1) NEW ORLEANS PELICANS: Zion Williamson – PF (Duke, Fr.)

Nba comparison: Charles Barkley, Lamar Odom, Larry Johnson

Quale modo migliore per dimenticare l’addio del proprio franchise player che non draftare un futuro All-Star? Chiaro, vedere Davis e Zion Williamson sullo stesso parquet, con la stessa maglia, sarebbe stata una libidine, ma allo stesso tempo possiamo dire che non esista fit migliore del prodotto di Duke per una squadra che, un po’ sulla linea dei Kings post-Cousins, intende puntare con decisione su un gruppo giovane in un’ottica di medio termine.

Dai tempi di Lebron non si vedeva una tale attenzione mediatica per un prospetto liceale e allo stesso modo, nel suo anno in quel a Duke, non c’è stato un momento in cui non fosse sotto i riflettori. E d’altronde uno così non si vede proprio tutti i giorni. Sembra incredibile che un giocatore con quel tipo di fisico possa avere quel ball-handling e allo stesso tempo la capacità di andare cinquanta cm sopra il ferro o alternativamente inventare canestri o sorprendenti passaggi possibili solo a chi possiede mani da liutaio.
Oltre a rendere la vita impossibile alle difese avversarie, Zion ha complicato e non di poco anche il lavoro di chi per mestiere ha cercato di trovarne un difetto. Per alcuni, il pelo nell’uovo sono il tiro da fuori e la difesa, il che è tutto dire dato che è ampiamente sopra la sufficienza (e destinato a migliorare) sotto entrambi gli aspetti.

Al piano di sopra troverà difese fisicamente più impegnative ma anche più spazi rispetto alla sua stagione collegiale. Se per gli Nba addicted dalla sirena finale di gara 6 è partito un immaginario countdown fino alla prima palla a due del prossimo Ottobre, uno dei motivi è certamente Zion.

 

2) MEMPHIS GRIZZLIES: Ja Morant – PG (Murray St., So.)
Nba comparison: John Wall

Se prima ci poteva essere qualche dubbio, dopo la trade con cui Memphis ha spedito Conley (e il suo contratto da una tonnellata e mezzo) a Salt Lake City il nome della seconda scelta assoluta è pressoché certo. Ja Morant può essere l’uomo giusto per dare nuova linfa all’attacco asfittico (ultimo della Lega nell’ultima stagione) della squadra: il play da Murray State è un giocatore abituato a dare del tu allo Spalding e a far felici i compagni di squadra con le sue doti di passatore, allo stesso modo l’ensamble di atletismo e doti balistiche fanno di lui un attaccante di altissima qualità capace di concludere in prima persona.

Proveniendo da una conference di basso livello come la Ohio Valley Conference potrebbe aver necessità di un po’ di tempo per adeguarsi ai livelli delle difese NBA e certamente dovrà lavorare per disciplinare il suo gioco limitando al tendenza alle palle perse. Il suo stile elettrizzante e il gusto per la giocata spettacolare aumenteranno sicuramente l’appeal dei Grizzlies e chissà, magari Morant riuscirà nell’impresa di portare al palazzetto il pubblico di Memphis notoriamente non molto interessato alle sorti della franchigia.

 

3) NEW YORK KNICKS: R.J. Barrett – SG (Duke, Fr.)
Nba comparison: Clyde Drexler

La scelta di Memphis in linea di massima farà si che in Knicks vadano sul prodotto di Duke che in base a ciò che accadrà in free agency potrebbe andare a formare un backcourt esaltante insieme a Kemba Walker. Si dice che chi ce la fa a New York può farcela ovunque e a Barrett i mezzi per sfondare non mancano di certo. Questo ragazzo, figlio di un ex nazionale canadese che lo cresciuto a pane e basket e che di tanto in tanto gli permetteva di allenarsi con un suo amico tale Steve Nash, oltre che del talento offensivo di cui è abbondantemente dotato non difetta certo di personalità. Lo ricorderà di certo coach Calipari che da allenatore della rappresentativa a stelle e strisce Under 19 è stato umiliato in una semifinale del mondiale di categoria da una mostruosa prestazione da 38 punti dell’allora fresco diciassettenne.

