All-In for Jabari. Utilizzando uno slogan pubblicitario riguardante D-Rose, la stagione prossima dei Milwaukee Bucks può sintetizzarsi nella frase citata poc’anzi.

In Wisconsin, infatti, c’è molta attesa per colui che dovrebbe rilanciare la franchigia, prima di tutto portandola nella post season e poi, chissà, fra qualche anno…

Dopo un’annata disastrosa come quella appena terminata, non si può far altro che migliorare. 15 vittorie e 67 sconfitte non è certamente un record tra i migliori della storia, anzi, più precisamente il peggiore mai fatto registrare in Wisconsin, ma se al draft hai la possibilità di pescare un giocatore importante è anche più semplice dimenticare.

Conference: Eastern
Division: Central

Arrivi: Jared Dudley(f, Los Angeles Clippers), Jared Bayless(g, Free Agent), Kendall Marshall(g, Free Agent)

Partenze: Carlos Delfino(f, Los Angeles Clippers), Miroslav Radulijca(f, Los Angeles Clippers) Entrambi poi tagliati,  Ramon Sessions(g, Free Agent)

Draft: Jabari Parker(f, Duke), Damien Inglis(f, Roanne Basket), Johnny O’Bryant(f, Louisiana State)

Probabile Quintetto base

PG: Knight
SG: Mayo
SF:  Parker
PF: Ilyasova
C: Sanders

ROSTER

Guardie: Brandon Knight, Kendall Marshall, Jared Bayless,  Nate Wolters, OJ Mayo

Ali: Jabari Parker, Giannis Antetokounmpo, Jared Dudley, Khris Middleton, Damien Inglis, Ersan Ilyasova, John Henson, Johnny O’Bryant

Centri: Larry Sanders, Zaza Pachulia

La ricostruzione dei Milwaukee Bucks è partita dal coaching staff: fuori Larry Drew, dentro, sorprendentemente, Jason Kidd, appena cacciato dai Brooklyn Nets dopo aveva chiesto di diventare il plenipotenzario.

Giasone si sa, non manca in carisma, e 19 anni di carriera NBA ai suoi livelli sono un biglietto da visita enorme. Insomma, nel suo primo anno da head coach ha avuto a che fare con Kevin Garnett, Paul Pierce e Joe Johnson, con tutta la pressione del mondo sulle spalle, e nonostante una partenza catastrofica è riuscito a portare i Nets sino alle semifinali della Eastern Conference.

Il roster è sostanzialmente lo stesso della scorsa stagione, ma con un Jabari Parker ed un anno in più. In molti si aspettano un altro salto di qualità dal sophomore Giannis Antetokounmpo, atleta devastante e, pare, allenato per  ricoprire il ruolo di Point-Guard, nonostante le smentite del caso. Non male per un 208 cm, con buoni fondamentali ma ancora incostante e privo di esperienza.

Partirà dalla panchina, ma non stupitevi se a fine regular season sarà ormai uno starter conclamato, dopo aver rubato il posto a OJ Mayo, atleta che alterna prestazioni da applausi ad altre da sonori fischi.

Capitolo Jabari Parker: quest’anno al BMO Harris-Bradley Center ci sarà sicuramente qualche spettatore in più proprio per osservare la scelta numero 2 del Draft 2014.

Tra i prospetti di quest’annata gli addetti ai lavori indicavano lui come il più pronto per il piano superiore. Sicuramente, in prospettiva, può diventare una stella di livello assoluto.  Offensivamente parlando è già il candidato numero uno al ruolo di top scorer della squadra, anche se qualche dubbio lo desta la preparazione difensiva.

I nuovi acquisti rimpolpano un reparto guardie che ha destato preoccupazioni enormi la scorsa stagione: confermato Brandon Knight, in parecchie occasione pastore senza gregge, sono stati aggiunti Jared Bayless e Kendall Marshall, presi entrambi durante la free agency.

Il primo andrà a ricoprire il ruolo di sesto uomo, mentre il secondo dovrà confermarsi dopo il buono stint in casa Lakers.

Un investimento molto importante è stato compiuto per Jared Dudley, per il quale sono stati “sacrificati” Carlos Delfino e Miroslav Raduljica, finiti ai Clippers ma subito tagliati.

Il prodotto di Boston College, giunto alla sua 8^ottava stagione in NBA, è pronto per fare da chioccia ad Antetokounmpo e Parker, oltre ad impreziosire la batteria di tiratori dei Bucks.

Nella posizione di Power Forward Ersan Ilyasova ha, per il momento, il posto assicurato. L’ultima stagione non è stata la migliore della carriera per il turco, che deve tornare ai livelli dimostrati in passato, altrimenti l’ex North Carolina, John Henson è pronto a scavalcarlo nelle gerarchie del Giasone.

Il grande punto interrogativo del line-up ha, invece, un nome ed un cognome ben preciso: Larry Sanders. Il centro ventiseienne deve dimostrare che quel contrattone firmato due anni fa è effettivamente meritato.

Comportamenti extra cestistici permettendo, può e deve tornare molto utile in difesa e a rimbalzo. Zaza Pachulia è un buon cambio da 20′ a partita, ma non può “reggere la baracca” da solo come accaduto più volte durante la scorsa stagione.

Insomma il progetto di ricostruzione dei Bucks è molto a lungo termine, ma l’obiettivo, se gli standard della Eastern Conference dovessero rimanere quelli della scorsa stagione, è quello di tornare subito ai Playoff.

Possono riuscirci. In fondo, dimenticare è possibile.

 

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