire tiri ad alta percentuale e un’ottima difesa, che ha tenuto Memphis al 40% dal campo e il 23% da tre.

Dopo i primi 20′ minuti la sfida era già indirizzata verso i campioni della ACC, che sono andati nello spogliatoio con un vantaggio di 15 punti.

Nella ripresa ci si aspettava la reazione dei Tigers, ma le difficoltà al tiro sono continuate e l’incapacità di limitare l’attacco di Virginia ha lasciato andare la partita verso i Cavaliers, che senza troppi intoppi e grazie ad un ottima prova corale, hanno conquistato l’accesso alle sweet 16, traguardo che mancava dal 1995.

Il migliore per Virginia è stato Harris (16 punti e 5 rimbalzi), ma sono andati in doppia cifra anche Tobey (11p), Brogdon (10p), Gill (13p+8rim) e Anderson (10p, 4rim, 4ast). Per i Tigers si è salvato il solo Nichols, autore di 15 punti con 7/12 al tiro. 

Gli accoppiamenti per le sweet 16 vedranno di fronte, nella giornata di venerdì, Virginia vs. Michigan State, e Connecticut vs. Iowa State.

Due sfide che si preannunciano equilibrate ed emozionanti.

Nel match tra i Cavaliers e gli Spartans, ci saranno a confronto due sistemi basati sul gioco di squadra, più che sull’esaltazione dei singoli. Michigan State parte sulla carta favorita, per il maggior talento a disposizione e l’abitudine, sia dei giocatori che del Coach, nel saper giocare queste sfide ad alta tensione. Virginia, dal canto suo, ha dimostrato di essere una squadra tra le migliori del panorama collegiale, riuscendo a battere squadre come Duke, Syracuse e North Carolina.

Il mio pronostico è Spartans, che vedo troppo talentuosi, in forma e ben allenati da Coach Izzo, per fallire un appuntamento del genere.

L’altra sfida, quella tra Huskies e Cyclones, invece sembra incentrata sul duello personale tra Napier e Kane. Ad inizio torneo, nel mio bracket avevo previsto una sfida tra queste due squadre e ho puntato su UConn come vincente, anche seguendo un po’ il cuore. Ma dopo aver visto le prime sfide di torneo e la completezza di Iowa State, sento di pronosticare i Cyclones alle elitè 8. Coach Hoiberg ha infatti a disposizione altre, ottime, armi oltre al già citato Kane, come Hogue e il solidissimo Ejim; mentre le alternative a Napier, nelle mani di Coach Ollie sembrano essere minori. 

Comunque andrà sarà un successo, comunque andrà sarà uno spettacolo.

È la March Madness!

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