La sintesi

Toronto vince in rimonta una gara difficilissima, va in finale e fa la storia. Prima volta per i Raptors, prima volta per una franchigia canadese. Incredibili le prestazioni di Leonard e Lowry. Ottimi VaVleet e Powel.

Sul lato Bucks tanti i rimpianti per aver lasciato scappare una gara che hanno condotto per quasi tre quarti trovandosi anche a 15 punti di vantaggio.

Il prepartita

Questa non è una partita da “numeri”.
È una di quelle gare che ad analizzarla leggendo gli scout e le statistiche si sbaglia quasi sempre.

Il bello delle serie NBA è che nel corso dei giorni, delle gare, degli aggiustamenti, ne succedono di tutti i colori. Siamo partiti con le prime due a Milwaukee, dove quelli di Toronto sembravano stanchi e fuori dal pezzo. Poi siamo andati in Canada e dopo quella roccambolesca gara 3 -quella degli overtime- ancora pensavamo che i Raptors non ne avessero abbastanza, figuriamoci poi con Leonard zoppo: missione impossibile.

Siamo passati attraverso gara 4 e 5 -letteralmente dominate da Toronto- e siamo arrivati qui, probabilmente all’orlo di un qualcosa: precipizio per i Bucks, paradiso per Toronto.

Oltre la sintesi ed oltre i discorsi di massima, potrebbe essere il capitolo conclusivo di una serie tattica, giocata sul fisico, sui nervi e di tanti piccoli aggiustamenti. Per citarne uno su tutti, il cambio di marcia Toronto l’ha trovato dopo la mossa di Nick Nurse di mettere Leonard su Antetokounmpo, ma le emozioni e le sorprese sono state davvero molteplici e con protagonisti strani.

Stani come Fred VanVleet, che nelle ultime due gare tira con oltre l’80% da tre (nota a margine: è diventato padre fra gara 3 e 4 (!) e prima di gara 5 si narra non abbia dormito per 4 giorni). Oppure l’ostinatezza di Leonard che, da zoppo, jordaneggia per il campo -su entrambi i lati del campo-, convertendo alla sua religione, fatta di pochi sorrisi e parole, anche dei risentiti come me, che da tifoso Spurs dovrei essere un hater.

Ma anche le difficoltà di Bledsoe, le dichiarazioni di Middleton, le risposte in campo di Middleton e l’importanza di Brogdon nei meccanismi dei Bucks.

Serie me-ra-vi-glio-sa.
(p.s. ma senza Lebron non dovevamo annoiarci tutti?).

E ancora non ho nominato Drake, che continua ad imperversare anche quando la squadra è in trasferta:

Sulla vicenda non ho ancora una opinione chiara. La parte corretta di me, quella sportiva che tratta il rettangolo di gioco come un santuario, lo vorrebbe uccidere. Lo spettatore, quello che guarda questa partita per divertirsi invece, non vede l’ora di vederlo in azione in gara 6.

Quindi non so bene se sia giusto o sbagliato tenerlo lì, però sono sicuro che la reazione dei Bucks di indignarsi seriamente e pubblicamente- e mostrare il nervo scoperto sia stata la cosa peggiore possibile.

Vorrei una gara 7 per allungare questo spettacolo, come credo tutti quelli che non hanno a casa la maglia di una delle due squadre, ma… secondo me la vincono i Raptors.

Il pronostico mi è venuto di istinto e non tanto per una questione ragionata, ma per una questione di “facce”.

Ho ancora chiare nei ricordi le facce di Brogdon e di Giannis dopo un paio di errori “importanti” nel quarto quarto.
Facce sconsolate, un po’ impaurite. Facce di chi, per usare le parole di Kendrick Perkins, si è visto strappare il cuore e l’anima nella battaglia:

 

Per i Bucks gara 6 è il momento della verità. Vincerla sarebbe l’equivalente di somministrare ormoni della “maturazione sportiva” a questo gruppo. Perderla farebbe male, ma non sarebbe nulla di definitivo: impossibile pensare che il futuro della eastern conference non passerà da Milwaukee, gara 7 o non gara 7.

1° Quarto

Formazioni tipo da tutte e due le parti.

Green, Leonard, Gasol, Lowry, Siakam, Drake per Toronto.
Bledsoe, Antetokounmpo, Middleton, Brogdon, Lopez per Milwaukee.

Bledsoe (MIL) e Green (TOR) entrambi in quintetto, nonostante le difficoltà nella serie.

Milwaukee sembra entrata in campo con la testa giusta e sopratutto le triple sembrano entrare.
Bene Brogdon e Middleton: Bucks avanti sul 14-6 alla metà del quarto.

Toronto per ora è un mistero: ordinatissima in difesa, confusissima in attacco. I possessi sconclusionati si succedono uno dopo l’altro ed i Raptors passano l’intero quarto a brancolare nel buio fra extra pass e palle perse.

I Bucks hanno modificato un po’ la difesa su Leonard: adesso lo raddoppiano e triplicano molto di meno (o per lo meno non dal primo palleggio) riuscendo a stare meglio sul perimetro e contestare meglio i tiri degli altri Raptors che non rispondono al nome Kawhi.