Prima dell’inizio della scorsa stagione collegiale era considerato addirittura alla pari di Zion Williamson e in predicato di contendergli la prima chiamata overall. Certamente la classe non si discute ma l’anno ha Duke ha mostrato una certa sua tendenza a giocare hero-ball e a non brillare particolarmente nei momenti decisivi delle partite. Dovrà lavorare molto su questi aspetti del gioco e New York col suo inferno mediatico non è propriamente il luogo più sereno dell’Unione, ma la base di talento da cui partire è di livello spaventosamente alto.

 

4) NEW ORLEANS PELICANS: Jarrett Culver – SG (Texas Tech, So.)
Nba comparison: Nick Anderson, Caron Butler, Paul George

Non sappiamo ancora se l’arrivo di Lonzo Ball nell’organico di coach Alvin Gentry potrà riportare in auge il doppio playmaker come durante l’anno di Rondo a New Orleans. Di certo è da tempo che da quelle parti, non ce ne voglia il buon E’Twaun Moore, non si vede una guardia tiratrice di alto livello, pertanto andare sul prodotto di Texas Tech potrebbe essere una scelta tutt’altro che peregrina.

Culver è un attaccante particolarmente completo, capace di trovare il canestro in vari modi dotato di un notevole IQ cestistico, molto maturo tecnicamente per essere un sophomore ma allo stesso tempo i suoi margini di miglioramento sono particolarmente ampi. Senza dimenticare le sue doti nell’altra metacampo, già ampiamente viste all’interno dell’eccellente sistema difensivo di coach Chris Beard, che di certo non dispiaceranno ad un allenatore che enfatizza l’aspetto della difesa come Gentry.

 

5) CLEVELAND CAVALIERS: De’Andre Hunter – SF (Virginia, So.)
Nba comparison: Andre Iguodala, James Johnson, Devean George

Il nuovo allenatore dei Cavs, John Beilein, non ha nascosto di apprezzare molto il ragazzo di Philadelphia. Beilein notoriamente cura molto gli aspetti della difesa e Hunter è un prospetto in grado di marcare qualunque cosa si muova tra i 190 e 210 cm. Inoltre il suo profilo di ragazzo particolarmente avvezzo al lavoro e al sacrificio si sposa bene con le idee del nuovo coach.
Questo potrebbe indurre Cleveland a puntare su di lui anziché su una point guard (scelta che per altro suonerebbe come una delegittimazione per Sexton dopo appena un anno) anche se non è facile fare previsioni in un contesto totalmente work in progress.

Work in progress è anche l’altra faccia della medaglia del gioco di Hunter, ossia l’attacco. Non che al college abbia fatto fatica (15,2 punti e il 52% dal campo nel suo ultimo anno a Virginia) ma per incidere come realizzatore al piano di sopra avrà bisogno di migliorare nel costruirsi il tiro dal palleggio e adeguarsi ad una realtà dove il suo fisico ovviamente non gli permetterà di sovrastare gli avversari come nella NCAA. Staremo a vedere se si realizzerà il passaggio dai Cavaliers… ai Cavaliers.

 

6) PHOENIX SUNS: Coby White – PG (UNC, Fr.)
Nba comparison: Reggie Theus

Sarà per il megaafro, sarà per come corre da un’area all’altra a testa alta o per la senzazione di “leggerezza” che ispira vedendolo sul parquet, Coby White sembra una vecchia point guard della ABA che però viene da North Carolina perciò “educato”, anche se solo per un anno, nel sistema di Roy Williams.

