• Marcus Smart, capofila tra i freshman finora

    Dopo la Tip-Off Marathon della prima settimana, gli appuntamenti immancabili della seconda non possono che essere i vari tornei di inizio stagione che mettono fin da subito la competizione a livelli abbastanza alti, inglobando alcuni tra i possibili protagonisti della stagione.

  • Quello più atteso è senz’altro il Maui Invitational, anche stavolta luogo di belle partite ed avvenimenti singolari, come può essere un upset di un college di Division II, Chaminade, su Texas (brutto periodo per le squadre dello stato della stella solitaria contro i college minori), o come Butler, che in due giorni batte Marquette e North Carolina dimostrandosi una vera bestia evitare quando c’è di mezzo un bracket.
    Alla fine non sono riusciti a vincere neanche questa finale, battuti da Illinois e da un Brandon Paul partito fortissimo in queste prime gare, ma soprattutto il nuovo coach John Groce sembra aver dato un’altra vita ad una squadra che veniva da un’annata pessima sotto tanti punti di vista.
  • Altro torneo di rilievo che ha dato buoni spunti per valutare due squadre sotto i riflettori è stato il Puerto Rico Tip-Off che in finale ha visto confrontarsi la nuova favorita della ACC secondo gli esperti, North Carolina State, contro la giovane e imprevedibile Oklahoma State che un po’ a sorpresa ha riportato a casa torneo e partita.

    Gli Wolfpack sono sembrati ancora molto poco inseriti nei meccanismi di squadra, in principal modo CJ Leslie, il vero ago della bilancia della stagione, apparso spaesato e tutt’altro deciso nel modo di stare in campo, e questo non può che essere un campanello d’allarme per Gottfried, che anche nella notte precedente se l’è vista brutta contro una squadra mediocre come UNC-Asheville.

  • D’altro canto i Cowboys sono una formazione veramente interessante, Marcus Smart è molto più pronto di quello che si pensava, tanto che per il premio di freshman dell’anno si parte da lui in attesa che Noel e Muhammad facciano vedere la loro vera pasta.

 

  • A proposito di Muhammad, se qualcuno si fosse perso qualche passaggio dell’affaire riguardante l’eleggibilità della guardia di UCLA, Andrea Ghezzi tramite il suo blog KillerCrossover ha scritto un pezzo molto esaustivo sulla questione. Merita una lettura.

 

  • Tornando ai tornei, l’ultimo che prendiamo in esame per ora è il NIT Tip-Off di scena nella suggestiva cornice del Madison Square Garden di New York. Con un bracket quantomeno rivedibile e decisamente poco equilibrato, la vittoria è andata a Michigan battendo in finale Kansas State. Perché rivedibile il bracket? Beh, le due semifinali erano Michigan-Pittsburgh da una parte e Kansas State-Delaware dall’altra, ed il giorno successivo le prime due hanno dato rispettivamente 14 e 26 punti di divario.

    Parlando delle singole: Michigan finora ha confermato tutte le belle parole spese, se poi Burke può fare il distributore e Hardaway e Robinson III si rivelano ottime spalle allora si possono divertire e molto; Kansas State ha un giocatore che dà sempre il massimo come Rodney McGruder, ma il resto della squadra non ha un talento medio tendente al basso a meno che Jordan Henriquez non si ricordi delle buone qualità di cui dispone; Pittsburgh è una possibile sorpresa, Woodall ha le capacità per trascinarli anche quest’anno e Adams e Ziegler saranno due aggiunte importanti nel momento in cui capiranno come muoversi con Dixon, sperando sempre che sia finalmente la stagione giusta per Talib Zanna.

