Golden State vince (all’overtime) una difficilissima gara 1 in casa contro i Cavaliers.

Incredibile la prova di Lebron (51 punti), ma la prestazione da “King James” non è bastata ai Cavs per fare i corsari nella prima gara di queste NBA Finals. Per i Warriors eccezionali Curry e Thompson, rispettivamente con 29 e 24 punti, più 5 triple a bersaglio a testa. Ancora prestazione opaca per Kevin Durant che chiude con 26 punti, ottenuti con 22 conclusioni tentate di cui solo 8 a bersaglio.

Gara due si giocherà di nuovo alla Oracle Arena di Oakland domenica sera alle 18 nel fuso orario del Pacifico.

Golden State

Stephen Curry:  29 pts, 11-23 fg, 5-11 (3pts)
Kevin Durant: 26 pts, 8-22 fg, 5-11 (3pts)

Cleveland Cavaliers 

Lebron James: 51 pts, 19-32 fg, 3-7 (3pts)
Kevin Love: 21 pts, 9-20 fg, 1-8 (3pts)

Preview

Ma ditemi voi, tutto ‘sto casino per arrivare qua, di Giovedì, 31 Maggio, ad Oakland, e scoprire che il finale era il più scontato di tutti. Mille elucubrazioni, talk, discussioni, dubbi e poi… l’assassino era come al solito il maggiordomo.

Adesso sembra banale ma in queste 80 partite di regular season, e nella dozzina dei playoff il finale -questo finale, il quarto scontro consecutivo fra Cleveland e Golden State- è apparso spesso in bilico e invece nulla: Cleveland vs Golden State, di nuovo.
La scelta che non delude mai, ma che -allo stesso tempo- vorresti scambiare per provare qualcosa di nuovo. Come fosse un ristorante dove vai con piacere ma di cui conosci la carta a memoria. Ancora di più quest’anno perché la sproporzione fra le squadre è evidente e l’esito sembra quantomai scontato.

Quindi esito scontato?
Diamo il trofeo di Golden a Golden State e andiamo avanti verso l’estate NBA più interessante degli ultimi 10 anni. Oppure…

Oppure si potrebbe pensare che Golden State non è mai apparsa così altalenante come in questa stagione e ancora di più lo è sembrata nei playoff dove, senza la buona sorte dell’infortunio di Paul, avrebbero potuto tranquillamente non superare la finale di conference. E che storicamente Lebron James dà il meglio di sé da underdog, giocando con le spalle al muro, quando il suo robin è un Mattew Dellavedova a caso.

La sensazione è che i Cavs, già assolti per una eventuale sconfitta e abbondantemente celebrati dalla stampe per il raggiunngimento delle Finals, giochino per un surplus di gloria: Se perdono avranno comunque applausi, se vincono la gloria perenne e immortale. In questo giochino particolare, dove in palio c’è il Larry O’Brien Trophy, gli unici che hanno tutto da perdere sono proprio i Golden State Warriors.

Una delle situazioni sportive più pericolose di tutte.

E poi l’occasione è ghiotta perché la miglior arma per fermare Lebron, Andre Iguodala, è fuori uso per una non ben motivata “contusione alla gamba/ ginocchio” e non si sa bene se e quando potrà rientrare in campo.

Mi direte che non dovrebbero preoccuparsi tanto della mancanza visto che gli altri 4 sono degli all star e magari potreste pure avere ragione. Vi risponderei comunque subito che nello sport, molto molto spesso, la somma aritmetica delle parti non sempre dà il risultato scontato e che, come qualcuno ha detto recentemente, i Warriors davvero sono come gli Avengers della Marvel, mi spiego meglio.

I Golden State warriors presi singolarmente sono tutti dei supergiocatori, ma tutti con abilità complementari. In questo “mix” sta l’efficacia e la genialità del sistema assemblato da coach Kerr. Nessuno è uno swiss knife come Lebron, per esempio. Senza uno dei pezzi chiave, tutto l’insieme rischia di collassare. Se l’esempio di Iguodala non è sufficiente, basta ripensare alle finali perse di tre anni fa dove il vero tracollo avvenne per la perdita di Bogut (forse il loro ottavo miglior giocatore), l’unico che avesse qualità da rim protector in tutto il gruppo.

I Warriors sono “quei” Warriors ingiocabili, quando possono giocare quella pallacanestro, con il quintetto “piccolo”, quelli degli Hamptons Five, con dentro Green ed Iguodala, che difensivamente ti concedono dei lussi vietati al 90%  delle squadre, anche in questa lega di alieni.