Alle 6 potrebbe rivelarsi una chiamata eccellente per una squadra come Phoenix che ha un buco da riempire alla voce playmaker. Rispetto a Garland, che potrebbe essere l’altra point guard disponibile a quel punto del draft tra quelle da lottery, White si integrerebbe meglio in un attacco in cui molto gira attorno a Booker e ai suoi isolamenti. Essendo particolarmente dotato al tiro pesante e capace di giocare efficemente off-the ball sarebbe il complemento ideale per la guardia da Kentucky.

 

7) CHICAGO BULLS: Darius Garland – PG (Vanderbilt, Fr.)
Nba comparison: D’Angelo Russell

Nonostante nel suo anno da freshman abbia giocato appena cinque partite prima di infortunarsi al ginocchio e saltare il resto della stagione Garland è uno degli elementi più chiacchierati di questo draft e c’è la seria possibilità di vederlo quale nuova point guard dei giovani Bulls di coach Boylen. Darius Garland ha le qualità dell’attaccante di razza, tiratore di alto livello e fortissimo nell’uno contro uno.

Anche non lo si può di certo definire un ball-hog, c’è da dire che la sua capacità di trovare la via del canestro a volte lo induce a strafare e a non mettersi nella condizione di coinvolgere al meglio i suo compagni. Oltre al pregresso infortunio può sussistere qualche dubbio sulla sua forza fisica e sull’esplosività nel finire al ferro contro i difensori NBA.
Garland è un prospetto divisivo ma a Chicago potrebbero scegliere definitivamente di puntare su di lui le proprie fiches.

 

8) ATLANTA HAWKS: Cameron Reddish – SF/SG (Duke, Fr.)
Nba comparison: Stephen Jackson

Cameron Reddish era considerato il terzo miglior prospetto liceale dopo Williamson e Barrett. Tutti e tre sono finiti a giocare per coach Krzyzewski ma a differenza dei primi due, Reddish ha francamente deluso nella sua prima e ultima stagione in maglia Blue Devils. Sebbene la tecnica di tiro sia molto simile alla perfezione viene da un anno in cui ha litigato costantemente con i ferri dei palazzetti di tutta America chiudendo con un misero 35.6% dal campo.

Malgrado tutto ciò, i confini delle sue potenzialità rimangono molto ampi e il giocatore è indubbiamente uno dei più affascinanti del draft. Una squadra come Atlanta che ha deciso di perseguire un progetto di gioco “ispirato” ai Golden State Warriors difficilmente si lascerà scappare un prospetto di questo tipo.

Reddish ha tutto per diventare un perennial All-Star, l’impressione però è che a fare la differenza non saranno né il fisico su cui certamente dovrà lavorare né l’ampliare la gamma delle sue soluzione offensive (l’etica del lavoro non è in discussione) bensì la testa. Quando la sua serata al tiro inizia male, solitamente finisce peggio, il che vuol dire che a livello mentale non è così strutturato e tende a perdere fiducia facilmente. I casi di grandi talenti non realizzati per la mancanza di mentalità e cattiveria necessarie per stare nella NBA non si contano neppure. Ci auguriamo che Reddish non entri a far parte del club.

 

9) WASHINGTON WIZARDS: Sekou Doumbouya – SF/PF (France, Intl.)
Nba comparison: O.G. Anunoby

Doumbouya può essere il match ideale per aggiungere atletismo e fisicità ai Wizards di Scott Brooks. Qualora Washington decidesse di andare sul francese si assicurerebbe un giocatore che oggettivamente manca a roster ma che allo stesso tempo necessiterebbe di tempo e pazienza per formarsi come giocatore NBA.

L’ala del Limoges, oltre alle indubbie qualità atletiche, ha fatto vedere di possedere i mezzi per poter diventare un giocatore versatile e completo ma ad oggi è ancora molto grezzo e fondamentalmente tutto da costruire. Sa mettere palla per terra, ha delle discrete movenze spalle a canestro e la forza fisica per chiudere al ferro ma per stare stabilmente tra i grandi dovrà migliorarsi in tutti gli aspetti del suo gioco. Per quanto riguarda la difesa vale lo stesso discorso, ovverosia le proporzioni fisiche sono particolarmente attraenti ma la tecnica è perlomeno rivedibile.

