California, here we come again: lo Staples Center di rosso vestito apre le porte per ospitare il quinto atto della serie tra Los Angeles Clippers e San Antonio Spurs. Una serie magnifica fino a questo punto, che dopo i primi quattro capitoli vede le due squadre in perfetta parità, un 2-2 che fotografa appieno il grande equilibrio del confronto tra due delle formazioni più accreditate della Western Conference. I Clippers si sono ripresi il fattore campo col grande successo in Gara 4, che ha visto risplendere la stella di un Chris Paul meravigliosamente decisivo nel trascinare i suoi alla vittoria. A partire da questa sera, ogni match sarà decisivo: al termine della serata una delle due franchigie sarà a una sola vittoria dall’accesso alla semifinale, mentre l’altra si troverà distante appena 48 minuti dal baratro dell’eliminazione. Chi avrà i nervi più saldi e le mani più calde in questa Gara 5? Jordan vince la palla a due, e il quinto capitolo della serie può avere inizio.
La partenza dei padroni di casa è ottima: Doc Rivers vuole subito cavalcare Griffin, per sfruttare l’accoppiamento con l’acciaccato Splitter, ed è proprio il 32 di casa che avvia il 12-5 iniziale a favore dei Velieri. Sono ben 7 i punti firmati da Blake in questo inizio di gara, mentre gli Spurs si affidano a Leonard per contrastare lo strapotere dell’ala angelena. Il quintetto di casa sembra averne decisamente di più, con un energia soffocante per gli Spurs che sembrano incapaci di trovare le contromisure per arginare lo strapotere della marea bianca. blake2Griffin è semplicemente immarcabile e scollina ben presto oltre la doppia cifra di punti segnati, Paul ha scelto il vestito da direttore d’orchestra e ispira l’attacco da par suo e gli ospiti ci mettono del loro, con tre palloni persi in altrettanti possessi consecutivi che lanciano la prima fuga del match. Clippers avanti 27-13 con un inizio di gara folgorante, ma la panchina texana è pronta alla riscossa: Belinelli suona la carica, buttandosi a centro area e portando a casa il fischio e i conseguenti due liberi che spezzano il tremendo 11-0 dei padroni di casa. Sulla scia dell’iniziativa del Beli e di una zona difensiva che confonde le idee ai Clippers (che commettono una violazione dei tre secondi offensivi), arrivano a ruota la tripla di Mills e i canestri di Diaw e Ginobili che chiudono un contro-break di 9-0 grazie al quale gli Spurs vanno al primo intervallo sotto di sole cinque lunghezze (sul 27-22 Clippers) malgrado il dominio dei padroni di casa per larghi tratti dei primi dodici minuti di gioco.
L’inerzia del parziale ospite si allunga anche sull’inizio del secondo periodo: Mills e Manu colpiscono ancora dall’arco, e San Antonio piazza addirittura il sorpasso che vale il primo vantaggio nero-argento della serata. Davis riporta immediatamente avanti i suoi, ma la lucida follia di Mills gli suggerisce un’ordinaria tripla dal palleggio in transizione, che trova ovviamente solo il fondo della retina con annesso tiro libero supplementare. Doc Rivers torna a schierare il quintetto titolare, i Clippers alzano il ritmo e tornano a mettere in crisi gli ospiti che non riescono a reagire immediatamente all’improvvisa accelerazione che riporta gli angeleni sul +8. Gli Spurs però inanellano un contro parziale di 7-0, con Green che si sblocca dopo una partita abbondante di secca offensiva e Leonard che gioca da dominatore sui due versanti del campo, difendendo alla grande su Griffin e andando a segnare il jumper col jab-step per il decimo punto della sua serata. Riacciuffati gli avversari e con cinque minuti abbondanti ancora da giocare, coach Popovich decide che è arrivato il momento del primo vernissage serale per l’hack-a-Jordan: la strategia paga subito i dividendi sperati, e con la tripla di Bonner e il jumper di Green i texani toccano il +4, con Doc Rivers costretto a richiamare in panchina il suo centro per proporre un quintetto piccolo con Griffin e quattro esterni. Ci pensa proprio Blake a rimettere le cose in chiaro, mettendo a segno sei punti in un finale punto a punto che vede i Clippers portare di nuovo il sorpasso per chiudere la prima metà di gara in vantaggio, sul punteggio di 54-53. Con 21 punti e 8 rimbalzi, il 32 angeleno è il trascinatore dei suoi in una serata nella quale Paul sembra aver lasciato in camerino l’abito da realizzatore per indossare quello del facilitatore (solo 6 punti messi a segno da CP3, ma 8 assist serviti a fronte di nessun pallone perso nel primo tempo). Gli Spurs invece sembrano faticare con i titolari, malgrado i 10 e 9 punti messi a segno rispettivamente da Leonard e Duncan, ma trovano il consueto boost da una panchina capace di segnare 25 punti (contro i 7 dei pari ruolo avversari) e di riportare i gara i nero-argento nel delicato finale del primo quarto.