Mancano solo 38 minuti all’inizio e la Oracle è ancora vuota.

Sarà che sono abituati, sarà che è la quarta volta di fila, sarà che qui fa un po’ figo arrivare lì lì o un pelo tardi, ma oggi i biglietti costano come minimo una utilitaria. Gente strana.

1° Quarto

I quintetti sono più o meno quelli che ci aspettavamo, Hamptons 4 + Looney da una parte e quintetto base per coach Lue con James-Love-Thompson-Smith-Hill.

Golden State che continua a giocare “piccola” senza Pachulia e McGee.
Kerr premia ancora i titolari delle ultime gare con Houston.

James e Curry partono subito con le marce alte: 15-12 per GS, dopo più o meno due minuti di basket giocato con un perfetto 3 su 3 di Lebron, ma la sensazione è che sia ancora riscaldamento per tutti.

Per tutti tranne che per JR, che mette una tripla subito dopo quella di Steph e poi decide di fare un tackle su Thompson che esce zoppicante. Sarebbe stato rosso anche a calcio, mettiamola così.

I Cavs sembra che abbiano guardato bene il video con Houston; non tentano troppe triple e preferiscono dominare il pitturato e quando hai Lebron fra le tue file, diciamo che il giochino viene più semplice…

1.38 alla fine del primo e Golden State è sopra “solo” di uno. Cleveland, contro ogni pronostico, è dentro la gara con tutti e due i piedi.

Sull’altro lato invece, iniziano male le Finals per Kevin Durant. Il lavoro su di lui è molto preciso: Lue gli alterna Thompson, Love e Green, con cambi costanti. Il nativo di Washington sembra abbia buoni tiri ogni volta che alza le mani ma non arrivano i canestri. Pensavamo si fosse sbloccato ma a quanto pare ritrovare la confidence è più tosta del previsto.

29-30 per i Cavs alla fine di questo questo. 4-4 di James, e 4-7 di Love e per ora basta.

2° Quarto

Il quarto inizia con la migliore notizia possibile per la squadra di casa: Thompson c’è.

Però la brutta notizia è che prende il peggior tiro possibile (primo ferro) e sul ribaltamento Lebron si porta letteralmente a casa uno dei canestri della Oracle. Cleveland non ci sta a fare la vittima sacrificale dal back to back dei californiani.

Compaiono Korver Clarckson e resta G. Green.

LBJ è sempre in campo, sono previsti pochi riposi per lui, ma adesso, con la marcatura di Livingston & West, sembra particolarmente a suo agio: 6-6 per James con “solo” il 100% dal campo. McGee e Zaza ancora non avvistati e non capisco bene il perché.

In tutto questo siamo 35-44, +9 Cavaliers con 7.48 da giocare nel SECONDO QUARTO.
Tradotto: la difesa di Golden State fa acqua da tutte le parti.

A prescindere dal quintetto, sono costretti a raddoppiare su Lebron per avere mezza chance di contenerlo ed ogni volta che negli screen riescono a guadagnare un minimo vantaggio (con Curry o Livingston o West) il 23 affetta il cambio e vola a canestro con una semplicità irrisoria.

Quasi 3′ da giocare e finalmente arriva il remake del duello fra LBJ e KD (su tutti e due i lati del campo) che aspettiamo dall’anno scorso.

I Warriors sono ancora sotto. Cleveland per adesso gioca meglio e soprattutto, con idee migliori.

Quando KD e Step danno qualche segno di vita è subito parità a quota 53 e arriva anche la Oracle a dare man forte insieme alle prime schermaglie fra Lebron e Draymond. Il “falletto”, che Live sembrava un mezzo flop di LBJ, con l’aiuto del replay assume connotati “leggermente” diversi

Il quarto (oltre che con l’ovvio tecnico per proteste a D. Green) finisce 56-56 con un irreale canestro di Curry da poco oltre il centrocampo.

Buon primo tempo per Curry con 7-12 dal campo (15 punti), mentre Kevin Durant (4-11, 1-4 da tre per 11 punti) sta facendo, per dirla in modo gentile, fatica a trovare ritmo.

Per quelli dell’Ohio spiccano i tabellini di Love (12 punti con il 50% netto dal campo) e ovviamente quello di LBJ che ha giocato due quarti con una efficienza mostruosa: Lebron è a 24 punti segnati con un pesantissimo 9-11 dal campo. Se gli Warirors non trovano una qualche contromisura sono guai.

