Il waterfront di Boston

Il match Celtics-Nuggets non è solo un appuntamento chiave per le due squadre in ottica seeding per i playoff. È anche, e forse soprattutto, l’occasione per – finalmente – onorare il ritorno di Isaiah Thomas sul parquet del TD Garden.

Isaiah Thomas

Thomas – reduce da un anno e mezzo veramente difficile, alle prese con un infortunio cronico all’anca – in due occasioni durante la scorsa stagione, quando era ancora tra le fila dei Cavaliers, avrebbe potuto ricevere il tributo dei Green. Una prima volta nel mese di Gennaio Isaiah richiede esplicitamente di “rimandare” poiché, ancora alle prese con l’infortunio, non sarebbe potuto scendere in campo. Una seconda opportunità nel mese di Febbraio sfuma poiché sarebbe coincisa con la serata dedicata a Paul Pierce in cui veniva ufficialmente ritirato il suo numero di maglia – il numero 34. Da allora, Isaiah passa di squadra in squadra senza mai riuscire a ritrovare uno straccio di forma. Tutt’altro, l’infortunio all’anca sembra a tratti “career ending”.

All’inizio di questa stagione Denver decide di ingaggiarlo al minimo salariale, concedendogli tutto il tempo necessario per mettersi alle spalle l’infortunio. Un paio di settimane fa Isaiah finalmente ritorna ai campi di gioco, ma la ruggine è evidente. Il coach dei Nuggets – Michael Malone – anche in ottica playoff decide di metterlo fuori rosa. Fortunatamente – come vedremo – Malone gli concederà una manciata di minuti di passerella durante la partita con i Celtics.

Le due squadre si presentano con i rispettivi quintetti titolari al completo. I Celtics partono con Tatum, Irving, Morris, Smart e Horford. Denver risponde con Millsap, Barton, Harris, Jocic, Murray. Ricordiamo che Hayward per Boston è fuori per sospetta commozione cerebrale sostenuta nei primi minuti nella partita scorsa contro Atlanta.

Primo Quarto

I primi punti della partita sono una tripla di Kyrie dalla baseline (cambiata poco dopo in due punti). Nonostante i Celtics siano partiti con il piglio giusto, soprattutto in fase difensiva, si ritrovano dopo 6 minuti sotto 13-4. Subito timeout Celtics, e la regia manda il tributo per Isaiah Thomas.

Dopo un timeout emozionante, i Celtics non sembrano intimiditi dalla partenza a razzo dei Nuggets. Infatti, un paio di triple ed un jumper di Horford dopo, i Celtics si riportano sotto a due punti, 18-16 con 3 minuti ancora da giocare nel primo quarto. Il Garden esulta quando Isaiah entra in campo. I cori sono tutti per lui ogni volta che tocca palla, l’incitamento per IT non può che far piacere ai giocatori dei Celtics.
Il primo quarto si conclude con i Nuggets avanti di 2 punti, 24-22.

Secondo Quarto

I Celtics partono con Tatum, Brown, Rozier, Morris e Theis in campo. Malone lascia Thomas in campo, per la gioia del pubblico. La partita ha un ritmo piuttosto blando, nessuna delle due squadre affretta la rimessa dal campo. Un paio di triple di Morris e Theis portano i Celtics avanti per la prima volta in questo match: 30-28 Boston dopo 3 minuti. La “second unit” gioca bene, tutti contribuiscono senza strafare. A 5 minuti dalla fine del quarto, dentro la formazione di partenza con l’eccezione di Baynes al posto di Horford. Ed è proprio la formazione titolare che permette a Denver di riportarsi rapidamente in vantaggio. Sul 44-38 Nuggets, Stevens ne ha abbastanza e chiama il timeout a 4 minuti dalla fine. Al rientro in campo, fuori Baynes e Morris, dentro Horford e Brown. A mio parere questo sarà il quintetto titolare nei playoffs. I Celtics sono imprecisi in fase conclusiva, molti i layup mancati, anche per via della ottima difesa di Denver. La prima metà della gara si concluse sul 55-52 Nuggets. Una partita equilibrata in cui entrambe le squadre hanno commesso pochissimi errori. Per i Celtics Horford e Irving in doppia cifra con 13 e 10 punti rispettivamente. Per Denver, Barton e Jokic entrambi con 13 punti. I Celtics registrano un anemico 40% dal campo (19 canestri su 48 tentativi), 22 rimbalzi, 13 assist, 3 palle rubate e 3 palle perse, per Denver un buon 45% dal campo (23 canestri su 51 tentativi), 27 rimbalzi, 14 assist 3 palle rubate e 5 palle perse. Una partita bilanciata sotto ogni aspetto.