Inizia la ripresa, con i Clippers che vogliono riallacciare subito il filo conduttore dell’ottimo avvio di gara che li aveva messi in controllo del match: Redick, Paul e Jordan aprono nel migliore dei modi il secondo parziale, costringendo Popovich al timeout precoce dopo aver visto i suoi tornare sotto di sei lunghezze. Gli ospiti si sistemano e ritrovano Parker, che tiene vivo il palleggio e va a segno col jumper dalla linea di fondo prima che Duncan scollini in doppia cifra con un immacolato viaggio in lunetta. 625x527-142Gli attacchi delle due squadre si raffreddano, con sei errori in fila per i padroni di casa e quattro per gli ospiti; ci pensa ancora Parker a sbloccare l’impasse con un 1/2 ai liberi e due punti dal palleggio che chiudono il 7-0 che propizia il sorpasso degli Spurs. Con poco più di cinque minuti da giocare è di nuovo tempo di hack-a-Jordan: la partita si arena in una guerra di liberi, con entrambe le squadre in bonus e conseguentemente fuori ritmo in attacco. Sono gli Spurs a vincere la battaglia, punendo la scelta di Rivers di tenere un pur non malvagio Jordan (che segna il 50% delle sue conclusioni dalla lunetta) con una ritrovata esecuzione coronata dalla tripla di Mills dall’angolo e dai due liberi portati a casa e segnati da Ginobili che valgono il +5 ospite. Rivers decide finalmente di richiamare in panchina Jordan, Griffin prova a rimettersi in ritmo dalla lunetta mentre Duncan corre il campo come un ragazzino e inchioda la schiacciata che chiude un contropiede micidiale degli Spurs. L’aver mosso di nuovo la retina, però, ha rivitalizzato Griffin: Blake ruba su Leonard e vola a schiacciare in disturbato, prima di essere pescato da Paul in beata solitudine sotto il ferro avversario per il layup del 78 pari. Due grandi canestri di Davis (spin e jumper in vernice) e Crawford (appoggio al vetro in corsa) spingono L.A. sul +3, ma dopo due liberi di Ginobili ci pensa un glaciale Belinelli a colpire dall’arco per il nuovo vantaggio ospite. Non è finita qui, perché proprio allo scadere Rivers jr. trova la banca aperta col tiro della disperazione che fa esplodere lo Staples e fissa il punteggio sull’82 pari con dodici minuti da giocare. Il canovaccio del terzo periodo è stato simile a quello del primo: Los Angeles subito avanti, Spurs che stavolta contengono il passivo e provano a scappare a loro volta grazie a un Duncan magnifico e al fallo sistematico su Jordan che ha tolto ritmo all’attacco di casa, prima del finale punto a punto che conduce il match agli ultimi dodici minuti di gioco sul binario della perfetta parità.