Bucks allungano sul 28-18: parziale importantissimo per una squadra con poca esperienza nei playoff come Milwaukee.

L’attacco di Toronto ovviamente è l’unico sul banco degli imputati per la cattiva partenza. I numeri complessivi dicono 6-19 dal campo e 1/5 da tre.

Per Toronto oggi è tutto in salita.

2° Quarto

Cercasi attacco di Toronto disperatamente: dentro VanVleet, Ibaka e Powell.

C’è qualche segnale di ripresa ma Middleton, Brogdon (rispettivamente 3-5 e 3-3 al tiro) e Lopez (in difesa) tengono i Raptors sempre oltre i dieci punti di distanza.

Unico neo  in casa Bucks è la prestazione di Eric Bledsoe, con 0 centri su 4 conclusioni.  Toronto non va sotto di 25-30 punti solo grazie ad un incredibile sforzo difensivo.

Poi risale Toronto che capisce l’importanza del momento: prima Lowry e Siakam e poi Leonard e VanVleet (3-4 da tre): I Raptors finiscono in crescendo il quarto con il punteggio di 50-44.

3° Quarto

Kawhi Leonard sembra “costeggiare” la partita. Forse paga  l’incredibile lavoro difensivo su Antetokounmpo, ma oggi, anche se solitamente non è una esplosione di emozioni, sembra ancora fuori dalla gara.

L’altro protagonista, Giannis Antetokounmpo, invece, oggi ha la mano calda da tre, una notizia pessima per tutto il Canada: di nuovo +10 per i Bucks.

Leonard si accende un po’ e con l’aiuto di Gasol riporta Toronto a -5. La sensazione è che appena Toronto trova anche solo l’apparenza di una quadra nella metà campo offensiva la partita è lì pronta per loro.

Ma, come fosse una montagna russa, un parziale dei Bucks riporta sotto di 13 i Raptors con un parziale di 8-0, impreziosito da questo circus shot di Middleton:

Ma Leonard non ci sta: da vero clutch player capisce che è il suo momento e quasi da solo in attacco, e con una serie incredibile di rimbalzi difensivi e offensivi, riporta i Raptors a -6 nel finale del quarto.

Kawhi continua. Drake, che ovviamente ha la felpa giusta per l’occasione, finora insolitamente calmo, si sveglia.

10-0 di parziale finale e Toronto che è stata anche -15 si ritrova a -5.
Mostruoso Leonard: 12 punti, 8 rimbalzi e 3 assist (solo in questo quarto), ma manca ancora qualcosa per completare la rimonta.

 

4° Quarto

La tavola sarebbe apparecchiata per 12 minuti di  “Kawhi vs Giannis”, invece, a sorpresa è il secondo quintetto di Toronto a partire con le marce alte durante il riposo della sua stella e completare la rimonta: 78 pari.

Time out per coach Budenholzer per fermare subito l’emorragia dopo pochi minuti dall’inizio e placare l’educato inferno canadese della Scotiabank Arena.

Ma non funziona: altro canestro dei canadesi con Siakam e sfondamento di Brogdon sull’altro lato. Toronto è avanti con 8.30 da giocare. Milwaukee è con le spalle al muro.

Risale l’intensità difensiva di Toronto che la vuole chiudere e la schiacciata in contropiede di Leonard mette il punto esclamativo sulla rimonta.

Tutti ai piedi del re Kawhi Leonard: La partita, iniziata in sordina, sta diventando un altro statement game da testamento cestistico per il Californiano.

Ma Milwaukee ancora non ci sta ad alzare bandiera bianca: Lopez e Antetokounmpo riportano i loro ad solo punto di distanza.

Se Toronto vuole arrivare in finale deve fare quest’ultimo passo.

Dopo altri 5 minuti di botta e risposta fra le due squadre i Bucks sono a -3 e a 28.5 secondi dalle vacanze estive
se non fanno qualcosa. Un solo possesso divide le due squadre ma la palla ce l’hanno i Raptors.

Milwaukee sceglie di difendere (!), Toronto sbaglia, ma sul tiro sbagliato da Siakam la palla ricarambola nelle mani dei canadesi con 7.9 secondi alla fine. Il resto è un riempimento prima della festa alla Scotiabank Arena. Toronto vola in finale dove troverà i Warriors di Steph Curry e (forse) Kevin Durant.

Vince Toronto che chiude la serie sul 4-2 dopo essere stata sotto 2-0. Grandissimo Leonard, ma una menzione speciale la merita tutto il roster dei canadesi ed il coaching staff per questo risultato incredibile.

 

One thought on “Winter is coming: Kawhi trascina i Raptors alle Finals

  1. Una serie combattuta, tosta, con buoni momenti, ma soprattutto una serie play-off con i suoi momenti di grande siccità da una parte e dall’altra, strappi, recuperi e palloni pesanti. I bucks in gara-6 in effetti hanno mostrato di avere poca esperienza play-off e quando sono stati recuperati e superati, hanno mostrato forse di non essere così-pronti quanto i Raptors che negli uomini chiave(Green a parte)sono stati più strong. Grandissimo Leonard, un vero Mvp. In Finale non credo che i Raptors potranno battere GS più di una volta, però, intanto sono lì, poi vediamo.

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