Poco oltre 24 ore dopo una gara 7 stranissima -ma impattante da un punto di vista fisico ed emotivo- contro Indiana, i Cavaliers di Sir Lebron James iniziano in trasferta un impegno che dovrebbe risultare ancora più tosto di quello del turno precedente: la semifinale di conference contro i Toronto Raptors.

L’ANALISI DELLA SERIE

Tanti sono i motivi per guardare questa partita: primo fra tutti, Toronto gioca un gran basket ed ha una rotazione incredibile. I successi della regular season sono stati generati da una panchina profondissima ed usata con convinzione dal coach Dwane Casey che, per usare le sue stesse parole, “continua a cercare il manuale dove ci sia scritto che le rotazioni in questo giochino debbano includere solo 6-7 giocatori”.  Per ora i risultati in regular season, e più in generale il gioco espresso dalla sua squadra, hanno dato ragione a lui, ma nelle prossime settimane avremo modo di avere la conferma o la smentita definitiva della sua teoria.

All’altro angolo, come fosse un incontro di boxe, Lebron James e altri 4 presi dal pubblico con la maglia di Cavaliers.
La battuta regge per due motivi: il primo è che Lebron ha portato alla finale (e qualche volta anche all’anello) gruppi di squinternati assoluti, addirittura peggio di questi, l’altro è che è difficile pensare che -visti i rendimenti del supporting cast- prendendo a caso 4 ragazzi dagli spalti i risultati possano essere così tanto peggiori.

Quindi è fatta, no?
Passa Toronto e via: miglior squadra, due star nel loro prime e alla ribalta, miglior record in regular season (e quindi fattore campo) ma… ci sono diversi “ma”.
Il primo è che poche squadre della lega sembrano soffrire mentalmente la presenza e la fisicità di King James come i Raptors e il secondo -legato in parte al punto precedente- è che negli ultimi scontri diretti, avvenuti nelle più varie condizioni (casa, trasferta, back to back e infortuni/assenze varie) i Raptors ne sono usciti nella maggior parte dei casi con le ossa rotta e la loro “confidence” frantumata.

Quindi? Su chi mettereste le vostre fiches?
Sul “nuovo” (che poi ad essere onesti sarebbe al massimo un usato ricondizionato) che avanza o sulla solida certezza del sempreverde Lebron in viaggio verso l’ennesima finale NBA?

Per il primo episodio del thriller non c’è da aspettare tanto, restate sintonizzati!

LO STATO DI FORMA

Qui, onestamente, fatico a trovare la bussola, ma provo comunque ad argomentare la confusione che ho in testa.

Iniziamo da Toronto: sarebbero arrivati ai playoff con il vento in poppa e hanno beccato i Washington Wizards (una squadra alla deriva frammentata dentro e fuori lo spogliatoio), insomma, una situazione perfetta per rodare il motore agli alti giri dei playoff su un percorso sicuro con poche insidie. Ne è uscita fuori una serie complessivamente brutta e insidiosa, dove i Raptors non sono mai riusciti a tenere il pallino tecnico, andando sotto pesantemente in trasferta (tranne che nel closing game 6) e lasciando per ampi tratti della serie intendere una possibile (e rischiosissima) gara 7.

Quindi di quel vento in poppa, se ne avevano davvero, s’è sentita appena una brezzolina post gara 6, ma per il resto, ad oggi, credere nel successo dei Raptors, più che una questione oggettiva o scientifica, è una vera e propria professione di fede nel loro sistema di gioco. Gameplan che è risultato vincente in regular season ma che ancora aspetta una validazione seria nei Playoff.

E poi ci sarebbe Cleveland. Questa Cleveland che non sai come e non sai perché, ma continua ad essere lì. Lo sforzo complessivo del gruppo -ma soprattutto di Lebron James che ha chiuso con problemi di crampi una solidissima gara 7- potrebbe farsi sentire specialmente nei primi due capitoli della serie in quel di Toronto orientando le sorti di questa sfida.

I Cavs hanno faticato moltissimo con Indiana e, cosa ben peggiore, di bel gioco e di quello switching difensivo che tutti si aspettavano nella post-season, nemmeno l’ombra.

C’è LBJ però, l’unico motivo per il quale siano ancora qua e il solo motivo del perché questa banda di squinternati continua ad avere una chance concreta di andare avanti verso le Finals.
Unico lato positivo in casa Cavs, tenendo separati i numeri di James, è stata la reazione del gruppo in gara 7 ed in particolare di Kevin Love e Thompson che, con Lebron fuori ed Indiana in rimonta, sono stati capaci prima di arginare la marea (forse ho esagerato, diciamo “le ondatine”) dei Pacers e poi piazzare il parziale finale mentre il capitano gestiva dei riposi “allungati” per problemi di crampi.

Se volete una sintesi estrema, direi che nessuna delle due squadre al momento ci ha fatto vedere delle ragioni valide tali da identificare chiaramente chi sia il favorito e chi sia l’underdog.

I PROTAGONISTI

Questa sezione è facile. Per i Cavs ci aspettiamo la solita prova monumentale di LBJ (sempre nel limbo fra uomo e macchina da pallacanestro instancabile), anche se le speranze/aspettative maggiori di coach Lue e di tutta Cleveland (dando per scontati i numeri del 23) sono rivolte al supporting cast (ad iniziare con Kevin Love, per finire con JR Smith e T. Thompson) che prima o poi dovrà pur iniziare a non sembrar fatto da rottami/ex giocatori.

In casa Raptors invece la filosofia è diversa ma, nonostante un utilizzo costante e “rivoluzionario” della panchina, ci sarebbero anche due ottimi giocatori che ancora non hanno guadagnato lo status definitio di superstar, Lowry e DeRozan,  e che credo abbiano tanta tanta voglia di superare lo scoglio Lebron James (che negli ultimi anni ha sempre annientato le speranze della franchigia canadese).

IL PRONOSTICO

Mai come quest’anno Toronto sembra essere pronta a mandare a casa Cleveland, e togliersi un paio di c… dal …, scheletri dall’armadio. Tante sono le ragioni per crederlo, ma sono anche tante le ragioni per non sbilanciarsi mai troppo quando si gioca nella Eastern Conference ed una delle due squadre ha Lebron James. Se sommiamo anche il fatto che io nella sudditanza psicologica dei Raptors ci credo, il risultato è che faccio proprio fatica a dare un pronostico a cuor leggero.

Quindi non mi espongo troppo, ma faccio questa valutazione: io credo che Cleveland arriverà a Toronto un po’ logorata dalla serie con Indiana e questa sarà la migliore occasione mai avuta dai Raptors per prendere un margine sui Cavaliers. Ad ogni modo, mi immagino anche una serie lunga e vedo i Raptors leggermente favoriti a patto che le prime due partite le vincano loro. Se le due gare di Toronto dovessero finire con uno split, l’ago della bilancia penderebbe drammaticamente di nuovo dal lato dei Cavaliers e non sarebbe poi questo dramma; a me una serie Cavs vs. 76ers (dando per scontato che la giovane ciurma di Philadelphia trovi il modo di superare i Celtics) tutto sommato non dispiacerebbe proprio per niente. Ma niente niente niente.

A presto;)

 

 

2 thoughts on “NBA Conference Semifinals: Toronto Raptors vs Cleveland Cavaliers

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