Nell’atmosfera notturna e quasi onirica del Barclays Center si affrontano per la quarta volta nell’arco di poco più di una settimana i Toronto Raptors e i Brooklyn Nets, in quella che con ogni probabilità rappresenta la sfida chiave, intorno alla quale può girare la serie in un verso o nell’altro.

Nelle 7 partite giocate dalle due squadre quest’anno prima di questa, compresa quindi la regular season, l’equilibrio è pressoché totale: 682-677 nei punti in favore di Toronto, 54 contro 52 nel numero di triple segnate e 133-132 per quanto riguarda gli assist, sempre in favore dei Raptors. I Nets conducono invece nel numero totale di tiri realizzati con 241-234.

Partenza decisa per Toronto che dopo 3 minuti e spiccioli vola sul 13-2, grazie alle iniziative di Lowry e DeRozan ed al rimbalzo in attacco con appoggio di Amir Johnson. I Raptors incerottati dopo gara 3 sono ben quattro: Lowry e Valanciunas (ginocchio), Johnson (schiena) e Fields (osso sacro).

Dopo l’iniziale tentennamento, un provvidenziale parziale di 7-0 targato Pierce-Livingston-Johnson rimette Brooklyn in carreggiata (13-9). Lowry, uscito anzitempo in gara 3, realizza 8 punti nei primi 6 minuti scarsi, con due triple.

Amir Johnson fa la voce grossa nel pitturato dei Nets. Deron Williams nell’altra metà campo trova con grande facilità il taglio di Livingston sulla linea di fondo.

Da una situazione del genere nasce la conclusione da 3 punti sullo scarico di Paul Pierce che fissa il punteggio sul 18-12. 10 sono invece i punti di un’ispirato DeRozan nel primo quarto, che fanno il paio con i 10 di Lowry.

Una volta trovata confidenza con i playoff l’alfiere dei Raptors non ha più smesso di segnare. Amir Johnson non è esplosivo come al solito ma è efficace in attacco: segna 11 punti nella prima frazione di gioco.

Ross invece, che entra nella partita con 3-16 totale nella serie al tiro (18.8%), lascia partire un airball dall’angolo nell’ultimo dei primi 12 minuti, segno evidente che ancora non è riuscito a scrollarsi di dosso la scimmia del noviziato e forse, ormai, per quest’anno è andata.

Vasquez prima tira un mattone centrale da oltre l’arco e poi sbaglia 2 liberi. Così i Raptors chiudono il primo periodo in controllo ma senza troppo infierire sugli avversari: il vantaggio è di 35-22 (i 35 punti nel quarto sono un record franchigia nei playoff).

Comincia il secondo e la premiata ditta Johnson-DeRozan continua a suonare sullo stesso spartito. Si segna però meno che in precedenza: dopo 6 minuti siamo 8-7 per quelli in maglia rossa. Le panchine non incidono al loro primo giro in campo.

Dopo aver rifiatato sul pino, DeRozan mette dentro l’ormai consueto arresto e tiro con fallo da 6 metri, mentre Joe Johnson dall’altra parte conquista due liberi facendo a spallate in post basso. DeRozan però è incontenibile, sfrutta il doppio blocco orizzontale di Valanciunas e Patterson, lascia sul posto Anderson e va a canestro con la moto.

L’ex Virtus Bologna ha le mani piene quest’oggi per provare a contenere lo straripante avversario.

Nella seconda metà del periodo, Joe Johnson comincia ad andare in post con buona continuità, la difesa dei Raptors si adegua, stringendosi a riccio sulla principale minaccia degli altri. Da queste rotazioni si liberano spazi per Garnett che prima mette il jumper da fuori e poi si fa trovare in taglio nei pressi del canestro.

Tripla di Pierce, penetrazione di Anderson e parziale di 14-2 per i padroni di casa che inseguono nel punteggio sul 49-44 a 1 minuto scarso dal riposo. Patterson ferma l’emorragia segnando il piazzato centrale da 5 metri.

