Gara 2 contro gli Indiana Pacers è una prova importante per i ragazzi di Stevens. Dopo una gara 1 vinta più per demerito dell’avversario che per meriti propri, è fondamentale per i Celtics dimostrare che la squadra è capace di elevare il proprio livello di gioco, requisito necessario per aspirare ad un lungo cammino nei playoffs.
Nei dintorni del TD Garden, sono tanti i giovani in verde che passeggiano nei parchi circostanti e affollano i pub: la primavera è arrivata qui a Boston e dopo il più classico degli inverni stile New England, è palese la voglia di tutti di trascorrere finalmente qualche ora all’aria aperta. Non ci stupiamo dunque, anche vista la qualità di gioco mostrata in gara 1, che all’interno del Garden si intraveda qualche posto vuoto in tribuna.

Nel pre-partita, mentre ero intento a rubare qualche scatto durante lo “shoot-around”, ti becco James Pallotta – presidente della A.S. Roma – che gironzola sul parquet con al seguito qualche volto noto della dirigenza. Ogni volta che lo incontro non posso fare a meno di “costringerlo” a fermarsi e farsi due chiacchiere. Questa volta – non me ne vogliano i tifosi della Juventus – visti i recenti risultati di Champions League li ho intrattenuti con la miriade di foto sfottò che mi sono arrivate nella chat di gruppo con i miei amici di Roma. Inutile dire che la “goduria” per le disgrazie altrui era totalmente condivisa.

Per quanto riguarda le formazioni iniziali, Horford – in dubbio fino all’ultimo, alle prese con l’influenza – sembra che sarà regolarmente in campo. Inoltre, dettaglio decisamente di rilievo, Tatum si è presentato questa sera con un look del tutto nuovo – ovvero delle prominenti basette alla Elvis.

I quintetti di partenza:
Celtics: Tatum, Baynes, Brown, Horford, Irving.
Pacers: Collison, Young, Matthews, Turner, Bogdanovic.

Primo Quarto

Il primo canestro della serata è di Baynes su assist di Tatum. I Celtics partono a razzo, con tre triple di fila da parte di Tatum, Baynes e Kyrie. I Pacers non si lasciano intimidire e rispondono colpo su colpo, anche loro 3 su 3 dai 3 punti in questo inizio di partita. Dopo appena 3 minuti di gioco siamo già 13-12 Celtics – decisamente una inversione di tendenza rispetto alla moria di canestri che ha caratterizzato gara 1. Indiana approfitta della difesa non proprio stellare dei Celtics e allunga portandosi in vantaggio 17-13, costringendo coach Stevens ad un timeout dopo appena 5 minuti di gioco. I Celtics sembrano giocare con un po’ troppa disinvoltura, soprattutto in fase difensiva. Dentro Theis e Hayward, fuori Tatum e Horford. Horford osservato speciale – visto lo stato influenzale – sembra per ora non risentirne troppo, infatti Stevens lo ributta dentro al posto di Theis a 4 minuti dalla fine del quarto. I Celtics ora arrancano un po’ in fase offensiva, il canestro sembra tutto d’un tratto essersi rimpicciolito non poco. A 2 minuti dalla fine del quarto, è il momento di Indiana di chiamare un timeout, trovandosi in vantaggio 27-22, nell’intento di smorzare l’entusiasmo nella compagine di Boston dopo una tripla di Tatum che infiamma il TD Garden. Il quarto si conclude con Indy in vantaggio 33-29. Un inizio di partita piacevole, entrambe le squadre sembrano essersi scrollate di dosso la ruggine di gara 1. Bogdanovic ha iniziato alla grande, con 10 punti nel primo quarto. Per Boston, Kyrie di gran lunga il migliore in campo con 7 punti e 4 assist.