 

10) ATLANTA HAWKS: Jaxson Hayes – C/PF (Texas, Fr.)
Nba comparison: Jarrett Allen

Col rinnovo di Dedmon in discussione la scelta di Atlanta potrebbe essere quella di utilizzare la sua seconda scelta in lottery per prendere un centro da affiancare a Collins e in linea di massima il giocatore da University of Texas è l’indiziato principale.

L’atletismo e le proporzioni fisiche di questo ragazzo ne fanno il prototipo del centro difensivo della NBA moderna anche se dovrà lavorare molto, oltre che sul fisico, per incanalare nel modo giusto le sue qualità atletiche di cui spesso tende a fidarsi eccessivamente esponendosi a commettere molti falli. In attacco è una pagina bianca. Ha fluidità di movimenti, coordinazione e una buona capacità di rim-roller ma per il resto è privo di movimenti offensivi e totalmente da inventare.

 

11) MINNESOTA TIMBERWOLVES: Rui Hachimura – PF/SF (Gonzaga, Jr.)
Nba comparison: Marvin Williams, Justise Winslow, Al-Farouq Aminu

12) CHARLOTTE HORNETS: Brandon Clarke – PF (Gonzaga, Jr.)
Nba comparison: Kenyon Martin, Carl Landry

13) MIAMI HEAT: Keldon Johnson – SG (Kentucky, Fr.)
Nba comparison: Gerald Henderson Jr.

14) BOSTON CELTICS: Romeo Langford – SG (Indiana, Fr.)
Nba comparison: Bradley Beal

15) DETROIT PISTONS: Nickeil Alexander Walker – SG (Virginia Tech, So.)
Nba comparison: Derek Anderson

16) ORLANDO MAGIC: Tyler Herro – SG (Kentucky, Fr.)
Nba comparison: Landry Shamet

17) ATLANTA HAWKS: P.J. Washington – PF (Kentucky, So.)
Nba comparison: Marcus Morris, Antonio Davis

18) INDIANA PACERS: Cameron Johnson – SF (UNC, Sr.)
Nba comparison: Allan Houston

19) SAN ANTONIO SPURS: Mfiondu Kabengele – PF/C (FSU, So.)
Nba comparison: Serge Ibaka

20) BOSTON CELTICS: Bruno Fernando – C (Maryland, So.)
Nba comparison: Emeka Okafor

21) OKLAHOMA CITY THUNDER: Matisse Thybulle – SG/SF (Washington, Sr.)
Nba comparison: Trevor Ariza, John Salmons

22) BOSTON CELTICS: Grant Williams – PF/SF (Tennessee, Jr.)
Nba comparison: Corliss Williamson, Boris Diaw

23)MEMPHIS GRIZZLIES: Bol Bol – C (Oregon, Fr.)
Nba comparison: Rudy Gobert

24) PHILADELPHIA 76ers: Isaiah Roby – SF (Nebraska, Jr.)
Nba comparison: Thaddeus Young

25) PORTLAND TRAILBLAZERS: Nassir Little – SF (UNC, Fr.)
Nba comparison: Gerald Wallace

26) CLEVELAND CAVALIERS: Goga Bitadze – C (Rep. of Georgia, Intl.)
Nba comparison: Jusuf Nurkic

27) BROOKLYN NETS: Luka Samanic – PF (Croatia, Intl.)
Nba comparison: Nikola Mirotic

28) GOLDEN STATE WARRIORS: Ty Jerome – PG (Virginia, Jr.)
Nba comparison: Greivis Vasquez

29) SAN ANTONIO SPURS: Dylan Windler – SG/SF (Belmont, Sr.)
Nba comparison: Mike Dunleavy Jr.

30) DETROIT PISTONS: KZ Okpala – SF (Stanford, So.)
Nba comparison: Brandon Ingram

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