In mezzo alla marea gialla della ribattezzata ‘Roracle’ Arena, va in scena il terzo atto della sfida tra i Golden State Warriors e i Los Angeles Clippers. La calda accoglienza in quel di Oakland non basta per aggiudicarsi Gara 3 ai padroni di casa, che sbagliano con Steph Curry (contatto dubbio su di lui di Chris Paul) il canestro della possibile vittoria all’ultimo secondo, e cedono il fattore campo a favore degli ospiti sul 96-98.

Golden State dimostra di non essere quella del -40 di Gara 2, ma paga ancora una volta una pessima giornata al tiro da tre, e l’assenza di Bogut, determinante contro una squadra così fisica e ricca di centimetri come Los Angeles. I Clippers, invece, dominano con i propri lunghi sotto canestro, da entrambe le parti del campo, e fanno loro una partita condotta per gran parte della gara, e riaccesa solo nel finale.

Sfatato il tabù Oakland per la compagine californiana, che torna al successo dopo cinque sconfitte consecutive, su una striscia di 15 perse nelle ultime 17 gare. Successo che arriva al momento giusto per gli uomini di Rivers, visto che spesso Gara 3, è quella che orienta maggiormente la serie.

Per i Clips, dopo una Gara 2 sopra le righe, statistiche fisiologicamente in calo, con il 46.5% dal campo, 28.6 % da tre e 43.5% dalla lunetta. Dati maggiormente allineati a quelli degli avversari, rispetto alla scorsa sfida, che rispecchiano il maggior equilibrio visto in campo, ad eccezione dei ‘points off turnovers’ a favore degli ospiti, 25 a 15. I Warriors chiudono col 41.6% dal campo, 19.4% da tre e 66.7% ai liberi.

Per Los Angeles altra grande prestazione di Blake Griffin, che si conferma un fattore, con 32 punti e 8 rimbalzi. Chris Paul, decisivo nel finale con i suoi canestri e la difesa su Curry, mette a referto 15 punti con 10 assist. Dominante DeAndre Jordan, grazie ai suoi 14 punti, 22 rimbalzi e 5 stoppate. In doppia cifra anche JJ Redick con 14 punti e Crawford con 13.

Per i Warriors statistiche che mostrano ancora problemi sul tiro da tre, solitamente arma letale degli uomini di Jackson. Prima della sfuriata finale nell’ultimo quarto di Curry, infatti, Golden State aveva sbagliato 20 triple su 22, per chiudere con un 6/31 davvero inusuale. Fino a 4′ dalla fine lo stesso Curry era 0/4 e Thompson 1/9. Chiudono male anche Green (1/5) e Barnes (0/4).

Discorso triple a parte, il miglior realizzatore per i giallo blu, è stato Klay Thompson, con 26 punti e 6 rimbalzi a referto. Curry, nonostante continui ad essere limitato dalla difesa organizzata da Rivers, realizza 16 punti e 15 assist. Prove di sostanza anche per David Lee, con 12 punti e 9 rimbalzi, e Andre Iguodala con 11 punti e 9 rimbalzi. Doppia cifra anche per Jermaine O’Neal con 10 punti.

Menzione particolare merita la prestazione offerta da Draymond Green, che fa registrare 13 punti, 11 rimbalzi, 3 rubate e 4 stoppate. Con lui in campo, Golden State guadagna di energia e intensità. Mandato in missione su Blake Griffin, quando Jackson va col quintetto piccolo, i Warriors tornano a contatto e rientrano in partita.

Il match, ha visto per gran parte i Clippers in controllo, conducendo senza troppi problemi, e accumulando picchi di 18 lunghezze di vantaggio nel terzo quarto e 11 nell’ultimo. Nel finale, però, i losangelini subiscono il ritorno degli avversari, con Curry e Thompson che tornano a trovare il canestro nell’ultimo parziale, e si riportano a contatto sull’87-86, a poco più di quattro minuti dalla fine.

Ci pensa il piccolo asso dei Clips, Chris Paul, allora, a portare a casa la partita, con un tiro da tre, i viaggi in lunetta, e la marcatura strettissima sull’ultimo tiro della partita. Finisce corto infatti il tentativo da tre di Curry, che poteva essere la palla della vittoria sul -2, a 4 secondi dalla fine, grazie alla marcatura, per certi versi al limite, proprio di CP3.

L’errore di Curry sancisce così la fine dell’incontro, sull’96-98. I Clippers salgono 2-1 nella serie e fanno propria Gara 3, riconquistando il fattore campo perso in Gara 1. L’inerzia ora gira a favore dei californiani, ma la serie resta una delle più belle ed equilibrate di questo inizio di Playoffs.

I Clippers proverranno a prendere definitivamente in mano il pallino del gioco, in Gara 4, mentre per i Warriors è già sfida da dentro o fuori, visto che tornare allo Staples Center sotto 1-3, potrebbe essere altamente compromettente. Il secondo confronto all’Oracle Arena è previsto per domenica, ore 21 e 30 locali. Visto lo spettacolo offerto finora, appuntamento da non perdere.

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