I Chicago Bulls sono stati e saranno sempre ricordati come la squadra e la franchigia di Jordan, colui che ha rivoluzionato e rilanciato la pallacanestro prima in America e poi in tutto il mondo: MJ ha portato 6 titoli alla città ma dopo i spettacolari e vittoriosi anni 90′ i Bulls non sono più stati capaci di tornare a vincere, anzi per più anni di fila non hanno centrato i Playoff.

Ebbene, forse, è arrivato il momento di tornare ad essere una delle grandi favorite, non c’è piu Jordan ma c’è Rose, al ritorno dall’infortunio e voglioso di riscatto e può fare affidamento su due grandi giocatori: probabilmente la migliore ala del recente mondiale, Pau Gasol, e il miglior difensore della passata stagione, Joakim Noah.

I tre formeranno un nucleo che fa ben sperare i tifosi. Intanto si riparte da questa stagione.

Conference: Eastern
Division: Central

Arrivi: Pau Gasol (Lakers), Anthony Randolph (Nuggets), Aaron Brooks (Nuggets), Nikola Mirotic (Real Madrid)

Partenze: Carlos Boozer; Lou Amundson; Ronnie Brewer; Mike James,D.J. Augustin; Greg Smith; Jimmer Fredette.

Draft: Doug McDermott, Cameron Bairstow

Quintetto base: Derrick Rose, Jimmy Butler, Mike Dunleavy, Pau Gasol, Joakim Noah.

Roster: Derrick Rose, Pau Gasol, Nikola Mirotic, Joakim Noah, Doug McDermott, Jimmy Butler, Taj Gibson, Kirk Hinrich, Aaron Brooks, Cameron Bairstow, E’Twaun Moore, Tony Snell, Mike Dunleavy, Vladimir Radmanovic,Nazr Mohammed

Allenatore: Tom Thibodeau

Come punto di partenza e come considerazioni su presente e futuro ci basta citare un intervista rilasciata proprio da coach Thibodeau:  “Sono contento della squadra. L’aggiunta di Pau Gasol è fondamentale. McDermott e Mirotic sono importanti, anche se avranno bisogno di adattamento. Non si vedono tante squadre da titolo con due rookie nelle rotazioni, dovremo avere pazienza. Così come pazienza servirà con Rose”.

L’head coach dei Chicago Bulls ovviamente esalta l’arrivo di Pau Gasol: la sua esperienza aiuterà molto la squadra in quanto ha già infatti vinto due titoli coi Lakers, ha giocato al fianco di un campione come Kobe ed ha vinto anche con la sua Nazionale.

Insieme a Pau sotto i tabelloni del Chicago Stadium ci sarà Noah: insieme saranno due lunghi capaci di fare tutto, sia in attacco, che in difesa. Giocatori tecnici e aggressivi, in difesa copriranno bene l’area e se trovano subito il ritmo e l’intesa giusta diventeranno una coppia  temuta nel pitturato.

A dare il cambio a queste due stelle ed a completare il reparto delle ali, ci saranno i due rookie  Mirotic e McDermott. Mirotic (208cm, 1991) ha arricchito la sua esperienza a Madrid, dove ha vinto negli ultimi anni un’ Eurolega e una Liga; ma come tutti i giocatori europei avrà bisogno di tempo per adattarsi al mondo NBA.

McDermott (Creighton, 203cm, SF/PF), leggendario a livello NCAA, ha mantenuto nell’ arco della scorsa stagione medie realizzative impressionanti, e questo farà sicuramente molto piacere ai suoi Bulls che sono a corto di realizzatori

L’ala classe 1992 è infatti un ottimo tiratore da qualsiasi zona del campo; se riesce a migliorare la sua difesa sull’ 1vs1 potrebbe anche ritagliarsi un posto da titolare. Questi due giovani talenti saranno decisivi una volta maturati, ma possono contribuire già da subito.

Per i Bulls, l’estate non ha portato  solo notizie positive; quando si legge il roster infatti salta all’occhio la mancanza di un realizzatore affidabile nella posizione di guardia.

Si è parlato a lungo di una concreta possibilità di portare Anthony a Chicago, ma la trattativa che poteva trasformare la squadra in una possibile candidata al titolo NBA non è andata a buon fine: Carmelo sarebbe stato l’ultimo tassello di qualità per completare e rinforzare il roster.

Thibodeau dovrà accontentarsi di chi ha in rosa: Dunleavy non è una sicurezza ma nonostante gli alti e bassi è comunque un buon realizzatore, Butler è un giocatore principalmente difensivo e la panchina offre solo Aaron Brooks, da tenere d’occhio, e Hinrich; se Rose non inizierà da subito a segnare almeno un ventello punti di media a partita, le scarse alternative offensive potrebbero rendere vulnerabili i Bulls.

Molto della prossima stagione  dipenderà proprio da Rose, anche lui a Settembre era in Spagna per il mondiale, ma da lui sono arrivate risposte un po’ meno brillanti di quelle di Gasol

Sono state le sue prime partite ufficiali al rientro dall’infortunio; spesso ha forzato conclusioni, quasi a voler dimostrare che stava bene, ma le sue percentuali gli hanno dato torto.

Anche coach K si è accorto dell’ ancora precaria condizione fisica del numero 1 dei bulls, cosi ha preferito dare le chiavi del Team USA a Irving. Rose rimane a questo punto ancora un incognita, tutti si chiedono se reggerà l’infernale ritmo NBA.

Lui intanto risponde così alla critiche:  “Ho fatto fatica a segnare, ma non mi preoccupa. Il ritmo lo troverò. Dopo due infortuni del genere è normale mettere in dubbio la mia solidità fisica. Posso dirvi un milione di volte che sto bene, ma l’unico modo di rispondere è scendere in campo e giocare bene. Ho molta stima per le squadre del passato. Ma questa è molto più forte e so che presto vinceremo il titolo”.

A noi non rimane che aspettare l’inizio della regular season perchè come dice lui, solo sul campo si risponderà a tutte le domande, critiche e aspettative.

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