VOTI OTTENUTI: 796.112

PARTECIPAZIONI: 2 All Star Games

STATISTICHE: 27.9 punti, 5.3 rimbalzi, 47.3% dal campo, in 35.4 minuti d’impiego

A 28 anni e con mezza dozzina di stagioni giĂ  sotto al cofano, si può migliorare di 4 punti abbondanti la propria media realizzativa, ritoccando verso l’alto anche le percentuali dal campo e i rimbalzi catturati? Secondo DeMar Derozan sì, eccome.

La campagna 2016/2017 dell’ex Trojans è uno dei segreti meglio custoditi dell’intera lega. Gioca come se fosse salito su una macchina del tempo nel 2005 per scendere alla fermata di dieci anni dopo; uno slasher, uno che attacca il canestro con e senza palla, una guardia tiratrice nel vero senso della parola. Non troppo differente da un Vince Carter, per restare nei pressi dell’Air Canada Centre.

Gli analisti dicono che il midrange jumper non è produttivo, ma per DeRozan si tratta del pezzo forte del repertorio; anzichĂ© convertirsi al tiro da 3, che proprio non è nelle sue corde, ne ha fatta un’arte.

Difficile spiegarsi come, di colpo, siano fioccate prestazioni da 30 o 40 punti; per giunta col contratto appena firmato e piĂą nulla da dimostrare. Lui fa lo gnorri e non fornisce spiegazioni. Forse è l’attacco dei Raptors che lo esalta – sulla bocca di tutti da quando ci siamo accorti che era il piĂą efficiente di sempre . Forse l’esperienza nelle finali di conference a maggio e quella olimpica a Rio, in estate, gli hanno mostrato la differenza tra vincere e andarci vicino, e lui ha capito come si colma quel gap.

Sta di fatto che DeMar Derozan affronta l’All Star Game di New Orleans da protagonista, starter per la prima volta dopo due apparizioni dalla panchina. Lui è un tipo calmo ma ci piacerebbe un approccio da Straight outta Compton, per restare fedele alle origini.

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