Secondo Quarto

La partita riprende con il piacevole botta e risposta che ha caratterizzato il primo quarto. Dopo 6 minuti di gioco Indiana ancora avanti 40-38. Le percentuali di tiro è decisamente scesa per Indy, partita a razzo con un irrealistico 65% dal campo nel primo quarto.
Anche quest’oggi Kyrie sembra aver voglia di giocare e darsi da fare. A parte le giocate in attacco a cui ormai ci ha abituato e anche un po’ viziato, lo si vede in difesa giocare con grinta cercando sempre di evadere lo screen. Il quarto scorre veloce, nessuna delle due squadre riesce ad imporre il proprio gioco e si conclude con un canestro di Irving che riporta i Celtics in vantaggio: 52-50.
In questa prima metà di gara Indiana riporta un dignitoso 50% dal campo (20 su 40) ed un inguardabile 28% dai tre punti (4 su 14), soprattutto visto che molti dei tentativi erano “wide open”. I giocatori più attivi in attacco sono Young con 13 punti e Bogdanovic con 13 punti. Per Boston, spiccano il solito Irving con 18 punti e 5 assist e Tatum con 12 punti. Horford decisamente letargico, si nota veramente poco ed anche lo stats-sheet lo conferma: 0 punti, 3 rimbalzi, 3 assist e 2 palle perse. Per i Celtics una percentuale dal campo del 51% (21 su 41) con il 40% dai tre punti (6 su 15).

Terzo Quarto

Entrambe le squadre rientrano con il quintetto di partenza. Il primo canestro è una tripla di Matthews per Indiana. Stevens si becca un fallo tecnico piuttosto inusuale, pizzicato ad abbaiare un po’ troppo contro gli arbitri. Il pubblico passa prontamente dai bu agli applausi quando Bogdanovic sbaglia il tiro libero. I primi minuti sono comunque a vantaggio Indiana, che dopo 3 minuti si ritrova avanti 62-58. I Celtics vanno decisamente in difficoltà anche per merito dei Pacers che sembrano aver trovato lo schema giusto in difesa. Per i Celtics il canestro è di nuovo minuscolo e sono veramente troppe le palle perse in attacco, che diventano facili canestri in contropiede: Indiana ne approfitta e si ritrova con 12 punti di vantaggio dopo 6 minuti, 70-58.
Il quarto si conclude con Indiana avanti 79-68. Irving unico giocatore in gran spolvero per Boston, finora con 28 punti e 6 assist e tanta voglia di contribuire anche in fase difensiva. Il resto della squadra ha faticato non poco a trovare il canestro in questo quarto – anche quando non c’era un difensore nel raggio di due metri: il risultato è un tabellino che riporta solamente 16 punti per Boston.

Quarto Quarto

Il quarto inizia con Horford che finalmente si fa notare, con uno dei suoi hook shot dal post. Indiana risponde immediatamente con una tripla di Evans, riportandosi avanti in doppia cifra. I Celtics e il pubblico ci credono, trovano un paio di stop importanti in difesa e si riportano sotto. Dopo 3 minuti, 82-78 per Indiana dopo una schiacciata sontuosa di Tatum: il Garden esplode ed Indy chiama timeout, Tatum ora con 20 punti. Per fomentare ulteriormente il pubblico, la regia si affida anche a qualche video di repertorio di Paul Pierce contro i Pacers. Kyrie rientra in campo a 7 minuti dalla fine e subito mette una tripla, Boston ad un punto 82-81. Il pubblico ora si fa veramente sentire, altra palla persa da Indiana, Kyrie mette un’altra tripla ed il pavimento traballa, timeout Pacers e Boston ritorna in vantaggio 84-82.