 

  • Siamo solo agli inizi ma si sottolineano già due prestazioni offensive tutt’altro che brutte.
    La prima è quella di Lamont “MoMo” Jones di Iona, uno dei protagonisti del gran Torneo NCAA di Arizona di due anni fa e dalla scorsa stagione trasferitosi nel college newyorchese per stare vicino alla famiglia, che contro Quinnipiac ha messo 40 punti, non sono serviti però a evitare la sconfitta ai Gaels, partiti non benissimo.
    L’altra prestazione è firmata dal sophomore di Minnesota Andre Hollins segnando sul suo personale box-score 41 punti con solo 16 tiri tentati (12 quelli messi a segno) nella vittoria contro Memphis. I Golden Gophers sono una delle incognite più grandi della stagione, ma guidati da Hollins finora sono 5-1 con l’unica L subita da Duke, non certo gli ultimi arrivati… che sia la volta buona per i ragazzi di Tubby Smith?

 

  • Andiamo ora ad analizzare quegli atenei che hanno iniziato al meglio la stagione e che potrebbero rimanere sulla bocca degli addetti ai lavoti fino a marzo: Oregon, Davidson e New Mexico.
    Guidati da EJ Singler, il fratello minore del Kyle ora in casacca Pistons, i Ducks sembrano una di quelle squadre a cui dai sempre poca attenzione ma che alla fine dei conti potresti ritrovartela in partite importanti. La Pac-12 è una Conference tutt’altro che facile, ma in questi giorni hanno aggiunto l’iraniano Arsalan Kazemi, calamita di rimbalzi sotto canestro che permette grande profondità. La vittoria contro UNLV è un bel segnale da questo punto di vista

    Davidson è guidata dal santone Bob McKillop e quest’anno sembra avere gli interpreti giusti per tentare l’assalto al Torneo NCAA a 5 anni di distanza, quando Stephen Curry prese per mano questo piccolo college e lo portò fino alle Elite Eight, a 2 punti dalla Final Four. Squadra molto divertente da vedere, se trovate l’occasione consigliamo di dargli un’occhiata.

    Proprio contro gli Wildcats di McKillop ci siamo resi conto della forza d’animo di New Mexico, che nonostante abbia perso durante l’estate un elemento come Drew Gordon, sembra non abbia abbassato le difese per tentare la conquista della Mountain West. Il segreto, tutt’altro che celato, si chiama Kendall Williams, diventato il leader designato della squadra e vero cuore di una squadra capace di rimonte come questa.

 

  • Chi non ha mai avuto un allenatore duro durante la sua carriera cestistica?
    Ma in quanti hanno avuto uno così duro come Sean Woods, coach di Morehead State?
    Durante la gara contro Kentucky, sua ex-squadra da giocatore, in cui i suoi Eagles stavano tutt’altro che demeritando si è reso protagonista di una sfuriata sonora e forse un tantino esagerata verso il senior Devon Atkinson, reo di aver fatto il quinto fallo con 5 minuti ancora sul cronometro.
    Anche l’università ha ritenuto la reazione esagerata, tanto che ha sospeso l’allenatore per una partita e lo ha portato a scusarsi con il giocatore ed il resto della suadra.

    Woods non è nuovo a scusarsi, visto che poco tempo fa ha dovuto farlo dopo aver dichiarato di essere schifato dal fatto che gli attuali giocatori di UK non conoscano la storia cestistica degli Wildcats, riferndosi a William Cauley-Stein che non sapeva dell’esistenza del famoso tiro di Christian Leattner nella Finale NCAA del 1992.

 

  • Ecco infine alcune partite da vedere nella prossima settimana.
    Stanotte (sabato) imperdibile la finale del Battle 4 Atlantis tra Duke e Louisville, una vera e propria sfida al vertice, ma non è da sottovalutare anche Oregon-Cincinnati.

    Domenica Davidson se la vedrà con Gonzaga, una delle underdog più interessanti per la corsa finale.
    Martedì ci sono due big matches di alto livello, Michigan-North Carolina State prima e Indiana-North Carolina subito dopo, che avranno un ottimo seguito nel mercoledì con la sfide tra Duke e Ohio State.
    Non c’è pausa neanche il giovedì con Marquette-Florida e Kentucky-NotreDame, mentre il venerdì si avrà un po’ di respiro, anche se Syracuse-Arkansas può essere una sfida con l’upset alert

 

 

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