Rivers jr. lascia il tocco magico del buzzer beater finale in panchina, e fa zero su due al primo viaggio in lunetta della sua serata; dall’altra parte del campo Green torna a fare il suo mestiere, imbucando la tripla del nuovo vantaggio Spurs. 625x527-140Doc non vuole aspettare e rimette subito in campo Paul, che si presenta andando a segno col jumpere prima di regalare un gioco di prestigio da fuoriclasse: CP3 punta Green, lo cucina mandandolo fuori equilibrio con l’esitazione prima di mangiarselo con l’accelerazione bruciante che lo porta indisturbato al ferro e suggerisce a Popovich di parlarci su. Belinelli è mortifero in uscita dal timeout, ripagando lo spazio concessogli dal coach con un’altra tripla che pareggia i conti a quota 88. L’atmosfera è elettrica, la partita da bellissima diventa meravigliosa e il palcoscenico è pronto per le recite dei fuoriclasse delle due squadre: il duo Duncan-Parker mette avanti gli Spurs, Rivers chiama il timeout dal quale i suoi escono con l’ottima esecuzione che porta all’alley-oop di Jordan imbeccato da Paul prima che Diaw salvi il possesso degli Spurs con un gran canestro allo scadere, salvo poi commettere il quinto fallo personale nel possesso successivo, chiuso dal bel canestro sui blocchi messo a segno da Redick. L’inerzia adesso è di color nero e argento, con Duncan che tiene vivo il pallone e Leonard che vola per il tap in tra gli alberi del pitturato dei Clippers. Paul si fa tradire dal nervosismo, lasciandosi scappare una protesta eccessiva che porta al tecnico realizzato da Green che torna a mettere due possessi di distanza tra le due squadre; Duncan dispensa lezioni di basket sui 28 metri di campo, toccando il pallone a Griffin per la rubata e mandando a segno il jumper dal gomito allo scadere dei 24 secondi. Paul risponde d’orgoglio buttandosi dentro in men che non si dica, ma due possessi più tardi è ancora Diaw a fare molto male ai Clippers: tripla dall’angolo per chiudere il contropiede orchestrato da Leonard, 103-96 Spurs con tre minuti e trentacinque secondi da giocare e timeout obbligato per Doc Rivers, che vede la partita scivolare via dalle mani dei suoi. Griffin serve Jordan per l’ennesima schiacciata della serata, ma nel possesso seguente Diaw regala una perla che vince a mani basse il premio di canestro della partita: il pianista francese riceve palla spalle a canestro con due secondi sul cronometro dell’azione, alza lo sguardo quel tanto che basta per controllare il tabellone dalla parte opposta del campo e lascia andare un meraviglioso turnaround che si insacca morbido come una piuma. L’espressione compiaciuta di Boris al rientro in difesa è la fotografia di un canestro da vedere e rivedere, tanto quanto il gioco da tre punti mandato misteriosamente a bersaglio da un Paul capace di scomparire e riapparire magicamente nel corso della solita azione di gioco. La magia di CP3 regala nuova linfa ai padroni di casa, che con un altro alley-oop Griffin-Jordan si riportano sul -2 e costringono Popovich a chiamare il timeout con un minuto e mezzo da giocare. Green sbaglia il jumper, Los Angeles ha la palla del pareggio ma Griffin trova sulla strada un Duncan monumentale, che stoppa la conclusione in vernice del 32 angeleno propiziando la chance per il viaggio in lunetta di Parker. Il franco-belga converte solo uno dei due liberi a disposizione, lo stesso Griffin va a subire il fallo dopo il timeout chiamato da coach Rivers ma concludendo il giro dalla linea della carità con uno 0/2 che sarebbe deleterio se Barnes non salvasse capra e cavoli conquistando il rimbalzo e facendo bottino pieno sui due liberi seguenti (concessi dal quarto fallo di Leonard). San Antonio se la gioca senza chiamare timeout, Rivers jr. esagera in aiuto e lascia colpevolmente libero Green che però centra appena il primo ferro sulla tripla più aperta della sua serata, concendendo ai padroni di casa la chance del sorpasso. Con 7 secondi da giocare, Griffin si butta dentro dopo il timeout: la palla danza sul ferro, Jordan riesce nel tocco vincente ma l’ottima chiamata arbitrale cancella il canestro perché il pallone si trovava ancora sul cilindro. Palla Spurs per mettere in ghiaccio la vittoria, Green sbaglia il secondo libero ma riesce a tenere vivo il rimbalzo che viene definitivamente catturato da Leonard, che non trema dalla lunetta e con due liberi a bersaglio firma il successo corsaro degli ospiti.

