Gli Charlotte Hornets contro la maggior parte dei pronostici ribaltano la serie (inizialmente 0-2) emergendo nel finale di gara 5 a Miami e avranno la possibilità di chiudere la serie, ora sul 3-2, all’Alveare.

In una Miami incandescente, lo sciame ha fatto il colpaccio esterno.

La chiave più importante della vittoria di Charlotte è stato senza dubbio il fattore mentale, nei bunker ipogei delle menti di Clifford hanno costruito la vittoria, la squadra ha creduto di poter vincere e l’ha fatto con Lin ad allungare il campo, con una difesa capace di limitare Dragic e di contrastare spessissimo i tiri degli Heat che giocando come al solito senza paura, ma avendo percentuali più basse (merito della difesa di Charlotte), si sono affidati a un Wade in spolvero da 25 punti che tuttavia non è bastato a evitare la sconfitta.

Il quintetto degli Heat ha finito con tutti gli uomini in doppia cifra; Deng 16, Johnson 13, Whiteside è andato in doppia doppia con 11 pt. e 12 rimalzi, Dragic 10.

Gli Heat hanno tratto la loro forza dai rimbalzi (50-41), mentre gli Hornets hanno tirato con il 50% da tre punti (12/24), hanno smistato qualche assist in più (21-17) e sono stati capaci di avvantaggiarsi 16-9 sui punti da palle perse.

Charlotte ritrova Marvin Williams in forma i 17 punti con 8 rimbalzi, 3 recuperi e 7/10 al tiro, Jefferson (14 punti e 7 rimbalzi) e il crack di Miami Lin (11 punti, 7 assist, 6 rimbalzi) dalla panchina si rivelerà ancora importante con i suoi passaggi e le sue penetrazioni (tra i quattro maggiori penetratori insieme a Kemba in queste serie Playosffs).

La partita

Le formazioni erano le solite, almeno da quando Clifford da gara 3 ha assestato il suo quintetto, nonostante tornasse disponibile prima del previsto Batum. Charlotte, in nero, quindi schierava; Walker, Lee, M. Williams, Kaminsky e Jefferson, Miami; G. Dragic, Wade, J. Johnson, Deng e Whiteside.

Miami sospinta dal pubblico partiva a razzo; un’entrata frontale di Dragic con palla fatta sbattere al vetro finiva dentro a 11:37 per I primi due punti della partita raddoppiati da Whiteside con un tiro dal ferro amico.

Jefferson si faceva stoppare da Whiteside un tiro caricato troppo lentamente e Miami con uno spin veloce di Wade sulla baseline sinistra per liberarsi di Kaminsky segnava lo 0-6.

Il primo canestro di Charlotte era realizzato da Jefferson che si liberava di Whiteside da sotto con una buona finta e segnava a 10:18, era però ancora un Whiteside partito in maniera decisa a 10:03 a portare sul 2-8 il punteggio.

A 7:50 da sotto Whiteside evidenziava ulteriormente il dominio nel pitturato dei padroni di casa che tuttavia subivano la rimonta degli Hornets a ritmo di triple; Lee a 7:35 dalla diagonale sinistra, Williams a 7:08 dalla diagonale opposta portavano sul 12-14 il punteggio, la nota corta la metteva Jefferson in tap-in per il pareggio, mentre Frank sul pentagramma scriveva un altro 3 punti per il vantaggio (17-14).

Walker metteva a referto due triple portando il punteggio sul 23-19 Charlotte.

Hawes in difesa diventava protagonista stoppando pulito un tentativo in reverse layup di Winslow e in attacco a 8:45 con un floater su McRoberts realizzava il 32-28 inaugurando un parziale di 10-0 Hornets. Lin con un coast to coast chiudeva il parziale prima che Wade segnasse il 40-30.

Lin tornava a dispensare assist andando insistentemente in palleggio a cercare la zona sotto il ferro, cedendo per l’entrata di Williams bravo a realizzare il facile appoggio per il +12.

Wade segnava ancora e Miami rientrava psicologicamente in partita quando Richardson dava indietro a un Deng lanciatissimo in corsa che tirava giù una slam dunk a 4:36.

A 2:58 arrivava anche una slam dunk di Wade, 15 secondi più tardi Lin rispondeva fornendo l’assist per Jefferson; Jeremy raddoppiato fuori allungava il campo servendo un indisturbato Big Al sotto canestro che restituiva la schiacciata.

Miami si rifaceva poi sotto sino al -2, cos’ le squadre rientravano negli spogliatoi.

Charlotte si bloccava in questo avvio ripresa e Miami a 7:02, dopo aver innescato, grazie a un discreto giro palla, Deng sotto il ferro a sinistra passava avanti con due FT capitalizzati dal n°9 di Spolestra.

Miami arrivava sul 57-62 prima che una penetrazione di Batum sulla destra attraesse anche Whiteside sotto canestro, sul raddoppio il francese lasciava andare il passaggio dietro la schiena per il piazzato di Jefferson dalla media diagonale destra.

Batum dalla destra in contropiede serviva con assist teso nel mezzo sulla corsa Zeller che inchiodava la running dunk per il 61-63.

