Entrano nel pieno i Playoff NBA, si gioca per decretare la regina della Eastern Conference. A sfidarsi i Cleveland Cavaliers contro gli Atlanta Hawks. Ovvero la squadra più individualista della lega contro una delle più corali. 

Entrambe non hanno convinto a pieno nel cammino fino a questa serie, ma messe alle strette hanno sempre fatto valere la propria legge e portato a casa la partita. Stavolta però a gioire è stata una sola, Cleveland.

La truppa di Blatt riesce a ribaltare il fattore campo alla prima occasione utile, grazie manco a dirlo a una grande prova di LeBron James. Per lui 31 punti 8 rimbalzi e 6 assist. Con questa performance The King supera Michael Jordan per partite di playoff con più di 30 punti 5 rimbalzi e 5 assist, salendo a quota 52.

Decisivo il suo apporto, in particolare nel finale, quando sul +18 i Cavs pensano di averla vinta e smettono di giocare, facendosi rimontare con un parziale di 13 punti a 1. È proprio James a sbloccare i suoi e segnare i punti che rimettono al sicuro la partita.

Ma se di LeBron siamo abituati a parlare in questi termini, lo stesso non si può dire per JR Smith. Stavolta però l’ex Knicks si presenta sul parquet nella sua versione migliore. Da tre è una sentenza, spara triple per tutto il match, alcune a dir poco spettacolari, garantendo un apporto fondamentale alla causa.

Prestazione da 28 punti per lui, con 8/12 dall’arco, nuovo record di triple nei playoff per la franchigia dell’Ohio. Con questa performance Smith si dimostra secondo violino dei Cavs in questo momento, giocatore che quando è in palla può spostare gli equilibri come pochi.

Si tiene stretti i suoi due tenori coach Blatt. Per ora Cleveland è questo e poco altro. Con Love ancora fuori e Irving in pessime condizioni, le alternative per Blatt sono ridotte al lumicino. 

A conferma di ciò anche stasera, Smith a parte, i punti arrivati dalla panchina sono zero. Tanto basta però ai Cavaliers per questo primo acuto, conclusosi 89-97.

Peggio di così invece gli Hawks non potevano pensare di partire. Sconfitta a parte, i ragazzi di Budenholzer sono mancati negli automatismi che hanno caratterizzato la stagione di Atlanta. Basti pensare come abbiano concesso troppo gioco agli isolamenti degli avversari, così come in attacco siano stati troppo poco efficaci.

Non incidono a sufficienza Horford e Millsap, così come Korver, che non entra quasi mai in partita. Per lui neanche una conclusione da oltre l’arco tentata in tutto il primo tempo. È il solo Teague a trovare con continuità il canestro e trascinare i suoi, ma in questo tipo di partite non basta.

A dare la stangata finale ci pensa la sorte. DeMarre Carrol, unico per capacità difensive in grado di arginare al meglio James, nonché miglior realizzatore per gli Hawks in questa postseason, nell’ultimo parziale trova male l’appoggio sulla gamba sinistra e crolla al suolo dolorante. 

Problema al ginocchio per lui, costretto a lasciare il campo con le stampelle. Gli esami strumentali previsti per le prossime ore potranno dire di più, ma non sembra cosa da poco.

Le statistiche evidenziano bene come la differenze l’abbia fatta il tiro da tre punti. Cleveland tira con il 44.0%, il 38.5% dall’arco e il 65.0% ai liberi. Per Atlanta invece abbiamo il 44.2% dal campo, il 73.9% dalla lunetta e solo il 17.4% da tre. Per una squadra con le caratteristiche degli Hawks, davvero troppo poco. Vantaggio anche dal punto di vista fisico per i Cavs, superiori nei rimbalzi 49 a 37.

Per quanto riguarda il box score, leader come detto LeBron James con 31 punti 8 rimbalzi e 6 assist. Segue JR Smith con 28 punti. Solidi come sempre Thompson, con 14 punti e 10 rimbalzi e Mozgov, con10 punti e 11 rimbalzi. Dieci punti anche per Kyrie Irving. Per Atlanta top scorer Teague con 27 punti, seguono Horford con 16 punti, Millsap con 13 punti e Bazermore con 10 punti.

Per molti la serie è già segnata, ma entrambe le squadre hanno i loro grattacapi. Certo i Cavs hanno un James in più, e in queste condizioni fa tutta la differenza possibile, in ogni caso staremo a vedere. Gara 2 prevista per sabato 22 Maggio, ancora alla Philips Arena di Atlanta, ore 2:30 AM.

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