I Pacers continuano a non trovare il canestro mentre i Celtics ora giocano bene in difesa e ripartono in contropiede: Kyrie continua a fare ciò che vuole e a 5 minuti dalla fine si ritrova con 36 punti – veramente una prestazione superba di Irving. A 3 minuti e 20 secondi dalla fine coach Stevens chiama timeout, Boston avanti di un punto, 86-85. I Celtics rientrano in campo con Irving, Brown, Tatum, Hayward e Horford. Bogdanovic azzecca un paio di triple ben difese, riportando Indiana avanti, 91-89. Con 1:13 rimasti, timeout Indiana, sempre avanti di due punti. Al ritorno dal timeout stop di Boston in difesa – gran blocco di Horford su Bogdanovic – e subito dopo tripla di Tatum in transition: Celtics di nuovo avanti di un punto. Indiana di nuovo non riesce a trovare il canestro ed in contropiede di nuovo Celtics a segno con Tatum. Boston avanti di tre punti, 94-91 con 12 secondi rimasti da giocare, timeout Pacers. E poi al ritorno dal timeout un errore imperdonabile per Indiana, la rimessa di Matthews finisce direttamente in tribuna, palla di nuovo ai Celtics, avanti di 3 punti. Bella azione dei Celtics che trovano Tatum libero sotto canestro: dunk e fallo, tiro libero messo, Boston avanti 6 punti 97-91 con 9 secondi rimasti.

Indiana incredibilmente riesce a perdere di nuovo palla in fase di rimessa laterale, questa volta ad opera di Turner. Ogni speranza di recupero per Indy svanisce, la partita finisce 99-91 per Boston.

Conclusione

Per i Celtics il migliore in campo è stato senza dubbio Kyrie Irving, con 37 punti – 15 su 26 dal campo e 6 su 10 dai tre punti – 7 assist e 6 rimbalzi,  e anche tanta voglia di giocare in difesa. A seguire Jayson Tatum con una delle prestazioni migliori della stagione, con 26 punti – 11 su 20 dal campo e 3 su 6 dai tre punti – 4 rimbalzi e 2 assist. L’unico altro giocatore in doppia cifra per Boston è Gordon Hayward, con 13 punti e 5 rimbalzi. Horford decisamente letargico durante i primi tre quarti di gara, si è fatto però notare con un blocco su Bogdanovic in un momento chiave della partita, quando Indiana era in vantaggio con meno di un minuto dalla fine. Stevens sembra trovarsi a suo agio con Hayward e Brown dentro in crunch time: quella formazione “da sogno” con cui i Celtics erano partiti ad inizio stagione, poi rimaneggiata per via dello stato di forma di Hayward.

Per Indiana, Bogdanovic spicca tra tutti con 23 punti, a seguire Young con 15 punti e Collison ed Evans entrambi con 13 punti. Purtroppo per i Pacers il gap di talento con Boston sembra veramente insormontabile. Come abbiamo imparato negli anni passati dai Celtics di Avery Bradley e Jae Crowder, la voglia di giocare e far bene funziona durante la stagione, ma durante i playoffs senza il talento grezzo non si va molto lontano.

Gara 2 è stata decisamente una partita molto più interessante e divertente rispetto al primo match. Boston era sotto di 11 punti all’inizio dell’ultimo quarto e ha trovato la concentrazione necessaria in fase difensiva per la rimonta. Ovviamente il tutto è stato facilitato da una squadra avversaria – Indiana – che priva del loro giocatore più importante in Viktor Oladipo fa veramente fatica a trovare la via del canestro negli ultimi minuti quando la pressione sale e la difesa avversaria chiude tutti gli spazi. Vista la netta inferiorità dei Pacers sul piano della qualità dei giocatori in campo, risulta piuttosto difficile valutare la reale capacità di Boston di andare “deep” nei playoffs. La serie – che ora vede i Celtics avanti 2-0 – riprenderà Venerdì in Indianapolis dove almeno potremo osservare la compagine di Boston in un ambiente ostile, lontano dal parquet amico del TD Garden. La serie è molto probabile che si concluderà in 5 partite, forse addirittura uno sweep. Un po’ tutti gli addetti ai lavori già guardano e pensano al secondo turno, dove i Celtics incontreranno con ogni probabilità i Bucks del Greek Freak, una squadra che ha inanellato il miglior record della NBA durante la “regular season” – 60 vittorie. Per i giocatori di Stevens è ora fondamentale mantenere la concentrazione, chiudere la pratica Pacers al più presto possibile per poter concentrarsi al meglio su quella che si prospetta una serie da box office contro Milwaukee.

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