April 22, 2015; Los Angeles, CA, USA; San Antonio Spurs guard Patty Mills (8), forward Kawhi Leonard (2), center Boris Diaw (33) and guard Danny Green (14) celebrate the 111-107 victory against the Los Angeles Clippers following game two of the first round of the NBA Playoffs. at Staples Center. Mandatory Credit: Gary A. Vasquez-USA TODAY Sports

April 22, 2015; Los Angeles, CA, USA; San Antonio Spurs guard Patty Mills (8), forward Kawhi Leonard (2), center Boris Diaw (33) and guard Danny Green (14) celebrate the 111-107 victory against the Los Angeles Clippers following game two of the first round of the NBA Playoffs. at Staples Center. Mandatory Credit: Gary A. Vasquez-USA TODAY Sports

Dopo un finale al cardiopalmo è 111-107 Spurs: San Antonio sbanca per la seconda volta lo Staples Center, portando a casa una Gara 5 che adesso dà ai texani due chance per poter centrare la qualificazione alla semifinale della Western Conference trascinati dal solito, meravigliosamente immarcescibile Tim Duncan. Il caraibico chiude la sua serata da 38 minuti abbondanti sul parquet con 21 punti (8/13 al tiro), 11 rimbalzi, 4 assist, 3 rubate e la stoppata cruciale che ha cancellato la chance del pareggio di Griffin nel finale. Dietro la guida totemica di Duncan troviamo un Leonard impreciso al tiro (5/16) ma comunque autore di 18 punti e dei liberi della staffa, mentre un Parker aggressivo ma a sua volta poco preciso dal campo (5/15) chiude con 13 punti e 5 assist all’attivo. Decisiva, come sempre, si è rivelata la panchina di San Antonio: doppia cifra per Ginobili (14 punti e 6 assist), Mills (13) e Diaw (10, otto dei quali nel quarto periodo con la perla del canestro impossibile che finisce di diritto tra gli highlights della serata), apporto e canestri da giocatore vero per Belinelli per un totale di 48 punti che fanno impallidire i 17 realizzati dalla panchina avversaria e che si rivela una volta di più l’anello debole per degli ottimi Clippers che vedono però violata la propria casa per la seconda volta nella serie. Griffin chiude con 30 punti, 14 rimbalzi, 7 assist e 4 rubate, ma cala alla distanza dopo un super primo tempo e si rivela ancora una volta sul banco degli imputati per un finale di gara non esattamente da trascinatore. Paul chiude con 19 punti (7/14 al tiro) e 10 assist, ma non riesce a ripetere la prova da dominatore di Gara 4. Ormai è un dato di fatto: quando Paul si “accontenta” di fare il grande giocatore i Clippers non riescono a vincere, perché non possono prescindere di una prova da fuoriclasse di CP3 per sperare di riaprire e magari portare a casa la serie. Jordan mette a referto 21 punti e 14 rimbalzi, rivelandosi però meno decisivo di altre volte in termini di protezione del pitturato difensivo, mentre Redick chiude l’ottima prova del quintetto di casa con 13 punti. Va in archivio un altro capitolo di una serie splendida, che sta mettendo di fronte due grandi squadre capace di regalare momenti di basket entusiasmante. Lo Staples è violato per la seconda volta, e i veterani nero-argento si sono guadagnati la chance di difendere l’Alamo per sbarcare all’ennesima semifinale della loro gloriosa e intramontabile storia recente. I Clippers dovranno andare oltre i propri limiti, per pareggiare ancora la serie e giocarsi il tutto per tutto alla bella, davanti al proprio pubblico. Saranno gli Spurs a completare l’opera, oppure i Clippers troveranno le risorse per portare il confronto a un’epica Gara 7? Appuntamento a giovedì notte: aspettiamoci altre emozioni e altro spettacolo, in una serie davvero memorabile.

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