Normalmente nei playoff la serie tra testa di serie n°4 e testa di serie n°5 è quella più equilibrata e che più si presta a sorprese e sovvertimenti nei pronostici, quest’anno nella Western Conference si è creata una situazione con Golden State che ha ottenuto la testa di serie n°1 e ha fatto la storia con una regular season da 73 vinte, gli Spurs hanno preso la testa di serie n°2 solo perchè Golden State ha stabilito il record di cui sopra; i Thunder e i Clippers sono arrivate rispettivamente al 3° e 4° posto con 55 e 53 vittorie, quindi con record molto vicini, poi dal 5° all’ 8° posto un Portland, Dallas, Memphis e Houston con record distanti dai primi e molto vicini tra loro; 44 le vittorie di Portland e 41 quelle di Houston.

Tutto questo per dire come quest’anno i playoff dell’Ovest sembrano avere una squadra super favorita, un’altra squadra che può provare a darle fastidio in una serie al meglio delle 7 partite, due squadre designate come semifinaliste e 4 squadre destinate, al di la del seeding ottenuto al termine della regular season a fare da sparring partner nel primo turno di playoff.

I Clippers però, essendo i Clippers, sono arrivati a questo punto della stagione con tante certezze ma anche con dei dubbi sul ritorno a pieno regime di Balke Griffin, a lungo assente (45 gare) per infortunio e tornato in campo poco prima della fine della regular season NBA, giusto il tempo di giocare 6 partite e preparasi ai playoff.

Portland si presenta alla partenza della serie senza aver nulla da perdere, avendo trovato risultati insperati in una stagione che doveva essere di ricostruzione, avendo perso LaMarcus Aldrige in estate, ed invece hanno trovato giocatori in grado di supportare Lillard durante tutta la regular season e portare ancora una volta la franchigia dell’Oregon ai playoff.

Gara 1 cominciava quindi con i numeri che indicavano una favorita chiara, ma con le sensazioni dal parquet che davano invece la possibilità di un upset, invece i Clippers hanno preso subito la testa della partita ed hanno vinto tutti i quarti della gara per portare a casa una vittoria per 115 a 95 senza discussioni e che detta subito il tono alla serie.

Per i Velieri quattro quinti dello starting five vanno in doppia cifra nei punti, dai 28 di Paul ai 17 di Reddick, ed altri due giocatori dalla panchina in doppia cifra, mentre per Portland solo Lillard mette insieme una prestazione adeguata con 21 punti e 8 assist ed il solo Henderson è capace di andare in doppia cifra tra tutti i Blazers che non si chiamino Damian.

I Clippers hanno vinto questa gara riuscendo ad attaccare bene, difendere e recuperare palloni: Portland è stata tenuta al 39% complessivo dal campo, McCollum è stato tenuto, in particolare dalla difesa fisica di Luc Mbah a Moute, a 9 punti, mentre come detto il rientrante Griffin è sembrato di nuovo aggressivo ai due lati del campo e feroce nell’attaccare il ferro dando alla squadra ulteriore enregia.

Cito dal LATimes: “Is Griffin ready? Just ask Mason Plumlee. The word “Spalding” is still imprinted on poor Plumlee’s closely cropped haircut this morning after Griffin dunked over him twice while scoring 19 points with a dozen rebounds in 32 minutes.”

Quando Griffin attacca il ferro ed è aggressivo tutta la squadra beneficia della sua energia ed attività, con Jordan che può avere più spazio per attaccare in movimento, con Reddick più libero sul perimetro perchè gli avversari devono concentrarsi su Blake per contenerne l’esuberanza fisica e Paul ha un ricevitore affidabile in più che libera gli spazi, si muove nel campo e sopratutto è capace di finire i suoi passaggi e tramutarli in canestri.

Coach Doc Rivers sull’importanza per i Clippers di avere un Blake Griffin aggressivo e coinvolto nel gioco di squadra: ‘He was explosive,” Clippers coach Doc Rivers said of Griffin. ”Blake got himself going through the flow of what we were doing. Today was the first day he had great timing.”

Portland non è mai riuscita a impensierire i Clippers, Stott ha anche provato un hack-a-Jordan che non ha avuto altro effetto salvo il prolungare “l’agonia” dei suoi Balzers.

Con questa gara i Blazers hanno fatto vedere che sono una squadra giovane, con solo una vera stella NBA, Lillard ovviamente, ed una seria di giovani interessanti che però non sembrano ancora pronti a questo palcoscenico.

I Clippers hanno invece dimostrato di essere una squadra collaudata con 3 giocatori dell’elite NBA che sono alla terza stagione assieme sotto Coach Rivers e che adesso stanno cercando di concretizzare il lavoro di questi anni per arrivare al titolo NBA. Peccato per questi Clippers che il destino abbia messo sulla loro strada una squadra che sta facendo la storia come la Golden State di Steph Curry.

Per il momento l’ostacolo da superare sono i Portland Trail Blazers e dopo questa gara 1, Los Angeles sembra avere tutte le armi per avere la meglio piuttosto facilmente di Lillard e compagni.

Adesso Gara 2 sarà di nuovo allo Staples Mercoeldì 20 Aprile, c’è tempo per fare degli aggiustamenti, c’è tempo per trovare delle contromosse, vediamo se Portland riuscirà ad impensierire Los Angeles in gara 2 e a mettere in discussione una serie, che seppur appena cominciata, sembra avere già un padrone ben individuato nella squadra di Rivers.

 

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