Team USA si salva in overtime contro la Turchia al secondo ostacolo del girone. Male, molto male. E’ una partita che nella girandola delle emozioni del finale ha praticamente perso ma quasi per miracolo portato poi ai supplementari e qui vinta.

Jayson Tatum è stato freddo nel mettere i tiri decisivi alla fine dei regolamentari, anzi, avrebbe anche potuto chiuderla li, e proprio per i tiri liberi sbagliati la Turchia si è giocata l’opportunità storica di aggiungersi alle nazionali che per almeno una volta hanno sconfitto i (furono) invincibili americani.

Per di più Team USA l’ha vinta, sempre con dei tiri liberi, all’ultissimo, con Khris Middleton. Sono stati dei miracolati, la striscia di vittorie tra Mondiali e Olimpiadi va avanti e si ferma per ora a quota 44.

Anzi no, diciamola tutta. La Turchia l’ha vinta moralmente questa gara, l’aveva già in tasca e l’ha buttata via.

Conoscendo l’orgoglio del popolo turco è una sconfitta che fa male, è un’illusione di qualche minuto che lascerà un piccolo segno, gli americani non sono simpaticissimi grosso modo tra Ankara e Istanbul e una vittoria sarebbe stata una gioia ben oltre i confini del basket.

Male, quindi, molto male. La sensazione di partenza resta viva, questa è una squadra che può portare a casa l’oro come anche non andare sul podio, è sempre intrappolata in un frastuono sordo mediocre e poco chiaro.

E’ senz’anima, senza cattiveria. E’ sempre un paradosso in realtà, perché sono stati scelti ragazzi maturi e seri, non ci sono le teste calde di una volta, in panchina c’è Popovich (e Kerr come vice), quindi sarebbero anche ben equilibrati ma in fondo il punto debole è proprio questo.

C’è talento ma non troppo, c’è energia ma non troppo, c’è voglia ma non troppo. C’è medietà insomma, il che è la cosa peggiore.

Ha detto bene Marco Crespi in telecronaca SKY, è un problema di “occhi e gerarchie”.

Piccolo appunto fuori testo, mi sembra ora di poter affiancarlo a Flavio Tranquillo come commentatore numero 1, non voglio togliere nulla al bravo Pessina ma semplicemente ha più talento nel leggere le partite ed è più piacevole all’ascolto.

Ci sono dunque occhi spenti, preoccupati, manca la cattiveria che in queste competizioni serve forse anche più del talento puro.

Sulle gerarchie il discorso è più articolato ma altrettanto nitido. Come si è detto questa è una squadra ben bilanciata e di nuovo come si è già detto è proprio questo il difetto maggiore, c’è un’abbondanza di “politically correct” che alla lunga dà fastidio.

Il basket è un gioco “comunista” fino ad un certo punto. Chi si prende la responsabilità di un ultimo tiro ? Chi si carica sulle proprie spalle l’attacco come chiara prima scelta offensiva ?

Tatum, per quanto un fenomeno, non mi sembra adatto a questo ruolo. Si è anche fatto male alla caviglia, speriamo non sia nulla di grave, non ci si può permettere una sua assenza con un roster così poco profondo.

Mi sembra quindi che uno tra Kemba Walker e Donovan Mitchell debba emergere più nettamente senza ombre e senza ambiguità.

Sprazzi di Walker nei momenti decisivi contro i turchi mi hanno fatto spostare l’ago della bilancia su di lui ma aspetto ancora che Mitchell si dia una mossa e che si svegli da un mezzo torpore, può e deve fare di più.

Sono troppo bravi ragazzi, è forse una mia impressione, sono più attenti a non calpestare i piedi ai compagni che a far emergere il proprio ego. A volte un po’ di sano egoismo mi pare addirittura necessario farlo uscire fuori.

E’ quindi una squadra molto poco americana per come siamo stati abituati tra Mondiali e Giochi Olimpici. Questione di carattere ma anche di tecnica.

Al netto dei problemi, questi si tipicamente americani, di non saper attaccare anche la più banale delle zone di scuola europea, questi ragazzi non dominano sul piano atletico e corrono poco.

Giocarsela così quasi sempre a metà campo non solo è un rischio ma è un suicidio e questo è appunto per gli americani irrituale e innaturale. Contro la Serbia ipotetica di qui a poco potrebbero soffrire in maniera imbarazzante sotto canestro per mancanza di lunghi.

Di più, i serbi sono scaltri e intelligenti, questo gioco lento a metà campo vedrà favoriti Jokic e compagni e nemmeno di poco. La sconfitta con questo registro sarà addirittura assicurata.

Vedremo se questa Turchia quasi vittoriosa li avrà svegliati , intanto ci siamo visti una partita con un finale più overtime in cui hanno vinto e perso entrambe le squadre almeno 4 o 5 volte ma fin li invero è stata una gara sonnacchiosa, poco spettacolare.

Altra riprova di come questo Team sia tanto poco USA e molto più europeo nella sua impostazione, poco ardito, poco esplosivo. Popovich ha costruito una squadra troppo corretta, non è un bene.

Non avrei mai voluto che nessuno dei primissimi nomi NBA boicottasse i Mondiali. Mi aspettavo che almeno in Cina potesse venire qualche star del primo cerchio, li dove la NBA ha ogni interesse ad allagare il suo mercato perchè su più di un miliardo di cinesi qualcuno il basket lo guarda e se ne è appassionato.

E qualcuno in Cina significa milioni di persone e milioni di persone significano milioni e milioni di dollari.

La partita è iniziata alle ore 8:30 a New York, alle 5:30 a Los Angeles. Pochi americani l’hanno vista, non interessano a tanti questi Mondiali cinesi così lontani con nessuna star in campo.

Sarà questo il grande vuoto, prima ancora che possano al limite conquistare l’oro. Impresa possibile ma sicuramente non scontata.

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.