Richardson su un doppio scarico esterno (da sotto per il corner destro e poi fuori sulla diagonale dello stesso lato) infilava la tripla, Walker splashava da oltre l’arco rispondendo ma ancora il numero 0 di Miami giocava un atro tris di punti per la squadra di Spolestra che conduceva 64-68.

Si metteva male per Charlotte quando Johnson in entrata nel pitturato segnava con il suo classico tiro alzato a una mano, più che una sentenza.

Il -6 (64-70) era preoccupante per il Jordan team; Lin cercava di reagire, l’incursione trovava il contatto con il braccio di Johnson, Lin andava avanti un po’ fuori equilibrio tirava senza più mani avversarie addosso, gli arbitri propendevano per i due liberi nonostante i fischi di Miami che con Spolestra si lamentava dell’arbitraggio con qualche errore equivalente da ambo le parti ma di certo non svantaggioso per gli Heat.

Era solo un uno su due ai FT e il periodo andava in archivio sul 65-71.

L’ultimo quarto iniziava bene per Miami; Johnson era ancora spina nel fianco della difesa di Charlotte, a 9:28, solito lavoro con entrata e tiro in floater più libero guadagnato e realizzato questa volta.

Hornets sul gelido -7 (67-74) ma capaci di rientrare per il punto a punto finale.

A pochi secondi dalla fine dell’azione offensiva la squadra di Clifford si trovava fuori area con Hawes palla in mano senza possibilità reali di far canestro, Kemba sulla sua sinistra si smarcava e in corsa dettava il passaggio di Spencer, entrata della nostra point guard e contatto con Dragic a 9:08. Il totale faceva un gioco da tre punti con i quali accorciare il divario sul -4.

Hawes che riceveva da Zeller, a 8:13 segnava un piazzato frontale delicatissimo Batum lasciato in campo da Clifford ne minuti finali, fino a quel momento era rimasto spento ma si illuminava al momento giusto; scarico lungolinea di fondo di Lin per Batum che si coordinava bene nell’angolo sinistro e mandava a bersaglio una tripla importantissima per ricucire lo strappo; 75-76.

Whiteside andava dentro di forza e segnava il 75-78, Williams dalla diagonale di sinistra rispondeva con un lunghissimo due punti a 6:02, a portare Charlotte in vantaggio era Batum che non esitava a spostarsi anche di qualche cm in più oltre la linea dei tre punti magnificando il lavoro di Zeller in blocco altro, partiva una tripla d’oro per l’80-78.

Un paio di palloni non sfruttati da Charlotte in attacco (tripla mancata di Kemba e passi di Zeller nella vernice) davano il là a Deng che dall’angolo sinistro dava la possibilità al pubblico di festeggiare il vantaggio 82-84.

A 3:08 ancora buon lavoro di Zeller, blocco utile e tripla di Marvin per il nuovo +1 Charlotte che durava sino a 2:52 sul floater di Wade per l’85-86.

Quando Wade si ripeteva segnando un altro tiro l’American Airlines Arena esplodeva. A raffreddarla era Lin che a 2:11 segnava un lungo due usando sempre un blocco alto per prendersi spazio per il tiro.

Charlotte provava con Walker a beffare Miami sull’ultimo possesso buono, il suo tiro dallo spigolo sinistro dell’area in step back per evitare i tentacoli di Whiteside però finiva corto, Lee era iperattivo e dall’angolo destro correva a prender la sfera che stava cadendo nella terra di nessuno in mezzo a un nugolo di giocatori sulla vernice gialla, uscendo scambiava lateralmente e velocemente con Lin, nessuno si filava Courtney che si prendeva la responsabilità di un tiro pesantissimo, la tripla s’infilava per il 90-88 dando una sensazione di promanazione dell’anico spirito del Calabrone.

Miami non voleva certo perdere sul filo e per di più in casa ma in difesa Charlotte reggeva; Dragic nell’angolo sinistro era reso inoffensivo da Walker che stoppava il suo tentativo ma la palla a spicchi finiva tra le mani di Wade, il quale da sotto sembrava avvantaggiarsi su Lee, che rientrava con il braccio, aiutato da Zeller in chiusura, la sfera carambolava sul braccio di Lee proteso a difesa, per gli arbitri l’azione era regolae e arrivava il fallo sul possesso Charlotte con gli Hornets alla futura rimessa in gioco.

Dopo la prima (di Hawes) con annesso replay degli arbitri e scelta invertita affidando giustamente ancora alla squadra del North Carolina la rimessa, perché sul tocco del numero 3 Heat, il piede sinistro si trovava oltre la riga del fallo laterale.

Sulla seconda rimessa Richardson e Deng si scontravano mancando il fallo programmato su Zeller che con il minimo spostamento faceva la figura del ninja vestito di nero.

Nulla è ancora fatto per Charlotte, Miami proverà a prolungare la serie per riportarla in casa, la febbre convulsa fatta da esperienza e accadimenti non sta bastando alla squadra della Florida, gli esperimenti degli Hornets, rotazioni comprese stanno dando benefici.

Clifford potrebbe prolungare una stagione capolavoro, mentre è appena stato votato 4° miglior coach dell’anno con 98 voti (il premio è andato a Steve Kerr dei Warriors per completezza d’informazione).

Gli Hornets invece se vogliono avere molte più possibilità di vittoria dovranno ricalcare le due partite casalinghe fatte di energia, intensità in armonia con il pubblico.

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