3° Quarto

Subito canestro di Durant e Javale dentro per contenere James che regge e difende bene contro King James sul primo possesso. Il pubblico IMPAZZISCE. Se esiste un idolo di casa dopo Steph è proprio lui.

I Warriors sembrano capirci qualcosina di più e trovano un mini parziale per condurre 64-59.

7 minuti e qualcosa da giocare. Arriva la Javalata. Metto il video, non scrivo altro.

Lebron continua a giocare una gara incredibile: per ora appare in “control mode” ma tira con 11-13 dal campo, 7-8 liberi e 2-2 da tre. Tutte le scelte appaiono precise, poche le forzature ed anche le palle perse (3 o 4 finora) appaiono più come dei buoni investimenti per prendere le misure contro le tattiche degli Warriors, che veri e propri errori.

Durant, continua invece a sparare a salve: 6-16  per lui. Specialmente la marcatura di JR sembra dargli particolarmente fastidio, anche se la sproporzione di altezze dovrebbe premiare un po’ più spesso il 35.

73-70 Cleveland su un’altra tripla di LBJ a cui risponde Curry, l’unico davvero dentro la gara per GSW.

James – 13 su 18, 3-5 da tre: Mostruoso.
Curry – 8-14, 4-8 da tre.

La sfida è servita.

Ma la vera notizia non è che Cleveland non ha permesso il solito terzo quarto di dominazione Warriors, la vera notizia è che abbiamo una serie.

KD si accende con due canestri di fila ed è subito +7 Warriors (82-75) con 90 secondi da giocare.

Time-out per Ty Lue

La sensazione ora è che se Lebron James al posto di fare il Dio del basket gioca “solo” come uno dei primi 5 giocatori di sempre, non ce ne sia più per i Cavs.

Il quarto finisce 84-78 per i giallo-blù.

4° Quarto

Avvio un po’ lezioso di Golden State con palle perse e tiri sbagliati. Nance JR va in lunetta sull’84-80 per Golden State; farà 0-2, ma è giusto per dire che Cleveland è proprio lì ad un passo con un Lebron, attivo come non mai.

In un nonnulla siamo di nuovo in equilibrio: 89-88 con 9′ da giocare: gara fantastica.

Nonostante tutto, chiamatemi pazzo se volete, sembra che le redini della gara ce le abbia avute Cleveland fin dal primo possesso, come ritmi, come scelte, come inerzia. Tolto un piccolo frangente del terzo quarto, la squadra di coach Lue è sembrata assolutamente avere i numeri di questi Warriors.

Durant sbaglia, Lebron segna: Cavs sopra 92 a 91.

I tiri degli Warriors sono, oggettivamente, tutti buoni ma tutti sbagliati. Durant precipita ad 8-20 e Curry a 4-10 da tre.

Javale non ricompare (nemmeno Pachulia) e questa è una di quelle scelte difficili da capire, specialmente con James che attacca il ferro tutte le volte sui cambi difensivi che includono Looney o Curry.

Sul 94-94 arriva una tripla di Green (che ho visto a metà perchè mi ero messo le mani in faccia appena ho visto che era sul procinto di tirare) e una di Curry. Time out Cavs, urla, festa, la Oracle esplode con GS sopra 100 a 94 con 4′ e 37 da giocare in questa gara 1.

Se LBJ non sale in cattedra i Warriors vanno via, definitivamente.

Lebron sta giocando una gara assurda: 40 sono i punti ma dicono poco rispetto a quello che ha fatto sul parquet. 15-24 dal campo, 7-8 ai liberi e 3-6 da tre più tutte le energie spese per controllare il ritmo e forzare la difesa dei Warriors, che è costretta ad una rotazione di 5 uomini con raddoppi costanti per contenerlo.

“Contenerlo” strana parola che oggi probabilmente significa qualcosa come 40-50 punti. Una roba assurda.

Palla ad LBJ. KD lo pressa altissimo. Di nuovo 23 vs 35, come piace a noi.

Lebron passa: appoggio facile 100-96 3.30′ alla fine e subito dopo airball di Durant e altra schiacciata di James. Cavs a meno due, attacco Warriors fermissimo: Lebron si sta prendendo la gara riuscendo ad ottenere il cambio con Curry sistematicamente.

