Doveva essere una serie memorabile, e così è stato. In questo primo turno Playoffs, tra i più intensi degli ultimi anni, la sfida tra LAC e GSW non ha deluso, chiudendosi con una Gara 7 a dir poco vibrante. Le due compagini si sono affrontate senza esclusione di colpi, cercando di esprimere il miglior basket e mettendo in mostra tutto il proprio potenziale.

Come confermato dal punteggio finale, 126-121, tra le mura dello Staples Center le due contendenti hanno offerto il giusto sunto di quanto visto nelle sfide precedenti. Grande atletismo e gioco duro, costante della serie visto l’astio tra le due squadre, chirurgico gioco da tre (sponda Warriors), transizione e dominio sotto canestro (sponda Clippers), e tutto lo spettacolo che le stelle da entrambe le parti sanno generare.

La squadra di Rivers così, accede al prossimo turno, vincendo la terza serie Playoffs della sua storia, probabilmente la più dura di tutte. A rendere duro il cammino dei Clips ci hanno pensato i sentiti rivali di Oakland, ma il destino ci ha messo il suo zampino.

Se da un punto di vista fisico la serie è stata logorante, mentalmente la pressione è stata fortissima. Il caso Sterling, prima radiato a vita dalla NBA per razzismo e poi scopertosi anche gravemente malato, non ha certo aiutato i californiani, ponendo la serie in un clima surreale, e sconvolgendo l’animo dei giocatori.

Gara entusiasmante e pittusto equilibrata, anche quest’ultimo atto. Sostanziale equilibrio sugli assist (26-25), a rimbalzo (38-37) e, manco a dirlo, sui falli (21-21). I Clippers tornano Lob City nel momento decisivo, e fanno registrare il 55.4% dal campo, 33.3% da tre e 78.8% ai liberi.

Finalmente, all’ultima occasione disponibile, entra prepotentemente nella serie Chris Paul e la differenza si vede tutta. Il gioco e l’efficacia di LA ne guadagnano fortemente, e CP3 chiude con 22 punti e 14 assist, migliore uscita per lui.

Copertine a parte, è la prova corale degli uomini di Rivers a fare la differenza. A referto infatti finiscono 24 punti per Griffin, 22 punti per Crawford (non a caso sesto uomo dell’anno), 20 di Redick (a rimpinguare le statistiche da tre), 13 di Barnes e 15 punti più 18 rimbalzi per Jordan, fisicamente dominante come al solito.

I Warriors, pur offrendo una grande partenza, in controtendenza con le precedenti uscite, devono arrendersi alla fine ai losangelini, nonostante una prova straordinaria di Steph Curry, e la miglior prestazione in carriera per Draymond Green, giocatore che uscirà da questi Playoffs con un’ingigantita reputazione.

Statistiche rilevanti in particolare dall’arco per Golden State, con nel complesso il 49.4% dal campo, 56.0% da tre e l’82.9% dalla lunetta. Pagato dazio nella ripresa col 39% al tiro e lo 0/7 nel momento decisivo del match. Exploit inutile per Steph Curry, che ci prova fino alla fine a regalare ai suoi il passaggio del turno, e realizza 33 punti, 9 assist e 5 rimbalzi.

Doppia cifra anche per Thompson con 15 punti, Iguodala con 14, Crawford con 12 e Speights con 10. Bene David Lee con il suo 13+13, ma l’eroe di giornata tra le fila giallo blu è Draymond Green. Prestazione record con 24 punti, 3 assist e 7 rimbalzi, condita da parziali di tutto rispetto. Nel primo tempo 9/13 da tre, 10 punti e 4/4 al tiro a inizio partita. Questi Playoffs hanno restituito a Jackson un’arma in più.

La gara, vede partire forte gli ospiti, con un Green sugli scudi come detto, e un adeguamento difensivo che paga, visto lo 0/7 da tre dei Clips e un Griffin opportunamente arginato. A fine quarto Golden State è a +12 sul 22-34. Nel secondo parziale, LA si affida alla panchina, con i 13 punti di Crawford, che riportano a contatto fino al pari di Paul sul 49-49. Curry però è infallibile nel primo tempo, con 13 punti, 6 assist e 0 perse, e i Warriors vanno all’intervallo lungo in vantaggio per 56-64.

Alla ripresa LA rientra completamente rinvigorita. Jordan alza il muro in difesa, Paul torna leader e fa girare la squadra, Redick spara dall’arco (10 punti nel terzo quarto), e i californiani rimontano e vanno avanti sull’87-79. Ultimo quarto da capogiro, con le squadre che si sorpassano a vicenda, fino al momento clou del match.

Sul 106-107 per gli ospiti, firmato da una tripla di Iguodala, Golden State sbaglia 7 tiri filati, e i Clips hanno l’occasione per azzannare la partita. Jordan prima stoppa Curry e lancia la transizione del +3 con Griffin. Poi realizza il tap-in del +5 su un errore di Paul. A 13” dalla fine una tripla di Green regala il -2 ma è troppo tardi. Dalla lunetta Redick e Paul non sbagliano e regalano la vittoria ai suoi sul 126-121. Da registrare rissa verbale a fine gara tra i giocatori, sedata dall’intervento tempestivo della polizia.

Stagione finita per coach Jackson, la cui posizione ora è sotto osservazione. Avanti i Clippers, che si guadagnano la semifinale di conference contro gli Oklaoma City Thunder, sfida che già si prospetta memorabile. Secondo turno al via nella notte di lunedì 5 maggio, con la sfida tra OKC e LAC prevista alle 3:30 AM.

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