Inizio di regular difficile per i New York Knicks. Dopo la deludente stagione dello scorso anno ci si aspettava il riscatto vista l’importante campagna acquisti portata avanti dal GM Steve Mills e dal Presidente Phil Jackson. Il record nelle prime sei era un preoccupante 2-4; il 6-4 successivo ha tenuto relativamente a bada le feroci critiche della stampa Newyorkese.

Roster completamente rinnovato rispetto al 2015/2016, nuovo quintetto e nomi nuovi  in panchina. Rose e Noah sono sicuramente le novità più importanti di questa edizione dei Knicks, ed entrambi non stanno avendo un facile inizio di stagione.

Rose, che ha iniziato la stagione saltando tre settimane di training camp, sta riprendendo confidenza con il proprio fisico (mostrando a volte  lampi del vecchio atletismo) e sta cercando la sua nuova  dimensione da giocatore, più ragionatore e meno istintivo.

Per fargli riprendere fiducia coach Hornacek lo cavalca con molti isolamenti durante le partite, ottenendo  risultati alterni, per lui e per la squadra.

L’ MVP del 2011 inoltre non si sente più tutelato dagli arbitri: “Sono preoccupato per i pochi fischi a mio favore!”.

Il giocatore più in difficoltà dei Knicks in questo inizio di regular season è però Joakim Noah. A Charlotte ha fatto registrare 0.0 di usage rate (non accadeva dal 2008).

Il centro francese è evidentemente in cerca dei suoi spazi in attacco. Il figlio di Jannick comunque non molla, le sue ultime dichiarazioni sono: “Ho bisogno di giocare meglio e lo farò!”. Staremo a vedere se troverà più spazio quando si riprenderà dagli acciacchi che lo hanno colpito in settimana.

Più che verso gli altalenanti risultati sul campo, la stampa ha dato molta rilevanza alle dichiarazioni del presidente Phil Jackson.

La prima tratta dell’ attacco triangolo: ai microfoni di ESPN il Maestro Zen esprime il suo malcontento per l’utilizzo “non ortodosso”  dell’ attacco creato da Coach Tex Winter ed  attuato dai suoi Knicks: “Non sono preoccupato al momento, ma quando i giocatori eseguono la triangolo voglio che la facciano nel modo giusto. Se hanno intenzione di usarla, devono farlo usando anche le loro abilità e portarla a compimento nel modo più corretto.” 

La seconda dichiarazione ha invece creato un vero e proprio caso negli States: in essa accusa Lebron ed il suo Entourage di essere una “posse” (banda di amici, gang) . Accusa scellerata oppure tecnica per spostare l’attenzione dei media dai Knicks? Non lo sapremo mai, ma la storia ci ha insegnato che il Maestro Zen non parla mai a caso…

In casa Knicks si salvano comunque Courtney Lee, ottimo uomo da quintetto, difensore e uomo di squadra, Melo, il solito trascinatore e Kristaps Porzingis: questo è forse l’anno della sua definitiva consacrazione fra i grandi della lega?

Statisticamente i Knicks sono la squadra con il ritmo più basso della lega con 88,18 di Pace Factor e con la peggior percentuale punti per possesso in transizione.

Il problema principale dei Knicks resta la difesa: amnesie inconcepibili in momenti chiave delle partite e scarsa propensione generale alla fase difensiva.  Le statistiche dicono che hanno il secondo peggior defensive rating della stagione con 121.2  punti concessi su 100 possessi.

In più i Knicks sono la squadra contro cui le avversarie perdono meno palloni in assoluto, dati preoccupanti vista la difficoltà nel creare un’ alternativa in attacco alle giocate di Rose-Melo-Porzingis!

Il Madison resta  l’unica certezza della stagione. Il  record in casa è di 7-2 (contro l’1-6 on the road). Forse la parte inesperta della panchina si sente più a suo agio in casa, dando qualche minuto in più di riposo ai titolari.

Molto ancora da fare quindi in casa Knicks. Per  una valutazione definitiva dobbiamo  aspettare ancora un po’, almeno sino a quando i giocatori cardine non entreranno in forma, altrimenti sarà un altro difficile anno nella grande Mela!

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