La sintesi

Un monumentale secondo tempo dei Toronto Raptor e del loro giocatore di riferimento, Kawhi Leonard (36 per lui con 11-22 al tiro), permette alla squadra canadese di sbancare la Oracle Arena e portare la serie sul 3-1, nonostante il rientro in casa Warriors di Klay Thompson e Kevon Looney.

Per i Raptors, oltre alla prestazione incredibile di Leonard, fondamentali Siakam (19) e Ibaka (20 con 9-12 dal campo), mentre fra le fila dei padroni di casa spicca la prestazione pessima di Curry da 27 punti con 9 su 22 dal campo e solo 2 centri dalla lunga distanza su 9 tentativi. Buoni, a sorpresa, i due “ex infortunati” Thompson e Looney, sicuramente i migliori in campo.

Raptors apparsi in pieno controllo -tecnico ed emotivo- della partita e della serie. Adesso le Finals si spostano a Toronto dove i Raptors avranno a disposizione il primo match point nella partita di Lunedì sera. Golden State affiderà le sue chance a un possibile rientro di KD, ma dopo un mese di sosta anche le sue condizioni potrebbero essere non sufficienti per ribaltare la situazione che a oggi è critica.

Il pre-game

Go big or go home.

Anche se sarebbe meglio figurativamente dire “leave home” visto che potrebbe davvero essere l’ultima partita di sempre alla Oracle Arena.
Las Vegas dice che Golden State è ancora favorita (+6 punti oggi), ma le mie sensazioni sono opposte, a meno di un miracoloso recupero degli infortunati.

Nel pre-gara 4, la doccia fredda per i pluricampioni è arrivata ieri quando Kerr ha annunciato ai media che Durant, non ancora pronto al rientro, sarà messo fuori roster anche per gara 4, facendo addirittura preoccupare per un suo ritorno in queste NBA Finals.

Le buone notizie invece arrivano da Klay (Thompson) e Kevon (Looney): il primo dovrebbe essere nel quintetto titolare anche se sotto minute restriction. Il secondo, dopo un secondo parere medico che ha dato esito positivo, è stato messo fra le armi utilizzabili da coach Kerr per pareggiare la serie.

Dall’altra parte c’è Toronto: i Raptors sono in controllo della serie meritatamente. A guardare le statistiche si vede che Toronto ha vinto praticamente tutti i quarti giocati (tranne i due finali di gara 2) e arrivano a questa gara dopo una gara 3 corale e sensazionale in cui tutto il roster ha tirato con almeno il 50% dal campo.

Il go big or go home è figurativo, perché sicuramente ci sarà almeno un’altra gara ma, se questa serie dovesse andare sul 3-1, con il tipo di momentum che Toronto ha generato e sta cavalcando, l’anello 2019 potrebbe orientarsi definitivamente verso il Canada.

Gara 4 è di gran lunga la partita più attesa di tutte queste Finali 2019 e, senza ombra di dubbio,  quella con il valore specifico maggiore.

1° Quarto

Thompson titolare. Torna ufficialmente Looney, ma Kerr preferisce dare fiducia (e possibilità di riscatto) a Cousins, sperando in un impatto non marginale del suo “5”. Green, Iguodala e, ovviamente, Curry, gli altri.

Toronto con il quintetto tipo: Leonard, Siakam, Gasol, Green, Lowry.

Gran parte del copione lo conosciamo già: Green (Draymond) battezzato, Cousins in single coverage con Gasol, Thompson & Green a lottare contro Siakam e Iguodala su Leonard.

8-5 dopo 5′ di gioco: due a testa per Green, Thompson, Curry e Cousins.

Thompson ha un ruolo fondamentale nel sistema Warriors: si prende una fetta grossa del carico offensivo e, punto ancora più importante, permette agli altri -Draymond Green e Iguodala su tutti- di potersi occupare di più dei loro assignements difensivi. Il risultato, per adesso, è 0-3 per Siakam e 0-4 per Dany Green.

Anche Kevon Looney viene lanciato nella mischia con 6.45  da giocare nel quarto (per un DMC sottotono). Il numero 5 di Golden State recupera una palla contro Gasol e nel ribaltamento segna i suoi primi due punti. Looney in questa serie è F-O-N-D-A-M-E-N-T-A-L-E.

Mini-allungo di quelli che giocano in casa sul 17-10. I role player di Toronto per ora non rispondono all’appello: Dei 10 di Toronto, 7 li ha fatti Leonard, 2 Lowry, 1 Siakam, zero tutti gli altri.

Toronto non tracolla perché Kawhi sta avendo one of those nights: 14 per lui con 5-8 al tiro. Per ora Toronto è Kawhi Leonard. I due giorni di riposo extra sembra siano stati una panacea per il nativo californiano e le sue tendinopatie.

L’altro lato della medaglia è Danny Green, il mattatore di gara 3, con 0-6 dal campo e 0-5 da tre.

Finisce 25 a 17 per i Warriors.

2° Quarto

Kerr inizia con Cousins, Livingston, Cook, Thompson, Iguodala e… tanta confusione.
Toronto continua ad avere le idee molto chiare con i suoi quintetti “B” -grazie un Ibaka apparso in forma smagliante in uscita dalla panchina- e si riavvicina a -4.