Terzo Quarto

Celtics in campo con il quintetto di partenza, stessa cosa per Denver. Partenza veloce di Boston e subito timeout Denver dopo appena 90 secondi di gioco, 59-57 Celtics. Entrambe le squadre giocano con attenzione e disciplina. Finora, il margine più alto lo ha avuto Denver nel primo quarto con 6 punti di vantaggio. I Celtics, trasportati da un Kyrie in serata si ritrovano con 4 punti di vantaggio 70-66 a metà del quarto, e di nuovo Baynes dentro per Horford. Coach Stevens sta decisamente centellinando il 32 enne affetto da una tendinite al ginocchio per gran parte della stagione.
A 14 secondi dalla fine del quarto i Celtics sono avanti di 5 punti e riescono nell’impresa di farsi raggiungere dai Nuggets. Prima concedono una tripla facile a Craig con un secondo rimasto nel quarto. Poi dopo un timeout di Stevens i Celtics falliscono l’inbound restituendo palla a Denver. Jaylen Brown è distratto ed un alley-oop di Craig riporta la partita in parità 80-80. Una sequenza che non sorprende il pubblico, questi Celtics 2018/19 hanno decisamente il vizio di addormentarsi al volante.

Quarto Quarto

Brad Stevens – ancora frustrato dalla sequenza precedente – mette dentro Horford, con Rozier, Tatum, Brown e Smart. Per Brown finora una prestazione decisamente opaca, con appena 4 punti ed un paio di airball dai tre punti da far perdere quella sicurezza che sembrava aver ritrovato recentemente. Dopo 6 punti veloci di Denver, Stevens chiede il timeout, 86-80 Denver. Ed infatti Stevens lo mette fuori, sostituendolo con Baynes per cercare di limitare la dominazione dei Nuggets in fase di rebound. Il pubblico intuisce il momento difficile per i Green e li incita a gran voce. Dopo un blocco di Horford il pubblico la partita sembra accendersi, tuttavia in fase offensiva i Celtics sono in chiara difficoltà. Stevens rimescola le carte a 6 minuti dalla fine, sotto di 8 punti: dentro Kyrie e Morris, fuori Baynes e Smart. E’ Kyrie time, il pubblico ci crede ed i giocatori anche. A 4 minuti dalla fine, una tripla di Murray sega le gambe ai Celtics, sotto ora di 10 punti, 104-94.
Entrambe le squadre tornano in campo con il quintetto di partenza. Per i Celtics troppe le palle perse in fase di attacco e troppi punti facili regalati ai Nuggets. Stevens manda dentro Brown dentro per Tatum per rafforzare la difesa, ma i Nuggets continuano a raccogliere rimbalzi. Si capisce che non è serata quando Brown riesce a rubare palla ma la colpisce inavvertitamente con il piede: ennesimo turn-over Celtics. A due minuti dalla fine Nuggets ancora avanti di 8 punti, 106-98. Kyrie, raccoglie un rimbalzo in attacco e mette un jumper dai 3 punti: 106-101. Tutto inutile però, Millsap subisce fallo mentre mette una tripla: 4-point play per Denver, game over. Dopo il balletto dei falli negli ultimi 15 secondi la partita finisce, Denver vince 114-105.

Una partita molto equilibrata nei primi tre quarti, ma un ultimo quarto da dimenticare da parte dei Celtics sancisce la vittoria per la compagine di Denver, che non ha proprio brillato: Sicuramente una partita persa dai Celtics più che vinta dai Nuggets. Denver ha dominato in fase di rebound, con un totale di 51 rimbalzi contro i 37 di Boston. Denver anche più efficiente in fase di tiro, con un buon 49% (46 su 94) dal campo contro il 42% (39 su 93) di Boston. Per Denver 7 giocatori in doppia cifra, Barton e Jokic in testa con 20 e 21 punti rispettivamente. Per Boston si salvano Irving, 30 punti, e Horford con 20 punti. Il resto della squadra veramente sotto tono, in particolare Tatum con 8 punti e Brown con 6 punti.

I Celtics dovranno mettersi questa sconfitta alle spalle in fretta, Giovedì sera saranno in trasferta contro i 76ers, un match determinante in chiave playoffs. Il pubblico sembra aver digerito la sconfitta – un po’ per il tributo emozionante per Isaiah Thomas, un po’ perché ormai le aspettative sono quelle che sono per questa squadra troppo, troppo discontinua.

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