Il primo tempo si conclude con Toronto in vantaggio per 51-44, con 20 punti di DeMar DeRozan. Il computo dei punti segnati da seconda chance dice 9-0 per i Raptors. I Nets dal canto loro hanno buon gioco, superando gli avversari per punti dalla panchina (12-6).

Amir Johnson, secondo in stagione per falli totali commessi dietro a Drummond, commette il suo quarto fallo nella prima azione difensiva della ripresa. Casey tuttavia non ci pensa minimamente a rivedere il suo piano tattico (abbiamo già parlato a sufficienza del mismatch che determina il suo accoppiamento con Double-P) e lo lascia in campo. Pierce approfitta della sua passività, segnando 5 punti in fila (-2 per i Nets e divario definitivamente ricucito).

Qualche azione più tardi, The Big Ticket appoggia al tabellone il primo vantaggio Brooklyn della serata (52-51). Rottura prolungata per gli ospiti che cavalcano un pericoloso parziale di 4-22 negli ultimi 9 minuti. DeRozan, dopo il 13-15 ai tiri liberi di gara 3, continua a guadagnarsi la possibilità di tirare dalla lunetta a gioco fermo, permettendo ai suoi di prendere una boccata d’aria in un momento di enorme difficoltà.

Lowry gioca visibilmente con le marce ridotte, Valanciunas è non più dell’ombra del giocatore dominante visto realizzare 3 doppie-doppie negli episodi precedenti. The Truth invece sente l’odore del sangue e mette a segno altre due penetrazioni. Nets avanti 60-55.

A 5 minuti dalla sirena i punti nel pitturato nel terzo quarto sono 10-2 per Brooklyn. Il centro di casa nella maglia ha scritto Plumlee ma difende il canestro come il KG di 5-6 anni fa. Il big man dei Nets mura due volte il tentativo da sotto di Johnson.

Con 4:29 sul cronometro del quarto, Pierce e Johnson si rendono protagonisti di un terrificante scontro frontale. Ha la peggio il secondo che, oltre a vedersi fischiare il quinto fallo, esce dal campo dolorante. Joe Johnson intanto continua a disporre come vuole di DeRozan spalle a canestro, non necessariamente finalizzando le azioni in prima persona (sono 7 i punti realizzati sin qui, a fronte dei 23,7 di media nella serie).

Con 2 minuti e mezzo ancora da giocare Toronto tira nel quarto con un invidiabile 1-16. Poi un canestro con fallo di Lowry, uno di Patterson, una tripla sempre del claudicante numero 7, davvero commovente in questo frangente, danno il nuovo vantaggio (3 lunghezze) ai Raptors. Il quarto si chiude però sul 67-67, con rocambolesco canestro finale di Teletovic dal mezzo angolo.

Sono del bosniaco anche i primi 6 punti dell’ultimo periodo per i Nets. Sorprendentemente Casey concede diversi minuti in campo a Chuck Hayes. Buttando nella mischia il 44 così come Steve Novak, il coach, pesca a piene mani dalla panchina, alla disperata ricerca di qualcuno che sia in grado di offrire un contributo.

I Raptors tirano dal campo col 29.7% nel secondo tempo, con 3-13 dalla lunga distanza. Anche i Nets però tornano a fare i conti con i propri fantasmi delle prime due partite: 4-20 da 3 punti e 0-6 nell’ultimo quarto.

Torna in campo Valanciunas e si esibisce in una giocata d’altri tempi: palleggio verso il centro dell’area e tiro in gancio sopra la testa di Garnett. Parità a 73. Quinto fallo anche per Lowry a 6:37 dalla fine. Tanto per cambiare le due squadre si equivalgono e si scambiano alla guida della gara con cambi regolari, simili a quelli del ciclismo.

Quattro liberi di Garnett da una parte e una tripla di Patterson seguita da 2 liberi di DeRozan dall’altra portano i Raptors sul punteggio di 80-79 a 4:43 dalla fine. Con la bomba di Vasquez Toronto prova finalmente l’allungo, portando la propria dote a 4 punti di vantaggio, uno per ogni minuto che resta da giocare.