Klay Thompson sembra in un buono stato di forma: sicuro al tiro e veloce nelle traslocazioni difensive, un upgrade favoloso per i californiani rispetto alla gara 3 persa 48 ore prima.

Meglio Toronto in questo avvio di quarto: Cousins sembra ancora fuori forma, Cook non sta tirando in maniera efficiente (0-3 anche oggi) e Livingston non può reggere Siakam, che appena vede il mismatch attacca il ferro a testa bassa.

Time out Kerr sul 31-27 per GS e Curry toglie l’asciugamano dalla testa per rientrare in campo.

Verso la metà del quarto si rinizia a vedere il flow degli Warriors con Green, Thompson e Curry.
Toronto però non si scompone e riesce a restare a galla a -5, proponendo in quintetto i due lunghi (Ibaka e Gasol) e allentando così la pressione sul perimetro.

Klay Thompson al momento è la differenza fra le due squadre: 14 punti con 6-9 dal campo, 2-4 da tre e con tutta la voglia di questo mondo di giocarne almeno un’altra dentro questo palazzetto.
Si va al riposo sul 46-42 per i Warriors e con uno Stephen Curry che sembra l’ombra di quello di gara 3.

3° Quarto

Leonard esce fortissimo dagli spogliatoi: mette subito due triple di fila, con una rubata in mezzo, e porta i Raptors al primo vantaggio della serata sul punteggio di 48 a 46. Risponde Curry con la prima tripla della giornata, per il controsorpasso a quota 49. Le superstar sentono il momento e salgono di colpi: 20 punti per Kawhi con tantissimo tempo ancora da giocare.

I Warriors oggi ci sono con la testa, ma offensivamente le cose non girano.

Raptors riagguantano la parità a quota 55-55. e Cousins, risostituito da Bogut. La partita adesso sta prendendo la forma di una vera e propria tonnara, l’intensità è altissima.

Thompson continua a martellare (22 punti, 9-14 dal campo e 4 triple a segno), ma sulla tripla di Ibaka i canadesi trovano i nuovo il vantaggio (64-66).

Leonard capisce che è il momento e prende il proscenio aumentando il distacco e facendo capire ai suoi che oggi si può provare a fare il colpaccio.

Mentre tutti i Warriors (tranne Thompson) continuano a sparare a salve, i comprimari della franchigia canadese sembrano pronti alla lotta: 11 per Siakam, 9 per Gasol, 8 per Lowry, 13 per Ibaka e 5 per VanVleet.

Golden State poco dopo, probabilmente a causa della frustrazioni offensive, perde anche il pallino difensivo e si inizia ad avere la sensazione che questa gara gli stia scivolando dalle mani.

Curry ci prova ma oggi non entra praticamente nulla: 6-16 dal campo e 1-7 da tre, con un totale di 16 punti. Così per quelli della baia non c’è speranza.

Si va all’ultimo miniriposo sul punteggio di 79-67 dopo l’ennesimo canestro da fuoriclasse di Kawhi Leonard (31 punti, 10-19 e 4 su 7 da 3) che continua a ricordarci Michael Jordan..

4° Quarto:

I Warriors ci provano, ma non riescono a uscire dalle sabbie mobili offensive. Il peggiore fra tutti è proprio Steph Curry, che continua nella sua giornataccia da 6-18 al tiro e con un solo centro da tre punti su 8 tentativi.
L’occasione per Steph si ripresenta quando, al terzo minuto giocato, VanVleet -che gli sta dando non pochi problemi in marcatura- viene portato fuori dal campo per una gomitata, lasciando letteralmente un dente sul terreno di gioco.

Per Curry è una grande occasione da now or never, ma il colpo di reni non arriva.
Fallo evitabile dello stesso Curry in difesa, airball di Thompson e tripla di Leonard: 72-88.

Gli Warriors sembra abbiano perso gli occhi della tigre, come direbbe coach Velasco.

Al rientro dal time-out di emergenza di Steve Kerr pure Danny Green, finora pessimo, si “svergina” offensivamente con una tripla e subito dopo, quando Curry perde un’altra palla, la partita sembra davvero finita anche se mancano più di 7′ da giocare.

Thompson che gira da solo a metò campo con la testa bassa potrebbe essere la copertina di queste finali se, come sembra adesso, gli Warriors dovessero perderle.

La partita non sarebbe nemmeno così irrecuperabile, sono più o meno dieci punti di distanza con 5 minuti da giocare, ma il linguaggio del corpo dei californiani è veramente qualcosa di più di un indizio e sull’ennesima tripla di Ibaka la Oracle e i Warriors si spengono definitivamente.

Il resto della gara è una pura gestione del tempo con Leonard che controlla il cronometro e continua ad andare dentro l’area a piacimento per chiudere i conti. Oggi nessuno è in grado di fermarlo: 36 punti per lui.

Raptors riallungano a +12, la Oracle si svuota con un mormorio di voci che ha il suono della fine di un impero.

Finisce 92-105 per i Toronto Raptors, che passano a condurre le NBA Finals 2019 sul punteggio di 3-1 e si portano ad una sola gara di distanza dal primo storico titolo NBA per la franchigia canadese.

 

One thought on “Toronto ad un passo dal sogno: 3-1 (live@Oracle)

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