I Cavs sono sopra 102-101 e KD continua a sparare a salve. Esattamente dove i Cavs volevano essere: sopra e con  KD che al posto di far girare la palla vuole risolvere tutto da solo, sparando a salve.

KD è a 8 su 22, LBJ 18-27. Bastano questi due numeri per spiegare tutto. Ma la lezione di gara 6-7 non ha insegnato nulla ai Warriors? Dove sono i tiri per Thompson e soprattutto il ball movement?

50 secondi 102-104 Cavs. Warriors spalle al muro. Sarà la 4 volta in 10 giorni.

Altro possesso altro isolamento per KD che va dentro. Gli arbitri fischiano sfondamento su Lebron, ma poi la call va under review e danno i due liberi al giocatore degli Warriors che va in lunetta con il peso dell’universo sulle spalle.

In un’altra gioranta sarebbe una formalità, ma oggi… mette il primo. 103 a 104.

Il secondo è dentro 104 104 con 30 secondi alla fine.

Chiavi della gara in mano a Cleveland. Il problema non è tanto il possesso offensivo di Cleveland è l’esecuzione degli Warriors nei finali di quarto quarto che in questi playoff è stata a dir poco scadente. A guardare la panchina Warriors si vede un certo allarmismo ad essere sinceri.

23 vs 35 di nuovo: Il duello finale.

Canestro velocissimo di Lebron. Curry va dentro per rispondere subito: canestro e fallo. Roba da capitani, roba per chi ha attributi, roba per chi vuole vincere davvero. 107 a 106 Golden State.

Cleveland attacca, sembra con l’acqua alla gola ma poi un fallo abbastanza stupido manda George Hill in lunetta con due liberi che potrebbero chiudere tutto.

Mette il primo.
Mancano 4 secondi.
Sbaglia il secondo, 4 secondi di panico.

Prende la palla JR che si comporta come se Cleveland fosse sopra e scappa senza tirare o costruire nulla.

OVERTIME!

Overtime

Primo possesso per i Cavs. Se Lebron continua a giocare sul mismatch con Curry, Golden State non ha molte chance di prendersi questa gara.

Tripla di Klay 112-107 per i Dubs. I Warriors, scampato il pericolo dei regolamentari sono partiti bene e sembrano locked-in in difesa. Altra palla recuperata, altro canestro di Livingston su assist di Steph.

Time-out Lue sul 114-107. La Oracle, completamente gialla, impazzisce.

Arriva un’altra tripla di Green, Lebron sbaglia ancora ma sul suo stesso errore si conquista due liberi 119-109 con il 23 che può fare 50 se ne mette almeno uno. 2-2, lebron 51 e 1.23 da giocare in questo overtime e Curry che giustamente se la prende con calma.

La palla gira: tripla per Klay. Ma non possono giocare così dal primo minuto? Che senso ha aspettare l’overtime (o che KD vada a picco) per rifare gli Warriors?

Finisce con una stoppata assurda di Lebron su Curry e “rissetta” in campo, con Thompson, JR e D. Green ovviamente in mezzo alle operazioni.

Draymond viene prontamente allontanato dal campo e nel mentre arringa la folla. La prima è buona: Golden State batte Cleveland 124 a 114.

3 thoughts on “NBA Finals – Live – Game 1: CLE@GSW

  1. Che grande tristezza…James immenso! Ma con quella truppa scalcagnata che si ritrova è dura vincere contro uno squadrone del genere.
    Sono quasi rassegnato a vedere l’ennesimo titolo Warriors…

    • Concordo su tutto, ma non riesco a dargli il “pass” per la squadra che ha intorno. Con il leverage che ha su società e presidenza è molto responsabile delle trade e dei contratti di queste due estati. Quello che vorrei evitare per lui è la win win situation, della serie: se perdo, fanno cagare loro, se vinco sono io Dio. Così, per tutto quello già detto, proprio non mi piace.
      Detto questo, sono ancora impressionato dalla sua prestazione di ieri. M-O-S-T-R-U-O-S-O :)

      • La prima responsabilità di Lebron è stata portare Love ai Cavaliers in cambio di Bennet e Wiggins (tutto sommato poteva andare peggio), la terza ottenere lo stesso risultato dello scorso anno anche senza Kyrie Irving ma con una scelta in lottery in più. La seconda portare Cleveland a quattro finali consecutive e non alla prima scelta del draft, a cui era storicamente abbonata. Se fossi un tifoso Cavaliers ringrazierei gli dei del basket per aver messo Lebron a comandare la baracca, visti i precedenti.

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