DeRozan ottiene la prima vittoria personale in difesa su Johnson, costringendolo al fallo in attacco su un tentativo di penetrazione. Segue un minuto di follia da entrambe le parti, con perse banali, imprecisione al tiro e falli in attacco.

Si entra negli ultimi 2 minuti di gioco sempre con Toronto avanti 83-79. Vasquez sbaglia il floater. Pierce commette il terzo fallo offensivo dei Nets nelle ultime quattro azioni.

A differenza del precedente, l’arcobaleno in corsa di Lowry finisce sul fondo della retina per il +6. Brooklyn fra palle perse ed errori al tiro non segna mai negli ultimi 4:58. Lowry dalla lunetta chiude il match: 87-79 Raptors e 2-2 nella serie. Prima vittoria esterna in partite di playoff per Toronto dal 6 maggio del 2001.

A nulla servono i 22 con 5 rimbalzi di Pierce, che fino in fondo prova a traghettare i suoi verso il punto del 3-1 ma pecca di precisione al tiro. Per i Raptors, che con orgoglio e coraggio riescono a superare problemi di falli e di infortuni, ci sono i 24 punti di DeRozan, i 22 di Lowry e i 17 di Amir Johnson.

Desta preoccupazione in casa Nets la difficoltà incontrata da Deron Williams negli ultimi 12 minuti, quando, marcato per la prima volta nella partita in single coverage da Greivis Vasquez, fa 0-4 al tiro con 2 palle perse.

Resta di fatto inspiegabile il black-out completo avuto dai padroni di casa negli ultimi 6:11 di gara, frazione di gioco in cui, se si escludono 2 liberi di Garnett, i Nets raccolgono uno 0-6 totale dal campo con 4 palle perse. Difficile da capire per una squadra di veterani come quella guidata da Kidd.

Si torna in Canada mercoledì notte per gara 5 con i Raptors che, seppure acciaccati in alcune delle pedine fondamentali, hanno ritrovato l’entusiasmo iniziale e Brooklyn che, viceversa, è costretta a rifare tutto da capo. DeMar DeRozan è diventato ormai un fattore nella serie.

Dalla palla a due di gara 2 il suo tiro in sospensione non fa prigionieri. Il suo avversario diretto Joe Johnson, nonostante sia rimasto quasi all’asciutto dal punto di vista realizzativo in gara 4, resta la chiave di volta dell’attacco dei suoi.

Quando porta il difensore di turno, spesso DeRozan per l’appunto, che è più esile, in post basso rappresenta una minaccia totale per la difesa avversaria: se si resta in marcatura singola, sale agilmente verso il ferro sfruttando il fisico possente; se arriva l’aiuto, la palla torna fuori in tempi rapidissimi e dopo un paio di passaggi arriva quasi sempre a un tiratore con piedi per terra e spazio per caricare la conclusione.

Che poi questi tentativi (la maggior parte da oltre l’arco) siano usciti quasi tutti in gara 4 è probabilmente un caso. A dir la verità è dall’inizio della serie che Brooklyn sbaglia conclusioni comode e ben costruite. Così non fosse staremmo già parlando della sfida di Pierce e compagni al trono dei Campioni in carica dei Miami Heat.

Ottimo per Toronto il dato delle palle perse: 10 in tutto (nei primi 3 atti erano 21,1 per 100 possessi).

Complice anche il ridotto impiego di Valanciunas (solo 6 pts e 6 reb per lui in 23 minuti), questa volta i Nets non sono andati sotto a rimbalzo (prima di gara quattro 132-96 per i Raptors), stranamente però, nonostante l’esperienza e le caratteristiche da squadra che dà il suo meglio a metà campo, non hanno beneficiato del ridotto numero di possessi della seconda partita del Barclays Center né dell’andamento balordo del gioco, con tante palle sporcate e situazioni di rimbalzo che richiedevano una certa dose di scaltrezza. Vedremo se sapranno rifarsi, già a partire da mercoledì all’Air Canada Centre.

 

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